Seminiamo la pace a Jenin



Invio il comunicato emesso al termine del primo incontro tenutosi a Matera
presso l'Associazione Medici Volontari TOLBA' con i rappresentanti locali di
Legambiente, della Lav e dell'ADMO, oltre che con alcuni cittadini
palestinesi e maghrebini. Sono stati gia' avviati contatti con altre
associazioni ed organizzazioni locali per ulteriori adesioni. Chiediamo a
tutti di sostenere, in qualsiasi forma, il progetto di un poliambulatorio,
inserito in un uliveto, da realizzare nel martoriato campo di Jenin. E'
urgente l'aiuto di tutti. Grazie.

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LA SOLIDARIETA' NON L'AMMAZZA NEANCHE LA GUERRA. SEMINIAMO LA PACE A JENIN.

Pochi uomini stolti ammazzano con bombe e carri armati donne, bambini ed
anziani; credono nella morte e la seminano.
Molte donne, molti uomini, bambini e anziani continuano ostinatamente a
credere che il vero scopo della vita è la Vita: esprimono la loro
convinzione con gesti di solidarieta'.
Presso l'Associazione TOLBA', il 19 aprile, si e' svolto un incontro al
quale hanno partecipato Legambiente, Lav, ADMO, il dottor Mohammad
Massarweh, i signori Nabil Benjazia e Hasan Halihi.
Desideriamo progettare e realizzare un intervento concreto di Pace in
Palestina, a Jenin.
L'impegno e' di raccogliere fondi per:
- ripiantare cinquecento alberi di ulivo;
- ricostruire un poliambulatorio;
- assicurare il rifornimento di farmaci e vaccini per tre anni;
- avviare percorsi di sostegno psicologico per coloro che hanno subìto la
violenza della guerra e di educazione alla Pace ed alla convivenza;
- offrire borse di studio per specializzazioni post universitarie in
psicologia e psichiatria.
E' questo un appello che lanciamo alla comunita' locale ed a tutti coloro
che hanno a cuore la diffusione della cultura della pace e la sconfitta
della logica della morte.
La guerra israelo-palestinese, oltre al dramma dei morti, e' una ferita
aperta per la sicurezza e la coscienza di tutte le donne e gli uomini del
Globo.
La scelta di avviare un progetto di SOLIDARIETA' a Jenin, uno dei campi
profughi piu' colpiti della Palestina, deriva dalla consapevolezza che,
esprimendo solidarieta', si costruisce PACE. La scelta di offrire sostegno
ai palestinesi, anziche' agli israeliani, non va intesa come atteggiamento
anti ebraico: si tratta semplicemente di andare incontro a coloro che, in
questo momento, non hanno piu' molti dei servizi socio sanitari che forse
avevano prima dell'arrivo devastante dei militari israeliani. Questo gesto
di sostegno non vuole sctenare polemiche ma vuole essere un semplice atto di
solidarieta' verso chi e' stato oggettivamente privato del necessario e
desidera continuare a vivere dignitosamente.
Una iniziativa di Pace a Jenin e' una iniziativa di Pace in Israele e nel
mondo perche' la PACE non ha nazionalita'.
La solidarieta' e' una pratica sempre complessa: non e' il semplice atto di
"donare", ma e' il difficile processo per cercare di stabilire un dialogo,
per gettare le basi della convivenza, per acquisire la capacita' di darsi
prospettive di vita da trasferire alle generazioni che verranno.
Le notizie che ogni giorno i mezzi di comunicazione ci raccontano sulle
guerre sono talmente drammatiche ed inaccettabili che non riusciamo a
comprendere cosa ciascuno di noi puo' fare concretamente per non restare
semplice spettatore del massacro dell'umanita'. Non sempre si tratta di
venire incontro ai bisogni primari dei popoli in guerra; a volte, bisogna
cercare di costruire una prospettiva a medio e lungo termine e SEMINARE PACE
se si vuole davvero esprimere SOLIDARIETA'. L'esperienza delle associazioni
che hanno operato in condizioni di guerra e di conflitto sociale ci dice
che, piu' che la donazione di "cose", molto spesso valgono semplici gesti:
questi servono a fare chiarezza nel futuro di chi vive o esce da una guerra
perche' c'e' qualcuno che non lo lascia solo. Un popolo che ha vissuto le
atrocita' della guerra e' un popolo che coltivera' l'odio ed il rancore
ancora per molto tempo e trasmettera' gli stessi sentimenti alle generazioni
future; compito della SOLIDARIETA' e', invece, quello di seminare
correttamente, di coltivare con cura e con costanza ed, infine, di
raccogliere, a tempo debito, i frutti della PACE.
A Jenin vogliamo che vengano curate le ferite dell'animo, quelle che non si
vedono perche' non sanguinano, ma sono gravi e contagiose e tolgono la
serenita' per pensare e per progettare il futuro.
L'idea di piantare centinaia di ulivi e, nel mezzo, costruire un
poliambulatorio in cui vengano curate le ferite del corpo e dello spirito
lasciate dalla guerra, e' un modo semplice per dare una prospettiva di vita
ai Palestinesi, agli Israeliani ed a tutti noi.
Affidiamo alla sacralita' ed alla saggezza dell'ulivo il buon esito del
nostro progetto a Jenin.

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Associazione Medici Volontari per Lavoratori Stranieri TOLBA' - Via S.
Stefano 29 - 75100 MATERA - Tel/fax 0835333522 - Ass.Tolba at tin.it

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