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Nicaragua: I primi 100 giorni del presidente Bolaņos



  di Giorgio Trucchi http://www.carta.org/
Anche il nuovo Presidente della Repubblica del Nicaragua, Enrique Bolaņos,
ha toccato la simbolica quota dei 100 giorni di governo. Nella giornata di
ieri si č presentato alla nazione per annunciare i primi risultati ottenuti
in questo breve periodo e per fare un profilo di quello che sarā il suo
operato dei prossimi quattro anni.
Il Presidente é arrivato a questa giornata di valutazione dopo settimane di
scontro molto duro con l'attuale Presidente della Asamblea Nacional, Arnoldo
Alemān e con gran parte dell'apparato del PLC (Partido Liberal
Constitucionalista), compresa la netta maggioranza della bancata liberale.
I fatti ormai noti dello scandalo del canale televisivo statale, Canal 6,
attualmente chiuso per almeno tre mesi per mancanza di fondi e il continuo
affiorare di nuovi scandali di corruzione od arricchimento illecito da parte
della passata amministrazione, hanno ancora di pių ingigantito la rottura
tra il potere esecutivo, che in Nicaragua č in mano al Presidente della
Repubblica ed al Governo ed il potere legislativo che, per il momento, conta
ancora con una netta maggioranza liberale fedele ad Alemān.
Sul caso del Canal 6, la giudice Ileana Pérez, ha continuato per ora l'opera
della sua vice Gertrudis Arias e nei prossimi giorni, potrebbe spiccare
l'ordine d'arresto per tutte le personalitā coinvolte ed ha giā inoltrato
alla Asamblea Nacional la richiesta di sospensione dell'immunitā
parlamentare per i tre deputati liberali Arnoldo Alemān, Martha McCoy e
David Castillo. A questo proposito, il CEN (Comitato Esecutivo Nazionale)
che č l'organo direttivo del PLC, nei giorni scorsi ha votato all'unanimitā
l'appoggio totale ed incondizionato ai tre parlamentari ed ha annunciato che
nessun deputato liberale appoggerā la richiesta della giudice. Addirittura č
molto probabile che, la richiesta della giudice Pérez, non venga nemmeno
fatta passare a votazione, ma lasciata riposare nei cassetti della Giunta
Direttiva della Asamblea Nacional che, ricordo, č formata da 6 liberali ed
un solo sandinista.
Nel frattempo sono emersi nuovi scandali che coinvolgerebbero altre
istituzioni od imprese dello Stato come il IDR (Istituto di Sviluppo
Rurale), il INSS (Istituto di Sicurezza e Previdenza Sociale), ENITEL
(Azienda delle Telecomunicazioni) ed una nuova valanga dei famosi "checazos"
(assegni) che hanno portato, proprio nella giornata di oggi, 22 aprile,
all'arresto dell'ormai tristemente famoso ex Direttore della DGI (Direccion
General de Ingresos) Byron Jerez, amico fraterno di Arnoldo Alemān. In
pratica, quello di cui č accusato, č di aver fatto emettere assegni
dall'Impresa Nazionale Petrolera (Petronic) a favore della DGI; di farli
cambiare in dollari presso una Agenzia di cambio e poi di usarli per pagare,
attraverso vari prestanome, imprese di sua proprietā o comunque, a lui
legate.
E tutto questo sembra essere solo la punta dell'iceberg.
Questo primo concreto atto che vede l'arresto di uno degli "intoccabili"
dell'amministrazione passata č un chiaro segnale del nuovo corso e
lentamente, sembra che l'ago della bilancia cominci a pendere sempre pių a
favore di Bolaņos.
Un altro chiaro segnale č che la grande manifestazione in appoggio ai
deputati accusati nello scandalo del Canal 6, annunciata per fine mese dai
deputati liberali e dai settori pių duri del PLC con l'obiettivo di portare
in piazza pių di un milione di persone per dimostrare la forza del partito
al nuovo governo Bolaņos, č stata sospesa "per un cambiamento di strategia".
