Attentato contro la riforma agraria
Bernardo Mançano Fernandes, geógrafo,
professore della Unesp, campus di Presidente Prudente
La riforma agraria ha i suoi alti e bassi.
Poiché la questione non è risolta, ogni giorno riceviamo
notizie relative alle più diverse forme di violenza contro i senza-terra
che lottano per i diritti sacri della vita, della terra, della casa, del
lavoro, dell'educazione, della salute e per il diritto di continuare a
lottare.
Il 19 gennaio José Rainha Júnior,
Fátima Siqueira e Sérgio Pantaleão sono stati
vittime di una imboscata mentre tornavano dall'accampamento Chico Mendes
nella fazenda Santa Rita do Pontal, di 3.800 ettari, nel comune di
Rosana - regione del Pontal do Paranapanema. Questa fazenda
è stata esaminata tre anni fa e le famiglie l'hanno occupata perché
sono state informate della pubblicazione del decreto di espropriazione
nella Gazzetta Ufficiale. L'imboscata è stata pianificata bene;
infatti hanno bloccato la strada impedendo alla macchina dei senza-terra
di proseguire e, quando la macchina ha rallentato, tre uomini armati
hanno cominciato a sparare contro la macchina. Rainha è riuscito
a correre fino al recinto, è stato ferito alle spalle da due tiri,
ma è riuscito ad ingannare gli attentatori. Sérgio e Fátima
sono riusciti a scappare. La polizia ha arrestato il latifondista
Roberto Junqueira accusato di essere uno dei pistoleiros che hanno attentato
alla vita dei senza-terra.
Le pallottole mirate che hanno colpito
Rainha sono cariche di storie di violenza perché non è
da oggi che si ammazza la gente nel Pontal do Paranapanema
per difendere il latifondo. Questo episodio, ancora una volta, fa venire
a galla la questione agraria della ragione. Sono molti i libri di Geografia
e Storia che raccontano con dettagli il processo di grilagem (falsificazione
dei documenti) di più di un milione di ettari di terre nel Pontal.
Dalla metà del secolo XIX le terre sono state "grilade" e dai conflitti
con gli indios caiuás e caingangues, che hanno visto i propri territori
usurpati e che sono stati sterminati, si è arrivati ai conflitti
contro i posseiros (chi lavora per anni su una terra, ma non possiede i
documenti di proprietà) che sono stati espulsi, molti assassinati
e hanno visto bruciati le case e i campi. Oggi ci sono i conflitti contro
i senza-terra che lottano per terre pubbliche inutilizzate e "grilade".
Durante tutto questo tempo i fazendeiros-grileiros sono rimasti incolumi.
Dall'inizio degli anni 90, con le prime occupazioni
di terre del MST, lo Stato ha realizzato alcuni procedimenti di espropriazione
per realizzare insediamenti. Tra il 1990 e il 2000, il MST ha realizzato
336 occupazioni con la partecipazione di 18.000 famiglie. A causa di questa
lotta, le famiglie hanno conquistato 76 insediamenti, distribuiti in 100.000
ettari, nei comuni della regione, dove sono state insediate 4.000 famiglie.
Tuttavia, recentemente, con la criminalizzazione delle
occupazioni attraverso le misure provvisorie emanate dal Presidente Cardoso,
i senza-terra hanno visto che la lotta popolare è stata trasformata
in un crimine attraverso un atto del presidente che ha beneficiato i latifondisti.
Ma, invece, non sono stati assunti atteggiamenti dello stesso tipo contro
la violenza e l'impunità dei mandanti e degli assassini di lavoratori.
Un esempio, che ha un carattere nazionale, è quello delle enormi
lungaggini relative allo svolgimento del processo ai colpevoli del
massacro di Eldorado dos Carajás. Sempre nel 1996 (l'anno
del massacro) due senza-terra sono stati feriti durante una occupazione
nella fazenda São Domingos, nel comune di Sandovalina,
nel Pontal, e nessuno è stato arrestato. Essendo state criminalizzate,
le occupazioni sono molto diminuite nel Pontal. Senza lotta per la terra,
nell'anno 2001 non è stato creato nessun nuovo insediamento. E,
per peggiorare la situazione, il segretario per la Giustizia e la Cittadinanza
ha affermato che non ci sono più terre pubbliche non utilizzate
nel Pontal.
Così, con una magia, dal giorno alla notte, le
terre inutilizzate e "grilade" del Pontal sono scomparse. Ma le famiglie
di senza-terra no. Esse stanno là, sui bordi della strada, sotto
le baracche di plastica nera, sopravvivendo precariamente, sperando in
un pezzo di terra per continuare ad esistere. E la terra era lì,
dall'altro lato della staccionata, terra inutilizzata che si trasformerebbe
in terra che dà lavoro, ma il segretario ha affermato che il latifondista
è padrone di tutto e che non ci sono terre per i senza-terra.
Ma se non c'è terra, ci sono pallottole che hanno
precisi obiettivi e colpiscono alle spalle, così come si colpisce
alle spalle quando si afferma che le terre inutilizzate del Pontal non
ci sono più. Un secolo finisce, un altro comincia e le terre del
Pontal continuano a stare nelle mani dei grileiros. Lo Stato, l'unica istituzione
che potrebbe recuperarle, dice che non esistono più.
L'imboscata contro Rainha è un attentato contro
la riforma agraria. L'Istituto delle Terre dello Stato di São Paulo
ha bisogno, urgentemente, di riprendere a creare insediamenti nel Pontal.
Negare l'esistenza di terre inutilizzate è lo stesso che negare
l'esistenza della questione agraria nel Pontal. Cercare di nascondere
questa realtà è un compito già ampiamente svolto dai
latifondisti.
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Il comitato di appoggio al MST ha inviato
il seguente messaggio alla direzione nazionale del Movimento. Vi
invitiamo a mandare messaggi (anche in italiano). Potete indirizzarli
a <srimst@uol.com.br>
Caros companheiros(as)!
Nós, do Comitê Romano de Apoio ao MST,
queremos manifestar a nossa
solidariedade ao MST, ao companheiro José Rainha Jr. e demais
integrantes do MST, que no sábado passado foram vítimas
de emboscada e
tentativa de assassinato.
Infelizmente é essa a maneira como as elites
e o governo tratam a
questão da Reforma Agrária no Brasil. Este fato se soma
aos tantos atos
de violência contra o MST, a tantas pessoas que tombaram, e a
tanto sangue
derramado. Esperamos que desta vez os mandantes e autores do atentado
sejam julgados pela Justiça e que não fiquem impunes.
Sentimos e lamentamos também a morte brutal
dos prefeitos de
Campinas e de Santo Andre. É a outra face deste modelo economico
a
serviço das elites e do capital internacional, contra
o povo brasileiro.
Apesar disso, a luta deve continuar até que
a terra seja repartida e
possamos construir uma sociedade justa e livre. Por um Brasil sem
latifúndio e sem violência!
COMITÊ ROMANO DE APOIO AO MST