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Peppe Sini: sette tesi dopo la marcia Perugia-Assisi
- Subject: Peppe Sini: sette tesi dopo la marcia Perugia-Assisi
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Mon, 15 Oct 2001 14:15:19 +0200
Agli amici suoi, ed ai mezzi d'informazione di tutti PEPPE SINI: SETTE TESI DOPO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI La marcia Perugia-Assisi del 14 ottobre 2001 e' stata la piu' grande epifania della pace, la piu' grande manifestazione contro la guerra, il terrore e l'uccidere che si sia data nel mondo in questi tragici mesi dopo l'orrore dell'11 settembre e gli orrori a quell'orrore seguiti ed in corso. 1. Si illudevano taluni che della marcia di Aldo Capitini si potesse fare un uso improprio, si potesse farne bottino e mercimonio. Invece essa e' stata, ancora una volta, il luogo visibile e veggente dell'impegno per la pace il piu' nitido ed intransigente, la nonviolenza in cammino. 2. Lo sanno quelli che quei ventiquattro chilometri sono ormai anni o decenni che se li camminano davvero: si puo' entrare nella marcia con mille riserve mentali, imbevuti di radicati pregiudizi e diffidenze reciproche. Ma la marcia ti chiama e ti scioglie il cuore indurito. Ed anche chi vi entra con duplice intento ne esce con animo perturbato e commosso. Anche e forse soprattutto questo e' la marcia della pace: un cammino interiore di meditazione e di riconoscimento di umanita'. 3. Continueranno, coloro che hanno voluto la guerra e dieci e due anni fa ed oggi ancora, a mentire a se stessi e ai mass-media, continueranno. E come loro, insieme a loro, continueranno, coloro che riproducono nel loro agire autoritarismo, miltarismo e maschilismo fascista (sono esempi di modi di pensare e di agire fascisti le gesta e le parole di molti leaderini - anche in tuta e in tonaca - del movimento cosiddetto "antiglobalizzazione"), continueranno, si', ad adorare in pubblico o in privato la violenza (i piu' ipocriti: la violenza "levatrice"), e la menzogna, come sola forma di comunicazione che conoscono, riconoscono e ammirano e venerano; continueranno. Ma la loro menzogna, la loro violenza, cadono smascherate a fronte della nonviolenza e della nonmenzogna: e la marcia, ancora una volta, e' stata la marcia di migliaia, forse di centinaia di migliaia di donne e di uomini di volonta' buona che non si riconoscono nei maneggi e nelle doppiezze dei sepolcri imbiancati. 4. La marcia per la pace e' stata la prima grande risposta dell'umanita' alle stragi terroriste. Alle stragi terroriste commesse da gruppi della criminalita' organizzata, ed a quelle commesse da eserciti statali. Essa ripudia tutte le stragi, tutte le guerre, tutte le uccisioni. Essa rivendica la comune umanita' di tutti gli esseri umani. 5. La marcia della pace e' la nonviolenza in cammino. E dunque: la marcia e' solo cominciata; l'opposizione alla guerra e al terrore, all'ingiustizia globale, questa opposizione e' oggi piu' limpida e piu' forte. 6. E dunque al lavoro. Agiamo per fermare la guerra, per difendere il diritto internazionale e la legalita' costituzionale, per salvare le vite umane delle persone bersaglio dei bombardamenti in corso. Ed agiamo con la nonviolenza, con la scelta della nonviolenza, la limpidezza della nonviolenza, la forza della nonviolenza. Subito, adesso, occorre imporre a chi governa e rappresenta il nostro paese di recedere dal crimine commesso con la deliberazione parlamentare che aderendo alla guerra ha violato la Costituzione ed ha collocato fuori della legge governo, parlamento e capo dello Stato. L'Italia torni alla legalita', e si adoperi per la pace, subito. 7. Per ottenere questo, con la scelta della nonviolenza, per la pace e la legalita', proponiamo di preparare ed organizzare: - l'azione diretta nonviolenta; - la disobbedienza civile; - lo sciopero generale. Peppe Sini responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo di ritorno dalla marcia Perugia-Assisi Viterbo, 15 ottobre 2001 Mittente: Centro di ricerca per la pace strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it * * * Breve notizia aggiunta ad uso dei mass-media Peppe Sini e' fin dalla fondazione negli anni settanta il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo. E' stato pubblico amministratore particolarmente impegnato sui temi della pace, della solidarieta', della democrazia, dei diritti e della legalita', della lotta contro i poteri criminali. Socio del Coordinamento Antimafia di Palermo, ha realizzato varie pubblicazioni sia a stampa che nella rete telematica, ed ha condotto sia come pubblico amministratore che come studioso e giornalista varie iniziative di inchiesta e denuncia contro la corruzione politica, contro l'economia inquinata, contro i poteri criminali. Nel 1987 ha coordinato per l'Italia la campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano, e successivamente divenuto primo Presidente del Sud Africa democratico. Gia' obiettore di coscienza (e promotore del servizio civile alternativo: ha personalmente redatto i progetti in base a cui negli scorsi decenni alcuni enti locali si sono convenzionati col Ministero a tal fine), sia nel 1991 (guerra del Golfo) che nel 1999 (guerra dei Balcani) e' stato tra i promotori dell'opposizione nonviolenta alla partecipazione italiana alle due guerre, opposizione fondata giuridicamente sull'obbligo di rispettare l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, che la partecipazione del nostro paese a quelle orribili carneficine esplicitamente ed inequivocabilmente proibiva. Per l'azione di opposizione alla guerra ha subito due procedimenti penali entrambi risoltisi a suo favore. Nel 1999 ha ideato, promosso e realizzato l'azione diretta nonviolenta delle "mongolfiere per la pace" con cui bloccare il decollo dei bombardieri stragisti dalla base di Aviano. Ha organizzato e presieduto il primo convegno nazionale dedicato alla figura e all'opera di Primo Levi, con l'autorizzazione dei familiari ed illustri adesioni. Ha promosso e sostenuto varie campagne per i diritti umani e per la democrazia. Ha tenuto e tiene tuttora corsi di educazione alla pace in scuole medie superiori, presso enti di servizio civile, istituzioni ed associazioni. E' direttore del notiziario quotidiano telematico "La nonviolenza e' in cammino" (richiedibile gratuitamente inviando una e-mail all'indirizzo di posta elettronica: nbawac at tin.it).
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