La nonviolenza è in cammino. 155



LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di
Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. e fax: 0761/353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 155 del 20 marzo 2001

Sommario di questo numero:
1. Luigi Pintor, un mondo senza chiavi
2. Due osservazioni di Hannah Arendt
3. Lanfranco Binni, Armando Gnisci: per i nostri amici macedoni
4. Dalla delegazione italiana in Turchia per il Newroz
5. Luisa Morgantini, solidarieta' con Noam Kuzar
6. Rolando Cecconi, attivita' dell'ambasciata di pace a Belgrado
7. Giulio Vittorangeli, un ragazzo palestinese
8. Il 21 marzo a Roma
9. Margherita Ciervo, incontri con rappresentanti del popolo indigeno U'wa
in Italia
10. Educazione alla pace a Gubbio
11. Il 26 marzo per il diritto all'informazione su quanto accade in
Palestina e in Israele
12. Educazione alla pace a Orte
13. La Comunita' Papa Giovanni XXIII invita Nadire Mater in Italia
14. Vacanze-studio di filosofia per non filosofi
15. La Giuntina pubblica la monografia di Friedrich Georg Friedmann su
Hannah Arendt
16. "Il grandevetro" ricorda Sebastiano Timpanaro
17. La "Carta" del Movimento Nonviolento
18. Per saperne di piu'

1. RIFLESSIONE. LUIGI PINTOR: UN MONDO SENZA CHIAVI
[Questo frammento abbiamo estratto da p. 48 dell'ultimo bellissimo,
delicatissimo, nitido e struggente libro di Luigi Pintor, Il nespolo,
Bollati Boringhieri, Torino 2001.
Luigi Pintor e' nato nel 1925 a Roma, fratello di Giaime, antifascista,
giornalista a "L'Unità" dal 1946 al 1965, parlamentare, radiato dal PCI nel
1969 ha dato vita al "Manifesto", dapprima rivista e poi quotidiano su cui
ancora scrive. E' uno straordinario corsivista politico e morale, unisce una
prosa di splendida bellezza ad un rigore morale e di ragionamento di
eccezionale nitore. Opere di Luigi Pintor: I mostri, Alfani, Roma; Servabo,
Bollati Boringhieri, Torino; Parole al vento, Kaos, Milano; La signora
Kirchgessner, Bollati Boringhieri, Torino; Il nespolo, Bollati Boringhieri,
Torino]
E' impressionante la quantita' di chiavi, tessere, schede di cui si fa uso
nella vita quotidiana. Un comunismo utopico, che e' meglio di quello
scientifico, potrebbe essere un mondo senza chiavi.

2. RIFLESSIONE. DUE OSSERVAZIONI DI HANNAH ARENDT
[Dal saggio di Hannah Arendt "Sulla violenza" riportiamo queste due acute
osservazioni. In traduzione italiana (di Savino D'Amico) il saggio e' nella
raccolta: Hannah Arendt, Politica e menzogna, Sugarco, Milano 1985; ed e'
stato successivamente ristampato separatamente in un volumetto a se' (Hannah
Arendt, Sulla violenza, Guanda, Parma 1996; ma in questa edizione senza le
utili "appendici alle note sulla violenza"); le due frasi di seguito
riportate si trovano rispettivamente alle pp. 192 e 199 del primo volume, e
36 e 44 del secondo.
Hannah Arendt è nata ad Hannover da famiglia ebraica nel 1906, fu allieva di
Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del nazismo la costringe all'esilio,
dapprima è profuga in Francia, poi esule in America. E' tra le massime
pensatrici politiche del Novecento. Docente, scrittrice, intervenne
ripetutamente sulle questioni di attualità da un punto di vista
rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani. Morì a New York nel
1975. Opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti
tradotti in italiano è spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo l
'anno di pubblicazione dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell'edizione
originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951),
Comunità, Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Tra passato e futuro
(1961), Garzanti, Milano; La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme
(1963), Feltrinelli, Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunità, Milano;
postumo e incompiuto è apparso La vita della mente (1978), Il Mulino,
Bologna. Una raccolta di brevi saggi di intervento politico è Politica e
menzogna, Sugarco, Milano, 1985. Molto interessanti i carteggi con Karl
Jaspers (Carteggio 1926-1969. Filosofia e politica, Feltrinelli, Milano
1989) e con Mary McCarthy (Tra amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e
Mary McCarthy 1949-1975, Sellerio, Palermo 1999). Opere su Hannah Arendt:
fondamentale è la biografia di Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt,
Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra gli studi critici: Laura Boella,
Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano 1995; Roberto Esposito, L'origine della
politica: Hannah Arendt o Simone Weil?, Donzelli, Roma 1996; Paolo Flores d'
Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1995; Augusto Illuminati, Esercizi
politici: quattro sguardi su Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994;
Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina, Firenze 2001]
Una forte tendenza al rifiuto di obbedire e' spesso accompagnata da una
tendenza altrettanto forte al rifiuto di dominare e di comandare.
Quando non si obbedisce piu' agli ordini, i mezzi di violenza non servono
piu'.

