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La nonviolenza è in cammino. 155
- Subject: La nonviolenza è in cammino. 155
- From: "Centro ricerca pace Viterbo" <nbawac at tin.it>
- Date: Wed, 21 Mar 2001 09:09:09 +0100
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax: 0761/353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 155 del 20 marzo 2001 Sommario di questo numero: 1. Luigi Pintor, un mondo senza chiavi 2. Due osservazioni di Hannah Arendt 3. Lanfranco Binni, Armando Gnisci: per i nostri amici macedoni 4. Dalla delegazione italiana in Turchia per il Newroz 5. Luisa Morgantini, solidarieta' con Noam Kuzar 6. Rolando Cecconi, attivita' dell'ambasciata di pace a Belgrado 7. Giulio Vittorangeli, un ragazzo palestinese 8. Il 21 marzo a Roma 9. Margherita Ciervo, incontri con rappresentanti del popolo indigeno U'wa in Italia 10. Educazione alla pace a Gubbio 11. Il 26 marzo per il diritto all'informazione su quanto accade in Palestina e in Israele 12. Educazione alla pace a Orte 13. La Comunita' Papa Giovanni XXIII invita Nadire Mater in Italia 14. Vacanze-studio di filosofia per non filosofi 15. La Giuntina pubblica la monografia di Friedrich Georg Friedmann su Hannah Arendt 16. "Il grandevetro" ricorda Sebastiano Timpanaro 17. La "Carta" del Movimento Nonviolento 18. Per saperne di piu' 1. RIFLESSIONE. LUIGI PINTOR: UN MONDO SENZA CHIAVI [Questo frammento abbiamo estratto da p. 48 dell'ultimo bellissimo, delicatissimo, nitido e struggente libro di Luigi Pintor, Il nespolo, Bollati Boringhieri, Torino 2001. Luigi Pintor e' nato nel 1925 a Roma, fratello di Giaime, antifascista, giornalista a "L'Unità" dal 1946 al 1965, parlamentare, radiato dal PCI nel 1969 ha dato vita al "Manifesto", dapprima rivista e poi quotidiano su cui ancora scrive. E' uno straordinario corsivista politico e morale, unisce una prosa di splendida bellezza ad un rigore morale e di ragionamento di eccezionale nitore. Opere di Luigi Pintor: I mostri, Alfani, Roma; Servabo, Bollati Boringhieri, Torino; Parole al vento, Kaos, Milano; La signora Kirchgessner, Bollati Boringhieri, Torino; Il nespolo, Bollati Boringhieri, Torino] E' impressionante la quantita' di chiavi, tessere, schede di cui si fa uso nella vita quotidiana. Un comunismo utopico, che e' meglio di quello scientifico, potrebbe essere un mondo senza chiavi. 2. RIFLESSIONE. DUE OSSERVAZIONI DI HANNAH ARENDT [Dal saggio di Hannah Arendt "Sulla violenza" riportiamo queste due acute osservazioni. In traduzione italiana (di Savino D'Amico) il saggio e' nella raccolta: Hannah Arendt, Politica e menzogna, Sugarco, Milano 1985; ed e' stato successivamente ristampato separatamente in un volumetto a se' (Hannah Arendt, Sulla violenza, Guanda, Parma 1996; ma in questa edizione senza le utili "appendici alle note sulla violenza"); le due frasi di seguito riportate si trovano rispettivamente alle pp. 192 e 199 del primo volume, e 36 e 44 del secondo. Hannah Arendt è nata ad Hannover da famiglia ebraica nel 1906, fu allieva di Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del nazismo la costringe all'esilio, dapprima è profuga in Francia, poi esule in America. E' tra le massime pensatrici politiche del Novecento. Docente, scrittrice, intervenne ripetutamente sulle questioni di attualità da un punto di vista rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani. Morì a New York nel 1975. Opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti tradotti in italiano è spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo l 'anno di pubblicazione dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell'edizione originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951), Comunità, Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Tra passato e futuro (1961), Garzanti, Milano; La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme (1963), Feltrinelli, Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunità, Milano; postumo e incompiuto è apparso La vita della mente (1978), Il Mulino, Bologna. Una raccolta di brevi saggi di intervento politico è Politica e menzogna, Sugarco, Milano, 1985. Molto interessanti i carteggi con Karl Jaspers (Carteggio 1926-1969. Filosofia e politica, Feltrinelli, Milano 1989) e con Mary McCarthy (Tra amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy 1949-1975, Sellerio, Palermo 1999). Opere su Hannah Arendt: fondamentale è la biografia di Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra gli studi critici: Laura Boella, Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano 1995; Roberto Esposito, L'origine della politica: Hannah Arendt o Simone Weil?, Donzelli, Roma 1996; Paolo Flores d' Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1995; Augusto Illuminati, Esercizi politici: quattro sguardi su Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994; Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina, Firenze 2001] Una forte tendenza al rifiuto di obbedire e' spesso accompagnata da una tendenza altrettanto forte al rifiuto di dominare e di comandare. Quando non si obbedisce piu' agli ordini, i mezzi di violenza non servono piu'. 