Appello ed esposto: in difesa della Costituzione e della vita umana



Comunicato stampa dell'8 novembre 2001
(con quattro allegati per saperne di piu')

Oggetto: un appello e un esposto in difesa della Costituzione,
in difesa della vita umana,
in difesa della nostra stessa dignita' di cittadini e di esseri umani

ESPOSTO ALLA PROCURA GENERALE DELLA REPUBBLICA
DEL "CENTRO DI RICERCA PER LA PACE" DI VITERBO
PER DIFENDERE LA LEGALITA' COSTITUZIONALE
PER DIFENDERE LA VITA UMANA
PER DIFENDERE IL DIRITTO INTERNAZIONALE
PER EVITARE UNA CATASTROFE MONDIALE

LA STRUTTURA PACIFISTA VITERBESE LANCIA UN APPELLO
A TUTTE LE PERSONE DI VOLONTA' BUONA
ED A TUTTE LE ORGANIZZAZIONI ED ISTITUZIONI DEMOCRATICHE
AD ASSOCIARSI ALLA DENUNCIA AFFINCHE' L'ITALIA
TORNI ALLA LEGALITA' E SI IMPEGNI PER LA PACE E IL DIRITTO
CONTRO IL TERRORISMO E CONTRO LA GUERRA

Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, struttura impegnata per la
pace e la nonviolenza attiva dagli anni '70, invita tutte le persone di
volonta' buona, le organizzazioni della societa' civile, le istituzioni
democratiche, ad associarsi all'esposto alla Procura Generale della
Repubblica contro il terrorismo e la guerra, e contro la partecipazione
italiana alla guerra, in difesa della legalita' costituzionale, del diritto
internazionale, del diritto alla vita di tutti gli esseri umani e
dell'umanita' intera.

Il "Centro di ricerca per la pace" segnala a tutti gli interlocutori che
vorranno prendere in considerazione questo appello che l'iniziativa e'
promossa in difesa dei diritti umani e della legalita', e che il punto di
vista in cui essa si colloca e' rigorosamente ed esclusivamente nonviolento.

Il "Centro di ricerca per la pace" ritiene doveroso segnalare anche che
aderire a questo appello, diffonderlo, presentarlo ad altre istituzioni e
depositarlo presso pubblici ufficiali, puo' esporre gli aderenti alla
possibilita' di subire un (per quanto lo si possa considerare moralmente
ingiusto, tuttavia formalmente possibile e giuridicamente fondato)
procedimento penale per diffamazione ed anche per vilipendio; e nel caso di
chi invita altri ad aderire anch'essi, puo' essere formulata altresi' una
connessa imputazione per istigazione a delinquere (per quanto delirante
possa sembrare che si imputi tale fattispecie di reato a chi
nonviolentemente si sta impegnando per la legalita' costituzionale e per
salvare delle vite umane).
Chiediamo quindi a tutti i nostri interlocutori di valutare attentamente se
ritengono di potersi impegnare sapendo questo. Per quanto ci riguarda
abbiamo gia' fatto la nostra scelta. Ma ciascuno valuti con discernimento e
saggezza.

A tutti i pubblici ufficiali destinatari di questo appello segnaliamo
particolarmente che l'esposto allegato reca in se' una palese "notitia
criminis" (flagrante violazione della Costituzione della Repubblica
Italiana; alto tradimento della Costituzione da parte di primarie e fin
supreme autorita' statuali che ad essa hanno pur giurato fedelta';
violazione del diritto internazionale; partecipazione ad una guerra illegale
e criminale; complicita' con crimini di guerra e crimini contro l'umanita')
che in quanto tale richiede l'intervento per quanto di competenza di tutte
le autorita' investite di funzioni pubbliche, e particolarmente di quelle
preposte alla difesa della legalita' ed al contrasto del crimine.

Giuseppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Nota per la stampa a cura del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Viterbo, 8 novembre 2001

* * *

Allegati:
- Allegato 1. Esposto del 3 novembre 2001
- Allegato 2. Nota sul "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
- Allegato 3. Nota sul responsabile del Centro
- Allegato 4. Comunicato stampa del 4 novembre

* * *

* Allegato 1. Esposto del 3 novembre 2001
Alla Procura Generale della Repubblica
e per opportuna conoscenza a vari soggetti pubblici variamente interessati
affinche' qualora ravvisino una "notitia criminis" in questo esposto
procedano a quanto la legge impone ad ogni pubblico ufficiale
Esposto nei confronti del Governo, del Parlamento e del Capo dello Stato
per violazione della Costituzione della Repubblica Italiana
e favoreggiamento di stragi,
avendo espresso adesione e sostegno ad una guerra illegale e criminale,
guerra che configura i reati di crimini di guerra e di crimini contro
l'umanita'
Egregi signori,
a nome e per conto del "Centro di ricerca per la pace", con sede in strada
S. Barbara 9/E, Viterbo, il sottoscritto Giuseppe Sini, in qualita' di
responsabile del Centro, espone quanto segue:
1. E' in corso da alcune settimane una guerra condotta con modalita' di
sterminio di massa.
2. Tale guerra e' palesemente illegittima ai sensi del diritto
internazionale e sta facendo strage di vittime innocenti.
3. Tale guerra (conseguente agli efferati massacri realizzati l'11 settembre
da gruppi criminali terroristi, efferati massacri tra i cui fini e' da
supporre ci fosse anche proprio quello di scatenare una conflagrazione
mondiale) nel suo svolgersi sta realizzando crimini di guerra e crimini
contro l'umanita'.
4. Tale guerra sta mettendo in pericolo l'umanita' intera, proseguendo
un'escalation (verosimilmente preventivata e voluta dai gruppi criminali
terroristi che hanno eseguito le stragi dell'11 settembre) che puo' portare
a conseguenze atroci e finanche irreversibili per l'umanita' intera.
5. Tragicamente, il Governo italiano, il Parlamento italiano, il Capo dello
Stato italiano, invece di adoperarsi per la pace e per il ripristino del
diritto internazionale, hanno espresso l'adesione del nostro paese alla
guerra in corso.
6. Tale adesione alla guerra illegale e criminale espressa da chi
rappresenta il nostro paese e' anch'essa illegale e criminale.
7. Tale adesione alla guerra illegale e criminale viola l'articolo 11 della
Costituzione della Repubblica Italiana, e configura pertanto il piu' grave
dei reati di cui chi e' investito di alte cariche della Repubblica si possa
macchiare.
8. Tale adesione alla guerra illegale e criminale coinvolge il nostro paese
nella responsabilita' delle stragi in corso in Afghanistan.
9. Tale adesione alla guerra illegale e criminale coinvolge il nostro paese
nella guerra e rende il nostro stesso paese possibile teatro di guerra.
10. Tale adesione alla guerra illegale e criminale precipita il nostro paese
in uno stato di anomia come conseguenza di un atto di eversione dall'alto
che ha reso fuorilegge chi detiene le funzioni del potere esecutivo, la
maggioranza dei membri dell'organo legislativo, il supremo garante del
nostro ordinamento giuridico.
11. Mentre rinnoviamo un accorato e fermo invito al Governo, al Parlamento
ed al Presidente della Repubblica affinche' rinsaviscano, tornino nella
legalita', recedano dall'alto tradimento della Costituzione della Repubblica
Italiana fondamento del nostro stato di diritto e base della nostra
democrazia, Costituzione cui essi hanno giurato fedelta';
12. Parimenti e' necessario richiedere l'intervento dell'autorita'
giudiziaria affinche' verifichi quanto sopra ed assuma i provvedimenti
conseguenti:
13. Noi chiediamo:
a) la messa in stato di accusa del governo nelle persone dei membri del
Consiglio dei Ministri che hanno espresso l'adesione alla guerra;
b) la messa in stato di accusa dei membri del Parlamento che hanno avallato
l'adesione alla guerra;
c) la messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica che ha
permesso l'adesione alla guerra:
- per violazione della Costituzione della Repubblica Italiana;
- per violazione del diritto internazionale;
- per complicita' con i crimini di guerra ed i crimini contro l'umanita' in
corso;
- per aver esposto il nostro paese ai pericoli conseguenti alla illegittima
e delittuosa partecipazione ad una guerra illegale e criminale.