3. APPELLI. LANFRANCO BINNI, ARMANDO GNISCI: PER I NOSTRI AMICI MACEDONI
[Dalla rubrica delle lettere del quotidiano "il manifesto" del 20 marzo
riprendiamo questo appello sottoscritto da due illustri intellettuali]
La giovane, pacifica e multiculturale Repubblica di Macedonia rischia di
diventare un nuovo Kosovo.
La situazione sta precipitando. L'aggressione militare dei terroristi
albanesi dell'Uck dal Kosovo e nel nord e nel sud del paese con le
formazioni dell'Uck-M e dell'Ucpmb, incontra la sola resistenza
dell'esercito macedone. A Skopje, il Partito democratico albanese, pur
condannando il terrorismo dell'Uck, minaccia di uscire dalla coalizione di
governo.
La Nato, che dal febbraio 1999 occupa la Macedonia come retrovia della
"guerra umanitaria" alla Jugoslavia, non interviene e dichiara di non avere
il mandato per intervenire. In compenso le ong sono gia' pronte per
soccorrere profughi e vittime di nuove pulizie etniche.
Che fa la comunita' internazionale? Che fa il governo italiano? Perche' i
militari della Nato non disarmano i terroristi? Quale strategia "globale" e
di morte e' riservata a un paese che si vuole multiculturale e pacifico?
I Talebani indossano anche le divise dei generali della Nato e dei loro
mandanti, in odio a ogni luogo in cui si incontrano popoli e culture?
Bisogna intervenire subito, per impedire un nuovo Kosovo. Nessuno poi dica
che non sapeva. Chiediamo che nel nostro paese le istituzioni e la societa'
civile si attivino, subito, perche' l'aggressione militare alla Repubblica
di Macedonia sia immediatamente fermata.
Intanto noi siamo pronti per andare a Skopje a fare interposizione
umanistica, a fianco dei nostri amici macedoni.

4. INIZIATIVE. DALLA DELEGAZIONE ITALIANA IN TURCHIA PER IL NEWROZ
[Riceviamo e diffondiamo ampi stralci del messaggio diffuso il 19 marzo
dalla delegazioni italiana in Turchia per partecipare alla festa kurda del
Newroz; per contatti: Centro d'informazione sulle attivita' della
delegazione italiana in Turchia e sulla situazione in occasione della
celebrazione del Newroz, riferimenti in Italia: Uiki (Ufficio d'informazione
del Kurdistan in Italia), tel. 06.42013576, fax 06.42013799, e-mail:
uiki.onlus at tin.it; Associazione Azad, tel. 06.57302933, fax 06.57305132,
e-mail: ass.azad at libero.it; riferimenti della delegazione in Turchia:
e-mail: delegazione at hotmail.com; Francesca (0347.5089734) e Antonio
(0335.7564743) per il gruppo Istanbul/Diyarbakir; Simona (0339.3684700) e
Claudio (0328.3245816) per il gruppo Istanbul/Van]
La delegazione italiana incontrera' oggi a Istanbul il partito Hadep, e Odp,
il sindacato Kesk (reduce dalla dura repressione di una manifestazione
sindacale ad Ankara), le famiglie dei prigionieri organizzate nella
Tuad-Der, le "Madri per la pace", il Goc-Der (Associazione profughi),
l'Istituto kurdo e la fondazione giuridica Tohav. Domani 20 marzo, vigilia
del Newroz, volera' in due gruppi a Diyarbakir e a Van.
* Fermati ieri a Istanbul attivisti per i diritti umani
Sessantasette attivisti dell'Associazione per i diritti umani (Ihd) di
Istanbul, fra cui la presidente, avvocata Eren Keskin, sono stati fermati e
detenuti ieri mattina dalla polizia per "manifestazione illegale" mentre,
vestiti di nero, tenevano una conferenza stampa nella centrale via
Sultanahmet in solidarieta' con i detenuti politici. A mezzogiorno di oggi
nessuno di loro e' stato ancora scarcerato.
Il governo turco sta lasciando morire lentamente ben 496 detenuti, di cui
150 sono ormai al 150.mo giorno di digiuno e gli altri al 90.mo giorno,
senza dare risposte alla loro richiesta di fine dell'isolamento carcerario.
La notizia degli arresti e' stata data alla delegazione italiana che proprio
nel pomeriggio di ieri e' stata ricevuta nella sede dell'Ihd dagli attivisti
ancora liberi. Fra loro era Leman Yurtsever, sorella dell'attivista
dell'Hadep Metin Yurtsever, per il cui assassinio sotto tortura il 4 aprile
del '99 (durante le manifestazioni seguite al sequestro di Ocalan) la
polizia di Istanbul sara' sotto processo su denuncia dell'associazione.
L'Ihd, che per ritorsione rispetto al proprio impegno sulle carceri ha gia'
subito la chiusura delle sue sedi di Barman, Malata e Bingol, ha chiesto
presenze e solidarieta' internazionale in occasione del processo.
La delegazione italiana, forte di 43 persone provenienti da quindici citta',
ieri a Istanbul ha incontrato anche l'Associazione profughi (Goc-Der), i
redattori del quotidiano di opposizione Yeni Gundem, il Centro di cultura
della Mesopotamia e le famiglie dei prigionieri politici, ed ha espresso
all'Ihd ed a tutte le vittime della repressione la sua piena solidarieta'.
Per oggi e' previsto un nuovo fitto calendario di incontri a Istanbul.
* Newroz in Italia
Il Newroz sara' celebrato in Italia, anche con collegamenti in diretta con
la delegazione presente a Istanbul:
- a Roma martedi 20 marzo, fuochi, musica e danze dalle ore 18.30 davanti al
centro Ararat, nell'area del Campo Boario;
- a Catania martedi 20 marzo, dalle ore 18, presso la Casa dei popoli in via
V. Emanuele 121, video e dibattito dedicato a Leyla Zana ed a tutti i
prigionieri politici;
- a Venezia martedi 20 marzo, alle ore 18 fiaccolata da piazza Roma a Campo
S. Margherita, dove si canta e si danza fino alle 22;
- a Francavilla Fontana (Brindisi) martedi 20 marzo, proiezione di "Ax - La
Terra", cucina e musica kurda, dalle ore 19 presso l'Arci;
- a Lecce  e a Badolato, martedi 20 marzo, celebrazione del Newroz nei
centri di raccolta dei profughi kurdi;
- a Roma mercoledi 21 marzo, dalle ore 19 filmati, dibattito e musica presso
il centro sociale Forte Prenestino;
- a Bologna sabato 24 marzo, grande festa nazionale nel Teatro occupato di
viale Lenin, dalle ore 14 alle 22, con i gruppi Koma Azin, Koma Car Navan;
"Dol u Zurna" (percussioni e flauto kurdo), filmati, mostre e spettacoli:
bus da Roma e Milano (da Roma pullman ore 9,30 Piramide, prenotazione £.
30.000 a/r presso Uiki 06.42013576). L'ingresso di lire 10.000 e' devoluto
ai profughi del campo di Mahmura.