3. APPELLI. LANFRANCO BINNI, ARMANDO GNISCI: PER I NOSTRI AMICI MACEDONI [Dalla rubrica delle lettere del quotidiano "il manifesto" del 20 marzo riprendiamo questo appello sottoscritto da due illustri intellettuali] La giovane, pacifica e multiculturale Repubblica di Macedonia rischia di diventare un nuovo Kosovo. La situazione sta precipitando. L'aggressione militare dei terroristi albanesi dell'Uck dal Kosovo e nel nord e nel sud del paese con le formazioni dell'Uck-M e dell'Ucpmb, incontra la sola resistenza dell'esercito macedone. A Skopje, il Partito democratico albanese, pur condannando il terrorismo dell'Uck, minaccia di uscire dalla coalizione di governo. La Nato, che dal febbraio 1999 occupa la Macedonia come retrovia della "guerra umanitaria" alla Jugoslavia, non interviene e dichiara di non avere il mandato per intervenire. In compenso le ong sono gia' pronte per soccorrere profughi e vittime di nuove pulizie etniche. Che fa la comunita' internazionale? Che fa il governo italiano? Perche' i militari della Nato non disarmano i terroristi? Quale strategia "globale" e di morte e' riservata a un paese che si vuole multiculturale e pacifico? I Talebani indossano anche le divise dei generali della Nato e dei loro mandanti, in odio a ogni luogo in cui si incontrano popoli e culture? Bisogna intervenire subito, per impedire un nuovo Kosovo. Nessuno poi dica che non sapeva. Chiediamo che nel nostro paese le istituzioni e la societa' civile si attivino, subito, perche' l'aggressione militare alla Repubblica di Macedonia sia immediatamente fermata. Intanto noi siamo pronti per andare a Skopje a fare interposizione umanistica, a fianco dei nostri amici macedoni. 4. INIZIATIVE. DALLA DELEGAZIONE ITALIANA IN TURCHIA PER IL NEWROZ [Riceviamo e diffondiamo ampi stralci del messaggio diffuso il 19 marzo dalla delegazioni italiana in Turchia per partecipare alla festa kurda del Newroz; per contatti: Centro d'informazione sulle attivita' della delegazione italiana in Turchia e sulla situazione in occasione della celebrazione del Newroz, riferimenti in Italia: Uiki (Ufficio d'informazione del Kurdistan in Italia), tel. 06.42013576, fax 06.42013799, e-mail: uiki.onlus at tin.it; Associazione Azad, tel. 06.57302933, fax 06.57305132, e-mail: ass.azad at libero.it; riferimenti della delegazione in Turchia: e-mail: delegazione at hotmail.com; Francesca (0347.5089734) e Antonio (0335.7564743) per il gruppo Istanbul/Diyarbakir; Simona (0339.3684700) e Claudio (0328.3245816) per il gruppo Istanbul/Van] La delegazione italiana incontrera' oggi a Istanbul il partito Hadep, e Odp, il sindacato Kesk (reduce dalla dura repressione di una manifestazione sindacale ad Ankara), le famiglie dei prigionieri organizzate nella Tuad-Der, le "Madri per la pace", il Goc-Der (Associazione profughi), l'Istituto kurdo e la fondazione giuridica Tohav. Domani 20 marzo, vigilia del Newroz, volera' in due gruppi a Diyarbakir e a Van. * Fermati ieri a Istanbul attivisti per i diritti umani Sessantasette attivisti dell'Associazione per i diritti umani (Ihd) di Istanbul, fra cui la presidente, avvocata Eren Keskin, sono stati fermati e detenuti ieri mattina dalla polizia per "manifestazione illegale" mentre, vestiti di nero, tenevano una conferenza stampa nella centrale via Sultanahmet in solidarieta' con i detenuti politici. A mezzogiorno di oggi nessuno di loro e' stato ancora scarcerato. Il governo turco sta lasciando morire lentamente ben 496 detenuti, di cui 150 sono ormai al 150.mo giorno di digiuno e gli altri al 90.mo giorno, senza dare risposte alla loro richiesta di fine dell'isolamento carcerario. La notizia degli arresti e' stata data alla delegazione italiana che proprio nel pomeriggio di ieri e' stata ricevuta nella sede dell'Ihd dagli attivisti ancora liberi. Fra loro era Leman Yurtsever, sorella dell'attivista dell'Hadep Metin Yurtsever, per il cui assassinio sotto tortura il 4 aprile del '99 (durante le manifestazioni seguite al sequestro di Ocalan) la polizia di Istanbul sara' sotto processo su denuncia dell'associazione. L'Ihd, che per ritorsione rispetto al proprio impegno sulle carceri ha gia' subito la chiusura delle sue sedi di Barman, Malata e Bingol, ha chiesto presenze e solidarieta' internazionale in occasione del processo. La delegazione italiana, forte di 43 persone provenienti da quindici citta', ieri a Istanbul ha incontrato anche l'Associazione profughi (Goc-Der), i redattori del quotidiano di opposizione Yeni Gundem, il Centro di