globalizzazione, confronto PeaceLink - Microsoft



Domani verrà trasmesso su Rainews 24 (ciclicamente per tutta la giornata) e su Raitre (solo alle 6.15 di mattina) il confronto fra Carlo Gobitosa, segretario di PeaceLink e il dott. Umberto Paolucci, Presidente di Microsoft in Italia, in merito alla questione del "digital divide", cioè dell'aumento del divario tra paesi ricchi e paesi impoveriti causato (anche) dalla diffusione delle nuove tecnologie dell'informazione.

Invio questo testo di Carlo Gubitosa che è la base su cui si è confrontato con il massimo responsabile della Microsoft in Italia.

Le tematiche affrontate sono connesse alla questione della globalizzazione e del divario fra ricchi e poveri che si sta riproducendo nell'ambito dell'informatica e della telematica. Toccano in particolare il problema spinoso dei "diritti d'autore" che le multinazionali e i potenti del G8 vogliono tutelare nel mondo con un accanimento che di fatto esclude chi non può pagare i costi di "copyright". Multinazionali e G8 dimostrano di avere più a cuore i diritti d'autore (e i relativi profitti colossali) dei diritti dell'uomo.
Alessandro Marescotti


------------- Dibattito fra PeaceLink e Microsoft -----------------

Le tesi che sosteniamo come PeaceLink sono le seguenti:
- Il software utilizzato a scopo didattico dagli istituti di istruzione dovrebbe essere messo a disposizione gratuitamente dalle case produttrici di software, in quanto l'adozione di un programma per elaboratore da parte del sistema scolastico favorisce la diffusione del programma stesso, compensando ampiamente i costi sostenuti per la cessione gratuita di strumenti didattici. L'affermazione dello standard Microsoft all'interno delle scuole ha un valore commerciale molto piu' alto dei soldi guadagnati con le vendite delle licenze software. Concedere gratuitamente l'utilizzo gratuito per scopo didattico del software Microsoft contribuirebbe a ridurre lo svantaggio delle scuole dei paesi piu' poveri, dove il costo di una licenza software supera abbondantemente la cifra necessaria a sfamare un bambino per un anno. - Il diritto d'autore prevede che dopo un certo numero di anni le opere divengano di pubblico dominio. Poiche' il software diventa obsoleto molto piu' rapidamente di un libro o di un film, perche' Microsoft non rende di pubblico dominio il software che non e' piu' sviluppato e supportato, come il Windows 3.1 o le vecchie versioni dell' MS-DOS? Questo consentirebbe un notevole risparmio ai paesi del sud del mondo e a tutte le istituzioni, i privati e le organizzazioni non governative che per scelta o necessita' decidono di utilizzare hardware di vecchia generazione. - Il modello di sviluppo "Open Source" (programmi liberi aperti alla fruizione di tutti) basato sul libero scambio di informazioni ed esperienze attraverso l'internet ha permesso anche a piccoli programmatori indipendenti che vivono al di fuori degli Stati Uniti di avere voce in capitolo nel panorama mondiale dell'industria del software, producendo ricchezza all'interno del loro paese. Al contrario Microsoft sembra orientata verso un modello di sviluppo del software centralistico, in cui la ricchezza e la conoscenza legata allo sviluppo del software rimarra' ancora ben recintata all'interno degli Stati Uniti, lasciando al resto del mondo solamente i benefici derivati dalla commercializzazione di prodotti informatici sviluppati prevalentemente negli Usa. - L'attuale legislazione americana sui brevetti ha permesso di brevettare algoritmi informatici e strumenti elementari che costituiscono la base fondamentale di qualunque lavoro di programmazione. Per fare un paragone, e' come se qualcuno fosse riuscito a brevettare le parole del vocabolario o le note musicali, per far pagare una tassa ogni volta che qualcuno utilizza una parola o una nota per fare qualcosa di nuovo. Bisognerebbe fare qualcosa per evitare che questo meccanismo si estenda anche all'Europa o peggio ancora al sud del mondo.