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* Allegato 2. Nota sul "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo è una struttura di ricerca e
di iniziativa, pacifista e di solidarietà, attiva dagli anni '70.
Alcune delle posizioni caratterizzanti sono: l'impegno di unire analisi
globale e contestuale ed iniziative concrete e puntuali; la scelta della
nonviolenza come teoria-prassi di riferimento; un'attenzione parimenti
dedicata ai movimenti ed alle istituzioni; la non sottovalutazione del
momento del giuridico; l'autonomia organizzativa e finanziaria come garanzia
di indipendenza di giudizio e autonomia nelle scelte.
* L'attivita' di studio, di ricerca, di informazione, di consulenza
Si esplicita ed è documentata in varie forme, tra le altre attraverso varie
pubblicazioni:
- nel corso degli anni '80 e '90 soprattutto attraverso il periodico
"Pacesubito"; con la serie degli opuscoli delle "Edizioni del Centro di
ricerca per la pace" (tra cui segnaliamo testi di Günther Anders, Ernesto
Balducci, Walter Binni, Piero Calamandrei, Franco Fortini, Alexander Langer,
Primo Levi, Nelson Mandela); con l'ampio repertorio biobibliografico Uomini
di pace;
- dallo scorso anno è stata avviata la pubblicazione di un notiziario
telematico quotidiano, "La nonviolenza e' in cammino", che raggiunge
direttamente tutti i giorni alcune migliaia di interlocutori (ed è altresì
consultabile da chiunque nei siti www.nonviolenti.org e www.peacelink.it);
sempre diffuse attraverso la rete telematica sono due serie di ampie schede
dedicate rispettivamente al tema "Per una cultura della pace" ed al tema
"Per una cultura antimafia"; infine sono disponibili nella rete telematica
la monografia La nonviolenza contro la guerra
(www.peacelink.it/users/crp/nonviolenza/), ed altre ricerche originali e
dossier documentari.
Va evidenziata inoltre la predisposizione di progetti, di materiali, di
dossier documentari, spesso utilizzati da enti locali, da movimenti, da
associazioni; ed anche la costante attività di consulenza sui temi di cui il
centro si occupa, offerta gratuitamente a quanti pongono richieste
specifiche a cui si è in grado di dare risposta (a tal fine il centro
dispone di un'ampia disponibilità libraria, di una cospicua raccolta di
riviste specializzate, e di un archivio cartaceo ed informatico comprensivo
di alcuni fondi documentari rari o unici su temi specifici).
Tra gli incontri di studio promossi, segnaliamo particolarmente il primo
convegno nazionale sulla figura e l'opera di Primo Levi, svoltosi a Viterbo
nel 1987.
Tra le attività di carattere formativo il centro ha promosso e realizzato,
spesso in collaborazione con altri soggetti, corsi di educazione alla pace e
di formazione alla nonviolenza, presso scuole, enti di servizio civile, enti
locali, associazioni, centri sociali.
* Alcune iniziative particolarmente caratterizzanti
Tra le iniziative promosse negli anni '80 e '90 segnaliamo particolarmente
la campagna per l'estensione del servizio civile presso gli enti locali.
Nel 1987 il centro ha coordinato per l'Italia la campagna di solidarietà con
Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista
sudafricano.
È stato impegnato nell'opposizione alla guerra nel '91 e nel '99; per aver
promosso e realizzato iniziative nonviolente di opposizione alla guerra il
responsabile del centro ha subito due procedimenti penali, entrambi
risoltisi a suo favore.
Segnaliamo altresì l'impegno nell'ideazione e la sperimentazione di tecniche
di azione nonviolenta: in particolare nel 1999 il centro ha ideato, promosso
e realizzato l'azione diretta nonviolenta delle "mongolfiere per la pace"
con cui bloccare i decolli dei bombardieri ostruendo lo spazio aereo
sovrastante e circostante le piste di decollo con mongolfiere di carta.
Nella seconda metà del 2001 ha promosso la campagna per una legge che
preveda la formazione e l'addestramento delle forze dell'ordine alla
conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie della
nonviolenza.
Naturalmente il centro ha preso parte alle principali iniziative dei
movimenti pacifisti, ambientalisti, di solidarietà, antimafia e per i
diritti dagli anni '70 ad oggi.
La sede è in strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax 0761353532,
e-mail: nbawac at tin.it

