la guerra è contro l'umanità



Ho scritto a "Primapagina": Intervengo sulla guerra proponendo queste opinioni:

1) Rutelli e Fassino hanno detto (secondo il GR1 delle 7): è giusto punire i terroristi. Chi ha diritto di "punire", a freddo, dopo un mese? Il giudice in causa propria è giudice illegittimo, ingiusto. Se questa è punizione, sarà "punizione" anche il prossimo attentato promesso dai terroristi? Dal punto di vista inaccettabile e orrendo dei terroristi, era "punizione" anche l'attacco dell'11 settembre. La catena delle vendette uccide l'umanità. "Occhio per occhio rende il mondo cieco" (Gandhi). Bush, e chi è con lui, non ha diritto di equiparare ai terroristi chi non è con lui.
Questa logica costrittiva di guerra è violenza massima.
Per la guerra di vendetta, specialmente coi mezzi distruttivi di oggi, non esiste una causa giusta. Allora? Subire il terrorismo? Niente affatto! Ci sono alternative, se le si vuole (vedi punto 3)..

2) Mi ripugna la naturalezza con cui i media in genere (e anche Lei, Lucia Annunziata) parlano della guerra. La guerra è l'anti-politica. La guerra è sempre evitabile. E' un semplicismo fallimentare. E' soltanto uccidere e distruggere, moltiplicare l'odio. Chi sceglie o accetta la guerra è contro l'umanità.

3) Allego di seguito la lettera che scrissi a Ciampi il 13 settembre, 48 ore dopo il mostruoso attentato di New York, e che centinaia o migliaia di persone gli hanno spedito con la loro firma. Se l'Italia decide la guerra, io sono con l'umanità futura e contro questa Italia, con ogni possibile resistenza nonviolenta.

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Lettera a Ciampi, 13 settembre 2001
Se sarà guerra, non ci sarò

Propongo di scrivere in tanti, personalmente, al Presidente della Repubblica on. Carlo Azeglio Ciampi (Palazzo del Quirinale, 00186 Roma; con francobollo da 800 lire, perché non c'è più la franchigia: oppure presidenza.repubblica at quirinale.it, con firma completa di indirizzo, altrimenti il messaggio viene respinto) questa lettera, che io ho già spedita:

Signor Presidente,
La supplico di agire perché alla strage disumana compiuta negli Stati Uniti nessuno risponda con la vendetta militare. Proprio perché quel crimine colpisce tutta l'umanità, deve essere un tribunale che rappresenta l'intera comunità dei popoli umani a compiere le indagini ed emettere il giudizio con tutte le garanzie giuridiche.
Ad un crimine, per quanto grande, non si risponde con la guerra.
La guerra non sarebbe un giusto giudizio penale, nella luce della ragione, della morale e della legge, ma un nuovo crimine che spingerebbe ulteriormente il mondo nel buio mortale dell'odio e della distruzione. In nome della vita e della civiltà, nell'ora del massimo pericolo, La supplico di scongiurare la guerra con l'impegnativa autorità che Le dà la nostra Costituzione pacifica.
Se l'Italia sarà in guerra, io non ci sarò. Lo giuro.

Firmato (nome, cognome, indirizzo postale).

Enrico Peyretti
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Enrico Peyretti, 8 ottobre 2001
peyretti at tiscalinet.it
enrico.peyretti at tin.it