La nonviolenza e' in cammino. 350



LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di
Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. e fax: 0761/353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 350 del 13 febbraio 2002

Sommario di questo numero:
1. Paolo Flores d'Arcais, il 23 febbraio a Milano manifestazione nazionale
in difesa della legalita'
2. Roberto Benigni ed altri, appello per la giornata della legalita'
3. Teresa Sarti, Emergency aderisce all'iniziativa contro i mercanti di
morte
4. Materiali dell'assemblea nazionale dei Social forum sull'immigrazione
svoltasi a Brescia il 9 febbraio
5. "Chiama l'Africa news" del 10 febbraio
6. Aggiornamento del sito de "Il paese delle donne"
7. Aggiornamento del sito di "ZNet.it"
8. Iaia Vantaggiato, le figlie di Eva
9. Letture: Luciano Fausti, Intellettuali in dialogo. Antonio Gramsci e
Piero Sraffa
10. Letture: Rosario Giue': La Chiesa italiana nel solco della storia
11. Letture: Immanuel Kant, Saggio sulle malattie della mente
12. La "Carta" del Movimento Nonviolento
13. Per saperne di piu'

1. INIZIATIVE. PAOLO FLORES D'ARCAIS: IL 23 FEBBRAIO A MILANO MANIFESTAZIONE
NAZIONALE IN DIFESA DELLA LEGALITA'
[Riceviamo e diffondiamo. Paolo Flores D'Arcais, filosofo, e' l'animatore
della rivista "MicroMega". Per contatti: micromegaforum at katamail.com]
Cari amici,
sabato 23 febbraio, alle 14,30, al Palavobis di Milano, con una
manifestazione nazionale che  riaffermi l'attualita' dei valori di Mani
Pulite, rilanceremo l'idea dei referendum contro le leggi scellerate che il
governo Berlusconi ha gia' approvato (o si appresta ad approvare) contro la
giustizia.
Questa manifestazione nazionale non la organizzera' nessuno. La dobbiamo
organizzare tutti noi, insieme. Ciascuno di noi, singolarmente preso.
Un gruppo di intellettuali ha firmato un appello, ma questa manifestazione
riuscira' solo con l'impegno attivo di ciascuno di voi, cioe' delle migliaia
di cittadini che si sono messi in contatto via e-mail.
In cosa puo' tradursi questa partecipazione all'organizzazione? Nell'inviare
una e-mail con l'invito alla manifestazione a ciascuno dei propri amici.
Nell'attivare una catena telefonica. Nell'organizzare un pullman, o una
"carovana" di macchine, o uno scompartimento in treno, per recarsi in gruppo
a Milano. Nel riprodurre l'appello come volantino, e nel diffonderlo nelle
librerie, nei cinema, nei teatri, in tutte le occasioni pubbliche, nelle
cassette delle lettere. Nel preparare striscioni e cartelli, allegri,
ironici, indignati, da portare a Milano.
Queste sono solo alcune idee. Ma ciascuno di voi sapra' inventarne altre.
Un grazie e un arrivederci a Milano
Paolo Flores d'Arcais
Da oggi e' attivo il sito: www.manipulite.it per informazioni e proposte in
vista della manifestazione (e domenica 17 febbraio, a Roma, alle ore 11,
"girotondo" per la democrazia intorno al "Palazzaccio" a piazza Cavour).

2. APPELLO. ROBERTO BENIGNI ED ALTRI: APPELLO PER LA GIORNATA DELLA
LEGALITA'
[Riportiamo il testo dell'appello che promuove la manifestazione nazionale
che si svolgera' a Milano sabato 23 febbraio con inizio alle ore 14,30 al
Palavobis. Per informazioni e contatti: sito: www.manipulite.it]
Il 17 febbraio del 1992 aveva inizio lo scoperchiamento di Tangentopoli e
l'inchiesta passata alla storia come Mani Pulite. Per mesi e mesi, l'Italia
avrebbe assistito al miracolo di una "legge eguale per tutti" non gia' nella
retorica dei discorsi ufficiali ma nella realta' della vita pubblica
quotidiana.
A dieci anni di distanza, quei magistrati di esemplare imparzialita' sono
fatti oggetto di una violenta campagna massmediatica di delegittimazione e
di aggressione, mentre si vuole con leggi e con modifiche costituzionali
togliere alla magistratura il suo ruolo autonomo di controllo di legalita'
(anche nei confronti di chi esercita potere politico).
Si vuole con cio' mettere in mora il principio liberale irrinunciabile
dell'equilibrio dei poteri, e tornare addirittura alla situazione premoderna
dei potenti legibus soluti.
Per questo riteniamo indispensabile - con una iniziativa nazionale a Milano,
sabato 23 febbraio - che la societa' civile esprima la sua solidarieta' ai
magistrati di Mani Pulite e la volonta' di tutti i democratici di impegnarsi
in referendum che impediscano in Italia lo stravolgimento dello Stato di
diritto che il governo Berlusconi sta tentando di realizzare.
Primi firmatari: Roberto Benigni, Andrea Camilleri, Antonio Caponnetto, don
Luigi Ciotti, Furio Colombo, Vincenzo Consolo, Lella Costa, Paolo Flores
d'Arcais, Dario Fo, Paul Ginsborg, Sergio Givone, Paolo Sylos Labini,
Rosetta Loi, Daniele Luttazzi, Romano Montroni, Moni Ovadia, Francesco
Pardi, Nicola Piovani, Fernanda Pivano, Franca Rame, Lidia Ravera, Francesca
Sanvitale, Michele Serra, Antonio Tabucchi, Nicola Tranfaglia, Gianni
Vattimo.

3. APPELLI. TERESA SARTI: EMERGENCY ADERISCE ALL'INIZIATIVA CONTRO I
MERCANTI DI MORTE
[Teresa Sarti e' presidente di Emergency. Per contatti: sito:
www.emergency.it]
Le nostre esperienze dirette degli effetti dell'uso delle armi ci rendono
incomprensibile qualsiasi giudizio positivo nei confronti della loro
produzione e del loro commercio. La legge 185, pur lodevole, non risolve il
problema alla sua radice. La produzione e la commercializzazione di
strumenti di morte pongono problemi etici e culturali prima che legislativi.
Riteniamo che ogni "senso della realta'", in materia di armi, sia assurdo,
mentre sensatezza e ragionevolezza risiedono nella nonviolenza e nella pace,
che vengono assurdamente considerate impossibili.
Il progetto di legge n. 1927, cui le commissioni esteri e difesa della
Camera hanno dato parere favorevole
- propone la rinuncia dell'Italia ad essere soggetto autonomo e responsabile
in tema di diritti umani, rinviando le valutazioni a soggetti variegati e
compositi scarsamente capaci di decisioni unitarie ed univoche;
- sottrae alla responsabilita' dei rappresentanti eletti le decisioni sul
commercio delle armi per affidarla a organi amministrativi;
- attraverso "licenze globali di progetti" abbandona una materia di grande
rilevanza morale ancor prima che politica al gioco di interessi
esclusivamente commerciali e finanziari.
In questa iniziativa legislativa e nel suo primo passaggio parlamentare si
specchiano i venti di guerra di questi mesi. Opporsi a una di queste cose e'
opporsi a entrambe.

