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Catena di Sanlibero 114
- Subject: Catena di Sanlibero 114
- From: <ricc at libero.it> (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>)
- Date: Sat, 09 Mar 2002 18:54:05 +0100
________________________________________ riccardo orioles <ricc at libero.it> tanto per abbaiare - n.114 11 febbraio 2002 ________________________________________ Rai. Non male la proposta di Mimmo Lombezzi ("Kapucinski for president"). Sentiamo: < La mia soluzione per le nomine Rai: si prende uno dei piu' grandi giornalisti viventi - Ryszard Kapucinski - e gli si affida lo scettro dell'intera baracca, o quantomeno di tutta l'informazione, dandogli la possibilita' di scegliere firme di chiara fama internazionale per Tg e Speciali. Questa soluzione avrebbe tre formidabili vantaggi: 1) porrebbe fine a vecchie e nuove lottizzazioni; 2) rafforzerebbe l'immagine Europea dell'Italia (che non e' splendente); 3) renderebbe impossibili anomalie mediatiche tutte italiane. Ad esempio, che fine ha fatto il filmato di Rai2 sugli scontri del G8? Perche' per sei anni nessuna rete - ne' pubblica, ne' privata - ha mai trasmesso l'ultima intervista a Borsellino? Perche' un programma di successo come "Il fatto" di Biagi dovrebbe essere spinto in seconda serata? Ad un politico da' fastidio la satira, ad un altro gli sceneggiati sulla mafia. Sara' necessario "normalizzare" anche Blob? > ________________________________________ L'Odassea. Lui, poveretto, era partito per creare un governo che durasse mill'anni. Un governo impresario, concreto, poche parole e tanti fatti - non come i governi di quegli scalandrati dei politici. Purtroppo, non tutti si sono dimostrati alla Sua altezza. Chi lo ricatta per avere una poltrona in Rai, chi pretende la testa dei giudici per non finire in galera, chi rosicchia e chi rubacchia. Nelle regioni devoluscionate, in particolare, emerge tutt'una nuova classe di rosicchiatori locali, che manco la prima repubblica si sognava. "E io - sospira Lui - e io pago". Altro che grande statista: qua gli tocca passare alla storia come una sorta di superforlani. Il simbolo di tutti costoro - che Gli impediscono di estrinsecare le Sue eccelse qualita' di imprenditore-statista - non e' tuttavia uno come Bossi (troppo da commedia dell'arte) o come Dell'Utri (troppo foscamente scespiriano). E' invece - ne' troppo, ne' troppo poco - il buon Odasso. Cosi' l'avventura di Berlusconi, che era cominciata come una drammatica Odissea, alla fine s'e' trasformata - mediocremente - in una Odassea. * * * Anche a Odasso (ah: massone pure lui, come il principale), tuttavia, bisogna riconoscere qualcosa. Il povero Mohammed, per esempio, sarebbe tranquillamente crepato di morbo epatico - nella Torino del post-novelli - perche' extracommunitario marrocchino. Categorie per le quali non e' prevista assistenza medica ne' diritto a campare. Grazie a Odasso, invece, i notabili subalpini hanno deciso che il servizio sanitario cittadino aveva bisogno urgente di una ripulitura d'immagine ("ladri si', pero' umani") e, a titolo del tutto eccezionale, hanno deciso di risparmiare la vita a Mohammed. "Purche' non diventi un'abitudine! - bofonchiano tuttavia - E (la vita che ti regaliamo) non te l'andare a bere!". * * * Ancora su Odasso: mi chiedo se significhi qualcosa il fatto che stavolta, dopo Roma Ladrona e Milano Da Bere, il testimone dell'intrallazzo sia finito in pugno alla perbenistica, riservata, gerarchica, efficiente, cortesissima Torino. ________________________________________ Il pizzo sulla mucca pazza. "La qualita' ha un prezzo": io governo non so se la carne che ti vendo si lasci tranquillamente digerire oppure ti mandi all'altro mondo. Se lo vuoi sapere, paga la gabella ("non chiamiamolo ticket, per carita': sarebbe odioso") e salva la pelle. Cosi' - estrapolando - mica ti garantisco che al passaggio a livello ti abbasso le sbarre quando passa il treno. Paga l'apposita tassa ("contributo