La nonviolenza e' in cammino. 286



LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di
Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. e fax: 0761/353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 286 del 12 novembre 2001

Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini, un colpo di stato
2. Calendario delle iniziative contro la guerra
3. Alessandro Marescotti, l'opposizione alla guerra e' maggioritaria in
Italia
4. Appello per un corpo civile di pace
5. Azione cattolica italiana, settore giovani: per non ammalarci di odio
6. Emergency e' tornata a Kabul
7. Mao Valpiana, inchiodato a una croce
8. Hevi Dilara, a nome di un popolo negato
9. Domenico Jervolino, l'universita' per la globalizzazione della pace e dei
diritti umani
10. "Azione nonviolenta" di novembre
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento
12. Per saperne di piu'

1. PEPPE SINI: UN COLPO DI STATO
Proviamo a riassumere alcuni fatti caratterizzanti la situazione italiana
odierna.
- Le recenti elezioni politiche, dopo le catastrofiche gesta dei governi
della precedente legislatura, hanno portato al potere una coalizione di
personaggi in rapporti con poteri occulti, mafia e corruzione, di persone di
formazione neofascista, di razzisti e teppisti responsabili di infamie
indicibili.
- Questo governo gestisce il G8 a Genova: ed e' un massacro (certo, anche
per l'irresponsabilita' degli organizzatori della contestazione).
- Il governo in questi mesi approva e fa approvare dalla sua maggioranza
parlamentare una serie di leggi stupefacenti, a dir poco scellerate e
criminogene: si legalizzano i reati, si ostruisce l'attivita' della
magistratura, si favoreggia sfacciatamente il boss della coalizione; e si
progetta la sistematica demolizione di quel che resta dei servizi pubblici e
dei diritti sociali, si preparano provvedimenti in aperta violazione di
diritti umani fondamentali. Si arriva al punto di proclamare che occorre
convivere con la mafia.
Poi avviene l'orrore dell'11 settembre, il mondo intero trema. A quelle
stragi segue lo scatenamento insensato di una guerra illegale e criminale,
che fa strame del diritto internazionale e della civilta' giuridica, azzera
l'Onu, aggiunge stragi alle stragi, e sta provocando un'escalation verso una
guerra mondiale che puo' mettere fine alla civilta' umana.
Il governo italiano non solo rinuncia ad impegnarsi per la pace e il diritto
internazionale, ma decide di avallare la guerra, e addirittura di prendervi
parte.
E qui si e' passati all'alto tradimento della Costituzione della Repubblica
Italiana che all'articolo 11 questa guerra e la partecipazione italiana ad
essa dichiara illegale e inammissibile.
Qui si e' passati al colpo di stato, che non cessa di essere tale per il
mero fatto che un pezzo di opposizione parlamentare insipiente o
irresponsabile o corrotta, e un capo dello Stato fedifrago, sono stati
complici del golpe; o per il mero fatto che un crimine analogo fu commesso
gia' due anni fa dal gabinetto D'Alema.
Questi ci sembrano essere i dati di fatto salienti della situazione italiana
attuale. E quest'ultima costellazione di fatti: la violazione della
Costituzione, la guerra, le stragi in corso, il pericolo per l'umanita'
intera, ci sembra essere dirimente e ineludibile.
- C'e' o no materia perche' il potere giudiziario intervenga contro i
golpisti?
- C'e' o no materia perche' il popolo italiano si levi in difesa della
legalita', della Costituzione, dell'ordinamento giuridico, dello stato di
diritto, delle istituzioni, della democrazia, della civile convivenza?
- C'e' o no materia per chiamare alla resistenza nonvioolenta contro la
guerra e in difesa delle leggi, e della fondamentale delle leggi italiane su
cui tutto il nostro ordinamento si regge, la Costituzione della Repubblica
Italiana?
- C'e' o no materia per chiedere l'impegno di tutte le persone di volonta'
buona per la salvezza delle vite umane innocenti in pericolo, e sono milioni
di vite umane; e per la salvezza dell'intera umanita' minacciata da una
guerra che puo' provocare una catastrofe planetaria?
Lo chiediamo a chi ci legge, ma per quanto ci riguarda lo sosteniamo ad alta
voce.