4. DOCUMENTI. MATERIALI DELL'ASSEMBLEA NAZIONALE DEI SOCIAL FORUM
SULL'IMMIGRAZIONE SVOLTASI A BRESCIA IL 9 FEBBRAIO
[Riceviamo e diffondiamo]
Sabato 9 febbraio, al centro sociale Magazzino 47 di Brescia, si e' tenuta
l'assemblea nazionale indetta dal "Gruppo Immigrazione" dei Social Forum.
Oltre centocinquanta persone, in rappresentanza dei forum sociali e di
realta' di movimento provenienti da undici regioni e da una trentina di
citta', hanno discusso sulle nuove iniziative di mobilitazione contro il
disegno di legge Bossi-Fini, e piu' in generale sulle prospettive future per
il movimento antirazzista.
L'assemblea ha anche salutato il ritorno a Brescia di Bouchaib, l'operaio
marocchino che era stato espulso dall'Italia dopo la sua partecipazione alle
manifestazioni di Genova contro il G8, e per il quale il movimento
antirazzista si e' mobilitato promuovendo appelli, interrogazioni
parlamentari, e aprendo la manifestazione del 19 a Roma con uno striscione
che ne richiedeva l'immediato ritorno.
Di seguito si riporta il testo del documento approvato dall'assemblea.
*
Mozione conclusiva dell'assemblea del gruppo immigrazione dei forum sociali
Dopo il grande successo della manifestazione nazionale del 19 gennaio a
Roma, e dopo l'iniziativa di smantellamento del c.p.t. di via Mattei a
Bologna, ravvisiamo la necessita' di dare continuita' alla mobilitazione
contro il disegno di legge Bossi-Fini, e per l'affermazione dei diritti
degli uomini e delle donne migranti.
Se la manifestazione del 19 gennaio ha infatti conseguito un risultato
importantissimo in termini di capacita' del movimento di costruire dal basso
una grande scadenza e di dare visibilita' e voce ai migranti e alle loro
rivendicazioni, e' vero anche che il governo dimostra di voler procedere
nell'approvazione della legge senza alcun possibile ripensamento, e anzi
mostrando coi fatti di praticare una politica dell'immigrazione fondata
soltanto sulla repressione e sulla compressione dei diritti degli immigrati.
Da un lato, infatti, e' stata imposta un'accelerazione dell'iter di
approvazione del disegno di legge, prevedendo tempi rapidissimi per la
discussione del testo al senato, un testo gia' pessimo al quale sono stati
apportati emendamenti perfino peggiorativi (emblematico il ricorso alla
marina militare per bloccare gli sbarchi di immigrati...), e accompagnato
dalla farsa della regolarizzazione limitata a lavoratrici e lavoratori
domestici.
D'altro lato, poi, assistiamo a un inasprimento dell'attivita' di
repressione delle questure che, evidentemente rispondendo a sollecitazioni
provenienti dal ministero dell'interno, stanno generalizzando comportamenti
che anticipano l'applicazione delle parti peggiori del disegno di legge.
Nell'ultimo periodo sono diventati pressoche' quotidiani i rastrellamenti di
immigrati, le espulsioni immediate, le segregazioni nei centri di
detenzione, la "clandestinizzazione" dei migranti regolari, ottenuta
rifiutando loro il rinnovo del permesso di soggiorno; tutto cio' mentre
alcune regioni negano ai migranti senza permesso di soggiorno, in violazione
della normativa vigente, l'accesso alle strutture sanitarie, e quindi il
diritto alla salute.
Crediamo quindi che sia necessario rispondere alla politica del governo
sull'immigrazione con iniziative di lotta articolate, che uniscano la
mobilitazione sul territorio, legata alle specificita' locali e praticata
insieme alle comunita' organizzate di immigrati, a un piu' ampio livello di
intervento, che sia momento di sintesi e unificazione del quadro nazionale.
Proponiamo quindi le seguenti iniziative di lotta:
a. la giornata di mobilitazione sociale del 15 febbraio, con lo sciopero
generale del sindacalismo di base, dovra' essere caratterizzata dalla
presenza massiccia e visibile degli immigrati, a saldare la lotta di tutti i
lavoratori, italiani e immigrati, e a sottolineare la stretta relazione tra
il disegno di legge Bossi-Fini e le politiche governative contro i diritti
dei lavoratori (libro bianco di Maroni, attacco all'art. 18 dello statuto
dei lavoratori, alla previdenza, ecc.);
b. in occasione della discussione del disegno di legge sull'immigrazione al
senato, organizzeremo sit-in e manifestazioni di protesta davanti al
Parlamento nei giorni 12, 13 e 14 febbraio. Il 19 febbraio, giorno in cui
iniziera' la discussione in aula, all'iniziativa davanti al Parlamento a
Roma accompagneremo momenti di mobilitazione davanti alle prefetture delle
diverse citta';
c. il 23 e 24 febbraio saranno giornate di mobilitazione nazionale,
realizzata attraverso iniziative di lotta diffusa sul territorio. Nelle
citta' promuoveremo manifestazioni e una molteplicita' di iniziative di
lotta, di boicottaggio, di disobbedienza, legate alle specificita' e
peculiarita' delle diverse realta'. La liberta' di circolazione, il lavoro
regolare e non, i centri di detenzione, i diritti negati (all'asilo, alla
casa, alla salute) sono alcuni dei possibili ambiti di intervento, che
ricompongano in una cornice comune il senso di una mobilitazione generale e
diffusa contro i diversi aspetti della legge razzista del governo.
Intendiamo poi valutare se sia praticabile un percorso che conduca a
un'altra grande scadenza nazionale, dopo quella del 19 gennaio a Roma. Le
notizie ancora non ufficiali di una manifestazione contro la legge
Bossi-Fini, che i sindacati confederali vorrebbero organizzare a marzo in
una citta' del nord, andranno verificate, insieme con la possibilita' di
praticare meccanismi di co-promozione, sulla base di una piattaforma di
rivendicazioni chiara e irrinunciabile. Consideriamo infatti positivamente
tutte le iniziative di lotta, mirate a contrastare il disegno di legge
governativo sull'immigrazione, a condizione che siano in grado di riproporre
l'ampiezza di forze che hanno contribuito a rendere grande la manifestazione
del 19 gennaio a Roma. Abbiamo quindi dato mandato a una delegazione di
richiedere un incontro ai sindacati confederali, per verificare la
praticabilita' di questo percorso, e quindi la possibilita' di giungere a
un'altra grande manifestazione nazionale, che sia espressione della vasta
opposizione sociale alla politica governativa sull'immigrazione.
Abbiamo poi assunto come momenti del nostro percorso di mobilitazione:
a. la manifestazione nazionale sulla Palestina, indetta per il prossimo 9
marzo a Roma, per dire basta all'occupazione israeliana, alla prigionia di
Arafat, alle violazioni dei diritti umani fondamentali e delle risoluzioni
dell'Onu;
b. la manifestazione del prossimo 24 marzo a Roma, in occasione del quinto
anniversario del naufragio della Kater i Radesh, la nave speronata e
affondata, con oltre centoventi migranti a bordo, da una nave della marina
militare davanti al porto di Otranto; la manifestazione assume un forte
valore simbolico, nel momento in cui il governo decide di generalizzare
l'uso di mezzi militari nel controllo e nel respingimento dell'immigrazione
clandestina.
Nel corso dell'assemblea, diversi interventi hanno evidenziato come anche le
politiche sull'immigrazione possano ormai essere comprese, e di conseguenza
contrastate, solo in una dimensione che travalica quella nazionale. E' ormai
a livello europeo che si dettano le linee guida cui si attengono poi le
legislazioni nazionali, a partire dal trattato di Schengen in poi. Ed e'
ormai politica comune degli stati dell'Unione Europea, siano essi governati
dal centro-destra o dal centro-sinistra, quella della negazione della libera
circolazione delle persone, che porta poi a generalizzare l'istituzione di
quei luoghi di segregazione, che sono i centri di detenzione amministrativa.
Anche le azioni di contrasto e di opposizione alle politiche proibizioniste
sull'immigrazione, quindi, andranno nel futuro pensate in una dimensione
europea; per questo proporremo, alla prossima assemblea nazionale dei Social
Forum, che in occasione del primo Forum europeo, che si terra' in autunno in
Italia, la questione dei diritti dei migranti e della libera circolazione
delle persone venga posta come centrale nell'agenda dei lavori.
Molti interventi hanno poi sottolineato come il processo di
autorganizzazione dei migranti, pur con i diversi livelli di maturazione
raggiunti nelle differenti realta', renda sempre piu' attuale l'inizio di un
dibattito sull'ipotesi di uno sciopero degli immigrati, che sia capace di
comunicare in modo forte la correlazione tra le lotte per i diritti in
quanto migranti con quelle per i diritti di tutti i lavoratori, e nello
stesso tempo l'inserimento a pieno titolo dei migranti come soggetti attivi
nel contesto socio-economico del paese, anche come elementi portatori di
rivendicazioni e di conflitto. Si e' ripetuto piu' volte che il disegno di
legge Bossi-Fini sull'immigrazione, che rende il migrante mera manodopera
deprivata di diritti, e' strettamente collegato alle politiche governative
di attacco ai diritti dei lavoratori: da qui l'ipotesi della costruzione di
un percorso che, partendo da un monitoraggio sui luoghi di lavoro nelle
diverse realta', verifichi la praticabilita' di uno sciopero che veda
