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Devastazioni in Ecuador: contadini e indigeni denunciano l'ENI



Roma, 29 novembre 2004



    A SUD denuncia all'opinione pubblica italiana, ai movimenti, alla
stampa ed alle forze politiche democratiche, progressiste ed ecologiste, di
aver ricevuto dall'Ecuador da parte delle organizzazioni contadine di El
Triunfo, dalla comunità indigena Shuar Washints della provincia di Pastaza,
una denuncia sulle piogge acide e l'inquinamento causato dai lavori di CFP
dell'ENI-AGIP nel Puyo. Prima di questa denuncia, l'impresa ha risposto con
dichiarazioni ai giornali locali in cui nega le proprie responsabilità per
i danni causati e minaccia di querelare chiunque continuerà ad attribuire
loro accuse "infondate".

Manuel Caiza, presidente del Comitato per la difesa dell'Ambiente del
Trionfo, ha ricordato come lo scorso 10 novembre 2004 il Municipio di
Pastaza ha effettuato una missione di ricognizione ambientale a El Triunfo.
Quando gli ispettori sono arrivati nella zona del CPF, hanno incontrato i
lavoratori dell'Agip intenti a ripulire un terreno contaminato vicino alla
stazione dai rifiuti industriali, cercando così di occultare le prove delle
loro attività.

Il Dipartimento di Igiene e Salute  del municipio ha deliberato che il
Governo sospenda le estrazioni petrolifere e realizzi un'interrogazione
ambientale alla Compagnia AGIP che opera nel settore dove si trova El
Triunfo. La settimana scorsa, il Comitato per la Difesa dell'Ambiente di El
Triunfo, mentre accompagnava un giornalista della città di Puyo che voleva
verificare il grado di contaminazione della zona, ha intercettato un camion
dell'impresa che stava cercando di ritirare un enorme serbatoio di derivati
di greggio per anni abbandonato al bordo della strada, senza alcun tipo di
precauzione o misura di sicurezza che ne indicasse i rischi e la nocività.
Vedendo il giornalista, i funzionari vestiti con divise dell'Agip, ancora
nel pieno delle operazioni di occultamento delle prove sono saliti a bordo
di un'auto con vetri polarizzati e se ne sono andati senza dare spiegazioni.

Due giorni prima, un rappresentante dell'ENI aveva dichiarato ad una Radio
locale di Puyo che il serbatoio non apparteneva alla società, di non essere
a conoscenza del motivo per cui  fosse lì, né cosa contenesse.



Sempre l'ENI è corresponsabile delle devastazioni sociale ed ambientali
compiute dal megaoleodotto di 503 km costruito  dal consorzio di
multinazionali OCP con il dissenso persino della Banca Mondiale. Accion por
la Vida, associazione che da anni si batte per difendere le terre di Mindo
dall'invasione del consorzio OCP, di cui fa parte anche l'Agip,  chiede
sostegno internazionale per procedere con le pratiche legali e dare avvio
al processo contro l'OCP.

Lo scorso 23 settembre 2004, la Corte Superiore dell'Ecuador ha deliberato
che il tribunale di San Miguel de los Bancos è competente a giudicare il
caso contro l'OCP.

Questa  decisione si basa sul rapporto della "Comisión Especial de Limites
Internos de la Republica del Ecuador"

(No.: 2004-124-CELIR) che conferma che il terreno della nostra hacienda "La
Esperanza" si trova entro i confini del cantone San Miguel de los Bancos.

Dopo questa decisione a favore degli ecologisti di Accion por la Vida e di
quanto si sono battuti nella campagna internazionale contro l'OCP,  sono
state presentate 3 citazioni nei giorni 28, 29 ottobre e 4 novembre 2004.
Dall'ultima data all'OCP erano stati concessi 15 giorni di tempo per
rispondere alle nostre richieste.

Sarà difficile che l'OCP possa legalmente eludere le proprie responsabilità.

E' importante sostenere Accion por la Vida attraverso un sostegno concreto
che possa contribuire alle spese legali ed a dare visibilità alla campagna
a livello internazionale

Mindo potrebbe costituire un precedente in grado di dare garanzia al nostro
futuro e a quello delle generazioni a venire.





P.S. Per informazioni e sostegno ai contadini del Triunfo ed alle
organizzazioni che si battono contro l'OCP a Mindo: scrivere a
redazione at asud.net

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