qualita' passaggio a livello") e vai sicuro. Senno', forse passi e forse finisci sotto il treno. Idem per gli aeroporti (qui l'hanno proposta seriamente). Una tassa sull'aria non si sa (a Milano quasi quasi converrebbe); ma sull'acqua e sul pane ce ne sono state parecchie a Napoli (e a Milano) ai tempi dei governatori spagnoli. Che, tecnicamente, le chiamavano gabelle. Ognuna di queste gabelle verra' docilmente accettata dai cittadini (o sudditi, o audience, o insomma come cavolo preferiscono chiamarsi oggigiorno) italiani, i quali ignorano ormai completamente il fatto d'avere un diritto intrinseco a non crepare di mucca pazza o a non finire sotto un treno, ne' sospettano piu' che i governi stiano al mondo proprio per tutelare la pelle dei cittadini. La giovane sventurata che ora combatte contro la mucca pazza (e contro i giornalisti) a Trapani, e' vittima in realta' dei suoi concittadini siciliani - e in particolare, con un piu' alto tasso d'incivilta', trapanesi - che non si sono mai curati delle macellerie clandestine della mafia e degli affari mafiosi in generale. Clandestine per modo di dire, perche' c'era chi le denunciava gia' quindici anni fa: ma ne' le autorita' di governo ne' il buon popolo siciliano erano interessati a salvare la vita di quella povera ragazza, ne' di alcuna altra vittima del sistema produttivo mafioso. Ora, naturalmente, "grandiose indagini contro le macellerie clandestine". Chiudere la stalla (mafiosa) dopo che sono impazziti i buoi. ________________________________________ Fascisti. Il saluto romano ora si fa al contrario. A palma in su, mendicando. ("A berlusco', che ciai 'na portrona?"). ________________________________________ Sttt... Non fare rumore che svegli Ciampi. ________________________________________ Un finlandese a Roma. Il Foglio di Ferrara, come contributo alla lotta antinflazione, passa da 0,77 a un euro. "Per abolire i centesimi, come in Finlandia". In realta', altro che centesimi: ogni anno Il Foglio si sbafa bei milioni di euro come contributo statale in quanto organo di un fantomatico partito ("Della Giustizia Giusta", o qualcosa del genere) che in realta' non esiste ma che pur non esistendo ha avuto la forza - come il Cavaliere di Calvino, che nonostante l'inesistenza combatteva grazie alla forza di volonta' e alla fedelta' alla causa - di farsi assegnare un contributo ad personam con un'apposita scandalosissima leggina. Ferrara, non sei un finlandese. Sei un portoghese. ________________________________________ Zitto, tu. In Sicilia, appello post-morettiano di alcuni intellettuali perche' "si ricominci a parlare di cultura di sinistra". L'appello e' firmato fra gli altri da Mario Centorrino, docente universitario a Messina. Pochi anni fa, un ragazzo che faceva la tesi con lui (si chiamava Antonello Mangano) oriento' la sua ricerca nella ricostruzione dei rapporti fra mafia, massoneria e baronato universitario a Messina. Scoppio' uno scandalo. Centorrino ritiro' immediatamente la propria firma dalla tesi del ragazzo, lasciandolo scoperto e esposto a ogni ritorsione. Comincia proprio in questi giorni a Messina, nell'indiffernza generale (il quotidiano locale ne parla molto poco) il processo seguito all'operazione "Panta rei" (collusioni fra mafia, massoneria e baronato universitario). Il ragazzo Antonello Mangano, che dopo la laurea e' rimasto (ovvviamente) disoccupato, e' impegnato in un suo povero e onesto sito d'informazione antimafiosa che si chiama Terre Libere. Nessuno l'ha cercato per partecipare al Grande Dibattito sulla sinistra. E' stato invitato invece il professor Centorrino, a fare il solone della sinistra, e non solo di quella baronale e consociativa cui appartiene ma anche di quella non-ipocrita e civile che si vorrebbe finalmente costruire. A chi daranno retta i post-morettiani che (ora) discutono, al povero ragazzo Antonello che ha attaccato il meccanismo mafia-baroni a Messina, o all'importante professor Centorrino che invece l'ha