cultura della Mesopotamia e le famiglie dei prigionieri politici, ed ha espresso all'Ihd ed a tutte le vittime della repressione la sua piena solidarieta'. Per oggi e' previsto un nuovo fitto calendario di incontri a Istanbul. * Newroz in Italia Il Newroz sara' celebrato in Italia, anche con collegamenti in diretta con la delegazione presente a Istanbul: - a Roma martedi 20 marzo, fuochi, musica e danze dalle ore 18.30 davanti al centro Ararat, nell'area del Campo Boario; - a Catania martedi 20 marzo, dalle ore 18, presso la Casa dei popoli in via V. Emanuele 121, video e dibattito dedicato a Leyla Zana ed a tutti i prigionieri politici; - a Venezia martedi 20 marzo, alle ore 18 fiaccolata da piazza Roma a Campo S. Margherita, dove si canta e si danza fino alle 22; - a Francavilla Fontana (Brindisi) martedi 20 marzo, proiezione di "Ax - La Terra", cucina e musica kurda, dalle ore 19 presso l'Arci; - a Lecce e a Badolato, martedi 20 marzo, celebrazione del Newroz nei centri di raccolta dei profughi kurdi; - a Roma mercoledi 21 marzo, dalle ore 19 filmati, dibattito e musica presso il centro sociale Forte Prenestino; - a Bologna sabato 24 marzo, grande festa nazionale nel Teatro occupato di viale Lenin, dalle ore 14 alle 22, con i gruppi Koma Azin, Koma Car Navan; "Dol u Zurna" (percussioni e flauto kurdo), filmati, mostre e spettacoli: bus da Roma e Milano (da Roma pullman ore 9,30 Piramide, prenotazione £. 30.000 a/r presso Uiki 06.42013576). L'ingresso di lire 10.000 e' devoluto ai profughi del campo di Mahmura. 5. APPELLO. LUISA MORGANTINI: SOLIDARIETA' CON NOAM KUZAR [Da Luisa Morgantini, parlamentare europea impegnata per la pace e i diritti umani, riceviamo e pubblichiamo] Noam Kuzar e' di nuovo in carcere perche' si rifiuta di servire nei territori palestinesi occupati da Israele. Mandate cartoline di solidarieta' e di appoggio, gli faranno molto piacere e sarannno molto utili. Qui sotto c'e' l'indirizzo. Un abbraccio Luisa Morgantini * Soon after the beginning of the Intifada, conscript Noam Kuzar refused to serve in the Occupied Territories and would not take part in the direct military oppression of the Palestinian people. He was sentenced to a term in prison and following this term, his punishment was effectively continued in the form of contrived and unnecessary labor "avodot rasar". After four months Noam decided to resist this continuing and humiliating ordeal and failed to report to his base. As a result he was again sentenced to prison for a month. He is now in prison. Please send him letters of support. (New Profile members who are veterans of Israeli military prisons say that post cards arrive faster than sealed envelops, if you have some handy.) Letters of support are extremely important in helping young people during the difficult ordeal of imprisonment. Noam's address is: Noam Kuzar, Personal No. 716478, Pluga A, Keleh 4 (Military Prison 4), Doar Tzvai (Military Post) 02507. 6. INIZIATIVE. ROLANDO CECCONI: ATTIVITA' DELL'AMBASCIATA DI PACE A BELGRADO [Riceviamo e diffondiamo l'ultima relazione inviata dall'ambasciata di pace a Belgrado promossa dai Berretti Bianchi; per contatti: White Berets/Berretti Bianchi, Mirovna Delvanja Protiv Rata, Glasinacka 6/101, 11000 Beograd, tel. 00381-11-4882508, cell. 0333-7136818, e-mail a Belgrado: berretibelg at sezampro.yu; e-mail dei Berretti Bianchi in Italia: bebitartari@ bcc.tin.it; sito: www.peacelink.it/users/berrettibianchi] Carissimi amici, oggi e' stata una giornata positiva. Con i visti dovremmo avere risolto. Fabio ha accompagnato i ragazzi all'ambasciata, hanno accettato il nostro invito e mercoledi' andranno a ritirarli. Io sono andato a Banja Koviliaca con Gordana. Il direttore mi ha quasi abbracciato per essere diventato il centro dell'attenzione del paese dopo che tutta la stampa locale aveva parlato di questi letti. Non potevano credere che una piccola organizzazione come la nostra avesse fatto tanto. Una volta ricevuti anche gli armadi l'orfanotrofio sara' tutto a posto visto che gli olandesi si sono impegnati a ridipingere tutti i muri. Alla fine daranno una festa. Hanno voluto i depliant per diffondere il pensiero dei Berretti Bianchi. Si e' anche parlato di gemellaggi tra comuni e lui ne sarebbe entusiasta. Ne interessera' i responsabili. Chiediamo a Campanini di attivarsi in questo senso. Sempre il direttore ha voluto invitarci a pranzo. Coi fiocchi. Ha apprezzato il fatto che per una volta tanto gli aiuti fossero arrivati anche in un paesino della periferia, e mi ha consegnato depliant della cittadina. Ci siamo lasciati con la promessa di incontrarci presto. Ora attendono la seconda quota per acquistare gli armadi. In settimana andremo a Valjevo a definire la questione del libro, delle lettere della scuola, dell'insulina e di Marko. Al termine degli