protagonisti i lavoratori immigrati.
Infine, abbiamo iniziato a discutere delle modalita' attraverso le quali
proseguire nel tempo le iniziative di lotta e di intervento contro le
politiche sull'immigrazione e le loro ricadute nella vita quotidiana dei
migranti. E' stata approvata l'istituzione di un Osservatorio sulla
discriminazione e il razzismo, che consenta in tempo reale il monitoraggio,
la denuncia e l'intervento di fronte agli abusi che quotidianamente vengono
perpetrati ai danni dei migranti.
E' inoltre stata avanzata la proposta di un intervento nei confronti degli
enti locali, che promuovono politiche di rifiuto dell'accoglienza e della
promozione dei diritti sociali dei migranti, cercando di incidere e
sollevare contraddizioni soprattutto laddove al governo delle citta',
province e regioni vi sono forze politiche non programmaticamente schierate
su posizioni xenofobe e razziste.
Per continuare la discussione, ci incontreremo nuovamente il 2 e 3 marzo, in
occasione della prossima assemblea nazionale dei Social Forum.
*
"Diritto al futuro": appello per una mobilitazione permanente contro la
discriminazione e la segregazione
I Forum Sociali italiani, parte integrante e attiva della grande
mobilitazione del 19 gennaio a Roma, chiamano tutti i soggetti che l'hanno
condivisa ad una mobilitazione immediata e capillare non solo contro il ddl
Berlusconi-Bossi-Fini, ma anche contro le pratiche repressive e le
restrizioni nell'accesso al soggiorno e ai diritti sociali che ormai in
molte citta' ne stanno anticipando l'attuazione, usando e forzando gli spazi
gia' offerti dalla legge 40.
Mentre restano bloccate centinaia di migliaia di pratiche di rilascio e
rinnovo del permesso e della carta di soggiorno, con il rischio di produrre
altrettanti ritorni alla clandestinita', gli apparati di polizia vanno
moltiplicando le operazioni di rastrellamento nei pressi delle frontiere e
soprattutto nelle case e nelle strade dei quartieri piu' popolati dagli
immigrati, nonche' nei campi nomadi.
Le deportazioni, gli internamenti e le espulsioni che ne derivano, insieme a
un uso abnorme del reato di "favoreggiamento dell'immigrazione clandestina",
puntano a diffondere quel clima di terrore, segregazione e divisione fra
lavoratori e fra cittadini, che e' il vero obiettivo del ddl
Berlusconi-Bossi-Fini.
Siamo dunque di fronte ad una reazione politica: al tentativo di ribaltare
nella societa' la tensione positiva e unitaria sui diritti di cittadinanza,
creata dalla manifestazione del 19 gennaio e dal ciclo di lotte che l'ha
preceduta.
Nello stesso tempo in molte citta' vengono pericolosamente rimessi in
discussione spazi, servizi e diritti acquisiti sul terreno del diritto e
dell'accesso universalistico all'istruzione, all'assistenza sanitaria, alle
abitazioni e all'accoglienza.
Noi non possiamo accettare che nelle nostre citta' si moltiplichino e si
diffondano, con il terrore, i segnali ed i luoghi fisici e simbolici della
segregazione.
Chiediamo che si moltiplichino le mobilitazioni e le vertenze locali sui
diritti minacciati o negati. Invitiamo i giuristi, gli avvocati, i
giornalisti, i medici, i parlamentari e tutti gli operatori democratici ad
aiutarci a denunciare e contrastare ogni violazione della legalita' e dei
diritti umani, i quali per noi prevalgono anche sulla legalita' formale.
Questa attivita' di denuncia e tutela va coordinata dando una forte voce
nazionale e collegamenti europei ad un "Osservatorio contro la
discriminazione e il razzismo".
Proponiamo inoltre di creare in ogni citta' reti e comitati contro le
espulsioni e le deportazioni, e di moltiplicare le vertenze contro la
detenzione amministrativa di esseri umani incolpevoli nei centri in cui ora
si vorrebbe recludere anche i profughi e i richiedenti asilo, anche facendo
ricorso a forme di obiezione e di disobbedienza civile.
Per noi tutte e tutti, nei luoghi del nostro movimento, non esistono
immigrati "clandestini" e non, ma persone, portatrici di diritti universali
che vanno garantiti da parte di tutti gli enti locali ed i servizi pubblici.
Richiamiamo comunque, anche a fronte di proposte parziali e strumentali da
parte del governo, l'esigenza di una uscita generale e incondizionata dalla
clandestinita' per tutti i lavoratori immigrati presenti, anche per arginare
l'uso e gli effetti perversi della clandestinita' nel mercato del lavoro e
nelle relazioni sindacali.
Proponiamo di moltiplicare in ogni citta' gli incontri e le assemblee fra
lavoratori italiani e stranieri, regolari e irregolari, per far emergere il
filo della solidarieta' di classe contro ogni divisione, e per porre le basi
per una vertenza generale del lavoro migrante.
Chiediamo infine a tutti coloro che hanno aderito alla manifestazione del 19
gennaio di coglierne il valore non solo di opposizione ad un progetto
regressivo, ma di riproposizione di una griglia di diritti civili, dal voto
e dalla cittadinanza, all'asilo e alla protezione dei profughi di guerra,
alla tutela da ogni discriminazione. Questi diritti vanno riproposti a
livello parlamentare, ma soprattutto vanno praticati nelle forme possibili
in ogni citta' e territorio, per contrastare e invertire un clima e un senso
comune inaccettabile di rimozione e progressivo imbarbarimento.
L'Assemblea nazionale dei Forum sociali sull'immigrazione
Brescia, 9 febbraio 2002
*
Appello dei Social Forum ai parlamentari per l'ostruzionismo contro il
disegno di legge del governo sull'immigrazione
Dopo la grande manifestazione di sabato 19 gennaio, l'opposizione sociale al
disegno di legge del governo sull'immigrazione deve saldarsi con
l'opposizione istituzionale, la quale deve cogliere a sua volta il segnale
politico trasmesso dalle oltre centomila persone presenti a Roma. Questo
segnale e' preciso. Il disegno di legge governativo non e' emendabile, per
l'impronta repressiva che lo caratterizza nel suo complesso.
Esso costituisce un attacco ai diritti di tutti i migranti, e dunque ai
diritti di tutti ed all'idea stessa di uguaglianza del diritto; favorisce la
clandestinita' e combatte i clandestini, anziche' agevolare la presenza
regolare e contrastare la clandestinita'; subordina le politiche
dell'immigrazione e persino della cooperazione internazionale agli accordi
intergovernativi di controllo e rimpatrio; considera i migranti come
manodopera da sfruttare e di cui liberarsi quando non sia piu' necessaria
alle esigenze della produzione; rende piu' precario lo status giuridico e
l'accesso ai diritti sociali per tutti i cittadini stranieri, anche i piu'
stabili e "regolari"; non assicura il diritto d'asilo ne' la protezione
delle vittime di guerre ed esodi forzati, ma anzi prevede la segregazione
dei richiedenti asilo; rafforza l'apparato repressivo, moltiplicando i
centri di detenzione e raddoppiandovi il periodo di permanenza, abrogando di
fatto il diritto al ricorso contro i provvedimenti di espulsione, prevedendo
nuove ipotesi di reato per i migranti irregolari e l'espulsione automatica
per i microreati da vendita ambulante...
E' l'impianto complessivo del disegno di legge che va respinto totalmente,
perche' contrario a principi fondamentali e costituzionali di civilta'
giuridica e di uguaglianza nel lavoro. Neppure obiettivi sacrosanti, come
una possibile e necessaria regolarizzazione ampia e incondizionata dei
migranti senza permesso di soggiorno, possono essere barattati con un
atteggiamento di disponibilita' a condividere il disegno di legge, magari
depurato di alcune delle sue disposizioni peggiori.
Al contrario, proprio la denuncia forte e coerente della sua natura
discriminatoria e segregazionista da parte di una grande mobilitazione
sociale ha fatto emergere le prime crepe nello schieramento governativo,
mentre il governo conferma la linea della piu' cinica intransigenza con la
decisione sul contrasto militare degli esodi per mare.
Per questo facciamo appello a tutti i parlamentari delle forze politiche che
hanno aderito alla manifestazione del 19 gennaio, affinche' si impegnino a
contrastare in tutte le forme possibili, ostruzionismo incluso, l'iter di
discussione della legge, senza alcuna concessione al governo.
Chiediamo agli stessi parlamentari di dare voce e rilievo istituzionale alla
denuncia e all'opposizione sociale rispetto alle pratiche repressive e
discriminatorie che gia' oggi anticipano nelle citta' e alle frontiere gli
esiti della legge futura, con i rastrellamenti e le deportazioni collettive,
con la messa in mora di centinaia di migliaia di pratiche di rilascio o
rinnovo del permesso di soggiorno e con la negazione pratica del diritto
d'asilo.
Chiediamo infine ai parlamentari e alle forze politiche che hanno aderito
alla manifestazione del 19 gennaio di raccoglierne non solo l'indicazione di
netta opposizione al nuovo testo di legge, ma la tensione verso un rilancio
di obiettivi e proposte legislative sui diritti civili, dal diritto di voto
alla riforma dell'accesso alla cittadinanza, dal rifiuto della segregazione
e dei suoi luoghi e modi incostituzionali, alla garanzia del diritto
costituzionale di asilo.

