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Sabato 24 aprile 2010 , ore 18.30: Presentazione libro «Il destino di Napoliest»
- Subject: Sabato 24 aprile 2010 , ore 18.30: Presentazione libro «Il destino di Napoliest»
- From: "Vittorio Moccia" <v.moccia at itb.it>
- Date: Wed, 21 Apr 2010 16:13:21 +0200 (CEST)
- Importance: Normal
Con preghiera di diffusione e pubblicazione. Cosa sta accadendo a poca distanza dal centro storico di Napoli, nella zona est della città? Che fine hanno fatto i progetti di riqualificazione che prevedevano la rinascita dei quartieri San Giovanni-Barra? Quali pericoli nasconde la re-industrializzazione che selvaggiamente sta calando sulla città? Sabato 24 aprile 2010, ore 18.30 Libreria Ubik Via Benedetto Croce, 28 – Napoli Presentazione del libro-inchiesta IL DESTINO DI NAPOLI EST La pianificazione di un disastro: la nuova centrale a turbogas, il nuovo Terminale Contenitori e l'inceneritore a cura di Massimo Ammendola (Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia) Vincenzo Morreale e Salvatore Morriale (Comitato Civico San Giovanni a Teduccio) Modera: Fiorella Orazzo – Coordinamento Regionale Rifiuti Campania Intervengono: Giuseppe Comella – Direttore Dipartimento Terapia Medica Istituto Nazionale Tumori «G. Pascale» Carmine Villani – Comitato contro le emissioni del porto di Napoli Info: www.scuoladipitagora.it – massimo.ammendola at napoliassise.it La città di Napoli è pesantemente inquinata dai traffici portuali e cittadini (molto alta la mortalità per malattie all'apparato respiratorio e per tumori; per decenni è già stata attiva una centrale elettrica a San Giovanni, a pochi metri è in costruzione la nuova). Secondo il piano regolatore, era prevista una riqualificazione della zona est, tutta basata sul recupero del rapporto col mare (inquinato). Invece è in atto una re-industrializzazione: centrale a turbogas, inceneritore, triplicamento del porto, depuratore, affiancati da una speculazione di edilizia urbana spaventosa, il tutto in zona Vesuvio. Ciò che rende ancor più elevato il rischio, è che sono presenti attività pericolose legate ai serbatoi di gas e di oli combustibili della darsena petroli, adiacente alla nuova centrale a turbogas, che è a pochi centimetri dalle case e dal centrale Corso S.Giovanni, nonché a poca distanza dal centro storico di Napoli. Da sottolineare che la centrale doveva essere pronta 2 anni fa per contratto, invece è ancora in costruzione e non attiva: in questo caso si sarebbe dovuto rivedere il progetto, cercando la migliore tecnologia disponibile. Esiste infatti un «Piano di emergenza esterna zona orientale», che riguarda i possibili incidenti rilevanti che interessino l’area di Napoli est e i suoi stabilimenti, compreso l'oleodotto di collegamento tra la Darsena Petroli ed i depositi costieri, che diviene in caso di crisi una vera e propria miccia, lungo un percorso che si snoda dalla costa fino alla zona di Poggioreale: il pericolo è quello di un clamoroso effetto domino. Si aggiunge inoltre, in un'area in cui il mare «doveva essere restituito ai cittadini», un nuovo fattore di rischio: la costruenda nuova Darsena di Levante, davanti alla centrale, prevederà un afflusso continuo di mega-navi portacontainers, con l'annesso aumento dei trasporti su gomma. Eppure la stessa Napoli è stata già segnata da incidenti gravi come quello dell’esplosione di 25 serbatoi costieri dell’Agip dell'85...