incontri vi faremo una relazione anche su cio'. Cordiali saluti, Rolando 7. RIFLESSIONE. GIULIO VITTORANGELI: UN RAGAZZO PALESTINESE [Ringraziamo di cuore Giulio Vittorangeli, responsabile dell'Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo ed una delle piu' generose e lucide persone impegnate nella solidarieta' internazionale, per questo suo intervento] "Un ragazzo palestinese. Alaa Bani Nimra non e' solo l'ennesimo palestinese ucciso dagli israeliani nel corso della nuova intifada. Era anche un ragazzo di 15 anni di Salfit, in Cisgiordania, povero, tanto povero da non possedere nemmeno una foto. Bani Nimra sarebbe stato dimenticato per sempre, se non fosse per Adela Abidi, direttrice del centro culturale Sakakini, a Ramallah. Da cinque mesi la Abidi lavora per restituire un'immagine "viva" di coloro che sono stati uccisi dall'esercito israeliano durante l'intifada, quelli che i palestinesi chiamano "martiri". Il suo sforzo ha avuto successo a giudicare da una mostra appena inaugurata a Sakakini, che presenta le persone uccise - o martiri, che dir si voglia - come individui che avevano sogni, sofferenze e ambizioni, come gli altri. La mostra espone le foto di cento martiri, accompagnate da alcuni dettagli sulla loro vita - per lo piu' breve - e da alcuni effetti personali. "Sono esseri umani, non semplici numeri nella contabilita' dei morti tenuta dai media", spiega la Abidi. Ma cosa si potrebbe ricordare di Bani Nimra? Non aveva nemmeno finito la scuola dell'obbligo, si era sbrigato ad andare in Israele per fare il manovale e si era lasciato dietro una fionda. Ebbene, Bani Nimra era un palestinese di 15 anni, l'ennesimo ucciso in 33 anni di occupazione israeliana. Anche se non ha lasciato nemmeno una foto". (Hisham Abdallah, giornalista dell'Agence France Presse, dalla rivista "Internazionale", n. 375 del 2 marzo 2001). La tragedia palestinese continua con questo carico di dolore e di sangue, chi (come noi) ha a cuore la solidarieta' internazionale non puo' non esserne coinvolto, ed in cuor nostro sconvolto. Non a caso, piu' di trent'anni fa Ettore Masina, nel fondare una rete di solidarieta' internazionale, decise di darle il nome di Radie' Resch, una bambina palestinese morta poco prima di polmonite in una grotta di Nazaret mentre aspettava di entrare in una casa a riscatto ormai in costruzione. Il silenzio tombale della nostra campagna elettorale su quanto avviene in Medio Oriente, e piu' in generale su quella che una volta era la politica estera, e' il segnale piu' preoccupante del rischio di una deriva della politica verso un cinismo e un nichilismo gonfi di denaro e privi di idee. Pensiamo alla mancata riforma della legge sulla cooperazione internazionale, da parte del governo di centrosinistra; mentre si continua a stanziare (per la cooperazione) una quota del Pil (Prodotto interno lordo) estremamente bassa: lo 0,12. Tutto questo davanti al dilagare di una nuova "solidarieta'" che prende sempre piu' piede nel grande spazio del mercato. Comprando un prodotto si contribuisce a salvare gli orsi polari o i pinguini, comprandone un altro si collabora alla costruzione di un ospedale o di una chiesa nel cosiddetto Terzo Mondo; e cosi' via fino alle partite del cuore ed ai mega-spettacoli televisivi di pura beneficenza. C'e' una pubblicita' fatta apposta, di cui abbiamo visto in questi ultimi tempi un'escalation, che tende a trasformare la solidarieta' in business, oggetto di mercato; spingendo definitivamente all'angolo la solidarieta' politica, che rischia di finire limitata in spazi angusti di pura testimonianza. Resta la filosofia della carita' (del ricco che generosamente dona al povero), del ricorso a luoghi comuni per spiegare la disperazione e la miseria che avvolge gran parte dell'umanita'. Ma non abbiamo mai pensato di dover donare qualcosa a qualcuno; e' questo che ha sempre distinto la solidarieta' internazionale da chi era profondamente convinto di dover donare, di avere qualcosa in piu' degli altri di cui lui si privava, rispetto "all'altro", inferiore che riceveva; da chi ha sostituito la solidarieta', fondata su convinzioni razionali, con pietose e ipocrite dichiarazioni di carita' samaritana. In realta' non c'e' niente da donare. C'e' invece da svelare quel meccanismo profondo di sfruttamento e di violenza verso i popoli del Sud e verso la natura, che per secoli ha dominato - e domina - i rapporti Nord-Sud del mondo. C'e' da riconoscere che sono nostri creditori e che a loro spetta un risarcimento storico. Altro che elemosina! Se la solidarieta' non torna a riappropriarsi della sua identita' politica, di strumento di giustizia e di partecipazione, si corre il rischio che la lotta alla poverta' e il soddisfacimento dei bisogni siano lasciati alla beneficenza piu' becera o agli interessi speculativi del libero mercato. Nonostante le continue guerre con le nuove diaboliche ipocrisie (tipo missione di pace), nonostante il dilagare culturale e politico delle destre sino alla soglia del governo nazionale, bisogna riprendere in mano i fili della vera solidarieta' internazionale "tenerezza dei popoli", fare cultura, tessere nuove solidarieta', non lasciarci distrarre dalle mode attuali; bisogna riscoprire le ragioni dell'internazionalismo, che non sono lussi per anime belle, ma sono esigenze irrinunciabili. Il dramma del martoriato popolo palestinese e' li' a ricordarlo. 