2. CALENDARIO DELLE INIZIATIVE CONTRO LA GUERRA
[Ovviamente le iniziative di pace di seguito segnalate sono quelle di cui
siamo venuti a conoscenza e che ci sembrano caratterizzate da due scelte
precise: I. la nonviolenza; e II. la difesa dei diritti umani, del diritto
internazionale, della legalita' costituzionale]
Lunedi 12 novembre
- in Italia: inizia il digiuno a staffetta contro la guerra e per la
finanziaria di pace; per contatti: gavci at iperbole.bologna.it
- in Italia: sciopero nelle scuole, in difesa della scuola pubblica e del
diritto allo studio, per una cultura della pace e della dignita' umana.
- a Bolzano: inizia la settimana della pace mondiale attraverso la scienza
vedica Maharishi. Dal 12 al 18 novembre, presso il centro Harmoniae, via
Portici 21. Durante la settimana della Pace Mondiale i membri del Partito
della legge naturale dell'Alto Adige propongono una serie di conferenze su
alcuni aspetti della scienza e delle tecnologie vediche Maharishi, per una
Pace profonda e duratura. Per contatti: gbertarelli at hotmail.com
- a Faenza: alle ore 20,45 in via Laghi 85, riflessione sulla scienza con
Sindoni e Tiezzi.
- a Ferrara: alle ore 17 in piazzetta mlunicipale 2, incotnro con padre
Kizito Sesana, sulla situazione in Sudan.
- a Firenze: alle ore 21 presso la parrocchia in via Mimose 14, incontro di
denuncia sulle "banche armate".
- a Mestre (VE): alle ore 17,30 presso il Centro Culturale Candiani:
"Percorsi di pace, per capire, riflettere, scegliere", con Maria Turchetto
(Universita' di Venezia), Alberto L'Abate (Universita' di Firenze),
Elisabetta Bartuli (Universita' di Venezia; conduce Alberto Vitucci ("La
nuova Venezia").
- a Roma: alle ore 17, presso la scuola comunale dell'infanzia "Paola
Biocca", via Galvani 4b, a due anni dalla scomparsa di Paola: tavola rotonda
su "La societa' civile di fronte al terrorismo e alla guerra". Introduce:
Fabrizio Battistelli (segretario generale dell'Archivio Disarmo),
intervengono: Andrea Purgatori (giornalista), Mario Giro (Comunita' di
Sant'Egidio), Dacia Maraini (scrittrice); partecipano: Ilaria Angeli (Franco
Angeli editore), Lucia e Dario Biocca, Raffaella Bolini (Arci), Luca De
Fraia (Campagna Sdebitarsi), Nicoletta Dentico (Medici senza Frontiere),
Luis Germani (Centro Gino Germani), Giulio Marcon (ICS), Francesco Petrelli
(Movimondo), Jeffrey Rowland (World Food Programme), Domitilla Senni
(Greenpeace), Nino Sergi (Intersos), Giancarlo Tenaglia (Campagna italiana
contro le mine), Maura Viezzoli (Cisp). Per informazioni: Archivio Disarmo
(archidis at pml.it).
- a Roma: alle ore 20,30 in via Passino 47, mostra e incontro conviviale di
solidarieta' con il popolo palestinese.
- a Verona: alle ore 20,45, presso la  Casa per la Nonviolenza (via Spagna
8, vicino alla Basilica di San Zeno, tel. 0458009803), incontro su: "Islam,
nonviolenza, cristianesimo: guerra santa e guerra giusta tra teologia e
storia"; introduce: prof. Claudio Cardelli (storico, del Movimento
Nonviolento); intervengono: Mohamed Guerfi (imam di Verona), don Sergio
Pighi (Comunita' dei Giovani); coordinano: Mao Valpiana ("Azione
nonviolenta") e Alberto Tomiolo (Verona citta' possibile).
- a Viterbo: alle ore 21 presso il circolo Arci "Il mulino", in via della
Molinella, riunione della "Rete no global" di Viterbo per preparare nuove
iniziative contro la guerra.
*
Martedi 13 novembre
- a Barletta: alle ore 20,30 in via Municipio 14, iniziativa di sostegno a
Emergency.
- a Bologna: presso il Centro Poggeschi, in via Guerrazzi 14, alle ore 18,
XIII seminario di educazione alla mondialita' promosso da Caritas, Centro
Poggeschi e Centro Documentazione Mondialita'. Info: tel. 051220435 e
0516569422, e-mail: poggeschi.cdm at libero.it
- a Cesena: alle ore 21 in vicolo della stazione 52, proiezione di un video
sull'Iraq di padre Benjamin.
- a Collegno (TO): iniziativa di Amnesty International.
- a Milano: alle ore 21 in via Ollearo 5, incontro di preparazione al
viaggio in Nicaragua.
- a Modena: alle ore 17,30 in via Emilia Ovest 101, dialogo con Enzo Tiezzi
su "Sviluppo: a che prezzo?".
- a Viadana: alle ore 21, al cinema Lux, S .Matteo delle Chiaviche, film "Il
mestiere delle armi" di Ermanno Olmi. Per informazioni: Associazione
Resistenza e Pace, tel. 0522454832, e-mail: ass-rep at libero.it, in rete:
www.lilliput.it
- a Viterbo: iniziativa del Centro di ricerca per la pace. Per informazioni:
nbawac at tin.it
*
Mercoledi 14 novembre
- a Beinasco (TO): iniziativa di Amnesty International.
- a Bologna: in via Mascarella 35/a, alle ore 20, sara' effettuata una
raccolta di fondi per sostenere l'organizzazione di donne profughe afgane
''HAWCA'' con sede in Pakistan. Per informazione: Bottega del commercio equo
e solidale "Potosi", via Mascarella 35/a, Bologna. tel. e fax: 0516390960,
e-mail: potosi2001 at inwind.it
- a Fano: tutti i mercoledi dalle ore 18 alle ore 19, in piazza XX
settembre, iniziativa di Rete Lilliput e MIR contro la guerra. Per contatti:
lucben at libero.it
- a Mariano Comense: alle ore 21 all'auditorium di via Trieste, assemblea
del social forum Brianza.
- a Mestre (VE): alle ore 17 presso il Centro Culturale Candiani, conferenza
su "I movimenti radicali nel mondo mussulmano: genesi, evoluzione e crisi";
interverrano Mario Nordio (Universita' di Venezia) e Vincenzo Pace
(Universita' di Padova), promuove il Centro Pace del Comune di Venezia,
tel.0412747645-2747653.
- a Milano: in via Ollearo 5 alle ore 21, incontro con Darwin Padou.
- a Orte (VT), al liceo scientifico, con inizio alle ore 14, sesto incontro
del corso di educazione alla pace.
- a Padova: alle ore 17,30 in via Roma 37, iniziativa sulla finanza etica e
l'impresa sociale.
- a Reggio Emilia: alle ore 21 in via Vincenzi 10, iniziativa per i diritti
degli immigrati.
- a Roma: dalle ore 15 alle ore 18 presso l'Archivio Immigrazione incontri
su razzismo e mass-media per docenti e studenti. Per informazioni: tel.
066876897.
- a San Martino in Rio: cena di solidarieta' con i bambini di strada di
Bolivia e Brasile.
- a Torino: a palazzo nuovo, alle ore 18, dibattito su "Potere, droga, oro
nero, armi".
- a Verona: al circolo Pink, alle ore 21, riunione del coordinamento
antirazzista "Cesar K.". Per contatti: pinkverona at tiscalinet.it
*
Giovedi 15 novembre
- a Bologna: presso la sala Walter Benjamin, via del Pratello 53, alle ore
21, "ATTAC Bologna" presenta "Tesi sul movimento globale", serata di
discussione e confronto sul futuro del movimento con Sandro Mezzadra
(Universita' di Bologna). Info: attacbo at virgilio.it
- a Brescia: alle ore 20,30 in via Piamarta 9, dibattito con don Albino
Bizzotto.
- a Lecco: alle ore 20,30 all'Istituto don Guanella in via Amendola,
dibattito su "Banche armate: come opporsi?".
- a Pordenone: alla casa Zanussi convegno sul dialogo tra ebrei e cattolici.
Per informazioni: tel. 0434524070.
- a Roma: alle ore 21, presso il Cipax, in via Ostiense 152b, incontro con
Roberto Baggio, della Direzione Nazionale del Movimento Sem Terra su: "MST,
WTO e guerra. La lotta del Movimento Sem Terra in Brasile nell'attuale
situazione internazionale".
- a Roma: al centro sociale La Torre, in via Bertero 13, iniziativa a
sostegno del progetto "L'osteria a Calcutta". Per informazioni: tel.
0665741387, e-mail: osteriacalcutta at libero.it
- a Torino: alle ore 20,30, presso il Centro Studi Sereno Regis, via
Garibaldi 13, laboratorio della nonviolenza e osservatorio Internazionale:
"Islam e fondamentalismo in Asia centrale", interviene Marco Buttino.
- a Treviso: alle 20,45 in via Battisti 20, Sabina Siniscalchi presenta
"Social Watch 2001".
*
Venerdi 16 novembre
- in Italia: sciopero dei lavoratori metalmeccanici
- ad Alessandria: alle ore 21, presso la Camera del lavoro (via Cavour 27,
tel. 0131308217), proposta di dibattito, di immagini e di testimonianze su
"Popoli negati, popoli di troppo". Per avviare un percorso di riflessione,
intrecciando la questione kurda con altre grandi questioni, in particolare
l'esperienza zapatista. Presentazione del video: "Newroz 2001, osservatori
di pace in Turchia", e del video "Aqui estamos", sulla marcia zapatista dal
Chiapas a Citta' del Messico.
- a Busto Arsizio: alle ore 21 in via Pozzi 7, riflessione sull'islam con
Davide Bernocchi.
- a Carrara: alle ore 17 Giulietto Chiesa presenta il libro "Afghanistan
anno zero". Per informazioni: tel. 058572193.
- a Como: alle ore 21 nell'Aula Magna dell'Universita' (via Castelnuovo 7),
convegno promosso dal Coordinamento comasco per la pace su "Addio alle armi.
La nonviolenza come pratica e progetto di liberta'".
- a Feltre: all'Hangar, seminario sull'acqua.
- a Marghera (VE): alle ore 17, al  Teatro Aurora, "Venezia per la vita: la
campagna per l'abolizione della pena di morte nel mondo".
- a Molfetta: alle ore 19 alla Fabbrica di S. Domenico, incontro con
Vincenzo Caruso di Emergency. Per contatti: scuoladipace.dontonino at tin.it
- a Palermo: inizia il convegno internazionale su Danilo Dolci. Per
contatti: info at cppp.it, www.cppp.it, segreteria at danilodolci.net,
www.danilodolci.net
- a Roma: al centro sociale La Torre, in via Bertero 13, prosegue
l'iniziativa a sostegno del progetto "L'osteria a Calcutta". Per
informazioni: tel. 0665741387, e-mail: osteriacalcutta at libero.it
- a Trieste: alle ore 18 in via Trento 8, primo seminario del ciclo "Chi ha
paura della scienza?".
- a Viterbo: alle ore 17 presso la sala conferenze della Camera di
Commercio, conferenza di Amnesty International "Non sopportiamo al tortura",
interverra' il presidente della sezione italiana di Amnesty, Marco Bertotto.
*
Sabato 17 novembre
- si riunisce il gruppo di lavoro sulla nonviolenza della Rete di Lilliput.
La sede e' ancora da definire, per contatti: segreteria at retelilliput.org,
puglipas at interfree.it
- a Carugate: partita antirazzista allo stadio don Bosco alle ore 20,30.
- a Feltre: all'Hangar, seminario su Porto Alegre.
- a Imola: alle ore 14 in via Tirassegno 1, seminario sulla gobalizzazione
del social forum.
- a Marghera (VE): ore 9, in  Piazzale Concordia, "Operazione nocciolina",
campagna nazionale per l'autosviluppo, promosso da Mani tese in cooperazione
con le associazioni contadine locali salvadoregne. Per informazioni: tel.
0412747645, e-mail: lucapozzato at libero.it
- a Milano: ore 16, in via Marco d'Agrate 11, festa di compleanno della casa
per la pace.
- a Palermo: prosegue il convegno internazionale su Danilo Dolci.
- a Torino: alle ore 17,30 presso la libreria Abba, via Maddalene 46B,
"Musica dal silenzio: San Giovanni della Croce e l'Islam", musiche di
Federico Mompou, canta Graziella Ricupero, a cura di Claudio Canal; info:
tel. 011531264, e-mail: claunal at libero.it
- a Viadana: alle ore 20,30, Galleria G. Bedoli: incontro pubblico "Storie
di migranti: donne e uomini, cittadini del mondo". Per informazioni:
Associazione Resistenza e Pace, tel. 0522454832, e-mail: ass-rep at libero.it,
in rete: www.lilliput.it
*
Domenica 18 novembre
- a Lodi: dalle ore 9 alle ore 17 presso la sala congressi della Banca
popolare di Lodi, piazza Polenghi Lombardo, terza assemblea nazionale della
Convenzione permanente delle donne contro la guerra.
- a Palermo: si conclude il convegno internazionale su Danilo Dolci.
- a Viterbo: alle ore 16 presso il centro sociale occupato autogestito
"Valle Faul" incontro di formazione alla nonviolenza.
*
Lunedi 19 novembre
- a Viterbo: alle ore 21 presso il circolo Arci "Il mulino", in via della
Molinella, riunione della "Rete no global" di Viterbo per preparare nuove
iniziative contro la guerra.
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Martedi 20 novembre
- a Viterbo: iniziativa del "Centro di ricerca per la pace".
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Mercoledi 21 novembre
- a Napoli: incontro per costituire un forum sociale universitario, presso
la Facolta' di Lettere e Filosofia, via Porta di Massa 1, alle ore 11,30.
Per ulteriori informazioni contattare: uniforum at libero.it