5. APPELLO. LUISA MORGANTINI: SOLIDARIETA' CON NOAM KUZAR
[Da Luisa Morgantini, parlamentare europea impegnata per la pace e i diritti
umani, riceviamo e pubblichiamo]
Noam Kuzar e' di nuovo in carcere perche' si rifiuta di servire nei
territori palestinesi occupati da Israele.
Mandate cartoline di solidarieta' e di appoggio, gli faranno molto piacere e
sarannno molto utili.
Qui sotto c'e' l'indirizzo.
Un abbraccio
Luisa Morgantini
*
Soon after the beginning of the Intifada, conscript Noam Kuzar refused to
serve in the Occupied Territories and would not take part in the direct
military oppression of the Palestinian people. He was sentenced to a term in
prison and following this term, his punishment was effectively continued in
the form of contrived and unnecessary labor "avodot rasar". After four
months Noam decided to resist this continuing and  humiliating ordeal and
failed to report to his base. As a result he was again sentenced to prison
for a month. He is now in prison. Please send him letters of support. (New
Profile members who are veterans of Israeli military prisons say that post
cards arrive faster than sealed envelops, if you have some handy.) Letters
of support are extremely important in helping young people during the
difficult ordeal of imprisonment.
Noam's address is: Noam Kuzar, Personal No. 716478, Pluga A, Keleh 4
(Military Prison 4), Doar Tzvai (Military Post) 02507.

6. INIZIATIVE. ROLANDO CECCONI: ATTIVITA' DELL'AMBASCIATA DI PACE A BELGRADO
[Riceviamo e diffondiamo l'ultima relazione inviata dall'ambasciata di pace
a Belgrado promossa dai Berretti Bianchi; per contatti: White
Berets/Berretti Bianchi, Mirovna Delvanja Protiv Rata, Glasinacka 6/101,
11000 Beograd, tel. 00381-11-4882508, cell. 0333-7136818, e-mail a Belgrado:
berretibelg at sezampro.yu; e-mail dei Berretti Bianchi in Italia: bebitartari@
bcc.tin.it; sito: www.peacelink.it/users/berrettibianchi]
Carissimi amici, oggi e' stata una giornata positiva.
Con i visti dovremmo avere risolto. Fabio ha accompagnato i ragazzi
all'ambasciata, hanno accettato il nostro invito e mercoledi' andranno a
ritirarli.
Io sono andato a Banja Koviliaca con Gordana. Il direttore mi ha quasi
abbracciato per essere diventato il centro dell'attenzione del paese dopo
che tutta la stampa locale aveva parlato di questi letti. Non potevano
credere che una piccola organizzazione come la nostra avesse fatto tanto.
Una volta ricevuti anche gli armadi l'orfanotrofio sara' tutto a posto visto
che gli olandesi si sono impegnati a ridipingere tutti i muri. Alla fine
daranno una festa. Hanno voluto i depliant per diffondere il pensiero dei
Berretti Bianchi.
Si e' anche parlato di gemellaggi tra comuni e lui ne sarebbe entusiasta. Ne
interessera' i responsabili. Chiediamo a Campanini di attivarsi in questo
senso.
Sempre il direttore ha voluto invitarci a pranzo. Coi fiocchi. Ha apprezzato
il fatto che per una volta tanto gli aiuti fossero arrivati anche in un
paesino della periferia, e mi ha consegnato depliant della cittadina. Ci
siamo lasciati con la promessa di incontrarci presto. Ora attendono la
seconda quota per acquistare gli armadi.
In settimana andremo a Valjevo a definire la questione del libro, delle
lettere della scuola, dell'insulina e di Marko.
Al termine degli incontri vi faremo una relazione anche su cio'.
Cordiali saluti,
Rolando

