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le proposte di PeaceLink a D'Alema
- Subject: le proposte di PeaceLink a D'Alema
- From: Alessandro Marescotti <kfqma at tin.it>
- Date: Mon, 13 Dec 1999 08:34:46 +0100
In occasione della 10a edizione della Marcia per la Pace Perugia/Assisi, il presidente del consiglio Massimo D'Alema ha manifestato l'intenzione di incontrare i responsabili della Tavola per la Pace, l'organismo composto dalle associazioni, dagli enti locali, dalle ONG e dai movimenti per la pace che hanno promosso e organizzato la Marcia Perugia/Assisi e la terza "Assemblea dell'Onu dei Popoli", che ha avuto luogo a Perugia dal 23 al 25 settembre. In occasione di questo incontro, che avra' luogo il 14 dicembre P.V., i responsabili dell'associazione PeaceLink ritengono senz'altro auspicabile un onesto confronto tra i nostri governanti e tutti gli operatori di pace della societa' civile, a patto che questo confronto avvenga con la massima chiarezza e trasparenza, senza strumentalizzazioni politiche ambigue e nella comune accettazione dei presupposti di civilta' sanciti nella costituzione italiana, nella carta delle nazioni unite e nelle norme del diritto internazionale. La condizione che riteniamo necessaria per l'apertura di un dialogo e' che questo dialogo avvenga all'interno delle regole della democrazia e nel pieno rispetto della legalita', e per questo motivo chiediamo che l'azione del governo e le iniziative del Presidente del Consiglio siano coerenti con gli impegni e gli accordi gia' sottoscritti nelle opportune sedi nazionali ed internazionali a nome dei cittadini della Repubblica. In particolare chiediamo: - Che venga destinata una quota pari allo 0,7% del PIL ad iniziative di cooperazione internazionale per favorire lo sviluppo dei paesi impoveriti, cosi' come e' previsto dal capitolo 33 dell'Agenda 21, il programma d'azione per lo sviluppo umano e ambientale concordato dalle Nazioni Unite nel 1992 a Rio de Janeiro in occasione del "Vertice della Terra". Tra i 170 paesi firmatari dell'"Agenda 21" c'e' anche l'Italia, che attualmente dedica a paesi in via di sviluppo meno dello 0.1% del PIL. - Che nei programmi scolastici delle scuole di ogni ordine e grado vengano inserite delle attivita' di educazione alla Pace e alla Nonviolenza, in ottemperanza alla risoluzione approvata dall'assemblea generale delle Nazioni Unite il 19 novembre 1998, con la quale il decennio che va dal 2001 al 2010 e' stato proclamato "Decennio internazionale per la Cultura della Pace e della Nonviolenza per i bambini del mondo". - Che si dia reale attuazione ad una attivita' continuativa e capillare di monitoraggio e di controllo del commercio, della produzione e dell'esportazione delle armi prodotte in Italia e che, in piena ottemperanza alla legge 185/90, non vengano vendute armi ai regimi che violano i diritti umani (es. Colombia, Cina, Turchia, Indonesia). - Che venga data piena attuazione alla legge 230/98, con riferimento particolare all'articolo 8 della legge, in base al quale l'Ufficio nazionale per il servizio civile, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, ha l'impegno di "predisporre, d'intesa con il Dipartimento per il coordinamento della protezione civile, forme di ricerca e di sperimentazione di difesa civile non armata e nonviolenta". - Che venga rispettata la raccomandazione accolta dalla Camera dei Deputati il 14 aprile 1998, con la quale il governo si e' impegnato "a studiare forme atte alla creazione ed alla formazione operativa di un contingente italiano di caschi bianchi" da mettere a disposizione dell'ONU, un contingente che "potrebbe essere costituito anche da obiettori che lo richiedano". - Che il governo italiano legalizzi e tuteli il diritto di obiezione di coscienza alle spese militari, con forme di opzione fiscale che consentano ai cittadini di scegliere se finanziare attraverso le imposte la difesa armata o la difesa non armata, in ottemperanza agli impegni assunti dal governo il 14/4/98, data di approvazione di una raccomandazione con cui il governo si e' impegnato a "studiare forme per rendere possibile ai cittadini contribuenti, analogamente a quanto previsto per i cittadini sottoposti all'obbligo di leva, il diritto soggettivo all'obiezione di coscienza, prevedendo forme di finanziamento al servizio civile e alla difesa non armata e nonviolenta previste dalla nuova legge sull'obiezione di coscienza". Chiediamo inoltre la creazione di una commissione permanente di consulta tra il governo e i rappresentanti di tutte le organizzazioni e i movimenti per la Pace, con il compito di verificare l'attuazione di questi impegni nazionali ed internazionali, stabiliti sulla carta gia' da diversi anni e mai tradotti in azioni concrete. Chiediamo infine che i fondi per realizzare gli obiettivi programmatici su citati vengano ricavati dall'annullamento del progetto di costruzione della nuova portaerei Luigi Einaudi, la cui messa in cantiere e' prevista per il maggio del 2000. Il costo della nuova portaerei e' stato stimato in 3.500-4.000 miliardi e - a parte le considerazioni connesse al suo possibile uso per azioni di attacco in violazione della Costituzione - riteniamo che sottragga risorse a interventi vitali per la sicurezza dei cittadini, quali la lotta al cancro, la prevenzione e la sua cura. Pertanto proponiamo l'annullamento della costruzione della portaerei. Le risorse liberate consentirebbero il finanziamento di: - un piano di risanamento ambientale (l'Italia - dalle ultime statistiche europee - e' agli ultimi posti per gli investimenti nell'ecologia); - la realizzazione di poli oncologici e di strutture di diagnosi precoce e cura nelle citta' a rischio. Le spese per la solidarieta' e la salute non possono essere considerate meno prioritarie rispetto agli investimenti in una portaerei la cui costruzione genera meno posti di lavoro rispetto all'equivalente investimento nel settore dei servizi sociali e di cura delle persone. Sosteniamo a tal fine l'obiezione fiscale alle spese militari della professoressa Loredana Flore che prossimamente verra' pignorata per aver rifiutato di versare le proprie imposte per la nuova portaerei e per aver chiesto che esse vengano destinate alla costruzione del polo oncologico a Taranto. Per l'Associazione PeaceLink Carlo Gubitosa
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