La violenza prima e dopo




La violenza prima e dopo

Questo è un pezzo che avrei voluto scrivere, con calma, prima di partire e
invece lo scrivo adesso, di fretta, e con tre giorni di Genova già alle
spalle.
Il centro storico è blindato, qualcuno dirà che è una vittoria e invece è
solo tristezza: che cosa abbiamo mai fatto per suscitare tanta paura, per
costringere una città a barricarsi come un fortino? Delle due l'una: o si
stanno sbagliando loro -le forze di polizia, lo Stato, sopravvalutando i
pericoli e le minacce- oppure ci stiamo sbagliando noi, sottovalutando i
gruppi violenti.
Venerdì e sabato lo sapremo.
Se ci saranno scontri ci saranno anche le cariche. E da tutto questo
rischiamo di essere travolti.
Noi di AltrEconomia abbiamo lavorato fin qui per evitarlo.
Adesso siamo alla prova del nove.
La speranza è che venerdì 20 luglio e sabato 21 siano due giorni da
ricordare per il numero di persone che scendono in piazza, per la simpatia
che suscitano, per il consenso che creano.
Insieme a tanti abbiamo fatto una scelta chiara per una manifestazione
pacifica, creativa ma assolutamente non violenta. E questa posizione
esprimeremo anche dopo, quando ci sarà da giudicare come sono andate le cose
in piazza. 
Perchè in piazza scendono anche i violenti, e in particolare quel "blocco
nero" che ad un certo punto spunta come dal nulla e sulla piazza si muove
velocemente, con una tattica precisa per quanto ancora rozza, e cerca lo
scontro per lo scontro facendosi scudo del resto del movimento.
Dopo, non basterà la reazione della polizia -per quanto violenta- a
compattarci nel giudizio su quanto accade e sulle responsabilità. Non può
bastare.

Miriam Giovanzana, AltrEconomia.