7. RIFLESSIONE. GIULIO VITTORANGELI: UN RAGAZZO PALESTINESE
[Ringraziamo di cuore Giulio Vittorangeli, responsabile dell'Associazione
Italia-Nicaragua di Viterbo ed una delle piu' generose e lucide persone
impegnate nella solidarieta' internazionale, per questo suo intervento]
"Un ragazzo palestinese.
Alaa Bani Nimra non e' solo l'ennesimo palestinese ucciso dagli israeliani
nel corso della nuova intifada. Era anche un ragazzo di 15 anni di Salfit,
in Cisgiordania, povero, tanto povero da non possedere nemmeno una foto.
Bani Nimra sarebbe stato dimenticato per sempre, se non fosse per Adela
Abidi, direttrice del centro culturale Sakakini, a Ramallah. Da cinque mesi
la Abidi lavora per restituire un'immagine "viva" di coloro che sono stati
uccisi dall'esercito israeliano durante l'intifada, quelli che i palestinesi
chiamano "martiri".
Il suo sforzo ha avuto successo a giudicare da una mostra appena inaugurata
a Sakakini, che presenta le persone uccise - o martiri, che dir si voglia -
come individui che avevano sogni, sofferenze e ambizioni, come gli altri. La
mostra espone le foto di cento martiri, accompagnate da alcuni dettagli
sulla loro vita - per lo piu' breve - e da alcuni effetti personali. "Sono
esseri umani, non semplici numeri nella contabilita' dei morti tenuta dai
media", spiega la Abidi.
Ma cosa si potrebbe ricordare di Bani Nimra? Non aveva nemmeno finito la
scuola dell'obbligo, si era sbrigato ad andare in Israele per fare il
manovale e si era lasciato dietro una fionda. Ebbene, Bani Nimra era un
palestinese di 15 anni, l'ennesimo ucciso in 33 anni di occupazione
israeliana. Anche se non ha lasciato nemmeno una foto". (Hisham Abdallah,
giornalista dell'Agence France Presse, dalla rivista "Internazionale", n.
375 del 2 marzo 2001).
La tragedia palestinese continua con questo carico di dolore e di sangue,
chi (come noi) ha a cuore la solidarieta' internazionale non puo' non
esserne coinvolto, ed in cuor nostro sconvolto. Non a caso, piu' di
trent'anni fa Ettore Masina, nel fondare una rete di solidarieta'
internazionale, decise di darle il nome di Radie' Resch, una bambina
palestinese morta poco prima di polmonite in una grotta di Nazaret mentre
aspettava di entrare in una casa a riscatto ormai in costruzione.
Il silenzio tombale della nostra campagna elettorale su quanto avviene in
Medio Oriente, e piu' in generale su quella che una volta era la politica
estera, e' il segnale piu' preoccupante del rischio di una deriva della
politica verso un cinismo e un nichilismo gonfi di denaro e privi di idee.
Pensiamo alla mancata riforma della legge sulla cooperazione internazionale,
da parte del governo di centrosinistra; mentre si continua a stanziare (per
la cooperazione) una quota del Pil (Prodotto interno lordo) estremamente
bassa: lo 0,12.
Tutto questo davanti al dilagare di una nuova "solidarieta'" che prende
sempre piu' piede nel grande spazio del mercato. Comprando un prodotto si
contribuisce a salvare gli orsi polari o i pinguini, comprandone un altro si
collabora alla costruzione di un ospedale o di una chiesa nel cosiddetto
Terzo Mondo; e cosi' via fino alle partite del cuore ed ai mega-spettacoli
televisivi di pura beneficenza. C'e' una pubblicita' fatta apposta, di cui
abbiamo visto in questi ultimi tempi un'escalation, che tende a trasformare
la solidarieta' in business, oggetto di mercato; spingendo definitivamente
all'angolo la solidarieta' politica, che rischia di finire limitata in spazi
angusti di pura testimonianza.
Resta la filosofia della carita' (del ricco che generosamente dona al
povero), del ricorso a luoghi comuni per spiegare la disperazione e la
miseria che avvolge gran parte dell'umanita'. Ma non abbiamo mai pensato di
dover donare qualcosa a qualcuno; e' questo che ha sempre distinto la
solidarieta' internazionale da chi era profondamente convinto di dover
donare, di avere qualcosa in piu' degli altri di cui lui si privava,
rispetto "all'altro", inferiore che riceveva; da chi ha sostituito la
solidarieta', fondata su convinzioni razionali, con pietose e ipocrite
dichiarazioni di carita' samaritana.
In realta' non c'e' niente da donare. C'e' invece da svelare quel meccanismo
profondo di sfruttamento e di violenza verso i popoli del Sud e verso la
natura, che per secoli ha dominato - e domina - i rapporti Nord-Sud del
mondo. C'e' da riconoscere che sono nostri creditori e che a loro spetta un
risarcimento storico. Altro che elemosina!
Se la solidarieta' non torna a riappropriarsi della sua identita' politica,
di strumento di giustizia e di partecipazione, si corre il rischio che la
lotta alla poverta' e il soddisfacimento dei bisogni siano lasciati alla
beneficenza piu' becera o agli interessi speculativi del libero mercato.
Nonostante le continue guerre con le nuove diaboliche ipocrisie (tipo
missione di pace), nonostante il dilagare culturale e politico delle destre
sino alla soglia del governo nazionale, bisogna riprendere in mano i fili
della vera solidarieta' internazionale "tenerezza dei popoli", fare cultura,
tessere nuove solidarieta', non lasciarci distrarre dalle mode attuali;
bisogna riscoprire le ragioni dell'internazionalismo, che non sono lussi per
anime belle, ma sono esigenze irrinunciabili. Il dramma del martoriato
popolo palestinese e' li' a ricordarlo.

