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Fw: news




----- Original Message -----
From: "Alberto Autelitano" <a.autelitano@amnesty.it>
To: <Undisclosed-Recipient:;>
Sent: Sunday, March 10, 2002 6:34 PM
Subject: news


> Perù, Felicitas ha vinto la povertà col microcredito
>
> Felicitas Baca, grazie al prestito erogato da banche impegnate in una
> campagna umanitaria, è riuscita a diventare una piccola imprenditrice. Il
> riscatto di una donna in un Paese ancora molto maschilista.
>  di Gaia Cesare
>
> Si chiama Felicitas, è peruviana, e sino a qualche anno fa apparteneva a
> quel miliardo e 300 milioni di poveri del mondo, a quella schiera di donne
> che vivono sotto la soglia della sopravvivenza in Perù. Poi per lei è
> arrivato il piccolo-grande miracolo che le ha permesso di dedicarsi
> all'allevamento degli agnelli e all'agricoltura e mettere su un'attività
> redditizia che ha cambiato la sua vita.  Il miracolo si chiama
> micro-credito, una forma di prestito vantaggioso concesso attraverso
banche
> locali, da istituti come la Banca Etica italiana che si appoggia a Etimos,
> un consorzio non-profit di microfinanza che ha l'obiettivo di aiutare le
> aree più depresse del mondo.
>
> Ora Felicitas è una mini-imprenditrice, passata da un'attività che
richiede
> un investimento iniziale basso, come quella dell'allevamento degli
agnelli,
> ad un'altra, l'allevamento dei bovini, che necessita invece di un capitale
> iniziale più corposo. Per lei in Perù si è aperta una nuova strada, grazie
> alla Banca Etica e ad iniziative di finanziamento ai Paesi poveri.
>
> Solo nel 1982 il Perù ha ratificato la Convenzione sull'eliminazione di
ogni
> forma di discriminazione contro la popolazione femminile. Nonostante ciò,
> anche se la legge sulla riforma agraria del Paese non esclude
espressamente
> le donne, in pratica la terra viene considerata appannaggio del capo
> famiglia, che in una realtà tradizionalista come è il Perù è proprio
l'uomo.
> Alle donne la terra viene così concessa solo se si tratta di vedove,
figlie
> o indirettamente in qualità di mogli. Eppure sono proprio loro a
> rappresentare una fetta consistente dell'economia rurale del Perù. Ma
> ancora, per i lavori svolti nelle campagne continuano a percepire dei
salari
> inferiori rispetto ai loro colleghi maschi per gli stessi lavori.
>
> Nonostante i progressi degli ultimi anni, avvenuti anche grazie all'aiuto
di
> istituti come Etimos, la condizione delle donne e della popolazione in
Perù
> è drammatica.
>
> Tra il 1996 e il 2000, in trecentomila sono state mutilate per ordine
> dell'allora presidente Alberto Fujimori. La campagna per la pianificazione
> familiare era stata definita dal capo dello stato Programma di
> contraccezione chirurgica volontaria, ma di volontario aveva ben poco.
> Migliaia di donne furono sottoposte alla sterilizzazione con la forza o
con
> l'inganno. Alcune venivano semplicemente invitate a sottoporsi a controlli
> generici, si presentavano dal medico per un semplice mal di denti e
subivano
> la terribile violenza di un intervento chirurgico coatto. I diritti umani
> delle donne furono completamente calpestati in quella circostanza e la
> situazione ora non è molto più rosea.
>
> La violenza domestica resta un grave problema in Perù. Ogni anno sono
> migliaia le donne picchiate, violentate o abusate psicologicamente in
> famiglia. Anche le leggi approvate per la difesa delle donne hanno ancora
> delle crepe profonde, tra cui l'obbligo alla riconciliazione con il
partner,
> che nel caso di violenze subite dovrebbe essere una scelta femminile.
>
> 7 MARZO 2002
>
> Tratto da IL NUOVO
>
>