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cosa succede in Chiapas?



vi mandiamo, se volete utilizzarlo, un comunicato/articolo sul quello che
sta succedendo in Chiapas dove migliaia di zapatisti e gente di tutto il
mondo si trovera' negli Altos per salutare la nascita dei governi autonomi
un saluto

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LA ROTTURA DEL CERCHIO

Continua la marcia della dignita' dei popoli zapatisti del Chiapas. In queste
ore migliaia di indigeni, rappresentanti delle sette etnie esistenti in
tutto lo stato, si
stanno mettendo in marcia per raggiungere la regione de "Los Altos" dove
i giorni 8, 9 e 10 ad Oventic, uno dei cinque Aguascalientes nati come punto
d'incontro con la societa' civile, si riuniranno per festeggiare la nascita
dei governi autonomi regionali. E' quanto annunciato dai comunicati che
il
subcomandante Marcos ha inviato al mondo nei giorni scorsi. La festa celebrera'
la nascita dei "Caracoles" (chiocciole...) che assumeranno una grande
importanza
e significato come sedi delle "giunte di buon governo" (chiamati tali in
contrasto con il malgoverno) e continueranno ad essere, come lo sono stati
gli Aguascalientes, sentieri che collegano le terre in resistenza del Chiapas
con tutto il mondo.
E' la risposta degli zapatisti all'opposizione del governo a riconoscere
i diritti dei popoli indigeni. Ed e' la controffensiva politica di questi
mesi nei confronti di chi continua a non accettare le richieste rese note
per
la prima volta il 1 gennaio 1994.
In risposta alla guerra di bassa intensita', portata avanti dal governo,
dall'esercito e dai paramilitari, i municipi autonomi impugnano un grande
progetto politico: l'arma della parola e dell'azione quotidiana.
Un progetto di vita che ha rifiutato l'uso delle armi fin dai primi giorni
del conflitto quando erano state necessarie per poter esistere e aver un
peso politico dopo anni di oblio e repressione.
Nonostante cio' i tre poteri dello stato, il potere esecutivo, quello
legislativo
e il giudiziario (la Corte Suprema), hanno definitivamente chiuso le porte
all'approvazione della riforma voluta dalle 59 etnie indigene di tutto il
Messico.
Questa riforma e' nota come legge COCOPA ed e' nata come risposta di alcuni
deputati federali di diversi partiti dopo che il governo nel 1996 si era
rifiutata
di attuare i primi accordi, in materia di diritti e cultura indigeni, firmati
con l'EZLN dopo la mediazione della Commissione di Intermediazione (CONAI)
presieduta dal Vescovo Don Samuel Ruiz.
Accettare questa riforma avrebbe comportato la possibilita' per i popoli
indigeni di decidere, con soggettivita' giuridica, sulle proprie terre e
risorse e di amministrare secondo la loro cultura e tradizione la vita politica
e sociale delle comunita'.
Prospettiva che si e' scontrata con gli interessi economici e politici della
classe politica e del capitale nazionale ed internazionale. Forti sono i
loro appetiti sulle risorse, possibilita' turistiche, manodopera indigena
e biodiversita' presenti nei territori indigeni di tutto il paese e in
particolare
in Chiapas.
Nonostante l'immensa mobilitazione della "Marcia del colore della terra"
del 2001 e l'appoggio di gran parte dell'opinione pubblica nazionale, gli
zapatisti non sono riusciti ad ottenere quello che avevano richiesto, che
avrebbe rappresentato un passo avanti fondamentale verso il raggiungimento
di una pace degna e giusta.
In questi mesi di silezio apparente, i Municipi Autonomi hanno continuato
a costruire la loro forma di reistenza: l'autonomia.
Cosi' il giorno 9 ad Oventic sara' celebrata la nuova tappa del processo
di autonomia, cioe' la creazione di cinque giunte di buon governo territoriale,
formate dai rappresentanti dei municipi autonomi in resistenza nelle varie
regioni indigene del Chiapas.
Oltre a gestire la costruzione dell'autonomia, secondo il metodo del "comandare
obbedendo", dalla base (la comunita') attraverso i municipi fino alla regione,
porteranno avanti i rapporti con la societa' civile nazionale ed
internazionale.
Questo permettera' anche di iniziare il processo di riequilibrio delo sviluppo
dei Municipi Autonomi.
In questi anni infatti alcuni territori hanno potuto svilupparsi maggiormente
grazie anche alle diverse possibilita' legate al maggior o minore aiuto
ricevuto da chi, dall'esterno, appoggia la lotta degli zapatisti.
Le giunte di buongoverno decideranno che tipo di solidarieta' ricevere.
Il subcomandante, che ha annunciato di essere temporanamente portavoce non
solo dell'EZLN ma anche dei Municipi Autonomi, ha dichiarato che nei territori
zapatisti non saranno piu' permesse quelle forme di solidarieta' che non
rispettano le necessita', la dignita' e la lotta delle comunita' indigene:
l'invio di aiuti materiali "scarti inutilizzabili del mondo ricco" cosi'
come il paternalismo di alcune organizzazioni internazionali e ONG che
pretendono
di imporre i progetti e le loro forme e modi di realizzazione.
"Chi appoggia le comunita' - ha scritto il "sup" - non contribuisce solo
al miglioramento economico ma appoggia un progetto molto piu' pregnante:
la costruzione di un nuovo mondo che contenga molti mondi, dove l'elemosina
si trova solo nei romanzi di fantascienza".
Un aspetto importante che coinvolge tutti i gruppi e le ONG solidali con
gli zapatisti del Chiapas ma che interroga anche tutti coloro che danno
un contributo al miglioramento delle condizioni materiali e alla lotta e
dignita' contro la globalizzazione che saccheggia e schiavizza.
La delegazione di Mani Tese in Chiapas, formata da 20 studenti e lavoratori
provenienti
da varie citta' d'Italia, partecipera' all'evento di Oventic.
L'associazione Mani Tese appoggia da diversi anni i progetti dei municipi
autonomi in resistenza condividendo il loro cammino verso l'autonomia, che
attua in maniera unilaterale gli accordi di pace di San Andres contro la
volonta' belligerante del governo.
L'impegno mondiale per la pace e per i diritti dell'uomo passa dalle montagne
del sudest del Messico. In questo luogo, simbolo del movimento per
l'alternativa
al neoliberismo, si gioca una tappa fondamentale della lotta per un mondo
diverso.
Invitiamo la societa' civile in tutte le sue espressioni e gli enti locali
italiani ad informarsi ed informare sull'autonomia degli zapatisti ed
appoggiarla
politicamente e concretamente.

DELEGAZIONE IN CHIAPAS DI MANI TESE