L'apparente decisione del nuovo Presidente Bolaņos di andare davvero a fondo
con gli scandali di corruzione della passata amministrazione sta, quindi,
creando un vero e proprio terremoto all'interno del PLC, ma anche di tutta
la societā nicaraguense che, ben presto, verrā chiamata ad entrare in gioco.
Gli schieramenti
Come interverranno i vari settori della societā nicaraguense e della
comunitā internazionale in questo conflitto sembra essere l'aspetto pių
interessante.
Attualmente, al fianco del Governo, si č schierato il COSEP (Consejo
Superior de la Empresa Privada), alcuni settori del PLC e la nuova bancata
"Azul y Blanco" (formata da quattro deputati liberali e dall'unico deputato
conservatore), gli Stati Uniti, seguiti dal crescente appoggio degli
Organismi Internazionali e gran parte della popolazione che, in
un'inchiesta, ha dimostrato di gradire l'operato di questi primi cento
giorni Lo stesso ambasciatore USA, Oliver Garza, ha dato "un dieci" ai primi
100 giorni di Bolaņos ed ha pių volte ventilato la possibilitā di togliere
il visto per l'entrata negli USA alle persone coinvolte negli scandali che
stanno trapelando, compreso lo stesso Alemān. Anche il Banco Mundial, il FMI
ed il BID (Banca Internazionale di Sviluppo), pur non avendo ancora firmato
i futuri accordi con il Governo nicaraguense, hanno perō pių volte fatto
capire che, questi ultimi, dipenderanno molto o quasi totalmente dalla
capacitā del Governo di andare a fondo sulla corruzione passata, recuperare
i soldi rubati e dimostrare un totale cambiamento di rotta.
Dall'altra parte della barricata, oltre alla parte pių condizionabile e
malleabile della base liberale ed alla struttura centrale del partito, che
seguono ancora il proprio caudillo, chi per scelta e chi per paura di
franare irreversibilmente insieme a lui, si č schierata, in modo inattesa,
la Chiesa Cattolica.
Il Cardinale Obando y Bravo, poco prima di partire per Roma dove veniva
beatificata una suora nicaraguense, aveva lanciato il suo messaggio
antigovernativo inaugurando una "caccia alle streghe", come quella dello
scorso anno a proposito di presunti attentati da parte dei movimenti
femministi a favore dell'aborto, in cui diceva che "nel Governo vi erano
persone che avevano parlato con settori del Vaticano affinché il Papa lo
mandasse in pensione". Appena tornato da Roma č stato ricevuto da una folla
osannante con in prima fila i deputati pių oltranzisti del PLC ed ha
ripetuto che: "La Chiesa viene attaccata 24 ore al giorno, ma non ha paura
perché gli uomini passano, mentre la Chiesa resta. La Chiesa, inoltre, vedrā
come sempre il funerale di chi non la ama".
Queste parole molto dure, a cui Bolaņos ha voluto rispondere sempre giurando
sulla tomba dei suoi cari che, il suo governo, appoggerā sempre la Chiesa
Cattolica ed il suo Cardinale, sembrano essere la reazione ad una serie di
misure governative che hanno tagliato borse di studio, che non venivano date
in base al rendimento accademico ed alle difficoltā economiche ma a
conoscenze, ad alcune Istituzioni educative religiose, tra cui la carissima
UNICA (Universitā Catolica Nicaraguense) il cui Rettore č il Presidente del
CSE (Consejo Supremo Electoral), Roberto Rivas. Un'altra motivazione sembra
potrebbe essere il coinvolgimento del vescovo Montenegro nel caso del Canal
6 dato che, quest'ultimo, faceva parte della Giunta Direttiva dell'Aeroporto
di Managua che ha deciso l'emissione di un assegno di varie centinaia di
migliaia di dollari per il Canale televisivo statale. Un'ultima causa
potrebbe essere anche l'atteggiamento dei nuovi organi statali che in
passato usavano parte dei loro fondi per opere di beneficenza, devolvendo
grandi quantitā di denaro alle istituzioni cattoliche mentre, ora, con la
crisi generalizzata che affronta il paese, hanno deciso un taglio netto a
molti di questi esborsi.
