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[TESTIMONIANZE] - Un grido muto
- Subject: [TESTIMONIANZE] - Un grido muto
- From: Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>
- Date: Wed, 25 Jul 2001 17:41:40 +0200
UN GRIDO MUTO Avevamo sfilato per oltre 3 ore in corteo fra slogan e canti e senza incidenti di sorta gustandoci l'aria che arrivava dal mare e rinfrescandoci con l'acqua che tubi provvidenziali messi li dai genovesi erogavano ininterrottamente. Ad un certo punto vediamo del fumo in lontananza e si diffonde lungo il corteo la notizia di scontri. Arrivati a qualche centinaio di metri dalla zona calda il corteo viene fatto deviare per impedire di venire a contatto con l'area degli scontri. Cosi ci viene detto.Dopo due-trecento metri dalla deviazione,con il mare alle spalle,cominciamo a vedere alla nostra sinistra il fumo alto dei lacrimogeni che si avvicina.Ci allarmiamo ma non più di tanto perché in mezzo a noi non ci sono tute nere né alcun infiltrato. Ci conosciamo in molti e con il resto sono ore che sfiliamo.La nube dei lacrimogeni si avvicinava sempre più ed all'improvviso dalla nuvola di gas spuntano mezzi della polizia Il corteo si sbanda un po ma in tanti gridiamo"fermi,fermi alziamo tutti le mani".Le persone si fermano ed alzano tutti le mani: Anche i mezzi della polizia si fermano e per un attimo ci tranquillizziamo. Ma all'improvviso,come se fosse stato impartito un ordine,vengono sparati contro di noi una miriade di lacrimogeni. In un attimo è il caos .Avevamo nuvole di gas a sinistra e davanti.Parte dei partecipanti comincia a correre indietro verso il mare.Altri fuggono terrorizzati e intanto gli occhi cominciano a bruciare e non ci si vede più. Avevamo alle spalle un portone aperto di un grosso palazzo e in tanti proviamo ad entrare.Una calca indescrivibile.Paura,lacrime ed il terrore della folla impazzita prende diversi di noi. Perdiamo il contatto con tutti gli altri e ci ritroviamo in tre,fra mille spinte e urla alla calma naturalmente inascoltate, dentro l'androne del palazzo. Chi è rimasto fuori spinge e noi cominciamo a salire in alto lungo la scalinata.Arriviamo al quinto sesto piano e cominciamo a tirare fuori dagli zaini l'acqua e i limoni,chi ce li ha, per attenuare l'effetto dei lacrimogeni.Famiglie genovesi,che ringraziamo, ci offrono acqua,ghiaccio e limoni e comincia l'attesa e le telefonate agli amici e compagni persi nell'assalto della polizia.Dopo un tempo che non ricordo vediamo che la gente comincia a defluire ed anche noi seguiamo il flusso.Arrivati all'ultima rampa vediamo che l'androne è pieno di poliziotti.Qualcuno impaurito prova a risalire ma le urla dei poliziotti "uscite uscite" convince tutti a scendere.Vedo poliziotti che sbattono ragazzi contro il muro e con i fucili lancialacrimogeni danno colpi violenti alla schiena dei ragazzi.Ad alcuni fanno depositare gli zaini ad altri tolgono il fazzoletto che hanno sul viso per difendersi dai gas che ancora si respirano anche se in modo sopportabile.A me ed al mio amico,forse perché abbondantemente sopra la cinquantina e piuttosto massicci o per motivi che ignoro, non ci sfiorano nemmeno. Usciti fuori vediamo che non è il caso di andare verso il mare perché le nubi di gas sono ancora alte.Ci guardiamo negli occhi dove andare? Giriamo a destra nel senso di marcia dell'ex- corteo. Abbiamo percorso non più di dieci metri che ci sparano di nuovo addosso lacrimogeni.Ancora di corsa ci rifugiamo dentro un altro palazzo e li rimaniamo finchè non riprendiamo coraggio e usciamo di nuovo fuori.Rincontriamo compagni persi nell'assalto della polizia.Molti sono terrorizzati.Ognuno propone qualche soluzione per sfuggire da quell'inferno e per non ritrovarsi più in mezzo ai gas.Alcune ragazze piangono terrorizzate.Io mi rifiuto di avere paura.Dico agli altri che non mi muoverò di li.Sono un cittadino che è venuto a manifestare pacificamente e non mi farò intimidire dalla violenza."Porco schifo - grido-perché questa polizia che è pagata da noi e deve proteggerci dai delinquenti se la prende con noi ?"Mi siedo su una panchina e li rimango a lungo insieme a tanti che come me rifiutano la paura e ancora sono convinti che i nostri diritti costituzionali non sono stati sospesi.Su quella panchina penso e parlo con gli altri.Tutti per un attimo ci siamo trovati di fronte a poliziotti che non ci trattavano come esseri umani ma come bestie.Che brutta sensazione!.Per un po ci siamo sentiti privi di qualunque diritto e in balia della polizia che si sentiva in diritto di fare qualunque cosa.Ho visto persone anziane terrorizzate che piangevano e pregavano i genovesi di accoglierli in casa.Persone terrorizzate alla vista della polizia.Eppure loro avrebbero dovuto difenderci..Quando son passato in mezzo a poliziotti alla fine della scalinata, avrei voluto gridare loro tante cose e dentro di me le ho gridate,ma il mio grido è rimasto muto cosi come la mia amarezza e la mia rabbia per una bella manifestazione volutamente distrutta per altre finalità.Ma non mi arrenderò alla paura.Sarà resistenza. G.D.[NOTA: PER RAGIONI DI PRIVACY TUTTE LE SEGNALAZIONI INVIATE ALL'ASSOCIAZIONE PEACELINK VENGONO RIPORTATE IN FORMA ANONIMA, MA CHI CI SCRIVE LO FA INDICANDO PER ESTESO IL SUO NOME, COGNOME, INDIRIZZO E NUMERO DI DOCUMENTO D'IDENTITA']
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