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Cap Anamur e respingimenti alla frontiera.



as. int. mi ranchito" <miranchitoarci at yahoo.it> wrote: 
Compagne/compagni, vorrei ricordare che i respingimenti alla frontiera, in 
questi primi mesi del 2004 sono stati 24.202: una immensa Cap Anamur che si 
attua quotidianamente ai valichi italiani (leggere sotto Ansa 29/6/2004).

Al di la' della grave vicenda dei migranti della Cap Anamur, caso spettacolare 
di violazione dei diritti umani, il nostro impegno deve essere sistematico e 
metodico e deve attivarsi contro ogni atto differenzialista e razzista.

La legge Bossi/Fini/Berlusconi, figliazione della famigerata legge 
Turco/Napolitano,  e' parte di un impianto di norme discriminatorie e 
segregazioniste piu' generali, tra cui la legge 30/2003 sul lavoro e quelle che 
ostacolano l'esercizio dei diritti civili, sociali, politici e culturali 
delle/dei lavoratrici/lavoratori migranti.

Con solidarieta'.

Roberto

 

 

(ANSA) - ROMA, 29 GIU - Aumenta la pressione migratoria illegale in Italia nel 
2004. Da gennaio a maggio sono stati rintracciati 46.825 clandestini: erano 
stati 41.204 negli stessi mesi dell' anno precedente. Si tratta di un 
incremento del 13%. In questo periodo, però, si è registrato un calo degli 
sbarchi: da 3.936 a 1.752. Sono gli ultimi dati sul fenomeno, forniti dal 
prefetto Alessandro Pansa, direttore centrale dell' immigrazione e della 
polizia delle frontiere, attraverso il sito internet della polizia di Stato. 
Nel corso del 2003 la pressione migratoria illegale ha subito una flessione 
netta: gli stranieri rintracciati in posizione irregolare sono stati 81.775, 
contro i 113.090 del 2002. Questa tendenza è confermata anche dai respingimenti 
alla frontiera: da 37.656 a 24.202. Ma nei primi 5 mesi di quest' anno, i 
numeri indicano un' inversione della tendenza. Quanto ai clandestini 
effettivamente allontanati dall' Italia, sono stati 27.155 (il 58% degli 
irregolari rintracciati);
 erano stati 24.165 nello stesso periodo del 2003. Continuano invece a 
diminuire anche nel 2004 gli arrivi via mare di clandestini: nel periodo 
gennaio-maggio 2002 erano stati 9.737; erano scesi a 3.936 nei primi 5 mesi del 
2003; sono diventati 1.752 quest' anno. Quasi la totalità (1.740) sono sbarcati 
in Sicilia (erano stati 3.678 nel 2003); 12 in Calabria (contro i 177 del 2003) 
e nessuno in Puglia (81 nel 2003). Capitolo emersione: sono state presentate 
istanze di regolarizzazione per 694.312 stranieri; al 19 aprile del 2004 è 
stato rilasciato un permesso di soggiorno a 640.011. Il più alto numero di 
permessi è stato rilasciato a cittadini rumeni (133.607), seguiti dagli ucraini 
(100.727), dagli albanesi (47.388) e dai marocchini (47.406). (ANSA). 
2004-06-29 16:46 


Alice <osservatorio_corelli at yahoo.it> wrote: -----Messaggio originale-----
Da: Filippo Miraglia [mailto:miraglia at arci.it]
Inviato: lunedì 5 luglio 2004 14.34
 
arci
Nuova Associazione
Via dei Monti di Pietralata, 16 -  00157 Roma 
--------------------------------------------------------------------------------

 
 
Alla c.a. dei 
Comitati Regionali
Comitati Territoriali
Componenti del Consiglio Nazionale 
ARCI Nuova Associazione
 
 
 
Care compagne e cari compagni,
avrete seguito dagli organi di informazione nazionali la vicenda della nave 
tedesca Cap Anamur, che ospita a bordo 37 profughi sudanesi raccolti dalla nave 
nel canale di Sicilia.
Il governo ha finora mantenuto una posizione negativa facendo ricorso agli 
accordi internazionali in tema di diritto d'asilo (in particolatre la
Convenzione di Dublino e il protocollo di New York), sostenendo che la nave 
avrebbe dovuto sbarcare i profughi a Malta e che quindi non possono sbarcare in 
Italia.
La posizione del tutto strumentale del governo, tende ad evitare che si apra un 
canale di ingresso protetto per i richiedenti asilo, cosa che noi
auspichiamo da anni, e che la vicenda della Cap Anamur possa diventare un 
"pericoloso precedente" in tal senso.
Siamo intervenuti con un appello ai sindaci che trovate di seguito, al quale ha 
risposto direttamente l'ANCI e in particolare il sindaco di Ancona responsabile 
del gruppo immigrazione dell'associazione dei comuni italiani.
Stiamo raccogliendo le adesioni di sindaci importanti, adesioni che sarebbe 
utile venissero anche dal territorio con l'impegno dei comitati.
Nei prossimi giorni siamo stati chiamati dalle altre organizzazioni a 
collaborare per una visita sulla nave Cap Anamur che dovrebbe svolgersi
giovedì 8 luglio e per la quale stiamo con Alfio Foti, Carmen Cordaro e gli 
altri compagni dell'ARCI Sicilia che ringrazio. Saremo quindi impegnati ad 
aprire una falla in questo muro che il governo sta cercando di costruire 
intorno al nostro Paese contro gli immigrati e lo faremo in questi giorni con 
il contributo di tutti e come sempre in collaborazione con il movimento, le 
organizzazioni sindacali e le istituzioni democratiche.
Stiamo preparando con i nostri amici dell'ASGI un ricorso delle ong alla Corte 
Europea dei Diritti Umani (CEDU) ed uno a firma degli stessi profughi che 
porteremo giovedì sulla nave.
Mi scuso per la sommarietà di questa nota che cercherò di aggiornare nelle 
prossime ore.
Sono sempre a disposizione per ogni chiarimento.
saluti
 