5. INFORMAZIONE. "CHIAMA L'AFRICA NEWS" DEL 10 FEBBRAIO
[Riportiamo integralmente la newsletter "Chiama l'Africa news" del 10
febbraio 2002. Per contatti: e-mail: info at chiamafrica.it, sito:
www.chiamafrica.it, tel. 065430082, 3280677531, 0521314263, fax: 065417425,
0521314269]
1) Convegno di Ancona: scade il 15 febbraio il termine per l'iscrizione.
"Africa: dalla schiavitu' degli aiuti alla liberta' dei diritti", Ancona,
22-24 febbraio 2002 presso l'Universita' degli studi. Organizzato da Agesci,
Beati i costruttori di pace, Campagna Sudan, Chiama l'Africa, Cipsi,
Dehoniani, Emmaus Italia, Missionari/e Comboniani, Missionari/e Consolata,
Missionari/e Pime, Missionari/e Saveriani, Operazione Colomba, Pax Christi;
in collaborazione con Universita' degli Studi di Ancona, Centro Missionario
Diocesano di Ancona e Centro Volontari per il mondo; con il patrocinio di
Comune di Ancona, Provincia di Ancona e Regione Marche.
- Venerdi 22, ore 20,30: apertura del convegno con le relazioni di Antonio
Papisca e Joseph Ki-Zerbo.
- Sabato 23, ore 9: laboratori con documenti introduttivi di relatori
africani e italiani. a) diritto al lavoro: Aminata Traore e Savino Pezzotta;
b) diritto alla cittadinanza: Fabien Eboussi Boulaga e don Luigi Ciotti; c)
diritto allla salute: Ciprien Bakara e Eduardo Missoni; d) diritto
all'alimentazione: Veronique Gnanih e Rosario Lembo. Intervento di Beppe
Grillo. Ore 21: concerto dei Sin Africa.
- Domenica 24, ore 9: relazione in assemblea dei quattro laboratori;
intervento conclusivo di Francuccio Gesualdi; Informazioni su " Anch'io a
Kisangani" e lettura della "Dichiarazione di impegno".
Informazioni e segreteria: Chiama l'Africa, tel. 065430082, fax: 0659600533,
e-mail: info at chiamafrica.it
2) 14 febbraio: L'Africa a Fenza.
Ore 20,30 presso il cinema Sarti: Goma e la sua gente. La societa' civile
speranza per l'Africa. Incontro con P. Silvio Turazzi, missionario Saveriano
impegnato a Goma (Congo). Introduzione di Andrea Biglietti, membro della
Pattuglia Internazionale dell'Agesci e referente per i progetti in Africa.
Ore 21.15 proiezione del film ABC Africa, di Abbas Kiarostami "Quando sono
partito, ero impressionato dalle immagini della Cnn e pensavo che la realta'
africana fosse terribile, destinata ad una continua sofferenza. Credevo,
insomma, che non ci fosse piu' nulla da fare. Invece e' vero esattamente il
contrario" (A. Kiarostami).
L'Africa non ci chiede compassione, ne' soldi, ne' progetti. Le persone in
Africa, come nelle altre parti del mondo, vorrebbero essere riconosciute nei
loro diritti e incontrate nel loro quotidiano, sentirsi come noi
appartenenti a un unico mondo e partecipare con responsabilita' alla stessa
storia. Per informazioni: Andrea Biglietti (cell. 3484301350); Giorgio Gatta
(tel. e fax 0546634280).
3) Appello della campagna "banche armate.
Blocchiamo la proposta di modifica della legge 185/'90.
Per favorire i mercanti di armi il parlamento sta modificando la legge
185/90.
Con l'approvazione della Commissione, si e' concluso alla Camera l'esame del
Disegno di Legge 1927 che portera' gravi modifiche alla legge 185/90 sul
controllo del commercio delle armi. Facciamo sentire la nostra protesta ai
parlamentari affinche' questo Disegno di Legge non venga approvato
(www.banchearmate.it).
4) Gli istituti missionari: "Nella nostra societa' clima di diffidenza e
paura".
Si e' svolto ad Ariccia dal 4 all'8 febbraio il forum "Insieme prendere il
largo", organizzato dalla CIMI (Conferenza Istituti Missionari Italiani),
dal SUAM (Segretariato Unitario di Animazione Missionaria) e dall'EMI
(Editrice Missionaria Italiana), che ha visto la partecipazione di 150
membri di tutti gli istituti femminili e maschili missionari operanti in
Italia.
I Partecipanti esprimono "preoccupazione per il crescente clima di
diffidenza e paura, di violenza ed emarginazione che percepiamo nella
societa italiana e in alcuni recenti orientamenti politici" in particolare
circa: 1) L'adesione alla guerra come risposta agli atti di terrorismo; 2)
La gestione delle politiche migratorie secondo una logica di mercato; 3) Il
disegno di legge n. 1927 che modifichera' la legge 185/90 sul controllo  del
commercio di  armi; 4) L'aumento delle spese militari e la riduzione degli
aiuti per la cooperazione. E chiedono alle istituzioni politiche di
sviluppare una politica estera italiana ed europea a favore della
prevenzione e la soluzione nonviolenta dei conflitti. In particolare
chiediamo: 1) un impegno preciso per porre fine al "conflitto
israelo-palestinese" e alle numerose "guerre dimenticate" ancora in atto in
varie nazioni del Sud del mondo; 2) l'introduzione di una tassazione sulle
transazioni finanziarie (tipo "Tobin tax") nella "zona euro" per ridurre le
speculazioni ridistribuendo le risorse ricavate a favore dello sviluppo; 3)
farsi promotrici nelle istituzioni internazionali (FMI, OMC-WTO e Banca
Mondiale) di politiche economiche per favorire scambi commerciali piu' equi
nei confronti dei paesi impoveriti e rapporti piu' paritari tra i paesi del
Nord e del Sud del mondo; 4) l'accoglienza delle istanze provenienti dalle
componenti sociali e religiose nella formulazione della Costituzione
Europea. Per informazioni: berettag at libero.it
5) Aggiornamenti del sito www.chiamafrica.it
- Caritas Italiana, Conflitti dimenticati, prossima la pubblicazione.
Il 22 gennaio scorso la Caritas Italiana ha presentato le anticipazioni
della ricerca "Conflitti dimenticati", promossa dalla stessa Caritas, in
collaborazione con Famiglia Cristiana e Il Regno, per conoscere il grado di
consapevolezza dell'opinione pubblica sulle guerre, nell'ottica di un
intervento di educazione alla pace sempre piu' attento ed efficace.
L'indagine (l'Istituto Universitario Europeo di Fiesole ne ha curato
l'impianto scientifico-metodologico) ha coinvolto nel suo svolgimento
diverse universita', oltre che un centro culturale, una rete televisiva e un
istituto di rilevazioni demoscopiche. Leggi recensione su www.chiamafrica.it
- L'informazione e' globale?
Il tema dei mass media e quello piu' generale dell'informazione su e
dall'Africa e' stato al centro dell'ultimo dei Martedi dell'Africa, giunti
ormai al primo anno di attivita'. Jean Leonard Touadi, giornalista, e Paolo
Salerno, vice-direttore dell'agenzia stampa Misna, hanno illustrato di
fronte ad un appassionato pubblico l'attenzione che in genere non viene
dedicata alle questioni africane. Il giornalismo sensazionalistico tende a
porre il dito verso le notizie spettacolari, misurate anche sulla quantita'
di morti documentabili. L'esperienza di Misna: Paolo Salerno racconta che,
fondata nel 1997, l'agenzia ci informa quotidianamente, e in modo molto
preciso. Con la notizia, Misna indaga anche le cause, riporta i fatti che
magari accadono nel Nord, ma riguardano il Sud del mondo. Cosi'
l'informazione non rimane neutra, ma sceglie di schierarsi verso gli ultimi,
i dimenticati. Continua la lettura dell'articolo di Cristina Formica sul
sito www.chiamafrica.it
- Il Belgio di fronte al suo passato coloniale.
Un articolo di approfondimento di Colette Braeckman (da "Le Monde
Diplomatique", gennaio 2002) sul sito www.chiamafrica.it
- Vivicitta': lo sport con l'Africa in collaborazione con l'UISP.
On line il programma e le finalita' di questa grande manifestazione sportiva
nella quale quest'anno si correra' per l'Africa e in Africa. In molte citta'
africane si gareggera' indossando la stessa maglietta delle cinquanta citta'
italiane che parteciperanno all'iniziativa mentre contemporaneamente si
correra' a Bagdad, a Sarajevo, a Mostar, a Valona e in molte altre citta'
straniere, con l'unico obiettivo di rivendicare il diritto di tutti a vivere
nella pace, in un mondo in cui tacciano le armi e siano ripristinate delle
condizioni di giustizia economica e sociale.

