Comunicato del CO.RE.Ri. sull'operato dell'Assessorato all'ambiente della Regione Campania.



Napoli 20 ottobre 2009 - Coordinamento Regionale Rifiuti

La vicenda rifiuti in Campania è da sempre strettamente connessa
all'attività camorristica che in questo ambito ha mosso e muove ingenti
somme di danaro. Infatti, sul traffico dei rifiuti tossici, seppelliti in
ogni  cava o buco della nostra terra e provenienti da ogni parte d'Italia,
la crescita di ricchezza e di potere della malavita organizzata è stata
tale che perfino uomini come Cosentino, che secondo le dichiarazioni del
pentito Vassallo, ha ricevuto soldi direttamente da Francesco Schiavone
detto Sandokan,
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Sistema-Cosentino/2044046 e Luigi
Cesaro,
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Il-boss-disse:-date-a-Cesaro/2041537&ref=hpsp
sono oggi indiscussi  rappresentanti del Governo,  e referenti per lo
stesso per i rifiuti in Campania.
Dall'analisi dei fatti la camorra è però da considerare come la badante
che apre le porte al ladro, perché tutto il suo operato gode da sempre di
una grande copertura istituzionale senza la quale non ci sarebbero potuti
essere, ad esempio, quell'enorme numero di camion che hanno attraversato
senza alcun controllo l'Italia in lungo e largo e anni di assoluto
silenzio sullo scempio che si stava perpetrando.
E' in questo clima di grave disastro ambientale e crimine contro la
popolazione campana che scoppia e si perpetua per oltre 14 anni la
cosiddetta emergenza rifiuti. Un'emergenza che ha consentito, grazie alla
connivenza di commissari e subcommissari (vedi inchiesta "Rompiballe") di
continuare a riempire buchi, già colmati fraudolentemente di rifiuti
tossici, con rifiuti ordinari tolti frettolosamente da strade stracolme di
"Munnezza". Il tutto senza regola alcuna e in deroga a qualsiasi norma
italiana o europea.
Questo è lo scenario che appare con estrema chiarezza ormai da anni agli
attivisti ambientalisti, additati spesso come i responsabili di tale
disastro, grazie ad un'informazione a dir poco "serva dei poteri forti".
In questo contesto, un anno e mezzo fa, con grande furbizia politica, il
presidente della regione Bassolino decide di nominare  come Assessore
all'Ambiente della Regione Campania Walter Ganapini, ex presidente
Greenpeace Italia. Buona parte della società civile esulta perché il
desiderio di credere che una svolta sia possibile, che si possa ancora
invertire la marcia è così grande che ci si tappa le orecchie quando
attivisti più navigati e con maggiore conoscenza delle dinamiche
politico-sociali, denunciano la concreta possibilità che l'Assessore altro
non sia che un calmiere del dissenso sociale, altissimo all'epoca perché
in piena emergenza; un dissuasore atto a ridurre l'azione di disturbo che
gli ambientalisti stanno attuando ai danni di uno stato che deve
continuare a fare i propri affari.
L'assessore giunge in Campania e sin dall'inizio del suo mandato cerca di
istaurare un dialogo con i rappresentanti dei comitati e delle
associazioni.
Prima ancora di istituire il Forum Rifiuti Campania, dove si riuniranno
forze ambientaliste, istituzioni e rappresentanti delle industrie,
l'assessore indice incontri e colloqui, alcuni dei quali si prolungano
fino a notte, direttamente con i vari esponenti della società civile:
singoli cittadini, comitati e associazioni.

In queste riunioni denuncia il ritrovamento nei cassetti della Regione di
un piano rifiuti, in particolare della Raccolta Differenziata nel Comune
di Napoli, pagato un milione di euro e mai utilizzato;
denuncia l'esistenza di 11 impianti di compostaggio pagati e mai entrati
in funzione perché non consegnati o, peggio, di siti di compostaggio usati
per lo stoccaggio delle ecoballe, come  San Tammaro e  Caivano;
denuncia il ritrovamento di rotovagliatori e macchinari per migliorare gli
impianti di CDR ancora imballati e mai utilizzati;
denuncia, inoltre, l'esistenza della discarica di Parco Saurino 3, pronta
e mai utilizzata, che avrebbe potuto evitare l'ultima emergenza, ed invece
del tutto ignorata dai vari commissari ai rifiuti;
denuncia l'ASIA ed i suoi dipendenti come il cancro napoletano sui
rifiuti, il carrozzone Recam (oggi Astir) per le sue inadempienze.

Ma le sue denunce, vengono rivolte solo ai comitati o trovano al massimo
spazio tramite filmati su youtube
http://www.youtube.com/watch?v=vNLzl-P_VFs&feature=player_embedded#t=26 o
tramite fugaci interviste su qualche quotidiano locale.

