I beati costruttori di pace al Forum



Grandi personalità ma poche occasioni per interagire

Sorride Lisa Clark. Insieme a don Albino Bizzotto è l¹anima di ³Beati i
costruttori di pace², l¹associazione di Padova, che pochi mesi fa ha
portato trecento pacifisti nel Congo dilaniato dalla guerra a marciare
in nome della solidarietà. Sorride quando le chiedo cosa l¹ha colpita
sinora del Public Forum. ³Innanzitutto una certa disorganizzazione.
Sono arrivata lunedì mattina e ³non c¹era nulla: per
trovare un alloggio ci siamo arrangiati. Tuttavia credo che le cose
miglioreranno. Forse la critica seria può essere un¹altra².
³Sono state chiamate a dare il loro contributo personalità
importanti, con cui tutti vogliamo confrontarci. Eppure non c¹è spazio
per interagire: il forum  è strutturato in modo che si possa solo
ascoltare, senza partecipare ai lavori. Tutti quelli che vengono qui
sono abituati a essere attori, qui sembrano semplici spettatori.
Vedremo: probabilmente i momenti di confronto saranno più informali,
tra i gruppi. Un giudizio positivo però resta. Noi crediamo molto nel
tavolo intercampagne e nella Rete di Lilliput, perché la voglia di
fare qualcosa di buono prevale su ogni tipo di protagonismo. Come
ricordava Walden Bello il G8 non solo è in crisi di legittimità, ma
anche di egemonia. Questo mi pare un movimento capace di un gran
seguito, e ciò grazie allo spirito unitario che lo caratterizza².
³E¹ importante essere a Genova perché importanti
sono i contenuti di questo evento. Lo è ancor più la presenza di realtà
pacifiste e non violente, che fanno molto ma scendono poco sulla
piazza. I Beati faranno una piazzetta tematica dedicata all¹esperienza
congolese, e poi parteciperanno alla grande manifestazione del 21.