- a Orte (VT), al liceo scientifico, con inizio alle ore 14, settimo
incontro del corso di educazione alla pace.
*
Giovedi 22 novembre
- a Torino: presso il Centro Studi Domenico Sereno Regis, via Garibaldi 13,
alle ore 20,30: "La politica dell'azione nonviolenta secondo Gene Sharp:
teorie del potere", con Enrico Peyretti e Carla Toscano. Per informazioni:
tel. 011532824.
- a Viterbo: presso il centro sociale "Valle Faul" iniziativa contro il
razzismo.
*
Venerdi 23 novembre
- a Milano: alle ore 19-23 presso la Camera del lavoro in corso Porta
Vittoria 43, dibattito contro la guerra, verso Porto Alegre 2002.
Partecipano: Bernard Cassen (presidente Attac Francia, vicedirettore de "Le
monde diplomatique"), Toni Negri (filosofo), Mario Agostinelli (Cgil
Lombardia), Marco Bersani (Attac Italia), Jose' Luis Del Roio (Forum
Mondiale delle Alternative), Sabina Siniscalchi (segretaria di Mani Tese);
presiede: Nicola Nicolosi (segr. Cgil Lombardia); introduce: Giorgio Riolo
(Associazione Culturale Punto Rosso). Per informazioni e contatti:
puntorosso at puntorosso.it
- a Torino, all'Arsenale di pace, in piazza Borgo Dora 61, Where The Eagles
Fly, in collaborazione con Zonta Torino Due, promuove "donne di pace",
incontro  inter-religioso con le piu'  importanti rappresentanti femminili
delle diverse culture per imparare a  condividere i profondi messaggi che
ogni religione ci insegna e per  superare le barriere culturali e  razziali.
Un lungo week-end di seminari esperienziali per capire come il messaggio
d'amore che porta in se' ogni credo puo' realizzarsi sul terreno comune
della solidarieta' attraverso l'impegno nel sociale. Questo incontro
interreligioso promosso da Where The Eagles Fly, contribuira' al
finanziamento della campagna Unicef-Zonta International per la vaccinazione
contro il tetano materno e neonatale in Nepal. Per informazioni:
www.siberianshamanism.com
- a Verbania: alle ore 21, a Palazzo Flaim, assemblea-dibattito sulla
proposta di legge per la formazione delle Forze dell'Ordine secondo i
principi e la prassi della nonviolenza. Introduce: on. Laura Cima, del
Gruppo Verdi alla Camera, membro della Commissione Esteri. Intervengono:
Davide Melodia, gia' Segretario del Movimento Nonviolento e della Lega per
il Disarmo Unilaterale; Gabriele Ghezzi, dirigente nazionale del S.I.U.L.P.;
Gianni Barbacetto della redazione del settimanale "diario". Per
informazioni: tel. 0323404220, 032380347, e-mail: paolo.caruso at libero.it,
verdi.verbano at virgilio.it
*
Sabato 24 novembre
- a Bologna: al teatro Arena del sole, via Indipendenza 44, inizio alle ore
9, prima giornata nazionale della finanza etica e solidale. Per contatti:
info at finanza-etica.org
- a Milano: alle ore 10-13,30 presso la Camera del lavoro in corso Porta
Vittoria 43, prosegue il dibattito contro la guerra, verso Porto Alegre
2002. Partecipano: Vittorio Agnoletto (Genoa Social Forum), Cristophe
Aguiton (Attac Francia), Carla Casalini ("il manifesto"), Giulietto Chiesa
(giornalista, saggista), Giorgio Cremaschi (Sinistra Sindacale-Fiom
Piemonte), Giulio Girardi (teologo della liberazione), Emilio Molinari
(Punto Rosso - Comitato italiano acqua). Per informazioni e contatti:
puntorosso at puntorosso.it
- a Torino: all'Arsenale di pace, in piazza Borgo Dora 61, prosegue
l'iniziativa "donne di pace".
- a Torino: alle ore 17,30 presso la libreria Abba, via Maddalene 46B,
"Afghanistan, paese di poesia": testi raccontati e interpretati da Claudio
Canal, audizione di musiche dall'Afghanistan; info: tel. 011531264, e-mail:
claunal at libero.it
- a Verona: con inizio alle ore 11 presso la casa della nonviolenza in via
Spagna 8, riunione dei collaboratori di "Azione nonviolenta". Per
informazioni: e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org
- a Viterbo: presso il centro sociale "Valle Faul" iniziativa contro la
guerra.
*
Domenica 25 novembre
- In Italia: iniziativa di pace dell'Azione cattolica, settore giovani, con
raccolta di fondi per la riduzione del debito dei paesi impoveriti.
- a Torino: all'Arsenale di pace, in piazza Borgo Dora 61, si conclude
l'iniziativa "donne di pace".
- a Verona: con inizio alle ore 10,30 presso la casa della nonviolenza in
via Spagna 8, riunione del comitato di coordinamento del Movimento
Nonviolento. Per informazioni: e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito:
www.nonviolenti.org
- a Viterbo: presso il centro sociale "Valle Faul" consueto incontro
settimanale di formazione alla nonviolenza.

