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Eldorado - Nuovo indirizzo della giudice cui inviare messaggi



Presidente do Tribunal de Justiça do Pará
Giudice  Maria de Nazareth Brabo de Sousa

mario.solano at tj.pa.gov.br


Telefax:  (91) 218 2454


MANIFESTO PELO FIM DA IMPUNIDADE EM  ELDORADO DE CARAJÁS

Manifestamos nosso mais profundo desejo de justiça e de que se ponha fim à
impunidade perpetrada no caso do Massacre de Eldorado de Carajás, onde, aos
17 de abril de 1996, 19 trabalhadores rurais sem terra foram barbaramente
assassinados pela ação da Polícia Militar do Estado do Pará. Exigimos o fim
da impunidade nos crimes do latifúndio.

Em agosto de 1999 foi realizado um julgamento, em que os policiais foram
absolvidos, mas, acatando recurso dos advogados do MST e do Ministério
Público, o Tribunal de Justiça do Pará decidiu anular aquele júri.

Outro julgamento foi realizado em maio de 2002 e resultou na condenação do
coronel Mário Colares Pantoja e do capitão Raimundo José Almendra Lameira
tendo sido absolvidos todos os demais oficiais, graduados e praças que
participaram da operação.

No próximo dia 19 de novembro, a 2ª Câmara Criminal do Tribunal de Justiça
do Pará, realizará, numa única sessão, o julgamento dos recursos
apresentados pela acusação e pela defesa.

Exigimos que o Tribunal de Justiça do Pará mantenha a sentença que condenou
o coronel Mário Colares Pantoja e o capitão Raimundo José Almendra Lameira e
que submetam os demais policiais a novo júri, é inaceitável a absolvição dos
policias que executaram a operação.

"Se nos calarmos, as pedras falarão" - (Pedro Tierra)

QUEREMOS JUSTIÇA EM ELDORADO DOS CARAJAS!


Ministro da Justiça - Marcio Thomaz Bastos
gabinetemj at mj.gov.br


Secretario Especial de Direitos Humanos - Nilmário Miranda
nilmario.miranda at sedh.gov.br
direitoshumanos at sedh.gov.br




Mandare copia dei messaggi a:
Setor de Direitos Humanos do MST
eldoradodecarajas at mst.org.br


   

MANIFESTO PELO FIM DA IMPUNIDADE EM  ELDORADO DE CARAJÁS

Nós, ......................., manifestamos nosso mais profundo desejo de
justiça e de que se ponha fim à impunidade perpetrada no caso do Massacre de
Eldorado de Carajás, onde, aos 17 de abril de 1996, 19 trabalhadores rurais
sem terra foram barbaramente assassinados pela ação da Polícia Militar do
Estado do Pará. Exigimos o fim da impunidade nos crimes do latifúndio.

Em agosto de 1999 foi realizado um julgamento, em que os policiais foram
absolvidos, mas, acatando recurso dos advogados do MST e do Ministério
Público, o Tribunal de Justiça do Pará decidiu anular aquele júri.

Outro julgamento foi realizado em maio de 2002 e resultou na condenação do
coronel Mário Colares Pantoja e do capitão Raimundo José Almendra Lameira
tendo sido absolvidos todos os demais oficiais, graduados e praças que
participaram da operação.

No próximo dia 19 de novembro, a 2ª Câmara Criminal do Tribunal de Justiça
do Pará, realizará, numa única sessão, o julgamento dos recursos
apresentados pela acusação e pela defesa.

Exigimos que o Tribunal de Justiça do Pará mantenha a sentença que condenou
o coronel Mário Colares Pantoja e o capitão Raimundo José Almendra Lameira e
que submetam os demais policiais a novo júri, é inaceitável a absolvição dos
policias que executaram a operação.

³Se nos calarmos, as pedras falarão² - (Pedro Tierra)

QUEREMOS JUSTIÇA EM ELDORADO DOS CARAJAS!

*************************************
MANIFESTO PER LA FINE DELL¹IMPUNITA¹ per   ELDORADO DE CARAJÁS

Noi, ......................., manifestiamo il nostro profondo desiderio di
giustizia e che si ponga fine all¹impunità relativa al Massacro di Eldorado
de Carajás, dove, il 17 aprile del 1996, 19 lavoratori rurali senza terra
sono stati barbaramente assassinati dall¹azione della Polizia Militare dello
Stato del   Pará. Esigiamo la fine dell¹impunità per i crimini del
latifondo. 
Nell¹agosto del 1999 fu realizzato un processo nel quale i poliziotti furono
assolti, ma raccogliendo il ricorso degli avvocati del MST e del Pubblico
Ministero, il Tribunale di Giustizia del Para, decise di annullarlo.

