Allarme Onu: interi continenti senza medicinali, senza scuole, senza computer



Fonte: www.unita.it


10/7/2001 Allarme Onu: interi continenti senza medicinali, senza scuole, senza computer
di red


Si chiama Unpd, cioè l'agenzia dell'Onu per lo sviluppo. Il suo rapporto è la fotografia di cosa non va, di dove occorre correggere per provare a riequilibrare le distorsione. Un rapporto che assume un significato particolare, in questi giorni, alla vigilia dell'incontro del G8. Sono numerosi i temi affrontati dal rapporto. I più importanti riguardano la scuola, la sanità, le condizioni economiche, l'alimentazione e lo sviluppo tecnologico. Vediamo i singoli punti, nel dettaglio. Per quanto riguarda la scuola, nei paesi in via di sviluppo la povertà impedisce a 325 milioni di ragazzi e ragazze di frequentarla. Il numero di analfabeti è però alto anche nei paesi dell'Ocse e tocca il 15 per cento della popolazione adulta. La Corea del Sud è il paese con il più alto numero di studenti che frequentano scuole superiori tecniche o scientifiche (23,2 per cento) e il Burkina Faso è quello con il numero più basso. Per quanto riguarda la sanità, solo lo 0,2 per cento della spesa sanitaria mondiale ha avuto come oggetto la polmonite e la diarrea, malattie che in percentuale sono quelle più diffuse. Basterebbe cambiare la destinazione dell'1 per cento della spesa mondiale per la ricerca sanitaria per rendere disponibili 700 milioni di dollari in più per le ricerche sulle malattie che colpiscono i poveri. Il continente messo peggio dal punto di vista sanitario è l'Africa: soltanto la metà dei bambini africani sotto l'anno di età è vaccinata contro la difterite, la tubercolosi, il tetano, la poliomielite e il morbillo. In 20 paesi dell'Africa subsahariana si è assistito al calo della speranza di vita a causa dell'Aids. In 6 di questi si è ridotta di oltre 7 anni. Anche la ricerca sulla malaria langue per i pochi finanziamenti: 100 milioni di dollari. Comunque ci sono anche dei dati positivi: i bambini nati oggi nei paesi del Terzo mondo hanno una speranza di vita di 8 anni maggiore rispetto a 30 anni fa e il numero di decessi dovuto a malattie dell'infanzia o alla diarrea si è ridotto tra il 1980 e il 1990 di tre milioni. Per quanto riguarda le condizioni economiche, nel 2000 i paesi in via di sviluppo hanno pagato 78 miliardi di dollari a causa del debito vero i paesi industrializzati. Nel corso dell'ultimo decennio, la percentuale delle persone che viveva con meno di 1 dollaro al giorno è scesa, nel Terzo mondo, dal 29 per cento al 24 per cento. Nonostante ciò, anche se questa percentuale venisse ridotta della metà entro il 2015, resterebbero sempre 900 milioni di persone in condizioni di povertà estrema. Scarso l'impegno dei paesi più avanzati per lottare contro il sottosviluppo: secondo gli impegni presi dall'Onu avrebbero dovuto destinare lo 0,7 per cento del loro PIL in programmi di assistenza ai paesi poveri. Se ciò fosse stato, la quota totale avrebbe dovuto toccare i 164 miliardi di dollari, mentre in realtà ha raggiunto solo i 56 miliardi. E sono 51 i miliardi di dollari investiti dai paesi Ocse per ricerche nel settore della difesa. Per quanto riguarda l'alimentazione, in tutto il mondo sono 826 milioni le persone sottonutrite. Mentre le colture transgeniche sono passate dai 2 milioni di ettari del 1996 ai 44 milioni di oggi. Infine per quanto riguarda lo sviluppo tecnologico, inutile dire che in testa sono i paesi dell'Ocse. Lo dimostrano i dati sui brevetti, secondo i quali nel 1998 l'86 per cento delle richieste di brevetto proviene da questi paesi, come l'85 per cento degli articoli pubblicati da riviste tecnico - scientifiche. Il numero di brevetti richiesti in Usa è passato da 77 mila del 1985 a 169 mila nel 1999, mentre quelli presentati all'Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale sono passati da 7 mila a 74 mila. Internet è il grande motore dello sviluppo: oggi su un solo cavo si possono trasmettere tante informazioni quanto su tutto Internet in un mese nel 1997. Sono 2,5 miliardi le pagine web accessibili al pubblico. Nel 2000, gli utenti della rete erano 400 milioni, entro il 2005 potrebbero essere 1 miliardo. La spesa mondiale nel 1999 per le tecnologie dell'informazione ha toccato i 2 mila e 200 miliardi di dollari. Il 79 per cento degli utenti risiede nei paesi Ocse, mentre solo lo 0,4 per cento degli abitanti dell'Africa subsahariana ha accesso alla rete.