8. INCONTRI. IL 21 MARZO A ROMA
[Dal Tribunale Clark (tribunaleclark at mclink.it) riceviamo e pubblichiamo]
La sezione italiana del Tribunale Clark ha indetto per mercoledi' 21, alle
ore 12, a piazza SS. Apostoli 49, scala C, int. 5, presso LIDU (Lega
Internazionale per i Diritti dell'Uomo), tel. 06.6780504, una conferenza
stampa per presentare un primo rapporto redatto dalla commissione degli
scienziati che lavora con il Coordinamento per l'Abolizione delle Armi
all'Uranio e con il Tribunale Clark e per una prima risposta alle sentenze
assolutorie dell'uranio presentate  lunedi' 19 dal prof. Mandelli.
Inoltre comunica che l'assemblea prevista per il 23 marzo a Roma e' stata
rinviata per i concomitanti impegni previsti per i giorni 23 e 24 marzo.
Tra questi ricordiamo un importante convegno che si svolgera' a Belgrado,
una assemblea del Tribunale indipendente di Berlino, un altro incontro che
si svolgera' ad Atene, e le manifestazioni che si svolgeranno il 24 marzo a
Roma e Cesena alle quali invitiamo a partecipare. La data dell'assemblea
pubblica e della presentazione del sito web, verra' comunicata al piu'
presto.

9. SOLIDARIETA'. MARGHERITA CIERVO: INCONTRI CON RAPPRESENTANTI DEL POPOLO
INDIGENO U'WA IN ITALIA
[Riceviamo e volentieri diffondiamo; per contatti con Margherita Ciervo:
margrita at libero.it]
A partire dal 20 marzo e fino al 9 aprile, due rappresentanti del popolo
indigeno U'wa (Daris Cristancho e Roberto Berito Cobaria) saranno in Italia
per partecipare ad una serie di conferenze ed incontri con lo scopo di
testimoniare la loro lotta (contro le attivita' della multinazionale
petrolifera Oxy che, avallate dal governo colombiano, stanno distruggendo il
loro territorio) e di diffondere il loro pensiero. Daris e Roberto saranno
accompagnati da Giuseppe De Marzo, responsabile per l'America Latina dei
Verdi Italiani.
In molte citta' sono stati organizzati eventi per raccogliere fondi da dare
loro per il riacquisto delle loro terre ancestrali. Qui di seguito trovate
il programma di tutti gli incontri e gli eventi pubblici ai quali e'
possibile partecipare.
Per ulteriori informazioni potete contattarmi via e-mail od al seguente
numero di cellulare: 0339-6894675.
Margherita Ciervo
- Mercoledi 21 marzo, Roma, ore 9.30, Universita' "La Sapienza": Incontro
organizzato dalle cattedre di Sociologia e Popoli Primitivi in
collaborazione con il comitato Fonseca alla Facolta' di Lettere e Filosofia.
Interverranno Javier Giraldo (coordinatore internazionale di Justicia y Paz)
ed il prof. Bamonte.
- Giovedi 22 marzo, Milano, ore 21.00, Leoncavallo: Conferenza degli U'wa
con le comunita' nere; ore 24.00, Leoncavallo: Festa di raccolta fondi per
il riacquisto delle terre.
- Venerdi 23 marzo, Padova, ore 16.30, Universita': Incontro presso la Sala
di Facolta' (piazza Capitaniato 3). Intervengono docenti e comunita' nere;
ore 22.00, CSO Pedro: Pacha Mama's Night: festa di raccolta fondi.
- Sabato 24 marzo, Mestre, ore 12.00, Sala comunale: Conferenza stampa con
Bettin: ore 20.30, CSO Rivolta: Cena per raccolta fondi.
- Sabato 24 marzo, Pordenone, ore 23.00, "Spazio Cultura": Serata
multietnica con cibi e percussioni africane e concerto di raccolta fondi
(Via Villanova, uscita superstrada Interporto - Dogana).
- Domenica 25 marzo, Trieste, ore 15.00, Val Rosandra: Incontro spirituale
presso il Castelliere, Comune di Dolina San Dorligo della Valle; ore 17.00,
Teatro Sloveno di Bagnoli della Rosandra, Incontro con proiezione di video e
diapositive, in collaborazione con il Comune di Dolina - San Dorligo della
Valle.
- Lunedi 26 marzo, Gorizia, ore 11.00, Teatro Kulturnidom: Incontro con gli
U'wa patrocinato dalla Provincia e dall'Universita'. Il teatro e' sito in
Via Brass 13.
- Martedi 27 marzo, Massa, ore 10.00, Liceo scientifico "Fermi": Incontro
con gli studenti al Liceo, sito in via Pascoli; ore 14.00, Cave di marmo
delle Alpi Apuane: Visita alla "Montagna Ferita"; ore 16.30, Palazzo della
Provincia di Massa Carrara: Incontro con il Presidente della Provincia
presso il Palazzo Ducale di Massa, Piazza Aranci; ore 20.30, Seminario
Vescovile: Cena per raccolta fondi.
- Mercoledi 28 marzo, Firenze, ore 12.00, Fortezza dal Basso: Incontro con
il Gruppo dei Verdi al Parlamento Europeo.
- Giovedi 29 marzo, Roma, ore 17.00, Fondazione Internazionale Lelio Basso:
Incontro organizzato dalla Fondazione nella sua sede di Via della Dogana
Vecchia 5. Interverranno Linda Bimbi, Giuseppina Ciuffreda (giornalista del
Manifesto), Wolfgang Sachs (Direttore del Wuppertal Institute) e Grazia
Francescato (Presidente dei Verdi); ore 20.00, Chiesa della Trasfigurazione:
Incontro organizzato dalla Comunita' della Trasfigurazione con relativa
raccolta fondi. Introdurra' Don Battista.
- Venerdi 30 marzo, Barletta (BA), ore 18.30, Teatro Curci: Incontro presso
l'ex biblioteca comunale in Corso Vittorio Emanuele; ore 22.00, Tam Tam a
Bisceglie: Concerto di raccolta fondi al Tam Tam, in Via Ruvo 61 a Bisceglie
(BA).
- Sabato 31 marzo, Bari, ore 12.00, Palazzo della Provincia: Incontro
ufficiale con il Presidenza Della Provincia, la giunta ed i sindaci dei 48
comuni della Provincia di Bari; ore 17.00, Libreria Palomar: Incontro con la
cittadinanza. Sara' presente Grazia Francescato. La libreria Palomar e' sita
in Via Nicolai 10; ore 22.00, CSOA Coppola Rossa: Concerto per raccolta
fondi.
- Lunedi 2 aprile, Gagliano in Campani (Na), ore 17.00, IISE (Istituto
Italiano per gli Studi Europei): Incontro dal titolo "La difficile
sopravvivenza dei Popoli Amerindi" presso la sede dell'Istituto a Palazzo
Palumbo (Sala delle Feste) in via Corso Campano 134.
- Martedi 3 aprile, Genova, ore 17.30, Villa Rosazza: Conferenza stampa con
proiezione del video ed incontro con la Presidente della Provincia Liguria e
con il Sindaco di Genova.
- Mercoledi 4 aprile, Bolzano, ore 20.00, Sala Kolping (Via Ospedale, 2):
Incontro con proiezione del video.
- Giovedi 5 aprile, Bolzano, ore 9.00, Consiglio Provinciale: Conferenza
stampa ed incontro con i Presidenti delle frazioni del Consiglio Provinciale
del Sudtirolo; ore 11.00, Accademia Europea: Incontro con gli esperti per le
minoranze; ore 14.30, Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente:
Incontro, in collaborazione con "L'Alleanza per il clima", e proiezione
video.
- Sabato 7 aprile, Perugia, ore 16.30, Palazzo della Penna: Incontro nella
Sala della Biblioteca, via Podiani (zona Tre Archi).