6. RIVISTE IN RETE. AGGIORNAMENTO DEL SITO DE "IL PAESE DELLE DONNE"
[Dalla redazione de "Il paese delle donne" (pdd at isinet.it) riceviamo e
diffondiamo il sommario dell'ultimo aggiornamento del sito www.womenews.net]
All'indirizzo http://www.womenews.net e' on line il nuovo numero de "Il
paese delle donne". Questo l'indice dell'ultimo aggiornamento del 7 febbraio
2002.
- Fiducia, di Eva Giberti (psicoanalista, Universita' San Martin).
Tra le frasi che i cambiamenti socioeconomici hanno suscitato tra gli
argentini, ce n'e' una che quasi commuove per la sua testarda reiterazione
da parte di politici ed esperti: "E' necessario che la gente torni ad avere
fiducia". Ma cosa significa questa parola?
- Infanzia negata, di Marisella Rossetti.
I diritti negati dei bambini palestinesi e la loro tragica condizione nelle
carceri israeliane sono stati l'oggetto principale della conferenza
organizzata recentemente da Luisa Morgantini con altri eurodeputati nelle
sala del parlamento Europeo di Bruxelles.
- Non e' tempo di mimose.
Noi crediamo che le donne possano tornare ad essere un soggetto politico
visibile e per questo il primo passo e' riappropriarci collettivamente della
piazza con una grande manifestazione in occasione dell'8 marzo. Perche' non
e' piu' tempo di mimose e l'8 marzo deve tornare ad essere un simbolo della
nostra politica.
- Lo spazio del conflitto, di Anna Maria Crispino (direttrice di
"Legendaria").
Si e' tenuto a Venezia il 31 gennaio il IV Convegno della Societa' italiana
delle letterate. Pubblichiamo il testo di Anna Maria Crispino che ha tenuto
un seminario sullo spazio del conflitto.
- E tutte a scuola di mamma e papa', di Giovanna Romualdi.
Parola di Berlusconi: l'unica riforma della scuola italiana dopo quella di
Giovanni Gentile e' questa che porta il nome di Letizia Moratti.
- Signore e signori ecco a voi il codice militare di guerra.
Per la prima volta, dal 1945, nell'ordinamento giuridico italiano e' entrato
di nuovo in vigore il Codice penale militare di guerra.
- Contadini e piscine, di Monica di Sisto.
Vandana Shiva infiamma la Conferenza sulle alternative alla globalizzazione
economica a Porto Alegre, e rilancia l'esperienza indiana della Living
democracy (dal sito www.ciranda.org).
- Domande all'economia globale, di Cristina Degan.
Il libro di Sara Ongaro, "Le donne e la globalizzazione. Domande di genere
all'economia globale della ri-produzione", Rubbettino, Soveria Mannelli
2001, propone un'analisi attenta ed accurata delle problematiche di genere
legate al processo di mondializzazione dell'economia e allo sviluppo di
nuove tecnologie riproduttive.
- Basta con le crociate, di Carla Corso (Comitato per i Diritti Civili delle
Prostitute).
Lettera pubblica a Don Benzi a proposito del ragazzo veneto che si e' tolto
la vita perche' e' stato sorpreso con una prostituta e non ha retto alla
vergogna.
- Aids: il secondo sesso dell'epidemia, di Noeleen Heyser (direttrice
esecutiva dell'Unifem).
Se le donne fossero abitualmente in grado di negoziare il sesso sicuro,
l'epidemia non sarebbe fuori controllo. Se le donne potessero dire "no" al
sesso non desiderato e se fossero ascoltate e rispettate, potremmo domare
l'epidemia.