8. INCONTRI. IL 21 MARZO A ROMA [Dal Tribunale Clark (tribunaleclark at mclink.it) riceviamo e pubblichiamo] La sezione italiana del Tribunale Clark ha indetto per mercoledi' 21, alle ore 12, a piazza SS. Apostoli 49, scala C, int. 5, presso LIDU (Lega Internazionale per i Diritti dell'Uomo), tel. 06.6780504, una conferenza stampa per presentare un primo rapporto redatto dalla commissione degli scienziati che lavora con il Coordinamento per l'Abolizione delle Armi all'Uranio e con il Tribunale Clark e per una prima risposta alle sentenze assolutorie dell'uranio presentate lunedi' 19 dal prof. Mandelli. Inoltre comunica che l'assemblea prevista per il 23 marzo a Roma e' stata rinviata per i concomitanti impegni previsti per i giorni 23 e 24 marzo. Tra questi ricordiamo un importante convegno che si svolgera' a Belgrado, una assemblea del Tribunale indipendente di Berlino, un altro incontro che si svolgera' ad Atene, e le manifestazioni che si svolgeranno il 24 marzo a Roma e Cesena alle quali invitiamo a partecipare. La data dell'assemblea pubblica e della presentazione del sito web, verra' comunicata al piu' presto. 9. SOLIDARIETA'. MARGHERITA CIERVO: INCONTRI CON RAPPRESENTANTI DEL POPOLO INDIGENO U'WA IN ITALIA [Riceviamo e volentieri diffondiamo; per contatti con Margherita Ciervo: margrita at libero.it] A partire dal 20 marzo e fino al 9 aprile, due rappresentanti del popolo indigeno U'wa (Daris Cristancho e Roberto Berito Cobaria) saranno in Italia per partecipare ad una serie di conferenze ed incontri con lo scopo di testimoniare la loro lotta (contro le attivita' della multinazionale petrolifera Oxy che, avallate dal governo colombiano, stanno distruggendo il loro territorio) e di diffondere il loro pensiero. Daris e Roberto saranno accompagnati da Giuseppe De Marzo, responsabile per l'America Latina dei Verdi Italiani. In molte citta' sono stati organizzati eventi per raccogliere fondi da dare loro per il riacquisto delle loro terre ancestrali. Qui di seguito trovate il programma di tutti gli incontri e gli eventi pubblici ai quali e' possibile partecipare. Per ulteriori informazioni potete contattarmi via e-mail od al seguente numero di cellulare: 0339-6894675. Margherita Ciervo - Mercoledi 21 marzo, Roma, ore 9.30, Universita' "La Sapienza": Incontro organizzato dalle cattedre di Sociologia e Popoli Primitivi in collaborazione con il comitato Fonseca alla Facolta' di Lettere e Filosofia. Interverranno Javier Giraldo (coordinatore internazionale di Justicia y Paz) ed il prof. Bamonte. - Giovedi 22 marzo, Milano, ore 21.00, Leoncavallo: Conferenza degli U'wa con le comunita' nere; ore 24.00, Leoncavallo: Festa di raccolta fondi per il riacquisto delle terre. - Venerdi 23 marzo, Padova, ore 16.30, Universita': Incontro presso la Sala di Facolta' (piazza Capitaniato 3). Intervengono docenti e comunita' nere; ore 22.00, CSO Pedro: Pacha Mama's Night: festa di raccolta fondi. - Sabato 24 marzo, Mestre, ore 12.00, Sala comunale: Conferenza stampa con Bettin: ore 20.30, CSO Rivolta: Cena per raccolta fondi. - Sabato 24 marzo, Pordenone, ore 23.00, "Spazio Cultura": Serata multietnica con cibi e percussioni africane e concerto di raccolta fondi (Via Villanova, uscita superstrada Interporto - Dogana). - Domenica 25 marzo, Trieste, ore 15.00, Val Rosandra: Incontro spirituale presso il Castelliere, Comune di Dolina San Dorligo della Valle; ore 17.00, Teatro Sloveno di Bagnoli della Rosandra, Incontro con proiezione di video e diapositive, in collaborazione con il Comune di Dolina - San Dorligo della Valle. - Lunedi 26 marzo, Gorizia, ore 11.00, Teatro Kulturnidom: Incontro con gli U'wa patrocinato dalla Provincia e dall'Universita'. Il teatro e' sito in Via Brass 13. - Martedi 27 marzo, Massa, ore 10.00, Liceo scientifico "Fermi": Incontro con gli studenti al Liceo, sito in via Pascoli; ore 14.00, Cave di marmo delle Alpi Apuane: Visita alla "Montagna Ferita"; ore 16.30, Palazzo della Provincia di Massa Carrara: Incontro con il Presidente della Provincia presso il Palazzo Ducale di Massa, Piazza Aranci; ore 20.30, Seminario Vescovile: Cena per raccolta fondi. - Mercoledi 28 marzo, Firenze, ore 12.00, Fortezza dal Basso: Incontro con il Gruppo dei Verdi al Parlamento