Molta confusione, quindi, ma anche molta violenza verbale che, a volte,
scade in veri e propri insulti od accuse di tradimento. Il Partido Liberal
sta vivendo momenti molto difficili e lo scontro č tra due settori che, in
questo momento, non possono tirarsi indietro, pena la propria totale perdita
di credibilitā, potere e prospettiva futura.
Spettatori di tutto questo sono le persone che, molto spesso, per
convenienza od ignoranza, tendono a seguire e montare sul carro del pių
forte, abituati a secoli di caudillismo che li ha "educati" a seguire le
correnti del leader maximo.
In questi giorni si č anche parlato di piani dei settori alemanisti del PLC
per spingere la gente contadina ad occupare terra per creare confusione,
tensione e cattiva immagine a livello internazionale per far fallire il
piano di Bolaņos di presentare un paese pacificato e pronto ad accogliere
gli investimenti stranieri. Lo stesso Capo dell'Esercito, Javier Carriōn, ha
annunciato di essere a conoscenza di queste voci e di essere pronto, in caso
in cui la Polizia Nazionale ed il Presidente Bolaņos lo richiedano, ad
intervenire a sostegno della tranquillitā del paese.
Gli ultimi avvenimenti, perō, sembrano aver dato un primo segno di svolta
alla situazione e le dichiarazioni di Bolaņos degli ultimi giorni secondo
cui "Alemān dovrebbe ritirarsi dalla Asamblea Nacional" e che, in due mesi,
risolverā questo conflitto che sta recando troppi danni al paese, sembrano
proprio essere dirette in questa direzione.
I cento giorni
In mezzo a tutto questo, quindi, c'č stato il discorso di Bolaņos a cui non
hanno assistito i membri liberali della Giunta Direttiva della Asamblea
Nacional, Arnoldo Alemān e l'intera bancata liberale.
Ha, prima di tutto, fatto un panorama di quello che č il mondo oggi dopo
l'attentato del 11 settembre e della necessitā di doversi integrare in un
mondo globalizzato e prepararsi adeguatamente per il prossimo Trattato di
Libero Commercio (TLC) tra Centroamerica e Stati Uniti. La sfera
neoliberista di questo governo non č mai stata un mistero per nessuno e la
cieca fedeltā agli ideali del libero mercato sono semplicemente la conferma
di un continuismo con la vecchia amministrazione di Alemān.
Durante il suo discorso, Bolaņos, ha calcato molto la mano sugli errori del
passato (stranamente, per la prima volta, non si č quasi accennato ai
"disastri dell'amministrazione sandinista", ma solo a quelli
dell'amministrazione Alemān; segno che, il FSLN, in questo momento, č pių
visto come alleato necessario di fronte al crollo dell'unitā Liberale che il
nemico storico da cui difendersi. In un'intervista, Bolaņos, ha addirittura
detto che "Ortega č davvero cambiato"!) e sul disastro economico ereditato
da questo nuovo governo. Un'altra grande enfasi č stata fatta sulla lotta
alla corruzione riaffermando l'impegno deciso a processare e punire tutti i
colpevoli; a recuperare il denaro rubato ed a non negoziare in nessun modo
con le persone coinvolte in questi atti.
Dal punto di vista economico ha ribadito lo stato di estrema povertā del
Nicaragua ed ha annunciato un aumento, giā dal prossimo mese, del 20% dei
salari dei lavoratori del Governo Centrale, che beneficerā pių di 12 mila
lavoratori tra cui il 90% del settore sanitario e del 18% per i maestri.
Verrā, inoltre, concesso un aumento di pių di 4 milioni di dollari al
bilancio della Polizia per migliorare gli stipendi e verranno trasferiti
fondi al settore bancario per ristrutturare il credito ai piccoli e medi
produttori di caffč.