10. INCONTRI. EDUCAZIONE ALLA PACE A GUBBIO
Il sesto incontro del corso di educazione alla pace presso l'Istituto
Tecnico Industriale Sperimentale di Gubbio, promosso su iniziativa del
movimento pacifista "Gubbio per la pace", si terra' il giorno venerdi 23
marzo. L'incontro avra' per tema l'autovalutazione del corso, e proporra'
materiali sulle tecniche deliberative nonviolente con particolar riferimento
al metodo del consenso.

11. APPELLI. IL 26 MARZO PER IL DIRITTO ALL'INFORMAZIONE SU QUANTO ACCADE IN
PALESTINA E IN ISRAELE
[Diffondiamo questo appello promosso dal Coordinamento romano "Io donna vado
in Palestina" ed altri movimenti e strutture di donne impegnate per la pace
e la solidarieta']
Lunedi 26 marzo manifestazione telematica per il diritto all'informazione su
quanto realmente accade in Palestina e in Israele.
Per aderire inviare il giorno 26 marzo ai direttori dei Telegiornali Rai il
testo proposto (evidenziando il testo e usando il copia/incolla) o propri
messaggi per il rispetto del diritto all'informazione.
Destinatari: TG1, Albino Longhi, a.longhi at rai.it; TG2, Clemente Mimun,
c.mimun at rai.it; TG3, Antonio Rizzo Nervo, a.rizzonervo at rai.it. Potete
inviare il messaggio per conoscenza in CC a: Presidente Rai, Roberto
Zaccaria, r.zaccaria at rai.it; Membri del Consiglio di Amministrazione:
Giampiero Gamaleri, g.gamaleri at rai.it; Vittorio Emiliani, v.emiliani at rai.it;
Stefano Balassone, s.balassone at rai.it; Alberto Corsi, a.corsi at rai.it. Ogni
messaggio va anche inviato all'e-mail: l.morgantini at flashnet.it per seguire
il riscontro dell'iniziativa.
Per il giorno 27 marzo le stesse organizzazioni promuovono una mobilitazione
di protesta alle ore 17,30 presso la Rai di fronte al cancello di accesso
agli stabilimenti di Saxa Rubra.
* Conflitto israelo/palestinese, non negateci il diritto all'informazione
Al direttore del TG Rai 1 Albino Longhi
Al direttore del TG Rai 2 Clemente Mimun
Al direttore del TG Rai 3 Giuseppe Rizzo Nervo
Egregio Direttore,
non e' piu' tollerabile continuare a vedere ed ascoltare servizi sul
conflitto israeliano-palestinese che sistematicamente forniscono
un'informazione distorta ed approssimativa sui fatti che stanno realmente
accadendo in Medio Oriente. E' sufficiente leggere le notizie dell'Agenzia
di stampa Reuters o gli articoli del quotidiano israeliano Haaretz per
rendersi conto che state realizzando la piu' completa e totale
disinformazione.
Gli inviati a Gerusalemme hanno il dovere professionale ed etico di visitare
i luoghi, informarsi su cio' che realmente accade, documentare con immagini
le attuali condizioni di vita di 3 milioni di civili palestinesi.
Non interessa ai telespettatori sapere che le campagne di vaccinazione per
le/i bambine/i palestinesi sono completamente paralizzate perche' i 90
blocchi realizzati dall'esercito israeliano in Cisgiordania impediscono
materialmente l'accesso ai servizi sanitari?
Che sono 65.000 le persone che attualmente  non possono uscire da Ramallah e
160.000 che non possono rientrare.
Che il 70% della popolazione palestinese e' impossibilitata a raggiungere
gli ospedali.
Che oggi, a causa dell'occupazione militare israeliana, 1 milione di persone
vive con meno di 2 dollari al giorno.
Che sono state colpite dai razzi 773 case, di cui 180 completamente
distrutte.
Che 11.000 chilometri quadrati di terreni sono stati disboscati e distrutti,
25.000 alberi di olivo e di frutta sradicati.
Che il 7 Marzo in piena notte l'esercito israeliano ha distrutto una parte
dell'unica strada che collega l'Universita' di Birzeit con Ramallah,
scavando trincee e distruggendo l'unica strada di collegamento tra Ramallah,
il villaggio di Birzeit e altri 33 villaggi.
Che in questi ultimi mesi 44 giornalisti sono stati colpiti da armi da
fuoco.
Che 395 palestinesi sono morti, 14.000 feriti.
Che il 46 % dei morti non sono stati uccisi durante scontri e
manifestazioni.
Tutto cio' avviene nel pieno disprezzo di tutte le regole di comportamento
verso la popolazione civile, in contravvenzione alle leggi internazionali e
in particolare alla IV Convenzione di Ginevra.
Queste e mille altre notizie ce le ha fornite la Reuters e per i vostri
inviati dovrebbe essere altrettanto facile venirne a conoscenza.
Le immagini di repertorio ed i servizi quotidianamente realizzati senza
spostarsi di un centimetro da Gerusalemme non sono piu' tollerabili.
Contribuiscono fortemente a che nulla venga messo in atto perche' i piu'
elementari diritti umani del popolo palestinese vengano rispettati, non
aiutano a capire quali siano le condizioni indispensabili per la
realizzazione di una pace giusta tra Palestinesi ed Israeliani.
In attesa di una sua risposta e di un suo immediato intervento per
ristabilire il diritto all'informazione, distinti saluti.

