Lettera aperta al Presidente della Repubblica



Lettera aperta al Presidente della Repubblica

Formare e addestrare le forze dell'ordine alla nonviolenza:
una ragionevole proposta per migliorare la sicurezza pubblica
e per meglio difendere la vita e l'incolumita' di tutti

Egregio Presidente,
vorremmo segnalare alla sua attenzione la seguente proposta:
che tutti gli operatori delle forze dell'ordine, cui incombe il gravoso ed
importantissimo impegno di difendere la sicurezza pubblica, l'incolumita'
delle persone, la legalita', siano specificamente formate e addestrate alla
conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie di
comunicazione e di intervento della nonviolenza.

*

Data la delicatezza del servizio pubblico dalle forze dell'ordine prestato,
e dato che esse per funzione istituzionale si trovano sovente ad agire in
situazioni fortemente critiche e d'emergenza, e' assolutamente necessario
che la formazione e l'addestramento del personale in esse impiegato
prevedano anche questa grande risorsa che e' la conoscenza e la capacita' di
applicazione di tecniche comunicative e relazionali, di strategie di
intervento e di interpretazione, di solido radicamento in fondamentali
valori giuridici e morali, tecniche, strategie e valori che la teoria-prassi
della nonviolenza nel corso della storia ha esplorato, elaborato,
tematizzato, sperimentato e che mette a disposizione di tutti gli operatori
sociali, come di tutti gli esseri umani.

In Italia esistono esperienze formative alla nonviolenza, tradizioni
culturali della nonviolenza, illustri studiosi ed educatori alla nonviolenza
(sia in ambito accademico che nel servizio sociale), che possono essere
adeguatamente valorizzati a tal fine.
Tra le esperienze formative vi sono prestigiose ed ormai consolidate
tradizioni di corsi tenuti in universita', in scuole, in istituzioni, in
enti di servizio sociale e di servizio civile, in tante sedi
dell'associazionismo democratico e della societa' civile.
Tra le tradizioni culturali della nonviolenza in Italia bastera' ricordare
la riflessione e la proposta di Aldo Capitini, con il suo richiamo a
Francesco d'Assisi, a Giuseppe Mazzini, a Mohandas Gandhi; le esperienze e
riflessioni di Danilo Dolci ed il suo straordinario intervento sociale e
lavoro maieutico; ed ancora le cospicue ricerche di Guido Calogero e
Norberto Bobbio; l'esperienza di don Lorenzo Milani; l'elaborazione di
Ernesto Balducci, e molte altre figure esemplari si potrebbero citare tra
quanti nel nostro paese hanno dato un grande contributo alla promozione
della teoria e della pratica della nonviolenza.
Tra gli studiosi, formatori ed educatori oggi attivi in Italia vi sono
prestigiose figure accademiche come Alberto L'Abate, Antonino Drago,
Giuliana Martirani, Giuliano Pontara, Giovanni Salio, Giovanni Scotto e
molti, molti altri illustri docenti e ricercatori, riconosciuti ed
apprezzati a livello internazionale.
Ebbene, poiche' queste risorse esistono e sono dunque a disposizione, che
siano valorizzate al fine indicato.

*

Egregio Presidente,
si faccia autorevole patrocinatore della proposta di un necessario ed
urgente intervento delle istituzioni competenti (il parlamento se con una
legge, il governo se con un decreto, il ministero se con una circolare,
organi di direzione delle forze dell'ordine se con un mero provvedimento
amministrativo interno) affinche' tutti i membri delle forze dell'ordine
vengano formati alla conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle
strategie nonviolente.
Questo aumenterebbe la loro professionalita', e sarebbe certo di grande
utilita'.

Ringraziandola fin d'ora per l'attenzione e la sensibilita',
distinti saluti,

per il Centro di ricerca per la pace di Viterbo
il responsabile, Giuseppe Sini

Viterbo, 24 luglio 2001

Mittente: Giuseppe Sini, direttore del Centro di ricerca per la pace di
Viterbo
strada S. Barbara 9/E, 0110 Viterbo, tel. e fax 0761/353532, e-mail:
nbawac at tin.it