Europeo. - Giovedi 29 marzo, Roma, ore 17.00, Fondazione Internazionale Lelio Basso: Incontro organizzato dalla Fondazione nella sua sede di Via della Dogana Vecchia 5. Interverranno Linda Bimbi, Giuseppina Ciuffreda (giornalista del Manifesto), Wolfgang Sachs (Direttore del Wuppertal Institute) e Grazia Francescato (Presidente dei Verdi); ore 20.00, Chiesa della Trasfigurazione: Incontro organizzato dalla Comunita' della Trasfigurazione con relativa raccolta fondi. Introdurra' Don Battista. - Venerdi 30 marzo, Barletta (BA), ore 18.30, Teatro Curci: Incontro presso l'ex biblioteca comunale in Corso Vittorio Emanuele; ore 22.00, Tam Tam a Bisceglie: Concerto di raccolta fondi al Tam Tam, in Via Ruvo 61 a Bisceglie (BA). - Sabato 31 marzo, Bari, ore 12.00, Palazzo della Provincia: Incontro ufficiale con il Presidenza Della Provincia, la giunta ed i sindaci dei 48 comuni della Provincia di Bari; ore 17.00, Libreria Palomar: Incontro con la cittadinanza. Sara' presente Grazia Francescato. La libreria Palomar e' sita in Via Nicolai 10; ore 22.00, CSOA Coppola Rossa: Concerto per raccolta fondi. - Lunedi 2 aprile, Gagliano in Campani (Na), ore 17.00, IISE (Istituto Italiano per gli Studi Europei): Incontro dal titolo "La difficile sopravvivenza dei Popoli Amerindi" presso la sede dell'Istituto a Palazzo Palumbo (Sala delle Feste) in via Corso Campano 134. - Martedi 3 aprile, Genova, ore 17.30, Villa Rosazza: Conferenza stampa con proiezione del video ed incontro con la Presidente della Provincia Liguria e con il Sindaco di Genova. - Mercoledi 4 aprile, Bolzano, ore 20.00, Sala Kolping (Via Ospedale, 2): Incontro con proiezione del video. - Giovedi 5 aprile, Bolzano, ore 9.00, Consiglio Provinciale: Conferenza stampa ed incontro con i Presidenti delle frazioni del Consiglio Provinciale del Sudtirolo; ore 11.00, Accademia Europea: Incontro con gli esperti per le minoranze; ore 14.30, Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente: Incontro, in collaborazione con "L'Alleanza per il clima", e proiezione video. - Sabato 7 aprile, Perugia, ore 16.30, Palazzo della Penna: Incontro nella Sala della Biblioteca, via Podiani (zona Tre Archi). 10. INCONTRI. EDUCAZIONE ALLA PACE A GUBBIO Il sesto incontro del corso di educazione alla pace presso l'Istituto Tecnico Industriale Sperimentale di Gubbio, promosso su iniziativa del movimento pacifista "Gubbio per la pace", si terra' il giorno venerdi 23 marzo. L'incontro avra' per tema l'autovalutazione del corso, e proporra' materiali sulle tecniche deliberative nonviolente con particolar riferimento al metodo del consenso. 11. APPELLI. IL 26 MARZO PER IL DIRITTO ALL'INFORMAZIONE SU QUANTO ACCADE IN PALESTINA E IN ISRAELE [Diffondiamo questo appello promosso dal Coordinamento romano "Io donna vado in Palestina" ed altri movimenti e strutture di donne impegnate per la pace e la solidarieta'] Lunedi 26 marzo manifestazione telematica per il diritto all'informazione su quanto realmente accade in Palestina e in Israele. Per aderire inviare il giorno 26 marzo ai direttori dei Telegiornali Rai il testo proposto (evidenziando il testo e usando il copia/incolla) o propri messaggi per il rispetto del diritto all'informazione. Destinatari: TG1, Albino Longhi, a.longhi at rai.it; TG2, Clemente Mimun, c.mimun at rai.it; TG3, Antonio Rizzo Nervo, a.rizzonervo at rai.it. Potete inviare il messaggio per conoscenza in CC a: Presidente Rai, Roberto Zaccaria, r.zaccaria at rai.it; Membri del Consiglio di Amministrazione: Giampiero Gamaleri, g.gamaleri at rai.it; Vittorio Emiliani, v.emiliani at rai.it; Stefano Balassone, s.balassone at rai.it; Alberto Corsi, a.corsi at rai.it. Ogni messaggio va anche inviato all'e-mail: l.morgantini at flashnet.it per seguire il riscontro dell'iniziativa. Per il giorno 27 marzo le stesse organizzazioni promuovono una mobilitazione di protesta alle ore 17,30 presso la Rai di fronte al cancello di accesso agli stabilimenti di Saxa Rubra. * Conflitto israelo/palestinese, non negateci il diritto all'informazione Al direttore del TG Rai 1 Albino Longhi Al direttore del TG Rai 2 Clemente Mimun Al direttore del TG Rai 3 Giuseppe Rizzo Nervo Egregio Direttore, non e' piu' tollerabile continuare a vedere ed ascoltare servizi sul conflitto israeliano-palestinese che sistematicamente forniscono un'informazione distorta ed approssimativa sui fatti che stanno realmente accadendo in Medio Oriente. E' sufficiente leggere le notizie dell'Agenzia di stampa Reuters o gli articoli del quotidiano israeliano Haaretz per rendersi conto che state realizzando la piu' completa e totale disinformazione. Gli inviati a Gerusalemme hanno il dovere professionale ed etico di visitare i luoghi, informarsi su cio' che realmente accade, documentare con immagini le attuali condizioni di vita di 3 milioni di civili