12. INCONTRI. EDUCAZIONE ALLA PACE A ORTE
Lunedi 26 marzo si terra' l'undicesimo incontro del corso di educazione alla
pace del liceo scientifico di Orte (VT); esso avrà per tema "La gestione
nonviolenta dei conflitti", e prevede, oltre alle consuete esercitazioni e
dibattiti, letture di e su Mohandas Gandhi, Alberto L'Abate, Enrico
Peyretti, vangelo secondo Giovanni, Virginia Woolf.

13. INCONTRI. LA COMUNITA' PAPA GIOVANNI XXIII INVITA NADIRE MATER IN ITALIA
[Volentieri diffondiamo il seguente comunicato]
Non e' ancora terminata la vicenda giudiziaria di Nadire Mater, giornalista
turca che lavora nell'agenzia di stampa IPS e membro di Reporters sans
frontieres ad Istanbul.
Fu accusata nel 1999 di "vilipendio alle forze armate" a causa del suo "il
libro di Mehmet" nel quale raccolse le testimonianze di 42 ex militari di
leva impiegati nella regione in stato di emergenza (zona sud-orientale della
Turchia a maggioranza curda).
Assolta lo scorso settembre in primo grado dal tribunale militare, Nadire
Mater e' ancora in attesa che la Corte Suprema si esprima sul ricorso che la
pubblica accusa ha intentato nei suoi confronti.
E' risaputo qui in Turchia che il generale che ha accusato la Mater quasi
sicuramente verra' promosso a capo delle forze armate.
A detta della stessa Mater e di altri autorevoli rappresentanti della
societa' civile, la situazione in Turchia sulla liberta' di espressione e'
notevolmente peggiorata.
Oltre 4000 giornalisti hanno perso il lavoro nell'ultimo anno e molti di
quelli ancora impegnati adottano forme di autocensura a causa delle
pressioni a cui sono sottoposti.
L'assenza di un sindacato che riesca a tutelare i diritti dei giornalisti
rende ancora piu' difficile la loro opera.
La Turchia e' un paese dove l'art.10 dell'ormai da tempo ratificata
Convenzione europea dei diritti umani (sulla liberta' di espressione,
informazione ed opinione) e' il piu' delle volte una mera enunciazione di
principio senza attuazione pratica, soprattutto in un periodo come
l'attuale, in piena crisi economica.
Infatti sono sempre piu' frequenti le condanne per i reati di opinione, in
particolare a seguito di pubblicazione di articoli accusati di incitare
all'odio, oltraggiare la nazione, la repubblica o le forze di sicurezza o
fare propaganda contro l'unita' dello stato e a favore di gruppi
terroristici.
La delegazione dell'Associazione Comunita' Papa Giovanni XXIII, presente in
Turchia dal 10 marzo, ha invitato Nadire Mater in Italia nel periodo tra
maggio e giugno, in concomitanza con la pubblicazione del suo libro da parte
della casa editrice EMI di Bologna.