3. SONDAGGI. ALESSANDRO MARESCOTTI: L'OPPOSIZIONE ALLA GUERRA E'
MAGGIORITARIA IN ITALIA
[Alessandro Marescotti e' presidente di Peacelink, la piu' importante rete
telematica pacifista italiana. Per contatti: e-mail:
a.marescotti at peacelink.it, sito: www.peacelink.it]
Il "no alla guerra" e' trasversale e tocca tutti gli schieramenti politici.
Lo ha rivelato un sondaggio d'opinione pubblicato venerdi dal "Corriere
della Sera" che documenta un appoggio limitato al 37% degli italiani per
quanto riguarda la partecipazione delle nostre Forze Armate alle azioni
militari. Tale appoggio (ripartito fra sinistra, centro e destra) e'
minoritario a sinistra e nel centrosinistra (22% sul totale di
quell'elettorato), limitato al centro (33% sul totale di quell'area
politica) e si attesta su un nient'affatto plebiscitario 59% nell'ambito
dell'elettorato di destra e centro-destra.
Buoni segnali arrivano per i pacifisti: raccolgono consensi a sinistra (64
votanti su 100), al centro (39 votanti su 100) e anche a destra (26 votanti
su 100): la media e' del 44% sull'opinione pubblica globale. E' il segnale
che il movimento per la pace ha radici non solo a sinistra ma anche al
centro e nel centro-destra. La cultura dei diritti umani, messa in crisi da
questa guerra, e' ormai patrimonio che travalica singole identita'
politiche.
Il "no alla guerra" e' quindi trasversale e non puo' essere bollato come
antiamericanismo o come complicita' con il terrorismo: le accuse ai
pacifisti si ripercuotono come un boomerang su qualunque parte politica le
lanciasse. Spetta ora a noi saper gestire intelligentemente questa partita e
tenere in scacco i sostenitori della guerra facendo leva sulle forti
contraddizioni e i deficit di consenso entro cui su muovono e su cui
rischiano di inciampare e cadere rovinosamente.