difeso? ________________________________________ Giornalisti. Una ragazza, vittima di una tragedia, invoca la privacy per non essere identificata. I giornali annuiscono virtuosamente. Ed ecco come la trattano: "Una studentessa ventiquattrenne, di San Gimignano, che frequenta Scienze Biologiche a Camerino"; "Ha dato l'esame di Biologia Generale alla Facolta' di via Carducci, voto ventiquattro"; "Abita in una palazzina a due piani blu al numero 44 di via Firenze". Piu' identificata di cosi'! I "colleghi" responsabili - i cui nomi diamo qui col preciso intento di sputtanarli - sono: Gero Tedesco, Francesco Massaro e Tano Gullo. (Ah: non cercate la povera ragazza a Camerino o in via Firenze o a Biologia: i nomi dei luoghi io li ho cambiati). ________________________________________ Europa. Stavolta il patto di ferro lo facciamo con gl'inglesi (l'accordo Blair-Berlusconi), e dunque viva l'Asse Roma-Londra, viva il camerata albionico, abbasso la perfida Teutone, e vietato naturalmente ascoltare radio Berlino. (A proposito: bisogna spiegare a D'Alema che non c'e' piu' bisogno di un Tony Blair italiano, ce n'e' gia' uno). ________________________________________ Svizzera. "Italiani mandolinari fatto legge per fare skappare briganti. Kol kavolo noi prendere voi sul serio un'altra volta. Blokkare akkordo bilaterale subito und anzi folere nostri soldi indietro. Und tenere mani in buona vista kuando foi afficinare frontiera svizzera. (Frankobollo di kuesta lettera essere a karico fostro)". ________________________________________ Spagna. A Compostela, dove un tempo don Santiago Matamoros (San Giacomo Ammazzamori) incitava i fedeli castigliani a far fuori quanti piu' musulmani possibile, le autorita' europee si sono riunite per prendere misure contro gli emigranti clandestini, per lo piu' musulmani. ________________________________________ Milosevic. Fra i suoi sostenitori, Bossi e Dini. Bossi per farsi riconoscere la Padania e Dini per l'affare Telekom. ________________________________________ Pianeta. Le foto dei ragazzi uccisi quando noi eravamo ragazzi, nel Mille e Novecento e Sessantotto. Gli studenti di un paese, quell'anno, avevano un governo molto animale e avevano deciso di approfittare delle Olimpiadi per fare dimostrazioni di piazza e far vedere a tutti che anche la' in Messico c'era chi si ribellava. Il governo mando' i soldati. Sui giornali uscirono reportage piu' o meno come questi dell'estate a Genova: si sapeva che i soldati erano stati brutali, ma non si riusciva a ricostruire quanto. In questi casi si scrive "un numero imprecisato di morti e feriti" e si va il piu' possibile sul colore. I morti, risulta ora, furono piu' di trecento. Un fotografo messicano e' riuscito a nascondere per piu' di trent'anni (sempre tenuto d'occhio dai militari) due rullini di fotografie. Si e' fidato a tirarle fuori soltanto adesso. Repubblica, in Italia, ne ha ripreso qualcuna. Un liceale quasi sorridente, intatto - salvo che per la tempia sfondata - nella morte. Una ragazza composta nel vestitino Anni Sessanta, ma col sangue che le cola da dentro. Ferite quadrangolari, precise, senza rimorsi; da baionetta. Chi le ha inferte, ha dormito tranquillamente - "professionalmente" - quella sera. Una Scuola Diaz primordiale (molto piu' feroce, certo; eppero', ideologicamente omogenea) di trent'anni fa. Trent'anni fa, nell'ottobre di quell'anno. Panaiota ed io eravamo giovani (Istituto di Fisica, l'autunno, i primi calcolatori) e poi siamo invecchiati attraversando un casino di cose fra cui il sessantotto. I nostri coetanei di quel giorno - di quelle foto - non sono invecchiati mai. ________________________________________ Palestina-Israele. Il governo Sharon dichiara di essere ufficialmente disponibile a bombardare, per rappresaglia, zone residenziali abitate da civili. ________________________________________ Arafat come il rabbino del villaggio, coi fucili puntati addosso e i soldati che gli urlano "Balla!". ________________________________________ Sicilia. Venticinque miliardi di lire stanziati dalla regione per pagare una campagna pubblicitaria quadriennale della Saatchi & Saatchi sul tema "Quant'e' bella la Sicilia". ________________________________________ Cronaca. Ostia. Colf nigeriana violentata e massacrata di botte dal datore di lavoro italiano, un imprenditore cinquantenne. ________________________________________ Cronaca. Anzio. Giovane disabile percosso da un gruppo di quattro ragazzi fra i sedici e i diciotto anni. L'episodio e' cominciato all'interno di un supermercato, dove i quattro hanno cominciato a schernire a voce alta la loro vittima ed e' proseguito fuori, dove il disabile e' stato inseguito per alcuni minuti mentre cercava di fuggire, raggiunto, immobilizato (i passanti che si fermavano sono stati invitati a "farsi gli affari loro") e picchiato. I quattro aggressori, identificati, sono tutti a piede libero. ________________________________________ Cronaca. Vigevano. Sessantenne arrestato per una serie di rapine contro diversa agenzie della stessa banca. "Sono loro i banditi - ha dichiarato ai poliziotti - Mi hanno rovinato". L'anziano abitava in un camper da quando, in seguito a un mutuo non pagato, la banca gli aveva portato via la casa. ________________________________________ Cronaca. Roma. Dibattito al comune: e' il caso di eliminare i sanpietrini? Pro: i sampietrini ci sono solo a Roma; per metterli ci vogliono operai molto esperti; in caso di disordini, sono una carta a favore dei dimostranti. Contro: i sampietrini ci sono solo a Roma; per metterli ci vogliono operai molto esperti; in caso di disordini, sono una carta a favore dei dimostranti. ________________________________________ E il Giappone? Non c'e' piu' un giapponese, a Roma, che non sia perlomeno biondo. I giapponesini d'antan, quelli a plotoni di cento in grisaglia e sorrisi e con la bandierina dell'hotel in testa, ormai si vedono solo a San Pietro o al Pantheon e sospetto molto che in realta' siano reclutati per motivi d'immagine dal Comune. Tutti gli altri ormai sono ragazzi "occidentali", fra i venti e i quarant'anni, rigorosamente trendly e con la plasticosa soavita' facciale d'un cubista di Rimini. Occhiali neri (trendly anche quelli) nelle belle giornate: i giapponesi di Andrea Pazienza, se mai Pazienza ne avesse disegnati. Si muovono come se volessero dimenticare qualcosa. Molti eoni d'anni fa, probabilmente, un'impressione simile dovevano farla, a Tebe d'Egitto o a Stonehenge, coloro che provenivano da Atlantide (per lavoro, per studio; chi lo sa. Atlantide a quei tempi era il posto piu' techno del pianeta) e anch'essi si muovevano con la medesima malinconia disinvolta, la stessa mimesi inconsapevole di chi aspetta, ormai senza troppa emozione, la notizia dell'inabissamento del proprio mondo. Un giorno sulle banchine di Tebe approdera' una trireme e ne sbarchera' la notizia "Atlantide non c'e' piu'. Abbiamo navigato sopra un oceano". E l'atlantideo, ormai egizianizzato nel costume e nei gesti, ascoltera' la notizia stringendo appena appena (da tempo metabolizzati i sentimenti) gli occhi. Qualcosa di simile ora. Giappone, misteriosa Atlantide dei tempi nostri. Uscire da una guerra nucleare, niente risorse e credito, niente di niente. Reinventare le tecnologie e il mercato (il patron della Sony, poeticissimo, che abbozza i marketing con la spietata levita' di chi stia componendo un haiku), giapponesizzare - culturalmente - vasti scantinati del mondo. La Qualita' Totale, lo Stato-Azienda, il Partito-camera-di-compensazione (ma senza mai uno sbandamento, mai un Di Pietro). Tenere a galla ogni giorno, per tre generazioni successive, quattro isole e ottanta milioni d'abitanti a pura forza di maestria e di volonta'. E infine un giorno accorgersi, improvvisamente, che tutto sta franando (e potrebbero, se lo volessero, calcolarne esattamente il giorno e l'ora e il momento) perche', nella modernizzazione generale, non ci si