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* Allegato 3. Nota sul responsabile del Centro
Peppe Sini e' fin dalla fondazione negli anni settanta il responsabile del
"Centro di ricerca per la pace" di Viterbo.
E' stato pubblico amministratore comunale e provinciale particolarmente
impegnato sui temi della pace, della solidarieta', della democrazia, dei
diritti e della legalita', della lotta contro i poteri criminali.
Socio del Coordinamento Antimafia di Palermo, ha realizzato varie
pubblicazioni sia a stampa che nella rete telematica, ed ha condotto sia
come pubblico amministratore che come studioso e giornalista varie
iniziative di inchiesta e denuncia contro la corruzione politica, contro
l'economia inquinata, contro i poteri criminali.
Nel 1987 ha coordinato per l'Italia la campagna di solidarieta' con Nelson
Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano, e
successivamente divenuto primo Presidente del Sud Africa democratico.
Gia' obiettore di coscienza (e promotore del servizio civile alternativo: ha
personalmente redatto i progetti in base a cui negli scorsi decenni alcuni
enti locali si sono convenzionati col Ministero a tal fine), sia nel 1991
(guerra del Golfo) che nel 1999 (guerra dei Balcani) e' stato tra i
promotori dell'opposizione nonviolenta alla partecipazione italiana alle due
guerre, opposizione fondata giuridicamente sull'obbligo di rispettare
l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, che la
partecipazione del nostro paese a quelle orribili carneficine esplicitamente
ed inequivocabilmente proibiva. Per l'iniziativa di opposizione nonviolenta
alla guerra ha subito due procedimenti penali entrambi risoltisi a suo
favore. Nel 1999 ha ideato, promosso e realizzato l'azione diretta
nonviolenta delle "mongolfiere per la pace" con cui sono stati bloccati per
alcune ore i decolli dei bombardieri stragisti dalla base di Aviano.
Ha organizzato e presieduto il primo convegno nazionale dedicato alla figura
e all'opera di Primo Levi, con l'autorizzazione dei familiari ed illustri
adesioni.
Ha promosso e sostenuto varie campagne per i diritti umani e per la
democrazia.
Ha promosso recentemente la campagna per una legge che preveda la formazione
e l'addestramento del personale delle forze dell'ordine alla conoscenza e
all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie della nonviolenza.
Ha tenuto e tiene tuttora corsi di educazione alla pace in scuole medie
superiori, presso enti di servizio civile, istituzioni ed associazioni.
E' direttore del notiziario quotidiano telematico "La nonviolenza e' in
cammino" (richiedibile gratuitamente inviando una e-mail all'indirizzo di
posta elettronica: nbawac at tin.it).

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* Allegato 4. Comunicato stampa del 4 novembre
Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, struttura pacifista
nonviolenta, ha diffuso il 3 novembre un esposto alla Procura Generale della
Repubblica con cui chiede che la magistratura intervenga nei confronti delle
autorita' politiche italiane che in violazione della Costituzione hanno
coinvolto l'Italia nella guerra illegale e stragista attualmente in corso.
Contro la guerra e contro il terrorismo, sostiene la struttura pacifista
viterbese, occorre ripristinare la vigenza del diritto internazionale e
della legalita' costituzionale; occorre riaffermare il rispetto per la vita
di ogni essere umano come fondamento della civile convivenza.
Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo e' impegnato nell'opposizione
alla guerra da posizioni nonviolente, e sostiene la tesi che il movimento
pacifista, per essere efficace e persuasivo, deve fare la scelta della
nonviolenza.
Il responsabile della struttura pacifista, Peppe Sini, ha dichiarato:
"Occorre opporsi alla guerra in nome della legalita', in nome del diritto
alla vita di ogni essere umano e dell'umanita' intera; occorre opporsi alla
guerra con la scelta e la pratica della nonviolenza: che invera i valori di
liberta', uguaglianza e fraternita' sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite,
dalla Costituzione della Repubblica Italiana, dalla Dichiarazione universale
dei diritti umani".

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