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ComStampa-Ecuador: libero commercio alla prova di forza



Associazione Culturale SELVAS.ORG - Osservatorio Indipendente sulla Regione
Andina


ECUADOR - Al via tra le proteste la quinta Ronda di negoziazioni tra i Paesi
Andini e gli USA

Il "Libero Commercio" alla prova di forza

Da Guayaquil per Selvas.org Tancredi Tarantino*

GUAYAQUIL - Sotto strette misure di sicurezza e accompagnata da grandi
proteste dei movimenti sociali ed indigeni, si è aperta la "V Ronda" di
negoziazioni del Trattato di Libero Commercio - TLC - tra i Paesi andini
(Ecuador, Colombia, Perú) e gli Stati Uniti.
Fino a venerdì, circa mille e cinquecento partecipanti, tra delegati e
tecnici, saranno riuniti nell'Hilton Colòn Hotel, uno dei più esclusivi
alberghi di Guayaquil, capitale economica e principale porto ecuadoriano,
per discutere sugli aspetti normativi e sulle rispettive offerte di prodotti
industriali e agricoli.

I 16 tavoli di discussione, che si costituiranno a partire da oggi,
riguarderanno temi come i sussidi, l'accesso ai mercati, la proprietà
intellettuale, le privatizzazioni, gli investimenti esteri ed i servizi
finanziari. Si tratta di aspetti particolarmente sensibili dell'accordo, la
cui discussione è stata rimandata finora proprio a causa dei forti contrasti
tra i Paesi coinvolti.
L'obiettivo di questa ronda è quello di trovare dei punti di contatto tra la
delegazione statunitense, che preme affinché i Paesi andini eliminino le
proprie barriere doganali e privatizzino servizi come l'acqua e le
telecomunicazioni, e il blocco andino che insiste affinché gli USA pongano
dei limiti ai sussidi all'agricoltura, che falsano le regole della libera
concorrenza, e permettano il libero accesso al loro mercato interno dei più
importanti beni di esportazione dei paesi latinoamericani.

Le discussioni di realizzano a porte chiuse e soltanto 600 imprenditori
hanno avuto accesso alla cosiddetta "stanza a fianco", dove possono
consultare i documenti che usciranno dai diversi tavoli, con l'obbligo però
di non divulgare nessuna delle informazioni a cui avranno accesso.
Nel frattempo, diverse organizzazioni di lavoratori ecuadoriani hanno
realizzato i primi sit-in di protesta contro il TLC nelle vicinanze
dell'Hilton Colòn Hotel.
Sempre nel corso della mattinata di ieri, cinque attiviste di Acciòn
Ecologica, una organizzazione ambientalista ecuadoriana, eludendo i
controlli di sicurezza, sono entrate nell'albergo mostrando striscioni di
protesta contro i delegati dei diversi Paesi.


Per mercoledì 27 novembre, inoltre, i movimenti sociali guidati dalla
CONAIE, la principale confederazione indigena dell'Ecuador, hanno annunciato
una marcia di protesta per esigere una consulta popolare affinché il popolo
ecuadoriano possa pronunciarsi sul TLC.


*Tancredi Tarantino , ricercatore indipendente, ha curato diversi dossier
sull'America Latina e sulle politiche neoliberiste della Banca Mondiale.
Laureato in Giurisprudenza a Pisa, con una tesi in Economia Politica sulla
Banca Mondiale, ha concluso un Master in giornalismo. Attualmente è in
Ecuador per un progetto internazionale
Nel luglio 2004 ha fornito oltre due ore di dirette radiofoniche dal Forum
Sociale delle Americhe per Selvas.org . E-mail : tanc at email.it


(Il presente articolo è utilizzabile con la citazione dell'autore e di
Selvas.org.)


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