Un altro processo fu realizzato nel maggio 2002 e finì con la condanna del
colonnello   Mário Colares Pantoja e del capitano Raimundo José Almendra
Lameira  mentre tutti gli altri ufficiali, graduati e soldati semplici che
avevano partecipato all¹operazione sono stati assolti.

Il prossimo 19 novembre, la 2° Camera Criminale del Tribunale di Giustizia
del Para realizzerà in un¹unica sessione, il giudizio dei ricorsi presentati
dall¹accusa e dalla difesa.

Esigiamo che il Tribunale di Giustizia del   Pará  mantenga la sentenza che
ha condannato il colonnello   Mário Colares Pantoja e il capitano Raimundo
José Almendra Lameira e che gli altri poliziotti siano sottoposti a un nuovo
processo. E¹ inaccettabili l¹assoluzione dei poliziotti che hanno eseguito
il massacro. 



³Se noi staremo zitti, le pietre parleranno² - (Pedro Tierra)

VOGLIAMO GIUSTIZIA PER  ELDORADO DOS CARAJAS!



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2) 
COMUNICATO   DEL MOVIMENTO SENZA TERRA

Il Tribunale di Giustizia del Pará giudicherà i ricorsi relativi al processo
per il massacro di Eldorado de   Carajás.

Il prossimo 19 novembre verranno giudicati i ricorsi in appello relativi al
processo che ha valutato le responsabiiltà dei poliziotti militari nel
Massacro di Eldorado de Carajás.

Il Massacro di   Eldorado de Carajás è avvenuto il 17 aprile 1996, quando la
Polizia Militare dello Stato del Pará, al tempo del governatore Almir
Gabriel, uccise 19 lavoratori rurali  Sem Terra che stavano partecipando a
una marcia. Il massacro fu realizzato sulla strada   PA 150, curva ³S²,
comune di  Eldorado de Carajás.

Nell¹agosto del  1999 fu realizzato un processo, nel quale i poliziotti
furano assolti, ma, accettando il ricorso degli avvocati del MST e del
Pubblico Ministero, il Tribunale di Giustizia  del  Pará ha deciso di
annullarlo. 

Un altro processo c¹è stato nel maggio del 2002 ed è finito con la condanna
del colonnello   Mário Colares Pantoja e del capitano    Raimundo José
Almendra Lameira. Tutti gli altri ufficiali sono stati assolti con i
graduati e soldati semplici che hanno partecipato all¹operazione.

Il MST ha deciso di non partecipare a questo secondo processo, perché
diversi fatti ci aveva messo in guardia sulla possibilità che sarebbe stata
favorita l¹assoluzione dei colpevoli e la conseguente impunità  nei crimini
contro lavoratori rurali.

Contro l¹assoluzione dei 128 poliziotti militari, il Pubblico Ministero ha
presentato un ricorso in appello, chiedendo l¹annullamento del processo.
Contro la condanna del colonnello Pantoja e del capitano Lameira, gli
avvocati della difesa hanno fatto ricorso in appello chiedendone
l¹annullamento. 

Il giudizio sui ricorsi sarà realizzato il 19 novembre, dalla 2° Camera
Criminale del Tribunale di Giustizia dello Stato del   Pará, avendo come
Relatore   Rômulo Nunes.

Riteniamo che solo la pressione popolare, dell¹opinione pubblica e della
società civile organizzata, possa cambiare questo quadro di ingiustizie e
impunità. 

Convochiamo tutte le persone, organizzazioni personalità, parlamentari,
artisti, intellettuali, tutti quelli che sono impegnati nella causa della
Giustizia a inviare lettere, fax, messaggi elettronici ecc. alle autorità
sotto elencate, chiedendo la fine dell¹impunità nello stato del   Pará e che
SIA MANTENUTA LA SENTENZA CHE HA CONDANNATO GLI UFFICIALI  E CHE GLI ALTRI
POLIZIOTTI ASSOLTI SIANO SOTTOPOSTI A UN NUOVO PROCESSO.




