tratto da indymedia:comunicato di due dei ragazzi testimoni dei fatti di napoli



indymedia riceve e io rigiro volentieri questo comunicato che e' degno di
grande attenzione.
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COMUNICATO STAMPA

29.04.2002 - Jacopo Mariani e Nicolo' Villinger, entrambi testimoni dei
fatti di Napoli, denunciano la violazione della propria privacy.

I fatti di Napoli e la conseguente e inaudita pubblicazione dei nostri nomi,
in qualita' di testimoni che sono stati oggetto delle violenze da parte dei
poliziotti accusati, dimostrano una volta di piu' quanto la stampa ufficiale
oggi non sappia reagire ai gravi attacchi che essa stessa subisce e quanto
piuttosto sia accondiscendente e timorosa quando accetta il ricatto
impostole dal governo attuale e consegna nomi e persone in cambio di una
propria condizionata e precaria serenita'.
E' un gesto dettato da linee editoriali di parte o dall'irresponsabile
obiettivo di conservare sempre, in ogni caso, ampi margini di manovra
politica.
Comprendiamo la difficolta' e il disagio dovuto all'inadeguatezza dei media
ufficiali ad affrontare il proprio ruolo in un clima in cui si fanno le
liste di proscrizione dei giornalisti ribelli.
Comprendiamo anche la loro inadeguatezza in relazione a fatti, come quelli
avvenuti a Genova e a Napoli, che sono diventati ostaggio di una pratica
politica e istituzionale che ne impedisce una lettura reale e
deontologicamente corretta. Non giustifichiamo pero' un atto che riguarda
troppo da vicino le battaglie sociali e civili di cittadini di questo Paese,
lese da parti istituzionali in fase di gravissimo scontro e tutt'ora dedite
allo spalleggiamento reciproco con la pretesa di una loro esclusiva
impunita'.
Non giustifichiamo la assenza di una traccia deontologica e di un
comportamento
etico che mette a rischio di ritorsioni di vario genere ogni cittadino che
decide responsabilmente di testimoniare contro ogni forma di ingiustizia e
di violenza perpetrata contro loro stessi o contro terzi.
Non crediamo sia pretendere troppo il ritenere che editori e giornalisti
debbano usare una maggiore responsabilita' ed una verifica del consenso
delle parti ad essere citate.
Non crediamo neanche che sia cosi' difficile comprendere quanto la mancata
tutela della nostra privacy costituisca un gravissimo precedente e un
fortissimo regresso che ci riporta al tempo in cui l'accusatore diventava
imputato di processi sommari in piazze predisposte al linciaggio.
Lo stato delle cose ci dice che vi sono accusati intoccabili che sono in
grado di determinare reazioni a protezione di caste che includono anche
l'utilizzo di fonti di informazione ufficiale a cui ricordiamo che non si
possono fare piu' girotondi contemporaneamente.

Ancora piu' grave e' la responsabilita' di quei riferimenti istituzionali
che dovrebbero agire all'insegna della tutela dei diritti dei cittadini e
che invece sono sempre piu' dediti all'autodifesa con l'obiettivo di
conferire a se stessi legittimita' politica nel momento in cui perseguono
logiche di autoconservazione.
E' nostro parere che il governo di centro destra stia realizzando, anche
attraverso la modifica di leggi fondamentali come quella che riguarda i
testimoni d'accusa, un disegno che persegue il controllo delle parti sociali
ad ogni livello.
Tutto cio' investe la nostra dimensione privata e la nostra personale scelta
alla adesione ad una battaglia per il mantenimento e la conquista di
maggiori spazi di democrazia che non ci vede affatto isolati.
Il settore della giustizia e' diventato oggetto di controllo e di ritorsioni
e ricatti. I cittadini sono sempre meno propensi ad affidarsi alle
istituzioni dalle quali non si sentono tutelati. E' lecito chiedersi se cio'
che e' avvenuto a noi potra' accadere ancora: ai testimoni contro le forze
dell'ordine implicate nei momenti di gravi violenze a Genova cosi' come ad
ogni cittadino che si sovraespone per indicare un politico o un qualunque
altro rappresentante istituzionale colluso con la mafia.
Riteniamo che i testimoni vadano tutelati e che noi abbiamo diritto a
rivendicare un ampio risarcimento morale che non puo' lasciare spazio a
nessuna ambiguita'.



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enza panebianco

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