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intervista a Miriam, pediatra all'ospedale di Ramallah
- Subject: intervista a Miriam, pediatra all'ospedale di Ramallah
- From: Francesca <francesca at peacelink.it>
- Date: Wed, 08 May 2002 01:36:45 +0200
Intervista a Miriam, pediatra dell'ospedale di Ramallah -24 aprile 2002- Avete ancora qualche ricoverato ferito durante l'azione militare?Si, ancora c'è qualcuno, anche se molti adesso sono stati trasferiti in altri ospedali, a seconda dei bisogni. Quali sono le carenze principali del vostro ospedale relative alla situazione attuale dopo l'azione militare? Io da pediatra posso dire che tutti i bambini che arrivano hanno delle complicazioni, poichè da 40 giorni non era possibile raggiungere l'ospedale e ad esempio un malato di tachicardia, ci metteva magari 20 ore per arrivare, anche se fai la terapia è già troppo tardi, quindi insorgono complicazioni. Le donne che hanno partorito per strada o in casa arrivano con complicazioni, hanno problemi all'utero, non ricevono le vaccinazioni necessarie subito dopo il parto, i bambini delle volte muoiono soffocati perchè il parto non era assistito, o le donne muoiono dissanguate per emorragia, i bambini hanno avuto lesioni cerebrali a causa della mancanza di ossigeno, per esempio adesso c'è una bimba che da 15 gg. aveva 41 o 42 di febbre, aveva la meningite e non è stata lasciata passare per andare in ospedale. Adesso ha una semiparesi in tutta la parte destra del corpo, questa se arrivava subito non arrivava a questo livello.
Ci sono ancora problemi a raggiungere l'ospedale?Si ancora, a causa dei controlli ai check point, si arriva in ospedale, ma dopo mille difficoltà. Quelli che arrivano sono complicatissimi, molti neonati sono morti o arrivano in stato terminale, questo è il risultato di un mese di coprifuoco. le statistiche non sono ancora possibili. questo ospedale serve a circa 197 villaggi, un tot di 400.000 persone, inoltre questo ospedale è l'unico, da Jenin ad Hebron, con reparti di cardiochirurgia, cardiovascolari e neurochirurgia. e anche chirurgia pediatrica. Tu, come pediatra, quali sono gli effetti piu visibili sui bambini, a carattere psichico e psicologico? Soprattutto la paura di uscire in strada, o il giocare alla guerra con armi giocattolo, il voler uccidere gli israeliani, soffrono di claustrofobia, insonnia, irritabilità, a causa dei carri armati sotto casa che tiravano bombe sonore e luminose,ecc. Anche difficoltà a mangiare e malnutrizione, abbiamo un aumento di anemia molto diffuso, anche nei bambini.
Ci sono molti casi di persone colpite da pallottole durante il coprifuoco?Si, non sappiamo quanti, ma molti. L'ultimo l'altro giorno, venerdì, dovevano togliere il coprifuoco per qualche ora alle 13 e un quarto d'ora prima un ragazzino è uscito in cortile per prepararsi, non ce la faceva più a stare in casa. Gli hanno sparato, è morto dissanguato in ospedale, nonostante le trasfusioni. C'è molta riserva di sangue, il problema è riuscire a far arrivare in tempo le persone in ospedale.
La condizione degli anziani?Con questo coprifuoco gli anziani hanno sofferto, spesso i figli sono da altre parti, ad esempio i miei sono stati male, vivono in un villaggio, non potevo raggiungerli. Molti sono morti, per problemi come diabete, pressione alta, attacchi cardiaci. Una signora ha avuto un brusco innalzamento di glicemia, la figlia ha cominciato a urlare per un'ambulanza, ma senza nessun risultato. La signora è poi morta, se fosse arrivata in ospedale si sarebbe salvata. C'è stato il problema di seppellirla, la figlia l'ha tenuta in casa per 24 ore senza poterla portare da nessuna parte, poi non so, è intervenuto mezzo mondo e la cosa si è risolta, la donna è stata portata al cimitero con un camion del comune e seppellita così. Ci hanno demolito, a noi sembra di essere tornati indietro di almeno trent'anni. Case distrutte, strutture sanitarie, uffici, negozi, ministeri, il comune, l'archivio anagrafico, non c'è più niente. Anche il catasto, non c'è più niente che certifica le proprietà, tutto rubato o bruciato.
Credi che tutto questo porti a delle complicazioni a livello sociale?Noi adesso abbiamo paura, è un periodo nero, non vediamo una soluzione, non sappiamo cosa succede intorno, che programmi stanno facendo, siamo completamente in balia della politica israeliana. Tutti dicono che quello che ha fatto Hitler a loro, loro lo stanno facendo a noi. Abbiamo delle testimonianze un po' dappertutto di vere e proprie ruberie da parte dei soldati, ad esempio anche agli arrestati veniva portato via l'orologio e il telefonino, anche qua sono entrati dappertutto e rubavano quello che c'era. Soldi nei cassetti, telefoni, oggetti di valore. Vicino casa mia c'è una villa i proprietari sono in America, son entrati e l'hanno distrutta, hanno rubato perfino i lampadari.
Tu pensi che la popolazione stia cercando di contare i danni, di quantificarli?Si ieri tutti i cittadini, volontariamente, ci siamo messi e abbiamo pulito tutto il centro. Adesso c'è un po' piu' vita, si sta ricominciando a lavorare e aggiustare tutto. Quello che è sicuro è che non ci piegheranno, non riusciranno a farci scappare. Pur con mille difficoltà noi resteremo qua, non possono pensare di fare terra bruciata di tutta la popolazione al completo. E' con questo spirito che si sta ricominciando, le scuole hanno riaperto, i negozi lavorano. C'è molto orgoglio anche chi non ha da mangiare non fa l'elemosina, siamo lavoratori, e questo ci fa andare avanti.
Credi che in futuro si chiederanno i danni ad Israele?Mah, ho sentito che la Comunità Europea sta chiedendo i danni per Gaza, erano tutti soldi loro. Non so se a noi ci ascolteranno, ma se l'Europa ci appoggia, forse...
Apg xxiii - Palestina Per contattare i volontari dell'Apg xxii in Palestina: 00972 55 940773
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