7. RIVISTE IN RETE. AGGIORNAMENTO DEL SITO DI "ZNET.IT"
[Riceviamo e diffondiamo il sommario dell'ultimo aggiornamento, del 10
febbraio 2002, di "ZNet-it", la selezione in lingua italiana di materiali
della rivista telematica statunitense "Z Magazine" che pubblica articoli
sovente di grande interesse. Non dovrebbe essere necessario sottolineare che
molti testi che vi appaiono sono dal nostro punto di vista discutibili e
talora decisamente incondivisibili. Sito: www.zmag.org/Italy]
- Mastrolonardo, I sindacati, Berlusconi e la stampa italiana
http://www.zmag.org/Italy/mastrolonardo-berlusconi.htm
Dopo tutto non sono ancora trascorsi neanche due anni da quando Massimo
Riva, il giornalista economico di maggior prestigio della "Repubblica",
descrisse "il mondo del lavoro" come " barricato in difesa di tutti i
privilegi acquisiti" (Repubblica, 13 aprile 2000). Contemporaneamente
Federico Rampini, allora sostenitore entusiasta dell'allora splendente New
economy, accusava i sindacati di essere responsabili del divario che
separava l'Europa dagli Stati Uniti allora in pieno boom economico. Il fatto
che ci fosse un tale divario fra l'Unione Europea e la sua controparte
oltreoceano, veniva imputato alla sua incapacita' di rimuovere "il grande
fardello" rappresentato da "un sistema sociale diverso e squilibrato".
- Shalom, Intervista a Chomsky
http://www.zmag.org/Italy/shalom-chomsky.htm
- Said, L'emergenza di alternative in Palestina
http://www.zmag.org/Italy/said-alternatives.htm
Dov'e' la sinistra israeliana e americana, che e' cosi' veloce a condannare
la "violenza" mentre non dice una sola parola contro la vergognosa e
criminale occupazione in se'? Le suggerirei seriamente di unirsi ad
attivisti coraggiosi come Jeff Halper e Luisa Morgantini alle barricate (nel
senso letterale e figurato), di mettersi al fianco di questa importante
iniziativa palestinese secolare, e di iniziare a protestare contro i metodi
militari israeliani che sono finanziati direttamente dai contribuenti e dal
loro silenzio, comprato a caro prezzo.
- Klein, Sei contro la legge C-36? Non hai ancora visto la C-35...
http://www.zmag.org/Italy/kleinc36_it.htm
La legge C-35 definisce in modo generico le "persone protette a livello
internazionale" come "rappresentanti di uno stato straniero che siano membri
di un'organizzazione internazionale o che prendano parte ai loro convegni"
(...) La legge C-36 afferma che chiunque commetta un "violento attacco in
luoghi ufficiali, alloggi privati o mezzi di trasporto di una persona
protetta a livello internazionale, che potrebbe danneggiare la vita o la
liberta' di quella persona" ha commesso un atto terroristico.
- ZNet Spanish, Lettera da ZNet spagnolo sulle vicende argentine
http://www.zmag.org/Italy/znetspa-argentina.htm
La sommossa popolare che ha costretto il governo dell'Alleanza a dare le
dimissioni e' iniziata poco dopo l'annuncio del ministro dell'economia sulle
ultime misure che hanno ristretto il prelievo di fondi sia per gli affari
sia per le persone. Queste misure potrebbero essere ragionevoli in Europa o
in Usa, ma qui sono assurde, poiche' la gran parte della popolazione e' del
tutto avulsa dal sistema bancario: non ha conti correnti bancari ne' carte
di credito etc.
- Rogge, La legge della forza vs la legge del diritto
http://www.zmag.org/Italy/rogge-crackdown.htm
Il pericolo del rapidissimo emergere di un regime globale anti-terrorista
poggia le proprie basi su un punto di vista "naif" in cui la polizia e le
altre forze di pubblica sicurezza possono usufruire di una legislazione
anti-terrorista estremamente complessa con la possibilita' di un controllo
da parte del potere giudiziario veramente minimo. La maggior parte delle
proposte di legge sono strutturate per rimuovere elementi di certezza in
merito al controllo giudiziario sull'azione delle forze di polizia con lo
scopo di facilitarne le indagini, le azioni di ostruzionismo e gli arresti
dei sospetti terroristi.
- Baskin, Vento di cambiamento
http://www.zmag.org/Italy/baskin-venti.htm
Una volta di piu', come ho gia' fatto nelle passate settimane, il popolo di
Israele e quello palestinese devono alzare le loro voci a favore della pace.
C'e' bisogno di molto lavoro. Ci sono quelli che possono farlo all'interno
delle loro comunita' e ci sono quelli che possono lavorare a cavallo dei
confini palestinesi ed israeliani assieme. Dobbiamo imporre la pace ai
nostri leaders.
- McLeMee, Pierre Bourdieu
http://www.zmag.org/Italy/bourdieu.htm
Sin dagli inizi il suo approccio e' stato quello di usare la prospettiva
piu' metodica per reinquadrare i problemi piu' caldi e scottanti del
momento. Si vede altrettanto nel suo lavoro successivo sull'istruzione. La
gente stava sulle barricate nel maggio del 1968 con nelle mani il suo libro
Les heritiers (un'analisi della vista studentesca francese). La sua analisi
rigorosa della trasformazione del sistema dell'istruzione diede loro gli
strumenti per comprendere la loro stessa vita e societa'.
- Moore, Ave George...
http://www.zmag.org/Italy/moore-ave.htm
Caro George W. Bush, mi tolgo il cappello dinanzi a lei, signore, per
l'ottimo lavoro svolto! I sovietici hanno cercato per dieci anni di fare
cio' che lei e' riuscito a compiere in soli due mesi di lavoro. Come e'
riuscito a farlo? E' curioso come fino a un paio di mesi fa ci fossero tutti
quei talebani e adesso non ce ne siano piu'.
- Hoodboy, L'occidente e i musulmani
http://www.zmag.org/Italy/hoodboy-west.htm
L'America ha consumato la sua sanguinosa vendetta per le torri gemelle. Un
milione di afgani sono fuggiti dalle bombe americane nelle fredde terre di
nessuno dove affrontano la morte per fame. I B-52 hanno ridotto in
pezzettini i talebani e trasformato il ruggito di disprezzo del Mullah Omar
in un pietoso squittio di resa. Osama bin Laden e' in fuga (potrebbe essere
morto nel momento in cui questo articolo giungera' al lettore). Ma anche se
si stappa champagne alla Casa Bianca, l'America resta impaurita - e a
ragione.
- Monbiot, L'ambientalismo perde contatto con gli ideali
http://www.zmag.org/Italy/monbiot-greens.htm
L'ambientalismo, come quasi ogni altra cosa, sta correndo il pericolo di
essere inghiottito dal leviatano multinazionale. Se cio' accade, scomparira'
senza lasciare traccia. Nessuno minaccia la sua sopravvivenza piu' dei verdi
che hanno accettato il soldo aziendale.
- Una presentazione di ZNet e ZNet-it
"Z Magazine" e' una rivista politica indipendente che sviluppa un pensiero
critico della vita politica, culturale, sociale ed economica degli Stati
Uniti. Al centro di questo pensiero e' la considerazione che le dimensioni
razziale, sessuale, politica e di appartenenza di classe sono le chiavi per
la comprensione ed il miglioramento delle condizioni della vita
contemporanea. "Z Magazine" si propone inoltre di contribuire concretamente
agli sforzi degli attivisti per un futuro migliore. "Z Magazine" non accetta
pubblicita' a pagamento: il nostro prodotto e' la rivista e non
lettori-merce-di-scambio con gli inserzionisti. http://www.zmag.org
ZNet-It e' una iniziativa di un gruppo di attivisti italiani per rendere
disponibile ad un pubblico piu' vasto i materiali giudicati piu'
interessanti presenti su ZNet. ZNet-It e' esclusivamente disponibile on-line
e fondata sul contributo volontario di traduzioni. http://www.zmag.org/Italy