era curati di modernizzare il pilastro che stava sotto a tutto e reggeva tutto quanto. Le banche. Le banche del Giappone sono tuttora banche medievali, soggette al potere politico (e spesso alle yakuza) e da costui manovrate in cento logorantissime fazioni. L'industria e' in mano alla banca, la banca e' in mano al suo debitore (politico o yakuza o altro) che non potra' pagarla mai, e il tutto gorgoglia e ribolle nelle profondita' come un vulcano. "In calo la borsa di Tokio..." e' la prima notizia, da parecchi mesi, della giornata. Il giapponese di Roma o di Milano, ascoltandola sul suo hi-fi ultimo modello, sa benissimo che cosa questa notizia significhi, e che cosa significhera' - inesorabilmente - un giorno o l'altro. E si ossigena i capelli. (Spero che tutto questo basti a soddisfare il tizio che quasi ogni settimana, noiosamente, mugugna: "Bene, amico. Ma, e il Giappone?"). ________________________________________ Protestanti. Quando: mercoledi' 20, dalle 15 alle 17. Dove: al computer. Proposta: "corteo web" per il decennale di Mani Pulite (tutti sul sito www.giustizia.it). Promotori: vari comitati di sostegno ai magistrati. Contatti: info at conigiudici.it, net_giustizia at hotmail.com. Quando: sabato 23 mattina. Dove: a Roma (Campidoglio). Proposta: assemblea antimafia (a seguire: assemblea nazionale di Libera). Promotori: Palermo Anno Uno. Contatti: palermoannouno at libero.it Quando: sabato 23 pomeriggio. Dove: a Milano (Palavobis). Proposta: Giornata della Legalita'. Promotori: Micromega, Omicron, Societa' Civile e altri. Contatti: 02.8392338, 02.8356459(fax), micromegaforum at katamail.com. Quando: domenica 24 sera. Dove: ognuno a casa propria. Proposta: asteniamoci tutti dalle reti Mediaset per dare un segnale di protesta rilevabile all'Auditel. Promotori: Movimento Nonviolento piemontese. Quando: alla svelta. Dove: idealmente, sempre a piazza Navona. Proposta: restiamo in contatto e andiamo avanti. Promotori: ulivisti (ottimisti) vari. Contatti: www.litaliademocratica.com. Tutto ciclostilato in proprio, e senza dalemi. Ale'! ________________________________________ Beppe Sini <nbawac at tin.it> wrote: < Ai molti amici che sperperano tempo e parole a leggere ed a replicare sdegnati agli scritti dei propagandisti piu' ignobili e ridicoli della guerra (con cio' peraltro diffondendoli ulteriormente), vorrei rivolgere l'esortazione a smettere di farlo: abbiamo tanto di quel lavoro da fare, e sono tante le cose utili e importanti da sapere, e c'e' da discutere di cose di grande momento ed urgenza, ed infine potendo scegliere tra Kafka da un lato, e i tamburini del terrorismo di stato dall'altro, davvero vi e' chi preferisce star a leggere e discutere i laudatori dell'omicidio? Davvero vi e' chi preferisce dedicare due ore dello scarso suo tempo alla prosa che inneggia alle stragi piuttosto che a Virginia Woolf o a Cervantes? Possibile che abbiate gia' letto tutto, e non vi resti altro da leggere che i proclami dei nipotini di Hitler? Suvvia. > ________________________________________ Persone. Morto Michele Pantaleone che combatte' per la Sicilia contro la mafia, ai tempi in cui i siciliani avevano ancora i coglioni. ________________________________________ Non so chi sia Anna. Ma - firmati "Le compagne e i compagni" - da Napoli sono arrivati questi versi. < In memoria di Anna E rimanemmo in silenzio tra le voci che si inseguono e non hanno un suono ma con ancora la forza di rompere la gabbia e la voglia di gridare la nostra rabbia contro cio' che distrugge le nostre vite contro cio' che ti ha portato via da noi con te stretta nel nostro abbraccio > ________________________________________ Per collaborare a questa e-zine, o per criticarla o anche semplicemente per liberarsene, basta scrivere a ricc at libero.it -- Fa' girare. "A che serve vivere, se non c'e' il coraggio di lottare?" (Giuseppe Fava) ________________________________________
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