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[TESTIMONIANZE] - Torture della polizia
- Subject: [TESTIMONIANZE] - Torture della polizia
- From: Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>
- Date: Fri, 27 Jul 2001 15:38:38 +0200
Genova odissea 2001 Da oggi la Turchia e più vicina alla comunità europea nell'applicazione dei diritti umani .Io pacifico manifestane che per sfuggire agli scontri, con altre decine di persone ragazze e ragazzi appena diplomati, signore e signori di 1/2 età tutti pacifisti ci eravamo rifugiati in un portone. Una signora di Genova gentilmente ci aveva aperto. mentre la guardia di finanza ci puntava i fucili a dosso. Eravamo tutti tranquillamente seduti sulle scale in questo portone aspettando solo la fine degli scontri per poter uscire e tornare alle rispettive case , quando siamo stati assaltati brutalmente da polizia e finanza. Noi sempre con le mani in alto in segno di resa, siamo stati fatti uscire ed ammucchiati su un marciapiedi in ginocchio. La consegna di documenti è avvenuta sotto continue minacce e insulti. Per i meno svelti ad obbedire manganellate gratuite. Caricati sui cellulari e portati all'identificazione nella zona del porto mentre ragazze 19enni in lacrime, minacciate da poliziotti in attesa che le persone uscissero dai cellulari per pestarli, rapida perquisizione sequestro di portafogli telefonini marsupi zaini bandiere. Le mani sono state legate con fascette, noi siamo stati sbattuti per terra . Il tutto sempre condito da insulti e minacce. Trasferiti in un Lager alla periferia di Genova dove è iniziata la vera odissea. Ad aspettare che noi uscissimo dal pullman, cordoni di polizia per scaraventarli giù dal pullman a calci, picchiarli, insultarli sputargli. Dopo questa gentile accoglienza venivamo portati in enormi e spoglie celle. Venivamo sbattuti faccia al muro, spogliati e perquisiti, tolto tutto lacci cinte braccialetti, fazzoletti occhiali da vista (tanto per vedere il muro non servivano).Siamo stati costretti a stare attaccati al muto a braccia alte e gambe divaricate per decine di ore. Per chi faceva domande tipo volere vedere un avvocato o un giudice o chiedeva acqua, botte per chi era nero botte, chi, invece voleva andare in bagno vi veniva portato e poi riempito di botte. Ogni tanto arrivavano torme di poliziotti in divisa od in borghese che sceglievano persone a caso da insultare o picchiare, o le costringevano a cantare giovinezza , ad urlare viva il duce viva la polizia. Nel mio caso, avevo un distintivo della Roma ho dovuto urlare forza Lazio!! I poliziotti dichiaravano che era finalmente finito il governo comunista e che con il loro governo di destra potevano fare tutto ciò che volevano senza limiti, senza applicare i diritti costituzionali o di base del uomo, negando a chi stava male l'acqua o le medicine per poi portali in infermeria solo quando questi stremati crollavano a terra per mancanza di forze. Per fortuna ad un certo punto sono arrivati i Carabiniere e in particolare un tenente che forse capiva la situazione dei disperati, (Un ragazzo di Genova preso a 100 metri da casa solo perché negro o un fotografo accreditato di un giornale locale (di destra) in lacrime preso solo perché faceva il suo lavoro e tanti altri grandi e piccoli presi solo perché si trovavano li a Genova). Il tenente ha ordinato di non aprire più le celle se non su suo ordine, e permettere che ci si potesse riposare e perdere le medicine. Dopo ore di questo trattamento senza cibo ne acqua finalmente i giovani carabinieri di leva ci hanno, anche dato un bottiglia da 1/2 litro per 15-20 persone che ogni tanto ci riempivano e ci permettevano per 2-3 minuti di sederci e riposare. Quindi dopo 16-14 ore finemente identificati foto impronte ecc. siamo tornati ad esistere siamo usciti dallo status di "desaparesitos" Durante la notte visita al lager di Bolzaneto da parte di un alto esponente del governo forse un ministro che veniva a congratularsi con gli aguzzini. Impossibile pesare solo di poterlo guardare. Dopo la visita del ministro sono tornati i poliziotti che ci hanno tutti ammassati in un cella per pestarci gratuitamente ed insultarci se solo si provava ad fare una domanda, costringendoci a cantare canzoni fasciste, ci dicevano e al infinito popolo di Seattle ordine e disciplina. Un ragazzo francese tenuto per tutto il tempo in mutande al muro al freddo o sdraiato sul pavimento picchiato di tanto in tanto