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rio de janeiro: 39.000 desaparecidos in dieci anni



SAN PAOLO - Negli ultimi dieci anni, a Rio de Janeiro oltre 76.000 persone
sono state uccise e 39.000 sono scomparse senza lasciare traccia, in gran
parte
a causa della violenza urbana provocata dal narcotraffico. Lo ha rivelato
uno studio dell'università Candido Mendes di Rio, che ha esaminato tutti i
dati
riguardanti la violenza nella città.

«Sono cifre spaventose, che mostrano l'inesistenza di qualsiasi politica di
sicurezza pubblica, mentre è chiaro che la polizia stessa contribuisce ad
aumentare
la violenza - ha commentato la sociologa Leonarda Musumeci, che ha
coordinato la ricerca -. Molti morti sono vittime della guerra delle bande
del narcotraffico
nelle favelas, che finiscono nei molti cimiteri clandestini disseminati
nelle zone più impreviste di Rio».

Secondo la polizia, i «desaparecidos» sono quasi tutti di sesso maschile,
tra i 18 e i 26 anni. Ogni cento scomparsi, più di 70 sono legati in qualche
modo
al traffico di droga, come trafficanti o acquirenti di droga. «Sono molto
frequenti i casi di tossicodipendenti o di gente che consuma e smercia al
dettaglio,
che vanno nelle favelas a comprare droga e poi, per liti o debiti con gli
spacciatori, finiscono assassinati e i loro corpi spariscono senza lasciare
traccia
- ha detto Gilvan Ferreira, ispettore dell' antidroga della polizia
carioca -. Di recente un boss ha cominciato ad obbligare la gente 'normale
della favela
a far sparire i cadaveri, in modo da non 'sporcarsi le manì e coinvolgere
quelli che non vogliono avere a che fare con la malavita».

A PRESTO

PIER LUIGI GIACOMONI