[TESTIMONIANZE] - Il blocco nero attacca il carcere indisturbato



Ho assistito dalle finestre di casa all'assalto, da parte di una cinquantina di black block, alle carceri di Marassi a Genova. Hanno potuto agire indisturbati per almeno 15 minuti, malgrado tre blindati dei carabinieri e due jeep, che si sono ritirate a circa trecento metri di distanza rimanendo ad osservare. Hanno incendiato il portone, hanno rotto le telecamere esterne, si sono arrampicati lungo le pareti del carcere, hanno sfondato i vetri di due locali lanciando bottiglie molotov, incendiandoli. Erano i padroni assoluti della piazza antistante e del fronte principale delle carceri. Questa scena è stata vista da moltissimi abitanti delle vie dell'alta Val Bisagno. Un elicottero osservava le mosse di questi incursori senza mai abbassarsi (Esistono delle immagini filmate di quanto sopra, alcune delle quali solo parzialmente trasmesse da una Tv locale (Tg8 star)e dal Tg3 nazionale). Questi personaggi vestiti di "nero" sono poi risaliti indisturbati e con tutta calma per una scalinata, raggiungendo la Via Montaldo (prossima a Piazza Manin). In questa via hanno tranquillamente bivaccato, mangiando focaccette farcite e bevendo birra per altri 15 minuti, sempre senza che le forze dell'Ordine intervenissero. Dopo aver fatto razzia della benzina dalle moto posteggiate degli abitanti sono poi ripartiti alla volta di Piazza Manin, dove era in corso la manifestazione della rete Lilliput e delle donne. Hanno sfasciato tutto, fronteggiando manifestanti disarmati e pacifisti, che nulla potevano contro gente armata di spranghe e molotov. Quando si sono diretti verso Corso Armellini e la Via Palestro, è arrivata in Piazza Manin la polizia, che ha pensato bene di non seguirli ma di caricare ragazzi pacifici, nonchè donne e ragazzini con i palloncini colorati!!!!!!! Sono stata testimone, insieme a molti cittadini genovesi, di questo episodio e di molte altre brutalità. A tutti noi è risultata chiara la volontà da parte delle forze dell'ordine di "lasciar fare" alle frange di violenti e di "terrorizzare" o "massacrare" i manifestanti. Sono tanti i giornalisti e i genovesi che hanno visto come sono andate le cose in città tra venerdì e sabato. Di tutto quanto accaduto le autorità dovrebbero rispondere, ma pare che l'Italia stia ormai seguendo l'esempio del Cile anni '70.

A.P.



[NOTA: PER RAGIONI DI PRIVACY TUTTE LE SEGNALAZIONI INVIATE ALL'ASSOCIAZIONE PEACELINK VENGONO RIPORTATE IN FORMA ANONIMA, MA CHI CI SCRIVE LO FA INDICANDO PER ESTESO IL SUO NOME, COGNOME, INDIRIZZO E NUMERO DI DOCUMENTO D'IDENTITA']