4. INIZIATIVE. APPELLO PER UN CORPO CIVILE DI PACE
[Questo appello si trova nel sito di Peacelink (www.peacelink.it)]
Vi proponiamo di riflettere sulla creazione di un Corpo Civile di Pace, come
impegno in risposta alle situazioni di conflitto presenti in molti paesi del
mondo.
Migliaia di persone sono morte nell'attentato di New York e Washington,
mentre in Afghanistan continuano a morirne molte altre per la fame, il
freddo, il terrore e le malattie, che hanno colpito il paese ancora prima
delle azioni militari.
Sono tutte vittime civili: lavoratori, anziani, donne e bambini.
Noi, come civili, affermiamo il diritto di stare accanto a chiunque subisca
violenza, difendendoci e difendendo gli altri con strumenti nonviolenti.
Per questo vi invitiamo a collaborare con impegno, per la ricerca comune di
una via d'uscita alle situazioni di guerra.
Vogliamo sottolineare la necessita' di una risposta concreta al dramma dei
popoli coinvolti nelle guerre, per organizzare e dare voce alla miriade di
gruppi e di singole persone, coinvolti o intenzionati a coinvolgersi in
azioni e progetti di riconciliazione.
Vorremmo inoltre avviare un dibattito politico per la creazione da parte
dell'Unione Europea e degli Stati membri, di un Corpo Civile di Pace,
auspicato anche dal Parlamento Europeo sin dal 1999 con la risoluzione n.
A4-0047/99.
Proponiamo un "arruolamento" al Corpo Civile di Pace come assunzione piena
di responsabilita' rispetto ai "venti di guerra" e alle decine di conflitti
sparsi per tutto il mondo. I nominativi raccolti verranno consegnati al
Presidente della Repubblica Ciampi e al Presidente dell'Unione Europea
Prodi, e le persone che daranno la loro adesione verranno inserite in una
"rete" di contatti per agire su tre ambiti:
- Ambito personale:
Verranno fatti circolare testi, documenti e materiale informativo per
approfondire le questioni relative alla Difesa Popolare Nonviolenta e
all'intervento civile in zone di conflitto.
- Ambito sociale:
Promuoveremo iniziative di sensibilizzazione e coinvolgimento dell'opinione
pubblica sulle tematiche della difesa civile.
- Ambito politico:
Lavoreremo affinche' il Corpo Civile di Pace Europeo divenga finalmente una
realta', interagendo con le istituzioni e con i rappresentanti politici.
Ma per fare tutto questo c'e' bisogno anche del tuo aiuto. Se sei
interessato ad affermare insieme a noi che e' davvero possibile un altro
modello di difesa, civile e non militare, preventivo e non repressivo,
disarmato e nonviolento, inserisci i tuoi dati e partecipa alle nostre
attivita'.
Questa iniziativa e' promossa dall'Associazione Comunita' Papa Giovanni
XXIII, dall'Associazione PeaceLink e dall'Associazione Per la Pace.
Hanno aderito: Manitese, Movimento Nonviolento, Centro di Ricerca per la
pace di Viterbo, Agesci Umbria.
Collegandosi all'indirizzo sito http://db.peacelink.it/corpidipace e'
possibile aderire on line e sottoscrivere la "dichiarazione di arruolamento"
per partecipare alle iniziative che verranno organizzate nei prossimi mesi
attorno ai temi della difesa civile.
Per Informazioni: Associazione Papa Giovanni XXIII, Giovanni Grandi: tel.
3482488126, e-mail: giograndi at libero.it; Associazione PeaceLink, Francesca
Ciarallo: tel. 3492258341, e-mail: francesca at peacelink.it; Associazione per
la Pace, Davide Berruti: tel. 3356512166, e-mail: davideberruti at yahoo.it

5. RIFLESSIONE. AZIONE CATTOLICA ITALIANA, SETTORE GIOVANI: PER NON
AMMALARCI DI ODIO
[Dalla presidenza nazionale del settore giovani dell'Azione Cattolica
Italiana (giovani at azionecattolica.it) riceviamo e diffondiamo]
Abbiamo imparato a contare i giorni a partire dalla tragedia dell'11
settembre. Da allora sempre piu' forte parlano le armi, sempre piu'
capillarmente viene diffuso il terrore. Molti uomini, di giorno in giorno
piu' prigionieri dell'odio, sembrano abituarsi all'idea che solo spargendo
nuovo sangue si potra' risolvere il conflitto; solo eliminando l'altro, il
diverso, il nemico, si raggiungera' la pace.
Come giovani di Azione Cattolica ci rendiamo conto di non essere immuni dal
contagio di questa atroce illusione, ma sentiamo anche di dover reagire ad
essa.
Consapevoli della debolezza dei nostri mezzi, come pure delle contraddizioni
di un certo pacifismo strumentale, riteniamo doveroso continuare a dare il
nostro contributo alla pace soprattutto con la preghiera e il sacrificio.
Dopo aver dedicato il mese di ottobre alla preghiera per la pace e aver
promosso nelle piazze d'Italia l'incontro di migliaia di giovani sul tema
"Nessuno escluso", il 25 novembre prossimo, domenica in cui la Chiesa si
rivolge a Cristo chiamandolo Re, sara' per noi un giorno di preghiera e di
digiuno.
Pregheremo perche' nessuno perda la propria umanita' in questo tempo di
crescente barbarie. Pregheremo per non ammalarci di odio, convinti che
chiunque odia e' omicida (1 Gv 3,15). Pregheremo perche' la volonta' di
giustizia e di pace di tante persone si purifichi e si rafforzi.
Certi che solo da maggior giustizia puo' nascere la pace, quel giorno
raccoglieremo fondi per l'iniziativa di remissione del debito estero dei
Paesi poveri, voluta dalla Chiesa italiana, con la speranza che si ritrovino
le vie della politica e del dialogo.