Filippo Miraglia
Responsabile ARCI Nazionale Immigrazione 
piazza dei Ciompi 11, 50127 Firenze
via dei Monti di Pietralata, 16, 00157 Roma
e mail miraglia at arci.it


 
 
 
 
 
 



Appello ai sindaci italiani per l'accoglienza dei profughi della Cap Anamur 
La vicenda dei 37 profughi sudanesi della Cap Anamur spiega bene qual è 
l'Europa che non vogliamo. L'Europa che purtroppo prevale anche nella bozza di 
Costituzione e che il governo Berlusconi ben rappresenta. Non vogliamo una 
Europa disumana in cui prevalgano calcoli e discorsi politicisti anche di 
fronte alla vita delle persone, alle tragedie umane, alle conseguenze nefatse 
delle guerre.
Vogliamo invece una Europa costruita dal basso, in cui il riconoscimento di 
diritti, primo tra tutti quello alla vita e al benessere delle persone,
rappresentino la via maestra.
Per questa ragione pensiamo che alla volontà di chiusura del governo, che 
ricorre a presunte questioni procedurali senza alcun senso di responsabilità e 
incurante della storia e della vita di questi 37 profughi, possa e debba 
rispondere una volontà ed una disponibilità all'accoglienza delle comunità 
locali, delle tante città che pochi giorni fa hanno affidato il governo in gran 
parte alle forze di centro sinistra. E se c'è uno spazio nel quale deve essere 
evidente una differenza tra questo governo e l'opposizione è proprio quello del 
riconoscimento dei diritti e del rispetto della vita e della dignità delle 
persone.
Facciamo appello ai sindaci dei comuni italiani affinchè ciascuno di loro 
dichiari al governo e al Ministero dell'Interno la propria disponibilità ad 
accogliere e farsi carico di almeno uno di questi 37 profughi.
Facciamo in modo che l'esistenza di una Italia della solidarietà, dei diritti e 
dell'accoglienza prevalga su quella della chiusura e della intolleranza.
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Il seguente appello arriva dalla nave Cap Anamur.

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Appello dalla Cap Anamur
Da giovedì mattina la nostra nave incrocia 15 miglia davanti a Porto Empedocle 
in Sicilia. Noi insistiamo a voler entrare nel porto così come avevamo 
progettato ed eravamo anche stati autorizzati a fare. Finora le autorità non ci 
hanno comunicato perché venga ora negata l'autorizzazione che ci era stata 
originariamente concessa.
Il confronto con diverse forze armate dello Stato italiano è grottesco e mira 
evidentemente a gettare nell'ansia se non nel terrore il nostro equipaggio e i 
passeggeri a bordo. Protestiamo contro questo trattamento.
I naufraghi che abbiamo salvato non sono "clandestini", non avendo ancora 
oltrepassato le frontiere europee. Conformemente agli ordini e in
ossequio ai precetti del diritto internazionale, così come della prassi 
abituale, noi abbiamo immediatamente comunicato la lista di tutte le persone a 
bordo. Tutto questo non può in alcun caso essere interpretato come "tentativo 
di entrata illegale". Non abbiamo intenzione di
scontrarci con il governo italiano o di fare pressione su chicchessia.
Chiediamo semplicemente il diritto di entrare a Porto Empedocle, perché la 
situazione a bordo diviene sempre più difficile. E' certo che coloro che ci 
impediscono di portare i naufraghi in un porto sicuro, sono anche pienamente 
responsabili delle conseguenze. Non ci lasceremo dirottare in un altro porto. 
Abbiamo 37 naufraghi a bordo e non siamo perciò nella condizione di metterci a 
giocare con le autorità. Deve essere trovata una soluzione adeguata agli 
standard internazionali dei diritti dell'uomo e sulla base dei principi 
umanitari. La domanda su come debba essere trattata una simile situazione deve 
trovare risposta sul piano dell'Unione europea: è la politica dell'Unione 
europea, condotta violentemente dalla guardia costiera, dalla marina e dalla 
guardia di finanza italiane, che ci impedisce di aiutare altre persone in 
condizione di bisogno. Facciamo appello a tutti gli europei, e soprattutto ai 
cittadini e alle cittadine italiane, affinché rendano chiaro che una simile 
politica
 non viene condotta in loro nome. 
Noi continueremo a salvare tutte le vite umane che possiamo. Lo facciamo perché 
non vogliamo che la morte di centinaia, forse migliaia di persone venga 
considerata come un "caso normale" europeo.
Come organizzazione umanitaria indipendente dobbiamo continuare nella nostra 
opera di salvataggio perché altrimenti nessuno lo fa. 
Chiediamo alle donne e agli uomini d'Europa di farsi carico di questa 
situazione.



A presto
per la Segreteria dell'Osservatorio
Alice


"Credo che il puro fatto di esistere implichi una certa responsabilità verso il 
futuro, verso ciò che esisterà dopo di noi."
Gioconda Belli 






                
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