Priam ci sia tolta una curiosità: chi sono
roamgloli e Serena? Grazie.
----- Original Message -----
Sent: Monday, November 15, 2004 7:52
PM
Subject: Urgente - contro l'impunità per
il massacrodi Eldorado
VI INVITIAMO A MANDARE MESSAGGI IN OCCASIONE DELLA
DISCUSSIONE DEI RICORSI RELATIVI AL PROCESSO PER LA STRAGE DI ELDORADO DE
CARAJAS CHE AVVERRA¹ A BELEM IL 19 NOVEMBRE.
TROVATE QUI
SOTTO:
1- Un messaggio in portoghese ed italiano da mandare al
presidente Lula, al ministro della Giustizia, al segretario per i diritti
umani, ma SOPRATTUTTO ALLA GIUDICE PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DEL PARA. Per
riuscire a mandare il messaggio alla Giudice Brabo, bisogna entrare nel sito
del tribunale del Para e appiccicare il messaggio nello spazio apposito che
trovate a questo indirizzo. Altrimenti il messaggio torna indietro.
L'operazione è comunque rapidissima, vi prego quindi di non farvi scoraggiare
da questa piccola complicazione. http://www.tj.pa.gov.br/estruturajudiciaria/tribunal/desembargadores/nazarethbrabo/
2-
Il comunicato del MST che riepiloga gli eventi, i processi già celebrati e i
ricorsi sia del MST (per la mancata condanna dei mandanti e degli esecutori
della strage) e dei due ufficiali, unici condannati, ma a piede libero. 3-
Un articolo di Joao Pedro Stedile che ricostruisce più estesamente gli
eventi 4- Molte notizie sulla strage e sui processi si trovano nel nostro
sito: www.comitatomast.it Su questo argomento abbiamo anche
tradotto in italiano un numero speciale di Caros Amigos che può esserci
richiesto
1) Inviare i messaggi ai seguenti
personaggi:
Presidente do Tribunal de Justiça do Pará Giudice
Maria de Nazareth Brabo de Sousa
Fax: 0055 91 212
2922 / Correio eletrônico:
des.maria.brabo at tj.pa.gov.br
Senhor Luis Inácio Lula da Silva -
Presidente da Republica pr at planalto.gov.br
Ministro da
Justiça - Marcio Thomaz Bastos gabinetemj at mj.gov.br
Secretario
Especial de Direitos Humanos - Nilmário
Miranda nilmario.miranda at sedh.gov.br direitoshumanos at sedh.gov.br
Mandare
copia dei messaggi a: Setor de Direitos Humanos do
MST eldoradodecarajas at mst.org.br
MANIFESTO
PELO FIM DA IMPUNIDADE EM ELDORADO DE CARAJÁS
Nós,
......................., manifestamos nosso mais profundo desejo de justiça e
de que se ponha fim à impunidade perpetrada no caso do Massacre de Eldorado de
Carajás, onde, aos 17 de abril de 1996, 19 trabalhadores rurais sem terra
foram barbaramente assassinados pela ação da Polícia Militar do Estado do
Pará. Exigimos o fim da impunidade nos crimes do latifúndio.
Em agosto
de 1999 foi realizado um julgamento, em que os policiais foram absolvidos,
mas, acatando recurso dos advogados do MST e do Ministério Público, o Tribunal
de Justiça do Pará decidiu anular aquele júri.
Outro julgamento foi
realizado em maio de 2002 e resultou na condenação do coronel Mário Colares
Pantoja e do capitão Raimundo José Almendra Lameira tendo sido absolvidos
todos os demais oficiais, graduados e praças que participaram da
operação.
No próximo dia 19 de novembro, a 2ª Câmara Criminal do
Tribunal de Justiça do Pará, realizará, numa única sessão, o julgamento dos
recursos apresentados pela acusação e pela defesa.
Exigimos que o
Tribunal de Justiça do Pará mantenha a sentença que condenou o coronel Mário
Colares Pantoja e o capitão Raimundo José Almendra Lameira e que submetam os
demais policiais a novo júri, é inaceitável a absolvição dos policias que
executaram a operação.
³Se nos calarmos, as pedras falarão² - (Pedro
Tierra)
QUEREMOS JUSTIÇA EM ELDORADO DOS
CARAJAS!
************************************* MANIFESTO PER LA FINE
DELL¹IMPUNITA¹ per ELDORADO DE CARAJÁS
Noi,
......................., manifestiamo il nostro profondo desiderio di
giustizia e che si ponga fine all¹impunità relativa al Massacro di Eldorado
de Carajás, dove, il 17 aprile del 1996, 19 lavoratori rurali
senza terra sono stati barbaramente assassinati dall¹azione della Polizia
Militare dello Stato del Pará. Esigiamo la fine dell¹impunità per
i crimini del latifondo. Nell¹agosto del 1999 fu realizzato un processo
nel quale i poliziotti furono assolti, ma raccogliendo il ricorso degli
avvocati del MST e del Pubblico Ministero, il Tribunale di Giustizia del Para,
decise di annullarlo.