palestinesi. Non interessa ai telespettatori sapere che le campagne di vaccinazione per le/i bambine/i palestinesi sono completamente paralizzate perche' i 90 blocchi realizzati dall'esercito israeliano in Cisgiordania impediscono materialmente l'accesso ai servizi sanitari? Che sono 65.000 le persone che attualmente non possono uscire da Ramallah e 160.000 che non possono rientrare. Che il 70% della popolazione palestinese e' impossibilitata a raggiungere gli ospedali. Che oggi, a causa dell'occupazione militare israeliana, 1 milione di persone vive con meno di 2 dollari al giorno. Che sono state colpite dai razzi 773 case, di cui 180 completamente distrutte. Che 11.000 chilometri quadrati di terreni sono stati disboscati e distrutti, 25.000 alberi di olivo e di frutta sradicati. Che il 7 Marzo in piena notte l'esercito israeliano ha distrutto una parte dell'unica strada che collega l'Universita' di Birzeit con Ramallah, scavando trincee e distruggendo l'unica strada di collegamento tra Ramallah, il villaggio di Birzeit e altri 33 villaggi. Che in questi ultimi mesi 44 giornalisti sono stati colpiti da armi da fuoco. Che 395 palestinesi sono morti, 14.000 feriti. Che il 46 % dei morti non sono stati uccisi durante scontri e manifestazioni. Tutto cio' avviene nel pieno disprezzo di tutte le regole di comportamento verso la popolazione civile, in contravvenzione alle leggi internazionali e in particolare alla IV Convenzione di Ginevra. Queste e mille altre notizie ce le ha fornite la Reuters e per i vostri inviati dovrebbe essere altrettanto facile venirne a conoscenza. Le immagini di repertorio ed i servizi quotidianamente realizzati senza spostarsi di un centimetro da Gerusalemme non sono piu' tollerabili. Contribuiscono fortemente a che nulla venga messo in atto perche' i piu' elementari diritti umani del popolo palestinese vengano rispettati, non aiutano a capire quali siano le condizioni indispensabili per la realizzazione di una pace giusta tra Palestinesi ed Israeliani. In attesa di una sua risposta e di un suo immediato intervento per ristabilire il diritto all'informazione, distinti saluti. 12. INCONTRI. EDUCAZIONE ALLA PACE A ORTE Lunedi 26 marzo si terra' l'undicesimo incontro del corso di educazione alla pace del liceo scientifico di Orte (VT); esso avrà per tema "La gestione nonviolenta dei conflitti", e prevede, oltre alle consuete esercitazioni e dibattiti, letture di e su Mohandas Gandhi, Alberto L'Abate, Enrico Peyretti, vangelo secondo Giovanni, Virginia Woolf. 13. INCONTRI. LA COMUNITA' PAPA GIOVANNI XXIII INVITA NADIRE MATER IN ITALIA [Volentieri diffondiamo il seguente comunicato] Non e' ancora terminata la vicenda giudiziaria di Nadire Mater, giornalista turca che lavora nell'agenzia di stampa IPS e membro di Reporters sans frontieres ad Istanbul. Fu accusata nel 1999 di "vilipendio alle forze armate" a causa del suo "il libro di Mehmet" nel quale raccolse le testimonianze di 42 ex militari di leva impiegati nella regione in stato di emergenza (zona sud-orientale della Turchia a maggioranza curda). Assolta lo scorso settembre in primo grado dal tribunale militare, Nadire Mater e' ancora in attesa che la Corte Suprema si esprima sul ricorso che la pubblica accusa ha intentato nei suoi confronti. E' risaputo qui in Turchia che il generale che ha accusato la Mater quasi sicuramente verra' promosso a capo delle forze armate. A detta della stessa Mater e di altri autorevoli rappresentanti della societa' civile, la situazione in Turchia sulla liberta' di espressione e' notevolmente peggiorata. Oltre 4000 giornalisti hanno perso il lavoro nell'ultimo anno e molti di quelli ancora impegnati adottano forme di autocensura a causa delle pressioni a cui sono sottoposti. L'assenza di un sindacato che riesca a tutelare i diritti dei giornalisti rende ancora piu' difficile la loro opera. La Turchia e' un paese dove l'art.10 dell'ormai da tempo ratificata Convenzione europea dei diritti umani (sulla liberta' di espressione, informazione ed opinione) e' il piu' delle volte una mera enunciazione di principio senza attuazione pratica, soprattutto in un periodo come l'attuale, in piena crisi economica. Infatti sono sempre piu' frequenti le condanne per i reati di opinione, in particolare a seguito di pubblicazione di articoli accusati di incitare all'odio, oltraggiare la nazione, la repubblica o le forze di sicurezza o fare propaganda contro l'unita' dello stato e a favore di gruppi terroristici. La delegazione dell'Associazione Comunita' Papa Giovanni XXIII, presente in Turchia dal 10 marzo, ha invitato Nadire Mater in Italia nel periodo tra maggio e giugno, in concomitanza con la pubblicazione del suo libro da parte della casa editrice EMI di Bologna. 