Carlo Giuliani non lanciò l'estintore



Infatti l'estintore che Carlo Giuliani aveva in mano prima di morire era quello della camionetta dei carabinieri. Carlo Giuliani, come aveva detto il padre, "non se l'era certo portato da casa". La ricostruzione della tragica situazione (in cui Carlo è stato ucciso da un carabiniere) è comparsa oggi sulla Gazzetta del Mezzogiorno in prima pagina che ha titolato: "Genova, il carabiniere lanciò l'estintore. Lo accusano 15 foto. Indagati 16 poliziotti". E si vede l'estintore rosso volare dal finestrino della camionetta: "Caso Giuliani: una nuova foto mostra l'estintore lanciato dall'interno della camionetta", è la didascalia della Gazzetta del Mezzogiorno. L'estintore che Carlo Giuliani poco prima di morire aveva in mano - sulla base delle foto - "arrivava" dalla camionetta dei carabinieri.
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno 29/7/01

Intanto Hermann Lutz, presidente del sindacato europeo di polizia, critica duramente le forze dell'ordine italiane impegnate a Genova: "Quando ho visto le prime immagini ho avuto l'impressione che si trattasse di avvenimenti sotto una dittatura, o nell'Europa dell'Est o a Cuba". Lutz ha criticato il comportamento degli agenti che si spostavano battendo ritmicamente i manganelli sugli scudi: "Tali rituali non appartengono ad una democrazia democratica".
Fonte: Corriere della Sera 29/7/01

Si scopre intanto perché il sindacato italiano unitario di polizia SIULP, dopo un imbarazzato silenzio alla fine ha giustificato le violenze della polizia: l'ex segretario del SIULP Roberto Sgalla era presente sul luogo la notte del sanguinoso blitz nella sede del Genoa Social Forum. E' stato infatti Roberto Sgalla, "promosso" dal SIULP a capo ufficio stampa della Polizia, a dare la deformante versione dei fatti che non ha retto alle testimonianze e su cui i magistrati stanno indagando. Roberto Sgalla - riferisce il Corriere della Sera del 28/7/01 - è "portavoce del capo della Polizia (...) Sgalla ha potuto avvicinare i colleghi in azione, per poi riferire la versione della polizia". Ieri il Corriere della Sera titolava: "I giudici: quei funzionari di polizia vanno puniti". Sottotitolo: "Gli atti sul blitz alla Procura generale per l'azione disciplinare. 'Arresti illegittimi, una galleria di orrori'". Anche la coltellata contro il poliziotto durante il blitz va verificata meglio: sono state cancellate le impronte digitali dal coltello e il taglio sembra sia andato a lacerare la tuta e non la pelle del poliziotto che, intanto, va a raccogliere firme di solidarietà ai poliziotti con Alleanza Nazionale a Padova. N.M. (28 anni) è ora - secondo il Corsera - convalescente per una botta al ginocchio (refertata dai medici interni della polizia).

A.M.