Un altro processo fu realizzato nel maggio 2002
e finì con la condanna del colonnello Mário Colares Pantoja e del
capitano Raimundo José Almendra Lameira mentre tutti gli altri
ufficiali, graduati e soldati semplici che avevano partecipato all¹operazione
sono stati assolti.
Il prossimo 19 novembre, la 2° Camera Criminale
del Tribunale di Giustizia del Para realizzerà in un¹unica sessione, il
giudizio dei ricorsi presentati dall¹accusa e dalla difesa.
Esigiamo
che il Tribunale di Giustizia del Pará mantenga la sentenza
che ha condannato il colonnello Mário Colares Pantoja e il
capitano Raimundo José Almendra Lameira e che gli altri poliziotti siano
sottoposti a un nuovo processo. E¹ inaccettabili l¹assoluzione dei poliziotti
che hanno eseguito il massacro.
³Se noi staremo zitti, le
pietre parleranno² - (Pedro Tierra)
VOGLIAMO GIUSTIZIA PER
ELDORADO DOS
CARAJAS!
**********************************************************************
2)
COMUNICATO DEL MOVIMENTO SENZA TERRA
Il Tribunale di
Giustizia del Pará giudicherà i ricorsi relativi al processo per il massacro
di Eldorado de Carajás.
Il prossimo 19 novembre verranno
giudicati i ricorsi in appello relativi al processo che ha valutato le
responsabiiltà dei poliziotti militari nel Massacro di Eldorado de
Carajás.
Il Massacro di Eldorado de Carajás è avvenuto il
17 aprile 1996, quando la Polizia Militare dello Stato del Pará, al tempo del
governatore Almir Gabriel, uccise 19 lavoratori rurali Sem Terra che
stavano partecipando a una marcia. Il massacro fu realizzato sulla strada
PA 150, curva ³S², comune di Eldorado de
Carajás.
Nell¹agosto del 1999 fu realizzato un processo, nel
quale i poliziotti furano assolti, ma, accettando il ricorso degli avvocati
del MST e del Pubblico Ministero, il Tribunale di Giustizia del
Pará ha deciso di annullarlo.
Un altro processo c¹è stato nel
maggio del 2002 ed è finito con la condanna del colonnello Mário
Colares Pantoja e del capitano Raimundo José Almendra
Lameira. Tutti gli altri ufficiali sono stati assolti con i graduati e soldati
semplici che hanno partecipato all¹operazione.
Il MST ha deciso di non
partecipare a questo secondo processo, perché diversi fatti ci aveva messo in
guardia sulla possibilità che sarebbe stata favorita l¹assoluzione dei
colpevoli e la conseguente impunità nei crimini contro lavoratori
rurali.
Contro l¹assoluzione dei 128 poliziotti militari, il Pubblico
Ministero ha presentato un ricorso in appello, chiedendo l¹annullamento del
processo. Contro la condanna del colonnello Pantoja e del capitano Lameira,
gli avvocati della difesa hanno fatto ricorso in appello chiedendone
l¹annullamento.
Il giudizio sui ricorsi sarà realizzato il 19
novembre, dalla 2° Camera Criminale del Tribunale di Giustizia dello Stato del
Pará, avendo come Relatore Rômulo
Nunes.
Riteniamo che solo la pressione popolare, dell¹opinione pubblica
e della società civile organizzata, possa cambiare questo quadro di
ingiustizie e impunità.
Convochiamo tutte le persone, organizzazioni
personalità, parlamentari, artisti, intellettuali, tutti quelli che sono
impegnati nella causa della Giustizia a inviare lettere, fax, messaggi
elettronici ecc. alle autorità sotto elencate, chiedendo la fine dell¹impunità
nello stato del Pará e che SIA MANTENUTA LA SENTENZA CHE HA
CONDANNATO GLI UFFICIALI E CHE GLI ALTRI POLIZIOTTI ASSOLTI SIANO
SOTTOPOSTI A UN NUOVO PROCESSO.
