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Su Selvas.org le "ULTIME ECUADOR"
- Subject: Su Selvas.org le "ULTIME ECUADOR"
- From: "selvas" <info@selvas.org>
- Date: Tue, 23 Dec 2003 17:41:31 +0100
Su Selvas.org, le ultime notizie da Tancredi Tarantino.
http://www.selvas.org/newsEC0703.html
Le dichiarazioni dell'assemblea unitaria svolta il 22 dicembre a Quito,
sono il PRELUDIO DI UN NUOVO "LEVANTAMIENTO"
ad un anno dall'elezione del Presidente Gutierrez.
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Anno nuovo Governo nuovo: nel tentativo di lasciarsi alle spalle lo scandalo
del narcotraffico, il Presidente Lucio Gutierrez nomina nuovi Ministri e
Sottosegretari. Il 2004 però continua a prefigurarsi pieno di insidie per
"el coronel", e le proteste di indigeni, professori, medici e paramedici
sembrano condurre il Paese verso un nuovo levantamiento. Il 22 dicembre,
nell'assemblea unitaria dei movimenti indigeni, sociali, contadini e dei
partiti democratici e di sinistra si afferma: Presidente traditore!
Gutierrez cambia faccia, ma i guai restano
Di Tancredi Tarantino - Da Quito per Selvas.org
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* Documenti: Decisione dell'Assemblea del 22 dicembre: Gutierrez è traditore
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* Documenti: Il movimento indigeno si rafforza in vista del 2004
Pachakutik e Conaie puntano sui poteri locali (In spagnolo)
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Quito - 22/12/2003
Dopo settimane di attese e di tensioni e dopo nemmeno un anno dall'inizio
della legislatura, il preannunciato rimpasto di Governo è arrivato.
Quattordici, tra Ministri e Sottosegretari, sono stati coinvolti in questo
rinnovamento del Gabinetto ecuadoriano: tra i nuovi arrivati, Raúl Baca al
Ministero degli Interni, Patricio Acosta al Welfare, Roberto Passailaigue
all'Educazione, Teófilo Lama alla Sanità, Jorge Repetto alla Famiglia, Raúl
Izurieta al Lavoro e Gladys Eljuri al Turismo.
Misure drastiche, dunque, adottate dal Presidente Lucio Gutierrez in seguito
allo scandalo del narcotraffico che vede coinvolto il suo partito, Sociedad
Patriotica, accusato di aver ricevuto un finanziamento di 30 mila dollari da
parte dell'imprenditore Cesar Fernandez, implicato adesso in uno dei più
importanti cartelli del narcotraffico mondiale.
I nuovi Ministri dovranno dunque tentare di restituire al Governo parte
della credibilità persa nel corso di questo anno a causa di una politica
interna spesso ambigua e di una politica estera fin troppo esplicita, sempre
condotta al fianco del Fmi e delle sue ricette di aggiustamento strutturale.
Anno nuovo, vecchia politica
D'altra parte, però, lo stravolgimento dell'esecutivo sembra essere dipeso
anche dal grave malcontento che in questi ultimi mesi è stato palesato da
vari settori della società, e che sembra essersi aggravato in seguito alla
detenzione per ventiquattro ore di Humberto Cholango, leader
dell'Ecuarunari, organizzazione indigena facente parte della Conaie.
Cholango è stato arrestato la sera del 12 dicembre con l'accusa di ingiuria
al capo di Stato, per aver dichiarato, nel corso di una trasmissione
televisiva, che il Presidente Gutierrez è un "bugiardo, incapace ed
incoerente". L'arresto è stato percepito dalla comunità indigena come
l'ennesima provocazione ed intimidazione nei confronti di uno dei settori
più avversi alle politiche sociali ed economiche attuate dal Governo.
Una misura, quella adottata dal capo della Polizia di Quito, Fabìan
Villarruel, che sembra aver inasprito lo scontro tra le organizzazioni
indigene e "el coronel" Gutierrez, giunto al potere proprio grazie
all'alleanza con le comunità indigene. La Conaie, infatti, ha indetto per il
22 dicembre un'importante assemblea, con l'obiettivo di ottenere l'appoggio
di altri settori della società ecuadoriana, per iniziare tutta una serie di
manifestazioni di protesta che potrebbero dar vita ad un nuovo
"levantamiento", dopo quello che il 21 gennaio del 2000 ha portato alla
destituzione del corrotto Presidente Jamil Mahuad.
CONAIE chiama Ecuador
I primi a rispondere alla chiamata indigena sono stati i professori che,
ormai alla loro sesta settimana di sciopero ad oltranza, dallo scorso
martedì hanno intensificato la protesta, iniziando uno sciopero della fame
che "avrà fine soltanto quando il Governo concederà l'aumento di 20 dollari
mensili promesso in campagna elettorale", secondo quanto dichiarato dai
vertici dell'UNE, principale sindacato di categoria.
Ma ad essere delusi dalla gestione Gutierrez e pronti ad unirsi alla Conaie,
sono anche i lavoratori del settore sanitario, che pochi giorni fa si sono
fermati per quarantotto ore, non solo a causa della decisione del Governo di
congelare i salari per i prossimi due anni, ma anche per chiedere la
creazione di centri di pronto soccorso in tutte le città del Paese.
A rendere ancora più tesa la fine di questo primo anno di governo, sono
infine le immagini di detenuti pronti a crocifiggersi e a cucirsi la bocca,
pur di ottenere il rispetto della Costituzione, in base alla quale nessuno
può essere trattenuto in carcere per più di un anno prima dell'inizio del
processo.