perché non capiva l'italiano portato via scalzo ammanettato pestato. Io avevo visto una scena simili in Tunisia mai avrei pensato di rivederla in un paese della Comunità Europea (il mio paese) dove sono i diritti del uomo? Alla fine ci hanno preparato per il carcere. Non vedovo l'ora di arrivarci ma prima le ultime umiliazioni. Ci dicevano oramai siete dei carcerati non avete diritti mi hanno fatto spogliare nudo infreddolito faccia muro. Mi hanno detto che avevo troppi effetti personali. Una sciarpa di seta e cotone è un straccio che è stato buttato nella spazzatura insieme all bandiera dei verdi ,un ciondolo d'argento, penne carte personali e altre cose che non gli andava di riportare nel verbale. Riportato in cella buttato mi hanno fatto inginocchiare, mi hanno preso a calci ,ad un certo punto arriva un poliziotto con le forbici che mi sbatte la testa al muro. I sui colleghi gli chiedono :"che fai gli tagli i capelli" lui risponde che no mi stava tagliando solo il cappuccio della felpa che tanto fa caldo .Finita l'identificazione di tutti, ammanettati e trascinati sul pullman come cani Io stavo vicino ad uno studente svizzero e due ragazzi francesi terrorizzati. Ho provato a chiedere che fine avesse fatto il mio zaino la risposta e stata che non si sapeva. Ci hanno portato al carcere di Alessandria prima di entrare uscendo dal pullman il solito pestaggio. Siamo stati mesi in una cella poi di nuovo identificati ,finalmente le guardie carcerari dopo i primi minuti di durezza si sono rese conto con chi veramente avevano a che fare: no i terribili anarchici violenti annunciati ma poveri disperati. Ci hanno chiesto che cosa ci avessero fatto i poliziotti e cercavano di calmare e rassicurare i più terrorizzati. Finalmente ho potuto riavere i mie occhiali da vista ed i fazzoletti per il naso. Ci hanno portato in una cella per due, con i letti mi sono potuto finalmente sdraiare e riposare. Un pasto, che mi e sembrato buonissimo, penso per la fame. Sono andato in bagno, finalmente senza paura, mi sono potuto lavare i denti e la faccia. Chi aveva problemi è stato portato in infermeria e curato .A me per un momento e sembrato un albergo e non un carcere ,rispetto al lager da dove venivo: si potevano fare domande e avere risposte, ci anno detto che sarebbero venuti gli avvocati chi era nudo è stato vestito dal cappellano del carcere ,persona squisita. Si era tornati un uno stato di diritto. Ho finalmente visto un avvocato che mi a rassicurato . Mi ha detto che si trattava di una questione di qualche giorno e che ci avrebbero liberato. Oramai mi ero rassegnato a passare la note in gabbia . Mi avevano portato un libro, quando sono arrivati rappresentati dei verdi e rifondazione che finalmente avevano saputo dove eravamo e nel giro di poche ore ci hanno scarcerato. I secondini che si erano preoccupati di avvertire la famigli di alcune persone di zona per farli venire a perdere. Ci hanno restituito i pochi effetti personali sopravvissuti alla perquisizioni precedente. Io sono rimasto con il solo portafoglio e una borraccia. Cosi siamo finalmente usciti da carcere Con i cellulari sopravvissuti abbiamo telefonato a casa per avvisare che eravamo finalmente liberi. Fuori ad attenderci c'erano dei volontari di Alessandria che avevano saputo che uscivano . Tra noi "Galeotti"ci siamo scambiato i numeri abbiamo chiesto ai carabinieri di guardia quale reati fossero quelli a noi imputati: il 337 e 339. Ci hanno risposto resistenza all'arresto aggravate da associazione. Finalmente sapevamo di cosa ci accusavano. Ad alcune persone le imputazioni erano diverse e fantasiose, si erano divertiti a scrivere. Poi i volontari hanno accompagnato alla stazione chi voleva io ho rimediato un passaggio in auto dal mio compagno di cella genovese al quale era venuta la madre a prenderlo. Mi hanno lasciato alla stazione alle 2.30. Li c'erano dei milanesi che mi hanno raccontato di altri massacri , in particolar modo di quello della notte prima nella scuola .ho rincontrato il francese finalmente in carcere lo avevano rivestito cercava di tornare a Nizza .Alle 6.09 ho preso un treno Roma ho fatto il biglietto a bordo (per fortuna avevo con me abbastanza soldi) senza prenotazione dovevo trovarmi un posto dove dormire e un paio di volte mi sono dovuto spostare perché arrivava l'assegnatario a svegliarmi poi 11.30 di lunedì finemente a Roma a casa. M.S.
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