14. INCONTRI. VACANZE-STUDIO DI FILOSOFIA PER NON FILOSOFI
[Riceviamo e volentieri diffondiamo]
Il sito internet www.ilgiardinodeipensieri.com di Bologna, la rivista "Una
citta'" di Forli' e il Centro sociale "S. Francesco Saverio" di Palermo
organizzano una settimana di vacanze-studio di filosofia per non filosofi.
Destinatari della proposta non sono, infatti, degli specialisti ma tutti
coloro che desiderano coniugare i propri interessi intellettuali con una
rilassante permanenza in montagna, tra gli incantevoli paesaggi delle
Dolomiti (Passo della Mendola), cogliendo l'occasione di riflettere
criticamente su alcuni temi di grande rilevanza teorica ed esistenziale.
Il soggiorno, dal 21 al 27 agosto 2001, avra' per tema: "La ricerca della
felicita': suggestioni dalla filosofia antica, moderna e contemporanea".
I seminari, introdotti a turno dai professori Alberto Biuso (Milano), Elio
Rindone (Roma), Mario Trombino (Bologna), saranno moderati e coordinati dal
prof. Augusto Cavadi (Palermo). Le quote di partecipazione variano dalle
550.000 lire alle 650.000 lire.
Per maggiori informazioni consultare il sito www.ilgiardinodeipensieri.com,
oppure telefonare (dalle ore 17 alle ore 22) allo 06.5835765, oppure
scrivere al prof. Elio Rindone, via Ettore Rolli 47, 00153 Roma.

15. LETTURE. LA GIUNTINA PUBBLICA LA MONOGRAFIA DI FRIEDRICH GEORG FRIEDMANN
SU HANNAH ARENDT
L'Editrice La Giuntina di Firenze ci fa un nuovo duplice regalo pubblicando
questo volume di Friedrich Georg Friedmann, Hannah Arendt. Un'ebrea tedesca
nell'era del totalitarismo, Giuntina, Firenze 2001, edizione italiana per le
cure di Antonio G. Saluzzi del volume friedmanniano apparso nel 1985 per la
monacense Piper Verlag.
Un duplice dono per noi che siamo sia ammiratori innamorati di Hannah Arendt
(che riteniamo una delle vette del pensiero novecentesco), sia lettori
appassionati di Friedrich Georg Friedmann.
Il libro e' arricchito da una densa postfazione del curatore, Antonio G.
Saluzzi, su "Friedrich G. Friedmann umanista dell'incontro".
Friedrich Georg Friedmann e' nato ad Augusta in Baviera nel 1912, nel 1933
si trasferisce in Italia a causa delle persecuzioni naziste; dopo le leggi
razziste italiane del '38 si trasferisce in Inghilterra, ed un anno dopo
negli Stati Uniti. Docente universitario, tra il '50 e il '57 ha preso parte
a varie ricerche sul campo di studio della cultura e delle condizioni di
vita dei contadini nell'Italia meridionale. Dal 1960 e' tornato in Germania.
Opere di Friedrich George Friedmann: Da Cohen a Benjamin. Essere ebrei
tedeschi, Giuntina, Firenze 1995; Miseria e dignità. Il Mezzogiorno nei
primi anni Cinquanta, Edizioni Cultura della Pace, S. Domenico di Fiesole
1996; Hannah Arendt, Giuntina, Firenze 2001.

16. RIVISTE. "IL GRANDEVETRO" RICORDA SEBASTIANO TIMPANARO
Il fascicolo n. 155 del bimestrale di politica e cultura "Il grandevetro"
(dicembre 2000-febbraio 2001) dedica 4 dense pagine (del suo grande formato
tabloid) al ricordo di Sebastiano Timpanaro, con testimonianze di Michele
Feo, Luciano Della Mea, Edo Cecconi, Giovanni Commare, Carlo Alberto
Madrignani, ed una lettera inedita di Timpanaro.
Per contatti con la redazione del "Grandevetro" e richieste della rivista:
tel. 0571.34445, 0337.710805, fax 0571.366365.
Sebastiano Timpanaro e' nato a Parma nel 1923, studioso di filologia
classica, della cultura dell'Ottocento, di questioni inerenti al
materialismo e il marxismo, ma anche alla linguistica ed alla psicanalisi. E
' uno dei più acuti interpreti di Leopardi e dei più rigorosi intellettuali
della sinistra italiana. E' deceduto nel novembre 2000. Opere di Sebastiano
Timpanaro: segnaliamo almeno La filologia di Giacomo Leopardi, Laterza; La
genesi del metodo del Lachmann; Classicismo e illuminismo nell'Ottocento
italiano, Nistri-Lischi; Sul materialismo, Nistri-Lischi, ora Unicopli;
Antileopardiani e neomoderati nella sinistra italiana, Ets; Il lapsus
freudiano; Aspetti e figure della cultura ottocentesca, Nistri-Lischi; La
"fobia romana" e altri scritti su Freud e Meringer, Ets, Nuovi studi sul
nostro Ottocento, Nistri-Lischi; segnaliamo anche particolarmente la sua
traduzione di Cicerone, Della divinazione, e quella di Holbach, Il buon
senso, ambedue presso Garzanti, con eccellente apparato critico.

17. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

18. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: http://www.nonviolenti.org ;
per contatti, la e-mail è: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
http://www.peacelink.it/users/mir . Per contatti: lucben at libero.it ;
angelaebeppe at libero.it ; mir at peacelink.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: http://www.peacelink.it . Per
contatti: info at peacelink.it

LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di
Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. e fax: 0761/353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 155 del 20 marzo 2001