Carovana in Palestina



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Questo mercoledì ha avuto inizio il viaggio della delegazione del
Movimento delle/dei Disobbedienti e Ass. YaBasta nei territori occupati
della Palestina: 200 disobbedienti italiani, all'interno di
ACTION FOR PEACE, che si stanno recando in Palestina ed Israele in
risposta all'appello lanciato dalle reti della società civile
palestinese. Tra questi anche un compagno del nostro centro sociale.
Una delle iniziative più importanti si svolgerà sabato 30 marzo, il
giorno in cui i palestinesi celebrano "La giornata della terra" per
ricordare l'inizio dell'occupazione di territorio palestinese da parte
israeliana.

I 190 attivisti italiani della Carovana per la pace trattenuti nel corso
di giovedì notte all’aeroporto di Tel Aviv, dove erano giunti con voli
dell’Alitalia e dell’Olympic (sono stati bloccati al loro arrivo per
diverse ore), sono stati autorizzati all’ingresso nello Stato
d’Israele.
Gli attivisti, appartenenti all’associazione Ya Basta e ai Giovani
Comunisti, tutti nel movimento delle e dei disobbedienti, e
accompagnati dai deputati Giovanni Russo Spena di Rifondazione
comunista e Paolo Cento e Paolo Bulgarelli dei Verdi (area "Verdi
disobbedienti"), erano stati in precedenza espulsi dalle autorità di
polizia in aeroporto.
Poi, gli stessi timbri d’espulsione apposti ai passaporti sono stati
anullati, a penna, come racconta Gennaro Migliore, responsabile
internazionale del Prc, anch’egli con la carovana organizzata da Action
for Peace cui i disobbedienti partecipano con questa delegazione di
massa.
La situazione vissuta dagli attivisti al "Ben Gurion", dove si è
presentato nel corso della lunga trattativa anche il viceambasciatore
italiano in Israele, è stata comunque molto tesa e ha fornito un primo
assaggio del clima di pesante reazione che si è formato in Israele
dopo il tragico attentato di mercoledì seraa Netanya.
Ai 190 italiani bloccati quella notte è stato poi concesso un visto
temporaneo di sette giorni. Un tipo di visto che potrebbe presentare
difficoltà per la "missione di pace dal basso" che la Carovana intende
svolgere a Gerusallemme, nei Territori occupati e a Gaza.

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28 marzo 2002
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KALANDYA - TENSIONE TRA DELEGAZIONE ITALIANA E ESERCITO
ore 16.35: "STOP OCCUPATION" I manifestanti stanno provando ad aprire
un varco nel posto di blocco, spostando blocchi di cemento che chiudono
la strada e vengono spintonati indietro dai militari.
Con loro anche Neta Golan, pacifista israeliana

DELEGAZIONE DISOBBEDIENTI AL CHECKPOINT ALLE PORTE DI RAMALLAH
ore 15.40: La delegazione è ferma al checkpoint di Kalandia, mentre
quella belga e francese sono state lasciate passare.
I militari impediscono l'accesso.
I check point sono strumento di umiliazione quotidiana per la
popolazione palestinese. impediscono la libera circolazione non
permettono alle persone di raggiungere il proprio posto di lavoro e
gli istituti sanitari.
I palestinesi sono costretti a passare uno ad uno con le mani alzate
mostrando i documenti.
Non c’è la volontà di far passare la delegazione.
Sono arrivati i rinforzi militari, blindati e ambulanze.

15.30 - Un gruppo di circa 200 disobbedienti si e' mosso da Gerusalemme
per raggiungere Ramallah in risposta all'appello di Arafat.
Arrivati al checkpoint di Kalandia il bus di Ya-Basta si e' fermato in
attesa di ottenere il passaggio attraverso il blocco. I disobbedienti
sono davanti al check point con le braccia alzate in attesa di poterlo
superare.
La situazione è molto tesa, l'esercito sta chiamando rinforzi per fare
sgomberare la strada.

PER AGGIORNAMENTI: http://www.sherwood.it/


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