6. ESPERIENZE. EMERGENCY E' TORNATA A KABUL
[Dal "Giornale di Emergency" (per contatti: e-mail: ketty at emergency.it;
sito: www.emergency.it) diffondiamo questo messaggio diffuso sabato 10
novembre]
Da parecchie settimane lo dicevamo: appena le condizioni di sicurezza lo
renderanno possibile torniamo a Kabul. Ma i frequenti contatti con il nostro
staff locale, impegnato a "tenere pronto" l'ospedale e a "censire" le
vittime del conflitto ricoverate negli ospedali locali ci hanno convinto che
non si poteva aspettare che le condizioni fossero sicure per andare a Kabul.
Emergency offre assistenza chirurgica specializzata e gratuita, e ora la
popolazione civile ne ha piu' che mai bisogno: gli ospedali locali, tranne
quello militare ovviamente, sono ormai senza medicinali, che comunque sono
di norma a pagamento, cosi' come le cure mediche.
Quindi mercoledi mattina Gino, Kate e Koko Jalil, con Fabrizio e Alberto
hanno lasciato Anabah diretti nella capitale. Un viaggio difficile, ci hanno
poi raccontato, sotto un bombardamento ininterrotto. Una gomma bucata
cambiata a una velocita' da Formula Uno. Una telefonata brevissima dal
satellitare per dire "Abbiamo passato il fronte; tra un paio d'ore dovremmo
essere a Kabul". Poi la telefonata tanto attesa: "Siamo in ospedale, tutto
bene, e' in perfette condizioni". E poi basta. Un click, i satellitari vanno
spenti per motivi di sicurezza.
Iniziano le operazioni per poter avviare quanto prima l'attivita' clinica.
Tramite il sito internet vi terremo aggiornati: i "nostri inviati", una
volta tolto il camice, troveranno il tempo per scriverci, per farci sentire
piu' vicini.
Intanto la bandiera bianca e rossa di Emergency e' tornata a sventolare
sull'alta torre dell'acqua a fianco dell'ospedale: anche questo, piu' che
mai, e' uno straccio di pace.

7. RIFLESSIONE. MAO VALPIANA: INCHIODATO A UNA CROCE
[Mao Valpiana e' il direttore di "Azione nonviolenta", la rivista del
Movimento Nonviolento. Per contatti: azionenonviolenta at sis.it,
www.nonviolenti.org]
Il comizio conclusivo del Presidente del Consiglio in Piazza del Popolo si
e' concluso con la frase: "Dio benedica gli Stati Uniti, Dio benedica
l'Italia".
La folla ha applaudito.
Io ho avuto un attimo di smarrimento. Poco dopo sono entrato in una chiesa a
controllare: Dio era sempre li', inchiodato ad una croce, sanguinante,
fustigato, nel volto l'espressione di un povero cristo che ha paura di
morire, che chiede aiuto ad un'umanita' che l'ha deriso, tradito,
abbandonato.
Non mi sembrava avesse l'intenzione di benedire nessun esercito, nessuna
bandiera; stava solo promettendo il paradiso ad un condannato a morte come
lui.
Mi sono rassicurato e sono uscito: la folla stava ancora applaudendo.
Il calendario dice che oggi e' il 10 novembre del 2001, dopo Cristo.
C'e' qualcosa che non va...

8. TESTIMONIANZE. HEVI DILARA: A NOME DI UN POPOLO NEGATO
[Dall'associazione Azad (per contatti: ass.azad at libero.it) riceviamo e
diffondiamo il testo dell'intervento pronunciato da Hevi Dilara a nome del
Partito dei Lavoratori del Kurdistan nella sessione su "Popoli, migranti e
diritti negati" del forum antiliberista svoltosi a Roma fra l'8 e il 10
novembre. Di Hevi Dilara, autorevole rappresentante del popolo kurdo in
Italia, ricordiamo anche l'impegnativo intervento pronunciato in occasione
della marcia Perugia-Assisi per la nonviolenza del 24 settembre 2000]
Io sarei una "terrorista". Il Dipartimento di Stato degli USA ha inserito
nella lista dei "nemici dell'umanita'" il partito a nome del quale vi parlo,
il PKK, che rappresenta la speranza e l'umanita' di un intero popolo.
Questo mio intervento sarebbe un reato negli Stati Uniti, ma anche in Gran
Bretagna o in Germania, dove per aver parlato come me sono stati arrestati
nell'ultimo anno settantuno miei compagni. Il governo del paese in cui sono
nata, la Turchia, in nome della guerra comune ha inviato ai governi europei
una lista nera di 147 "terroristi". Non so se c'era anche il mio nome.
Tre giorni fa a Colonia un dirigente del PKK incluso in quella lista e'
stato arrestato. L'accusa e' "aver accreditato un'immagine pacifica del
PKK". Cioe': essersi battuto per la strategia di pace e convivenza
annunciata tre anni fa dal piu' noto fra i rifugiati politici in Italia, fra
le vittime del terrorismo internazionale in Kenya e fra i condannati a morte
in Turchia: il nostro presidente Abdullah Ocalan.
E' strano il rovesciamento dei concetti, specie in tempo di guerra. I
militari italiani combatteranno in Afghanistan fianco a fianco con quelle
squadre speciali il cui nome suona sinistro in Turchia: "Ozel Tim". Sono
coloro che sette anni fa torturarono in una cella me e mio padre, uno
davanti all'altra. Sono coloro che una settimana fa hanno ucciso sulla porta
di casa Burhan Kocar, dirigente del partito Hadep, e tre giorni fa hanno
sparato sui corpi di detenuti gia' morenti per fame a Istanbul. Sono il
simbolo del terrorismo di Stato che da quindici anni insanguina il mio
paradiso, il Kurdistan.
Il paradosso continua. Davanti a se' i militari turchi e italiani avranno
milizie islamiste simili a quelle che in Turchia negli anni '90, armate dal
governo come squadre della morte con il nome di Hizbullah, hanno massacrato
migliaia di intellettuali e militanti politici e sindacali.
Io sono qui per denunciare, a nome di un popolo negato, l'uso strumentale
che si fa del termine "terrorismo" per continuare a negarlo. Sono qui per
denunciare il terrore di Stato che sospinge nelle metropoli turche milioni
di profughi e li affida, per raggiungere l'Europa, alla stessa mafia di
Stato che commercia l'eroina e le armi convenzionali e nucleari. Sono qui
per riaffermare che questo terrore non si sconfigge con le bombe, ma con il
dialogo e la democrazia che noi rivendichiamo da troppi anni.
Neppure oggi, mentre nella mia terra permangono leggi d'emergenza e
cinquemila militari turchi tornano a invadere il Kurdistan irakeno, abbiamo
chiesto a nessuna alleanza internazionale di bombardare Ankara o Istanbul.
Le bombe alimentano rabbia, paura e guerra. La giustizia non scende dai
cieli ne' con le bombe ne' con gli aerei-bomba: puo' solo salire dalla
terra, dal grido delle vittime.
I nostri esuli hanno aperto negli ultimi mesi tutte le manifestazioni per la
pace e i diritti dei popoli, da Genova a Napoli, da Perugia a Roma. Senza
alcuna contraddizione, hanno anche manifestato in Campidoglio in
solidarieta' con il popolo americano all'indomani dell'attentato di New
York. Anche sabato prossimo saremo in piazza con voi.
Noi siamo gli indios d'Europa, come gli zapatisti sono i kurdi d'America. Ma
abbiamo in piu' la sventura di essere vicini all'epicentro del potere e
delle tensioni mondiali, il Medio oriente. Se la guerra si estendera', i
kurdi ne saranno ancora fra le prime vittime, come gia' nel '91 con la
guerra del Golfo.
Noi lottiamo per esistere in pace e dignita'. La nostra Intifada si chiama
Serhildan, ed ha lo stesso significato della parola palestinese: camminare a
testa alta. Lottiamo contro una globalizzazione che nega i kurdi, i
palestinesi, gli indios, che nega interi continenti, ma anche bisogni e
soggetti qui in occidente.
Lottiamo per esistere liberi e uguali, non per schiacciare altri popoli.
Abbiamo ricostruito sulle macerie identita' e istituzioni nazionali, ma non
siamo nazionalisti. Sappiamo che la liberta' e' indivisibile, che nessuno e'
libero se accanto a lui un altro essere umano e' oppresso.
Per questo abbiamo proposto una soluzione democratica e federativa per la
Turchia e per tutto il Medio oriente. Come voi, vogliamo globalizzare i
diritti e le liberta'.
Lo dicevamo gia' a Firenze: noi non chiediamo la vostra solidarieta', ma vi
proponiamo un'alleanza. Noi rappresentiamo un grande e antico popolo. Voi
siete una minoranza, in quella minoranza del pianeta che e' il Nord del
mondo. Il vostro progetto non puo' camminare senza le gambe della
maggioranza oppressa. Ma la nostra proposta di pace e dignita' solo a voi,
in questa parte del mondo, puo' guardare con speranza e con fiducia.