Per quello che riguarda la creazione di nuovi posti di lavoro e
l'innalzamento degli stipendi ha detto che sarā il lavoro pių duro per i
prossimi 5 anni. Per il momento verranno investiti fondi nella costruzione
di strade, ponti, aeroporti e porti, miglioramento della telefonia, della
rete elettrica ed idrica. Verrā inoltre ridotta la sfera burocratica per chi
vuole venire ad investire nel paese. Nel settore agricolo stanno ancora
studiando come sarā l'andamento delle prossime piogge per decidere quando
intervenire con le politiche di offerta di sementi migliorate e di maggiore
qualitā in cambio di quelle giā in possesso dei contadini.
Una grande enfasi č stata fatta sulla necessitā di aumentare l'esportazione
di prodotti per diminuire il deficit interno; di allargare sempre di pių il
numero delle persone che pagano le imposte combattendo l'evasione fiscale;
di favorire gli investimenti generando fiducia nelle piccole, medie e grandi
imprese straniere.
Per quello che riguardano i primi passi di questi 100 giorni ha detto che,
oltre alla lotta contro la corruzione, si č svolto un Forum di Impresari che
hanno investito pių di 100 milioni di dollari; si sono ridotti i megasalari
del 35% e gli interessi dei CENIS (Buoni del Tesoro) dal 19% al 8,5%; si č
rifinanziato il debito dei produttori di caffč a 20 anni; si č formata una
Commissione Giuridica per studiare la riforma della giustizia in Nicaragua e
si č ridefinito il CONPES (Consiglio Nazionale di Pianificazione Economica e
Sociale) con la partecipazione del settore della Societā Civile e delle ONG
nicaraguensi.
Le reazioni
Le prime reazioni sono state chiaramente positive da parte dei settori
legati alla nuova amministrazione Bolaņos e di molte ambasciate dei paesi
che maggiormente apportano, in termini di finanziamenti e donazioni, al
Nicaragua.
Da parte dei settori legati alla FNT (Fronte Nazionale dei Lavoratori),
invece, la critica č stata molto aspra soprattutto per quello che riguarda
l'aspetto della creazione di posti di lavoro e del miglioramento delle
condizioni salariali. In particolare č stata criticata la misura di
aumentare, in modo unilaterale, il salario al settore statale dato che,
proprio in questi giorni, si era formata la Commissione Tripartita
(Sindacato, Governo ed Imprenditori) per la discussione del Salario Minimo.
L'aumento del 18% e 20 %, oltre ad essere considerato molto basso perché
lascia gli stipendi a livelli molto pių bassi del costo minimo del paniere,
crea anche un precedente rispetto alle prossime contrattazioni per le altre
categorie.
In generale, inoltre, l'azione svolta dal Governo Bolaņos in questi cento
giorni č sembrata molto lenta e troppo condizionata dagli scontri interni al
PLC.
Il FSLN, per il momento, non ha ancora commentato ufficialmente il discorso
di Bolaņos anche se, per bocca del deputato René Nuņez, si č notata una
certa soddisfazione per la chiara presa di distanza da Alemān e dalla sua
amministrazione e per il rifiuto di qualsiasi accordo sottobanco. Una
critica č stata espressa, anche dal FSLN, sul tema del Salario Minimo.
In generale, perō, il Frente Sandinista ha mantenuto molto riserbo circa le
sue relazioni con il nuovo Governo continuando ad affermare che appoggerā
tutte quelle iniziative di legge che considererā in beneficio della
popolazione; contro la corruzione ed in favore della ripresa economica del
paese.
Sarā molto interessante vedere come il FSLN, nei prossimi mesi, reagirā
all'imminente Trattato di Libero Commercio con gli Stati Uniti ed al sempre
pių vicino Plan Puebla-Panama, veri cavalli di battaglia di questa
amministrazione.



Nello

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