8. RECENSIONI. IAIA VANTAGGIATO: LE FIGLIE DI EVA
[Iaia Vantaggato scrive sul quotidiano "Il manifesto"; questo articolo e'
apparso nell'edizione del 7 febbraio 2002]
All'inizio fu Eva, nata dalla costola di Adamo. Si', proprio da una costola:
non dalla testa - spiega la tradizione ebraica - perche' gli occhi
l'avrebbero resa curiosa, le orecchie impicciona, la bocca pettegola, il
naso iraconda. E non dalle gambe che ne avrebbero fatto una bighellona o
dalle braccia che l'avrebbero inchiodata sempre e soltanto al lavoro:
"Cercando cercando il Creatore arrivo' a toccare il petto di Adamo e li'
senti' battere il cuore. Non cerco' piu' perche' il cuore e' sede
dell'intelligenza".
Tratto dal risvolto di copertina di Donne ebree (Edizione Com Nuovi Tempi,
pp. 160, euro 9,3), il commento midrashico restituisce per intero il senso
piu' proprio del delizioso libriccino curato da Pupa Garriba e introdotto da
Maria Immacolata Macioti.
Un volume - per dirla con Etty Hillesum - scritto da "cuori pensanti" e nel
quale e' piacevole perdersi rincorrendo, nel tempo e nello spazio, il
delicato gioco di rimandi. A cominciare da quello che lega le autrici dei
"ritratti" alle donne di cui si narrano le storie: un intreccio cosi' fitto
da trasformare la forma del racconto in un dialogo che si distende tra
passato e presente sino a insinuarsi nella stessa trama dell'oggi.
Cosi' che gli stessi profili delle donne ritratte cambiano a seconda della
penna che li traccia e vieppiu' si arrichiscono delle sensibilita' diverse
di chi ne scrive: Eva e', per Lilli Spizzichino, colei che ha determinato
nel mondo quell'alternanza di vita e di morte che ha dato luogo allo
scorrere del tempo. Un gesto coraggioso, il suo, che tuttavia ha spento
d'improvviso l'anima dell'uomo e oscurato lo splendore del mondo.
Tuttavia per farsi tentare, puntualizza Giacoma Limentani, Eva deve aver
avuto le sue buone ragioni: sara' che di continuare a vegetare nel favoloso
Eden si era un po' seccata. E attraverso la scrittura di Limentani, Eva
arriva persino a dialogare con Jentl, la protagonista dell'omonimo film con
Barbra Streisand: "L'ebraismo e' un fiore dalla folta corolla che nei luoghi
in cui le sue tante diaspore hanno messo radici, ha elaborato petali dai
peculiari aromi i quali hanno mandato per il mondo innumerevoli Jentl",
tutte egualmente indipendenti e fiere.
Altro che stereotipi e yiddish mamie, le donne ebree di cui qui si parla
sono quasi sempre "fuori luogo": come Dina' e Ester, spiega Alessandra
Pontecorvo, o come Ruth e Deborah, le cui storie racconta con raro garbo e
sempre in punta di ironia Marina Fiorentino.
Donne vissute in epoche diverse, di differenti classi sociali, capaci di
parlare piu' lingue, di viaggiare, di amministrare i beni: come Gracia
Nasi', una imprenditrice vissuta nel XVI secolo e di cui scrive Pupa
Garriba.
Ma anche donne incontrate nei vicoli del ghetto di Roma tra i quali ci
inoltriamo insieme a Micaela Procaccia e dove capita di imbattersi in
Lariccia, Bellastella, Anna... giovani donne che nel 1537 rifiutano patti
matrimoniali e sciolgono fidanzamenti.
E dai ghetti - con un balzo - ci ritroviamo sul palcoscenico della Comedie
Française dove Laura Mincer racconta la storia di Rachel e di una doppia
esclusione: quella che interdiceva il teatro a donne e ebrei. Quindi
intellettuali, scrittrici, poetesse: da Rahel Varnhagen (Katrin T. Tenebaum)
a Amalia Guglielminetti (Karen Hassan) a Else Lasker-Schuler (Roberta
Ascarelli).
E mentre il passato si fa sempre piu' prossimo, arriva l'incontro con la
grande storia: bellissima la figura di Virginia Bondi' che cresce nella
penna di Lia Tagliacozzo, donna fuori dall'ordinario restituita con tale
vivacita' che quasi senti l'odore delle pizzarelle appena sfornate a Campo
de' Fiori.
E ancora le donne di casa Rosselli di cui parla Silvia, figlia di Maria e
nipote di Amalia.
O la tragedia della shoah nei racconti autobiografici di Hora Aboaf e di
Amira Hass.
Infine la scelta antifascista, naturale e obbligata per le donne ebree come
spiega Serena Di Nepi.
Una galleria di ritratti straordinari che non poteva non chiudersi con due
camei: i volti luminosi e le parole autorevoli di Lea Rabin e Tullia Zevi.