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3) 
Il Massacro di Carajas continua ad essere impunito

All¹inizio del 1996 centinaia di famiglie si riparavano sotto baracche
improvvisate lungo la strada vicina alle città di  Curionopolis e
Paraupebas, nella zona est dello stato del Pará.   Era la fine del percorso
della strada della Valle del Rio Doce che espelleva migliaia di contadini
poveri venuti da tutto il nordest con il sogno della terra promessa. Una
terra fertile e abbondante, lì di fronte ai loro occhi. Ma recintata. Oltre
il recinto un latifondo di 50.000 ettari. Stanchi di aspettare, decisero che
parte di loro, circa mille persone, avrebbero marciato in direzione di
Maraba. Si trattava di più di 300 chilometri di marcia.  E partirono.
Preoccupato per la quantità di persone coinvolte, poveri, il governatore
Almir Gabriel promise di trovare una soluzione, disse che avrebbe inviato
ceste basiche e qualche autobus per trasportare le persone a Belem, a più di
1000 chilometri, dove avrebbero negoziato una soluzione.
I marciatori erano fermi alla curva della S, vicina alla città di   Eldorado
do Carajas. Quando il  17 aprile del  1996, arrivò la  "soluzione" del
governo.  Subito dopo mezzogiorno, arrivarono alcuni autobus, i manifestanti
pensarono che erano quelli che gli erano stati promessi per andare a Belem.
Gli autobus erano pieni di soldati della Polizia Militare. Un battaglione
venne da Parapuebas e non li lasciò tornare indietro. Un altro battaglione
venne da Maraba. E i mille marciatori furono accerchiati. Da uno dei lati i
poliziotti usarono anche  un camion per trasportare buoi  dei latifondisti
per impedire che la gente ³scappasse². Prima di uscire dalle caserme ebbero
l¹attenzione di togliere dalle divise le targhette che identificano i nomi.
I fucili e i mitra ritirati dal deposito non furono registrati. E così le
munizioni. Passarono per l¹Ospedale di Maraba e chiesero ai medici di
restare di guardia. Il risultato già lo conoscete. Un massacro. I soldati
tiravano come bestie feroci incontrollabili su una moltitudine di uomini,
donne e bambini. Poveri. Tutti alla fine del percorso della speranza e della
migrazione. Bisognava dare una lezione a questi senza terra vagabondi, grida
vano i comandanti allucinati!
Risultato ottenuto alla fine del pomeriggio: 19 morti e centinaia di feriti.
Una situazione disperata. Si parla dell¹esistenza di più morti, perché le
camionette della polizia partivano di corsa cariche di corpi. Siccome si
tratta di una regione di frontiera agricola e di migrazioni, con molte
persone senza famiglia, senza documenti, molto lontani dal loro luogo di
origine, nessuno saprà mai quanti sono stati i morti.

La sacietà pianse. Il governo si vergognò. Creò allora il Ministero dello
sviluppo agrario ed espropriò le tre fazendas rivendicate, che oggi sono
insediamenti, ma questo è costato molte vite.

E i responsabili del massacro? Beh, questa è un¹altra storia.  Il  processo
giudiziario fu montato in maniera che non fossero identificati  quelli che
avevano sparato. I mandanti sì, si conoscevano. I responsabili anche. Ma
nessuno di loro fu giudicato nel processo. Furono accusati solo due
ufficiali e 158 soldati.

Dopo 6 anni, nel maggio del 2002, ci fu il Giurì Popolare per giudicare i
soldati e gli ufficiali. Il processo dei soldati finì con l¹assoluzione di
tutti. Nessuno aveva tirato! Non c¹erano prove materiali. E gli ufficiali
che comandarono l¹azione furono condannati a più di 200 anni di prigione. Di
fronte a questo ci furono due ricorsi: il Pubblico Ministero e gli avvocati
dei senza terra ricorsero perché tutti i responsabili fossero condannati. E
gli avvocati degli ufficiali ricorsero perché fossero assolti, dicendo che
non avevano dato l¹ordine di uccidere.
Conclusione: fino ad oggi, nessun responsabile, nessuno di quelli che
partecipò al massacro passò un¹ora in carcere. Ma tra i sopravvissuti
senza-terra altri due sono morti per le conseguenze dei colpi ricevuti e ci
sono altre 65 persone che non possono più lavorare in agricoltura. Mutilati.
Questi ricorsi saranno giudicati ora, nel Tribunale di Giustizia del  Pará,
non più da un Giurì Popolare, ma da alcuni giudici togati, il 19 novembre,
venerdi prossimo. 

Se pensate che il Brasile sia pieno di impunità, se pensate che la società
brasiliana esige la punizione dei responsabili per un massacro così odioso,
scrivete al Presidente del   Tribunale di Giustizia, giudice   Maria Brabo
de Souza,  rua Tomazia Perdigão, 310  cep  66015-260  Belem- Para
email  des.maria.brabo at tj.pa.gov.br
Ed esprimetegli i vostri sentimenti. Il popolo e i senza terra vogliono solo
giustizia!  


Joao pedro stedile,  dirigente do mst e da v ia campesina brasil