Perché un'istituzione così importante, un così cruciale anello della
catena per la gestione rifiuti sul territorio si limita a questo? Quali
sono le reali motivazioni che lo portano a non utilizzare quotidiani a
tiratura nazionale per verità così importanti?
Sarà perché Parco Saurino 3 sorge su un terreno in odore di camorra, sul
quale alcune fonti riferiscono di una situazione di inquinamento diffuso
in tutta l'area e di possibili sversamenti abusivi di rifiuti tossici
sotto la detta vasca numero 3, motivo per il quale sarebbe stato opportuno
non alzare un vero polverone?
Sarà stato l'incidente autostradale accadutogli, o i motociclisti che lo
hanno percosso a Piazza del Gesù a portarlo a più miti consigli?
Oppure sarà che trattare i membri della società civile come gli unici
depositari di tante importanti verità li sedurrà al punto tale che in
seguito avrebbero dato carta bianca alle sue scellerate proposte come
bruciare il CDR nei cementifici?
http://files.meetup.com/206790/per%20non%20disseminare%20il%20paese%20di%20ciminiere%20W.G..doc

Arrivare in Campania, terra ambientalmente violentata e distrutta;
proporre a dei cittadini assetati di democrazia e partecipazione,
addirittura un Forum dove poter discutere di tutto, anche del revamping
dei 7 impianti di CDR (gioelli di fattura tedesca pagati 270 milioni di
euro, sabotati o mal utilizzati) proponendo di trasformarli in impianti a
freddo per recuperare al massimo la materia; fare tutto questo con il solo
scopo di tenere buoni comitati civici ed associazioni ambientaliste e
manipolarli per ottenere l'avallo della società civile e coprire l'operato
della Regione, rispettando le norme europee relative alla partecipazione
pubblica, è forse ancor peggio che rubare i sogni di libertà ad un
prigioniero condannato all'ergastolo.

Ma qual è, al di là di queste considerazioni, il risultato dell'operato di
oltre un anno e mezzo del suo assessorato nella Regione Campania?

Nessun impianto di compostaggio attualmente funzionante:
http://www.rifiuticampania.org/docs/79.pdf
Nessun piano serio di Raccolta differenziata per il comune di Napoli che,
grazie all'operato di Fortini, massimo dirigente dell'Asia che ha
pubblicamente manifestato posizioni decisamente favorevoli
all'incenerimento dei rifiuti, sta dimostrando come la Raccolta
Differenziata sia una spesa che non vale l'impresa, e che l'unico affare è
accaparrarsi l'inceneritore di Ponticelli. Si segnala in proposito il link
della lettera di Fabio Mattei, membro del consiglio di amministrazione
dell'Asia,  che denuncia tutto questo:
http://files.meetup.com/206790/No_all'inceneritore_a_Napoli_Est[1].doc
Nessun serio revamping degli ex CDR ora ridotti dal governo a STIR (siti
di tritovagliatura e imballaggio rifiuti). Anche in questo caso
l'Assessore non sostiene i risultati del lavoro delle commissioni del
Forum, da lui stesso istituito, perché vanno in una direzione che non è la
sua (si vedano i documenti sul progetto elaborato nell'ambito del
CO.RE.RI:
http://www.rifiuticampania.org/articles/art_2391.html).
O meglio, ancor prima di mettere mano alla provincializzazione e al
revamping degli ex CDR, conclude l'unica operazione in materia rifiuti
alla quale ha forse lavorato sin dall'inizio del suo mandato, ossia
l'accordo con i cementifici, per iniziare subito a bruciare lì tutto il
bruciabile, visto che vero CDR in Campania oggi ancora non se ne produce.
Mostra così la sua versione di braccio armato della politica
dell'incenerimento, altro che recupero dei materiali e salvaguardia
dell'ambiente!

Cosa importa se i cementifici campani sono impianti obsoleti e nocivi sui
quali pendono ordinanze che ne obbligherebbero la delocalizzazione perché
troppo vicini ai centri urbani?
Cosa importa di chi sono di proprietà suddette industrie insalubri di
prima classe?
L'Assessore sostiene, come ha affermato l'ultima volta che ha incontrato
associazioni e comitati all'interno del Forum regionale rifuti, che, per
non correre rischi, in una regione così altamente inquinata dalla malavita
organizzata, sottopone tutti gli imprenditori, con i quali intende
operare, ad un passaggio ai raggi X... salvo poi non spiegare la suddetta
radiografia che esito abbia fornito nel caso degli imprenditori Moccia e
Caltagirone, proprietari, in Campania, di alcuni dei cementifici in
questione.

Per tutto questo chiediamo le dimissioni dell'Assessore Walter Ganapini,
certi che non ha rappresentato né rappresenterà mai alcuna luce nel buio
del disastro ambientale campano, una luce che purtroppo bisogna ancora
continuare a cercare.

CO.RE.Ri - Coordinamento Regionale Rifiuti della Campania
Sito: www.rifiuticampania.org
Email: contatti at rifiuticampania.org
Tel: 3346224313 - 3384850720
Piazza Santa Maria degli Angeli, 1 - 80132 - Napoli