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[NuevaColombia] COLOMBIA: INGIUSTIZIA SOCIALE E CRISIIRREVERSIBILE!
- Subject: [NuevaColombia] COLOMBIA: INGIUSTIZIA SOCIALE E CRISIIRREVERSIBILE!
- From: "nuovacolombia" <nuovacolombia@yahoo.it>
- Date: Mon, 5 Apr 2004 09:41:22 +0200
COLOMBIA: INGIUSTIZIA SOCIALE E CRISI IRREVERSIBILE!
I dati qui di seguito riportati sono stati raccolti tra il 2003 e
gli inizi del 2004. Essi evidenziano come in Colombia la situazione
di povertà ed ingiustizia sociale stia sempre più coinvolgendo la
quasi totalità della sua popolazione. L'attuale governo, presieduto
da Alvaro Uribe Vélez, non ha fatto altro che aggravare tale
condizione spingendola verso il baratro dell'insostenibilità ed un
punto di non ritorno.
- la popolazione colombiana è stata calcolata tra i 43 ed i 45
milioni (il dato è volutamente impreciso per l'alto numero di
sfollati difficilmente censibili), dei quali 33.110.000 (ovvero il
77%) vivono in condizione di miseria e povertà (fonte: Dipartimento
Nazionale di Pianificazione).
- 9 milioni di colombiani (il 20%) vivono al di sotto della soglia
di povertà, e cioè in una situazione di miseria,
guadagnando appena 1 dollaro al giorno.
- 24 milioni (il 57%) vivono ai limiti della soglia di povertà,
guadagnando 2 dollari al giorno circa.
- Mentre nel 1988 il tasso d'indigenza era del 17,9%, nel 2000 è
stato del 23,45%.
- I colombiani indigenti nel 2003 erano 10.200.000, 1 milione in più
rispetto all'anno precedente (fonte: CEPAL, Commissione Economica
per l'America Latina).
- Mentre nel 1990 il 10% più ricco guadagnava 40 volte in più del
10% più povero, nel 2000 il 10% più ricco ha guadagnato 60 volte in
più del 10% più povero.
- L'indicatore di disequilibrio sociale è ritornato agli stessi
livelli di quasi 40 anni fa. Le entrate dei poveri crollano del 20%
mentre quelle dei ricchi solo del 5% (fonte: DANE, Dipartimento
Nazionale di Statistica).
- Secondo un'inchiesta sulla qualità della vita in base al
coefficiente di Gini (nel quale 0 è l'uguaglianza perfetta e 1 è la
disuguaglianza perfetta tra ricchi e poveri), la Colombia si colloca
intorno allo 0,60, indicatore che non ha nessun paese dell'America
Latina ad eccezione del Brasile, che ha il più elevato disequilibrio
del mondo. I casi più drammatici negli ultimi 6 anni sono a Bogotà
(da 0,55 a 0,62) e nel Valle (da 0,49 a 0,55).
- A livello di pensioni, il 70% dei fondi è stato destinato nel 2003
al 20% della popolazione più ricca, mentre al 20% della popolazione
più povera meno dell'1% (fonte: ARGENPRESS).
- Il tasso di disoccupazione è passato dal 18,2% del 1988 al 28.9%
del 2000.
- Secondo la ACOSET (Asociaciòn de empresas de servicios
temporales), la percentuale di lavoro informale nelle principali
città colombiane è la seguente:
• Bogotà, 57%
• Medellin, 50%
• Cali, 63%
• Barranquilla, 68%
• Pasto e Cucuta, oltre il 70%
- Secondo ASOBANCARIA, vi sono in Colombia solamente 15 milioni di
occupati, dei quali 9 (il 60%) lavorano nel settore informale
dell'economia senza un salario nè forme di protezione alcune.
- Secondo dati diffusi all'inizio del 2004 dal DANE (Dipartimento
Nazionale di Statistica), 6 nuovi occupati su 10 sono lavoratori
informali.
- Secondo EL TIEMPO (del 3\08\03), il tasso di disoccupazione
ufficiale della sola Bogotà è del 17,3%, il più alto dell'America
Latina, con un indice di sottoccupazione del 33%.
In pratica, su una popolazione di circa 6 milioni di abitanti, i
disoccupati o sottoccupati sono 3 milioni (il 50%). Di questi, 1
milione vive nella povertà assoluta (il 17%).
- In Colombia avvengono 555 incidenti sul lavoro al giorno, e cioé
24 all'ora (dati dell'Istituto della Sicurezza Sociale), senza
contare tutti quelli subiti da lavoratori non sindacalizzati, non
regolarizzati e non iscritti ad uno dei vari enti ed istituti di
assistenza sociale.
- In Colombia i giovani tra i 14 e i 20 anni sono 11 milioni. Il
33,31% è disoccupato, tra di essi il 2,6% possiede un titolo
universitario.
- Tra le ragazze: il 22% di coloro che hanno 17 anni, il 12% di 16
anni e il 3% di 15 anni sono ragazze madri; la media delle giovani
adolescenti che restano incinte è del 19%. Esse provengono dagli
strati sociali più poveri.
- Secondo dati del febbraio 2004, l'ACNUR (Alto Commissariato delle
Nazioni Unite per i rifugiati) ha collocato la Colombia come terzo
paese al mondo -dopo Sudan e Repubblica Democratica del Congo- con
il maggior numero di profughi interni, circa 3 milioni.
- Si calcola che nel 2005 la popolazione colombiana sarà di 50
milioni; ciò comporterà 8 milioni di poveri in più.
Questi dati, già di per sé altamente eloquenti, proveniendo da fonti
quasi tutte ufficiali e/o filogovernative sono da considerarsi non
esaustivi ed in generale calibrati al ribasso.
Ciò nonostante, dimostrano nitidamente la gravità delle condizioni
socio-economiche che l'integralismo liberista ed il terrorismo di
Stato impongono al popolo colombiano, e descrivono una crisi
strutturale irrisolvibile nell'ambito dell'attuale modello di
sviluppo capitalista dipendente, oltre che deformato.
E' una vergogna che vi sia, in Colombia e non solo, chi si azzardi
ancora a parlare di questo paese martoriato come della "democrazia
più antica del continente" (definizione coniata a Washington).
Vadano a raccontarlo ai lavoratori, ai disoccupati, agli sfollati ed
alle vittime della repressione del narco-fascista Uribe Vélez! La
risposta, secondo la miglior tradizione di resistenza e lotta del
popolo colombiano, é e sarà ancora e sempre una sola:
Verso la Nuova Colombia, in pace e con giustizia sociale, fino alla
vittoria finale!
Associazione nazionale Nuova Colombia
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