Da parte sua, il capo del Governo continua con la sua politica diretta a
spaccare il movimento indigeno, cercando consensi tra le comunitá non
appartenenti alla Conaie e all'Ecuarunari. Proprio ieri le immagini di
"Lucio" che consegnava di persona trattori ed altri strumenti agricoli agli
indigeni Chimbuleos della provincia del Tungurahua hanno fatto il giro del
Paese; ed altre iniziative simili sono previste entro la fine dell'anno.
L'Ecuador sembra dunque prepararsi ad un inizio del 2004 caratterizzato da
forti scontri sociali, di fronte ai quali, come ha dichiarato Blanca
Chancoso, dirigente della Conaie, "o Lucio Gutierrez si mostra disponibile a
venire incontro alle richieste di cambiamento provenienti dai diversi
settori della società, o il malcontento generalizzato del popolo ecuadoriano
porterà alla destituzione del Presidente".
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:: DOCUMENTO ::
Decisione dell'Assemblea del 22 dicembre:
Gutierrez è traditore
Titolo originale
Resoluciones de Asamblea Unitaria de los Movimientos Indígenas, Campesinos,
Sociales, Partidos Políticos de Izquierda y Democráticos
Quito, 22 de diciembre de 2003
La Asamblea de los Movimientos Indígenas, Campesinos, Sociales, Partidos
Políticos de Izquierda y Democráticos, reunidos en Quito a los 22 días de
mes diciembre, preocupados por el incumplimiento con el programa de Gobierno
ofrecido al Pueblo Ecuatoriano en Campaña y sobre todo con el espíritu de
transformación y cambio expresado el 21 de enero del 2000, decidimos:
1. Declarar a Lucio Gutiérrez TRAIDOR por no ser coherente con los
principios y programas que le permitieron triunfar en las urnas y por
haberse subordinado una vez mas al Partido Social Cristiano y a los
Planteamientos del Fondo Monetario Internacional FMI que han profundizado el
modelo neoliberal, la corrupción y pobreza para el 80% de los ecuatorianos.
2. Declarar que la unidad de los Movimientos Indígenas, Sociales,
movimientos y partidos políticos tiene ya un primer triunfo que es la
suspensión del alza del gas. Responsabilizar al Gobierno de Lucio Gutiérrez
por la critica situación económica del país, expresada en el fracaso de la
dolarización, el desfinanciamiento del presupuesto del 2004 y la
profundización de la pobreza y la crisis social. Advertimos que no
permitiremos nuevas medidas que afecten los intereses de los más pobres del
país.
3. Comunicamos al pueblo ecuatoriano nuestro compromiso de avanzar para
construir un plan de gobierno y un gobierno que sea capaz de representar los
intereses del país, de los pueblos indios, de los sectores marginados del
campo y la ciudad. Al mismo tiempo queremos AUTOCONVOCARNOS a todos los
sectores políticos y sociales comprometidos con el futuro del Ecuador y la
búsqueda de alternativas a una Gran Asamblea Nacional de los Trabajadores y
Los Pueblos del Ecuador, para el 14 de enero en la ciudad de Quito.
4. Conformar una Comisión de los diferentes sectores sociales para preparar
una propuesta programática que sirva de base para la unidad de todos los
ecuatorianos, recogiendo la propuesta de la CONAIE y otros sectores
sociales.
5. La Asamblea de los Movimientos Indígenas y Sociales, insiste en luchar
por la salida de Lucio Gutiérrez, por neoliberal, incoherente y traidor con
los pobres del país.
6. Expresar nuestra solidaridad con los maestros del país y exigir al
Gobierno el cumplimiento del acuerdo firmado el 11 de junio del 2003, en el
que se comprometió apoyar a la inversión educativa y en elevar de 40 a 60
dólares el salario básico de los maestros ecuatorianos.
7. Exigimos el cumplimiento de los acuerdos firmados con los productores
bananeros y nuestra oposición a los acuerdos que de manera unilateral
realizan en torno al ALCA y a un acuerdo bilateral con los Estados Unidos y
Canadá, con lo que se aniquilaría a todos lo productores agrícolas del País.
8. Expresar nuestra oposición frontal a la intención de Gutiérrez de
involucrarnos el Plan Colombia y la estrategia Norte Americana en la región.
9. Manifestarle al Gobierno y al Pueblo Ecuatoriano nuestra firme decisión
de no permitir la subasta del Patrimonio Nacional a través de la
privatización del Petróleo, la entrega de los cinco grandes campos a
compañías privadas, la concesión o la contratación de empresas
internacionales para la administración del patrimonio eléctrico y
telefónico, a si mismo ratificar nuestra oposición a la Municipalización del
Seguro Social en Guayaquil, mecanismo por el cual los grupos oligárquicos
pretenden apropiarse de los recursos de los ecuatorianos. Así mismo
rechazamos el congelamiento de los salarios de los trabajadores que por
pagar fielmente al FMI, se quita el pan de nuestros hijos.
10. Expresar nuestro rechazo a la política dictatorial y autoritaria del
Gobierno de Lucio Gutiérrez que se expresa en la brutal represión de los
maestros, a las organizaciones de Derechos Humanos, en la persecución a los
dirigentes sindicales y, el apresamiento de Humberto Cholango, Presidente
del ECUARUNARI, la criminal represión a los Pueblos de Sarayacu que luchan
por la defensa de su territorio contra la Petroleras y en el intento de
división del Movimiento Indígena.
11. Expresar nuestro respaldo a la huelga de hambre que realización los
maestros en todo el país y hacerlo presente en todos los espacios en que se
desarrolla esta medida de hecho.
12. Impulsar una Gran marcha hacia la Unidad Nacional, la misma que
participaran desde los diferentes partes y sectores del país.
Tratto da www.llacta.org