14. INCONTRI. VACANZE-STUDIO DI FILOSOFIA PER NON FILOSOFI [Riceviamo e volentieri diffondiamo] Il sito internet www.ilgiardinodeipensieri.com di Bologna, la rivista "Una citta'" di Forli' e il Centro sociale "S. Francesco Saverio" di Palermo organizzano una settimana di vacanze-studio di filosofia per non filosofi. Destinatari della proposta non sono, infatti, degli specialisti ma tutti coloro che desiderano coniugare i propri interessi intellettuali con una rilassante permanenza in montagna, tra gli incantevoli paesaggi delle Dolomiti (Passo della Mendola), cogliendo l'occasione di riflettere criticamente su alcuni temi di grande rilevanza teorica ed esistenziale. Il soggiorno, dal 21 al 27 agosto 2001, avra' per tema: "La ricerca della felicita': suggestioni dalla filosofia antica, moderna e contemporanea". I seminari, introdotti a turno dai professori Alberto Biuso (Milano), Elio Rindone (Roma), Mario Trombino (Bologna), saranno moderati e coordinati dal prof. Augusto Cavadi (Palermo). Le quote di partecipazione variano dalle 550.000 lire alle 650.000 lire. Per maggiori informazioni consultare il sito www.ilgiardinodeipensieri.com, oppure telefonare (dalle ore 17 alle ore 22) allo 06.5835765, oppure scrivere al prof. Elio Rindone, via Ettore Rolli 47, 00153 Roma. 15. LETTURE. LA GIUNTINA PUBBLICA LA MONOGRAFIA DI FRIEDRICH GEORG FRIEDMANN SU HANNAH ARENDT L'Editrice La Giuntina di Firenze ci fa un nuovo duplice regalo pubblicando questo volume di Friedrich Georg Friedmann, Hannah Arendt. Un'ebrea tedesca nell'era del totalitarismo, Giuntina, Firenze 2001, edizione italiana per le cure di Antonio G. Saluzzi del volume friedmanniano apparso nel 1985 per la monacense Piper Verlag. Un duplice dono per noi che siamo sia ammiratori innamorati di Hannah Arendt (che riteniamo una delle vette del pensiero novecentesco), sia lettori appassionati di Friedrich Georg Friedmann. Il libro e' arricchito da una densa postfazione del curatore, Antonio G. Saluzzi, su "Friedrich G. Friedmann umanista dell'incontro". Friedrich Georg Friedmann e' nato ad Augusta in Baviera nel 1912, nel 1933 si trasferisce in Italia a causa delle persecuzioni naziste; dopo le leggi razziste italiane del '38 si trasferisce in Inghilterra, ed un anno dopo negli Stati Uniti. Docente universitario, tra il '50 e il '57 ha preso parte a varie ricerche sul campo di studio della cultura e delle condizioni di vita dei contadini nell'Italia meridionale. Dal 1960 e' tornato in Germania. Opere di Friedrich George Friedmann: Da Cohen a Benjamin. Essere ebrei tedeschi, Giuntina, Firenze 1995; Miseria e dignità. Il Mezzogiorno nei primi anni Cinquanta, Edizioni Cultura della Pace, S. Domenico di Fiesole 1996; Hannah Arendt, Giuntina, Firenze 2001. 16. RIVISTE. "IL GRANDEVETRO" RICORDA SEBASTIANO TIMPANARO Il fascicolo n. 155 del bimestrale di politica e cultura "Il grandevetro" (dicembre 2000-febbraio 2001) dedica 4 dense pagine (del suo grande formato tabloid) al ricordo di Sebastiano Timpanaro, con testimonianze di Michele Feo, Luciano Della Mea, Edo Cecconi, Giovanni Commare, Carlo Alberto Madrignani, ed una lettera inedita di Timpanaro. Per contatti con la redazione del "Grandevetro" e richieste della rivista: tel. 0571.34445, 0337.710805, fax 0571.366365. Sebastiano Timpanaro e' nato a Parma nel 1923, studioso di filologia classica, della cultura dell'Ottocento, di questioni inerenti al materialismo e il marxismo, ma anche alla linguistica ed alla psicanalisi. E ' uno dei più acuti interpreti di Leopardi e dei più rigorosi intellettuali della sinistra italiana. E' deceduto nel novembre 2000. Opere di Sebastiano Timpanaro: segnaliamo almeno La filologia di Giacomo Leopardi, Laterza; La genesi del metodo del Lachmann; Classicismo e illuminismo nell'Ottocento italiano, Nistri-Lischi; Sul materialismo, Nistri-Lischi, ora Unicopli; Antileopardiani e neomoderati nella sinistra italiana, Ets; Il lapsus freudiano; Aspetti e figure della cultura ottocentesca, Nistri-Lischi; La "fobia romana" e altri scritti su Freud e Meringer, Ets, Nuovi studi sul nostro Ottocento, Nistri-Lischi; segnaliamo anche particolarmente la sua traduzione di Cicerone, Della divinazione, e quella di Holbach, Il buon senso, ambedue presso Garzanti, con eccellente apparato critico. 17. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 18. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: http://www.nonviolenti.org ; per contatti, la e-mail è: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: http://www.peacelink.it/users/mir . Per contatti: lucben at libero.it ; angelaebeppe at libero.it ; mir at peacelink.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: http://www.peacelink.it . Per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax: 0761/353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 155 del 20 marzo 2001
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