9. LETTURE. LUCIANO FAUSTI: INTELLETTUALI IN DIALOGO. ANTONIO GRAMSCI E
PIERO SRAFFA
Luciano Fausti, Intellettuali in dialogo. Antonio Gramsci e Piero Sraffa, La
Piccola, Celleno (VT) 1998, pp. 224, lire 25.000. Una preziosa ricostruzione
dell'amicizia tra Gramsci e Sraffa che raccomandiamo vivamente; segnaliamo
anche particolarmente le note (quasi settanta fittissime pagine in un corpo
tipografico minuto fin quasi all'illeggibilita') che costituiscono quasi un
libro nel libro, un utile saggio di bibliografia ragionata. Per richieste:
La Piccola Editrice, via Roma 5, 01020 Celleno (VT), tel. 0761912591,
0761912275.

10. LETTURE. ROSARIO GIUE': LA CHIESA ITALIANA NEL SOLCO DELLA STORIA
Rosario Giue', La Chiesa italiana nel solco della storia, La Piccola,
Celleno (VT) 2000, pp. 208, lire 22.000, euro 11,36. Uno dei protagonisti
della lotta alla mafia, teologo e docente di discipline giuridiche ed
economiche, presidente della scuola di formazione etico-politica "Giovanni
Falcone" di Palermo, in questo volume ricostruisce "il rapporto Chiesa-mondo
e l'inculturazione nei documenti della Conferenza Episcopale Italiana
1966-1999". Per richieste: La Piccola Editrice, via Roma 5, 01020 Celleno
(VT), tel. 0761912591, 0761912275.

11. LETTURE. IMMANUEL KANT: SAGGIO SULLE MALATTIE DELLA MENTE
Immanuel Kant, Saggio sulle malattie della mente, Massari, Bolsena (VT), pp.
112, lire 11.000, euro 5,68. Questa edizione del beve saggio kantiano
(accompagnata da altri scritti del grande filosofo), si raccomanda
soprattutto per l'ampia e densa introduzione del curatore Luciano Dottarelli
(gia' autore nel 1995 di un bel volume su Kant e la metafisica come
scienza). Dovremo tornare a parlarne. Per richieste: Massari Editore, c. p.
144, 01023 Bolsena (VT), e-mail: erre.emme at enjoy.it

12. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

13. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: http://www.nonviolenti.org ;
per contatti, la e-mail è: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
http://www.peacelink.it/users/mir . Per contatti: lucben at libero.it ;
angelaebeppe at libero.it ; mir at peacelink.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: http://www.peacelink.it . Per
contatti: info at peacelink.it

LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di
Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. e fax: 0761/353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 350 del 13 febbraio 2002