9. RIFLESSIONE. DOMENICO JERVOLINO: L'UNIVERSITA' PER LA GLOBALIZZAZIONE
DELLA PACE E DEI DIRITTI UMANI
[Domenico Jervolino, docente di filosofia del linguaggio all'Universita' di
Napoli, e' da decenni uno dei protagonisti in Italia dell'impegno culturale
e civile piu' rigoroso e generoso. Per contatti: djervol at tin.it]
La crescita di un movimento contro la globalizzazione capitalistica (con le
drammatiche conseguenze che essa ha per la maggior parte dell'umanita'), e
per l'universalizzazione della solidarieta' e dei diritti, e' uno degli
avvenimenti piu' significativi di questi ultimi mesi in Italia e nel mondo.
A un prezzo altissimo (la vita del giovane Giuliani, l'inaudito scatenarsi a
Napoli e a Genova di una repressione tuttora impunita) questo movimento e'
gia' riuscito a incidere nella realta' italiana, facendo scoprire a una
nuova generazione il valore dell'agire politico.
Quanto poi e' accaduto negli Stati uniti l'11 settembre, col manifestarsi di
una oscura forma di violenza terroristica nutrita non solo di fanatismo
pseudoreligioso ma anche di potenti mezzi finanziari e tecnologici che
certamente non la accreditano a parlare e ad agire a nome delle masse povere
e sfruttate del Terzo mondo, ci conferma tragicamente che ormai l'orizzonte
dell'agire politico e' mondiale, al punto che nessuno puo' piu' pensare di
tirarsene fuori.
Se gli avvenimenti di questi giorni ci parlano di una nuova barbarie,
occorre interrogarsi sulle sue radici e sui rimedi che non possono
certamente consistere in comportamenti che generino nuove sofferenze e altre
vittime innocenti. Purtroppo questa e' stata la scelta delle grandi potenze
che governano il mondo, coalizzate attorno all'unica superpotenza
sopravvissuta, che hanno scelto ancora una volta la via troppo semplice
della guerra piuttosto che avere il coraggio di affrontare le contraddizioni
della globalizzazione, come sarebbe necessario anche solo per garantire il
bene primario della  sicurezza per tutti gli abitanti del pianeta terra.
Il primato consegnato alla politica di guerra mette in evidenza il deficit
di democrazia a livello mondiale e nei singoli stati: i cittadini nulla
possono esprimere o decidere in merito alle vicede tragiche dell'11
settembre, mentre sempre piu' rimangono coperte le proposte e i bisogni
provenienti da movimenti che da tempo - da Seattle a Genova - rappresentano
soggettivita' diverse collettivamente rivolte a trasformare un mondo in
grande difficolta'.
Difficolta' evidenti e che coinvolgono tutti, ed in egual misura, i
cittadini del pianeta e che sono rese drammatiche dalla dimensione, questa
si' globale, dei problemi che ci si pongono dinnanzi: l'acutizzarsi delle
crisi ambientali, cui forum e accordi internazionali, costantemente
disattesi, non riescono a dare risposta; la condizione di una perenne
conflittualita' non piu' solo regionale derivante dalla gestione e dal
controllo delle risorse energetiche; un relativo benessere nei paesi
occidentali che sembra generare spazi crescenti di poverta' e sfruttamento
nel resto del mondo. Tutto cio' impone, a nostro parere, un ripensamento
complessivo del modello di sviluppo che caratterizza il mondo occidentale.
La risposta immediata, realmente asimmetrica rispetto ai fondamentalismi
islamici, sarebbe quella di portare pace in Palestina ed Israele, porre
termine all'embargo contro l'Iraq, interrompere i bombardamenti ed avviare
progetti di aiuto duraturo per il popolo afghano.
In realta', rimane fermo il presupposto che ogni cambiamento nei processi
irruenti di mondializzazione rimane legato alla capacita' di costruire
democrazia, nuova e sostantiva, negli ambienti reali delle situazioni da noi
vissute. A fronte del fallimento storico della sinistra e' questo oggi un
impegno di ricerca teorica e pratica assolutamente indispensabile. In tal
senso, non e' possibile dimenticare che concreti percorsi di costruzione di
pratiche e discorsi democratici nuovi e sostantivi provengano da realta'
solo apparentemente lontane dalla nostra quale quella brasiliana di Porto
Alegre. Di tali esperienze si deve far tesoro e da esse e' possibile
partire -  anche criticamente - per costruire nei luoghi nei quali lavoriamo
e viviamo spazi di dibattito e di azione democratica.
In questa situazione c'e' sicuramente una responsabilita' particolare per
chi opera nel campo delle istituzioni culturali ed educative. All'inizio di
un nuovo anno accademico, mentre l'universita' e' coinvolta da processi di
trasformazione che, ribaditi e aggravati dalle previsioni della finanziaria,
sono ispirati nella loro "filosofia" di base dal "pensiero unico" del
mercato e da un neoliberismo di cui si incominciano gia' a intravedere i
limiti, e' lecito chiedersi se il nuovo movimento contro la globalizzazione
e la guerra riuscira' a incidere in profondita' in un'istituzione che in
passato si e' rivelata spesso refrattaria ai cambiamenti veri.
Riuscira' l'universita' in quanto tale a mettersi in discussione come luogo
di produzione e di riproduzione di saperi, di cultura, di gerarchie sociali
e culturali, il cui funzionamento non e' certo privo di rapporti coi
problemi posti dalla globalizzazione e dalla guerra? Riusciranno tutti
coloro che nell'universita' vivono e operano non solo a partecipare ai nuovi
movimenti (che coinvolgono certamente in modo ampio le giovani generazioni e
quindi la componente studentesca) ma anche a discutere cio' che si studia,
si ricerca, s'insegna, come lo si fa, o quello che non si fa e si dovrebbe
invece fare per aprirsi a una domanda sociale di cultura e di formazione che
e' anch'essa virtualmente "globale"? Riusciranno soprattutto i docenti ad
uscire da forme consolidate di apatia e di afasia?
Per affrontare questi interrogativi proponiamo, proseguendo un discorso che
gia' si e' avviato in settembre e che e' stato positivamente recepito
dall'assemblea nazionale del forum sociale italiano a Firenze, la
sperimentazione a Napoli e in ogni altra sede di  un forum sociale
dell'universita' (con la partecipazione di studenti, docenti, lavoratori
dell'universita' e della ricerca) per giungere poi eventualmente ad un
appuntamento nazionale.
Per discutere di questi problemi e organizzare insieme un progetto di
presenza nell'universita' napoletana, incontriamoci mercoledi 21 novembre
presso la Facolta' di Lettere e Filosofia, via Porta di Massa 1, alle ore
11,30.
Per ulteriori informazioni contattare: uniforum at libero.it
Firmatari:
- Docenti e ricercatori: Carlo Amirante, Gianfranco Borrelli, Antonio
Carrano, Domenico Iervolino, Gordon Poole, Francesco Rubino, Giosue' Scotto
di Santillo (CNR).
Dottorandi: Stefania  Achella, Lorenzo Altieri, Alessandro Arienzo, Dario
Caruso, Isadora D'Aimmo.
- Personale tecnico: Claudio De Pietro Rosa d'Elia, Savina Ferla, Rosa
Maiello, Maria Minozzi, Lucio Terracciano.
Studenti: Dario Bello, Oliviero Genovese, Luca Iervolino, Francesco Minisci,
Federica Miralto, Irene Viparelli.