************************************************** 3)
Il Massacro di Carajas continua ad essere impunito
All¹inizio del
1996 centinaia di famiglie si riparavano sotto baracche improvvisate lungo la
strada vicina alle città di Curionopolis e Paraupebas, nella zona est
dello stato del Pará. Era la fine del percorso della strada della
Valle del Rio Doce che espelleva migliaia di contadini poveri venuti da tutto
il nordest con il sogno della terra promessa. Una terra fertile e abbondante,
lì di fronte ai loro occhi. Ma recintata. Oltre il recinto un latifondo di
50.000 ettari. Stanchi di aspettare, decisero che parte di loro, circa mille
persone, avrebbero marciato in direzione di Maraba. Si trattava di più di 300
chilometri di marcia. E partirono. Preoccupato per la quantità di
persone coinvolte, poveri, il governatore Almir Gabriel promise di trovare una
soluzione, disse che avrebbe inviato ceste basiche e qualche autobus per
trasportare le persone a Belem, a più di 1000 chilometri, dove avrebbero
negoziato una soluzione. I marciatori erano fermi alla curva della S,
vicina alla città di Eldorado do Carajas. Quando il 17
aprile del 1996, arrivò la "soluzione" del governo. Subito
dopo mezzogiorno, arrivarono alcuni autobus, i manifestanti pensarono che
erano quelli che gli erano stati promessi per andare a Belem. Gli autobus
erano pieni di soldati della Polizia Militare. Un battaglione venne da
Parapuebas e non li lasciò tornare indietro. Un altro battaglione venne da
Maraba. E i mille marciatori furono accerchiati. Da uno dei lati i poliziotti
usarono anche un camion per trasportare buoi dei latifondisti per
impedire che la gente ³scappasse². Prima di uscire dalle caserme ebbero
l¹attenzione di togliere dalle divise le targhette che identificano i nomi. I
fucili e i mitra ritirati dal deposito non furono registrati. E così le
munizioni. Passarono per l¹Ospedale di Maraba e chiesero ai medici di restare
di guardia. Il risultato già lo conoscete. Un massacro. I soldati tiravano
come bestie feroci incontrollabili su una moltitudine di uomini, donne e
bambini. Poveri. Tutti alla fine del percorso della speranza e della
migrazione. Bisognava dare una lezione a questi senza terra vagabondi, grida
vano i comandanti allucinati! Risultato ottenuto alla fine del pomeriggio:
19 morti e centinaia di feriti. Una situazione disperata. Si parla
dell¹esistenza di più morti, perché le camionette della polizia partivano di
corsa cariche di corpi. Siccome si tratta di una regione di frontiera agricola
e di migrazioni, con molte persone senza famiglia, senza documenti, molto
lontani dal loro luogo di origine, nessuno saprà mai quanti sono stati i
morti.
La sacietà pianse. Il governo si vergognò. Creò allora il
Ministero dello sviluppo agrario ed espropriò le tre fazendas rivendicate, che
oggi sono insediamenti, ma questo è costato molte vite.
E i
responsabili del massacro? Beh, questa è un¹altra storia. Il
processo giudiziario fu montato in maniera che non fossero identificati
quelli che avevano sparato. I mandanti sì, si conoscevano. I
responsabili anche. Ma nessuno di loro fu giudicato nel processo. Furono
accusati solo due ufficiali e 158 soldati.
Dopo 6 anni, nel maggio del
2002, ci fu il Giurì Popolare per giudicare i soldati e gli ufficiali. Il
processo dei soldati finì con l¹assoluzione di tutti. Nessuno aveva tirato!
Non c¹erano prove materiali. E gli ufficiali che comandarono l¹azione furono
condannati a più di 200 anni di prigione. Di fronte a questo ci furono due
ricorsi: il Pubblico Ministero e gli avvocati dei senza terra ricorsero perché
tutti i responsabili fossero condannati. E gli avvocati degli ufficiali
ricorsero perché fossero assolti, dicendo che non avevano dato l¹ordine di
uccidere. Conclusione: fino ad oggi, nessun responsabile, nessuno di
quelli che partecipò al massacro passò un¹ora in carcere. Ma tra i
sopravvissuti senza-terra altri due sono morti per le conseguenze dei colpi
ricevuti e ci sono altre 65 persone che non possono più lavorare in
agricoltura. Mutilati. Questi ricorsi saranno giudicati ora, nel Tribunale
di Giustizia del Pará, non più da un Giurì Popolare, ma da alcuni
giudici togati, il 19 novembre, venerdi prossimo.
Se pensate che il
Brasile sia pieno di impunità, se pensate che la società brasiliana esige la
punizione dei responsabili per un massacro così odioso, scrivete al Presidente
del Tribunale di Giustizia, giudice Maria Brabo de
Souza, rua Tomazia Perdigão, 310 cep 66015-260 Belem-
Para email des.maria.brabo at tj.pa.gov.br Ed esprimetegli i vostri
sentimenti. Il popolo e i senza terra vogliono solo giustizia!
Joao pedro stedile, dirigente do mst e da v ia
campesina brasil
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