10. RIVISTE. "AZIONE NONVIOLENTA" DI NOVEMBRE
[Riceviamo e diffondiamo. Per contatti: tel. 0458009803, fax: 0458009212,
e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org]
E' uscito il numero di Novembre di "Azione Nonviolenta", la rivista mensile
del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964.
E' possibile chiederne una copia omaggio, scrivendo una e-mail a:
azionenonviolenta at sis.it
"Azione Nonviolenta" e' un mensile di 28 pagine, di formazione, informazione
e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
L'abbonamento annuo e' di 40.000 lire da versare sul ccp n. 10250363
intestato a: Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.
L'archivio di tutti gli articoli pubblicati negli ultimi anni e' disponibile
nel sito www.nonviolenti.org
In questo numero:
- Tante guerre, sante e giuste, ma una sola pace, quella vera (di Mao
Valpiana);
- Fra guerra e terrorismo c'e' una terza via: la nonviolenza (di Nanni
Salio);
- Elmetti in redazione per censurare dubbi e critiche alla guerra (di Beppe
Muraro);
- Ho marciato da Perugia ad Assisi con altri trecentomila (di Fulvio Cesare
Manara);
- Appello dei Premi Nobel per la Pace "La vita umana e' sacra" (IFOR);
- Una risata vi seppellira' (in internet): quando la guerra diventa
barzelletta (di Alberto Tomiolo);
- Dalla parte delle vittime civili di una guerra incivile (di Gino Strada).
E poi le consuete rubriche di: Educazione (Angela Marasso); Musica (Paolo
Predieri); Storia (Sergio Albesano); Economia (Paolo Macina); Cinema (Flavia
Rizzi); Notizie; Libri (Silvia Nejrotti); Lettere; Appuntamenti (Stefano
Guffanti).

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

12. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: http://www.nonviolenti.org ;
per contatti, la e-mail è: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
http://www.peacelink.it/users/mir . Per contatti: lucben at libero.it ;
angelaebeppe at libero.it ; mir at peacelink.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: http://www.peacelink.it . Per
contatti: info at peacelink.it

LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di
Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. e fax: 0761/353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 286 del 12 novembre 2001