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Aiutate l'Argentina



Alicia Martinez Pardies  www.carta.org
Un messaggio di posta elettronica, da parte di una nostra amica giornalista
argentina, la stessa che ha scritto il reportage nel numero di Carta in
edicola. Chiede aiuto.
Ai colleghi giornalisti e agli scrittori.
Mentre ancora risuonano i "cacerolazos", i concerti di pentole, nel mio
quartiere, Ramos Mejía, nell'est della capitale, e anche in altri due
quartieri vicini, Ciudadela e Haedo (da dove sono appena tornata, dopo aver
percorso le loro strade per partecipare alla protesta), i due canali
televisivi che, presuntamente, dovrebbe stare informando in diretta su quel
che sta accadendo in questa altra notte "storica", fanno il possibile per
cercare di minimizzare i nuovi "cacerolazos".
Nel caso del canale TN, il doppio discorso è vergognoso: da mezzanotte,
appena alcuni falsh informativi (?) con immagini dall'alto di Plaza de Mayo
(quanto più lontana dalla gente, e generica, è meglio per il loro concetto
misero del fare giornalismo) con moltissima gente, e una scritta che indica:
"Los cacerolazos ya han terminado en los barrios porteños", dell'area di
Buenos Aires, cioè (?).
E nel caso di Crónica (il "gran canal argentino"), la proposta è ancora più
"popolare": flash "informativi" (?) "dal vivo e in diretta", con un titoli
cubitali (ma sulla temperatura in città, come si vive il calore estivo e
l'umidità), immagini della gente a diversi angoli di strada e in Plaza de
Mayo, e, come musica in sottofondo, una cumbia (danza popolare che si balla
con un cero acceso in mano, ndt.).
Le pentole e i clacson continuano a suonare, molto più di quel che i media,
"mediosos" (paurosi, ndt.), mediocri e mentitori fanno sapere. una nuova
forma di censura per tentare di far tacere come che sia, le nostre voci e
proteste. e di passaggio, è chiaro, mentire anche al resto del mondo, per
dare la sensazione che "la casa è in ordine", e "pronta" a ricevere maggiori
aiuti finanziari (se si può "tranquillizzare" il Fondo monetario tanto
meglio. per non parlare del "riconciliarsi" con l'amico solidale Aznar.
tanto preoccupato per gli interessi dei suoi concittadini spagnoli. padroni
delle imprese che si sono arricchite in questo paese in modo spurio durante
l'ultimo decennio, come in nessuna altra parte del mondo).
Noi che lavoriamo con l'informazione, e quelli che lavorano con la
scrittura, dobbiamo tentare di non lasciar passare questa nuova vergogna e
immaginare nuove forme di resistenza per far fronte a questa prevedibile
sopruso, contro l'assenza di informazione, scrivendo sollecitazioni, mail o
lettere indirizzate soprattutto alla stampa e agli organismi internazionali
sui diritti umani (il resto del mondo deve sapere che in Argentina esiste
ancora una volta la censura); intasare i fax e mail delle redazioni dei
mezzi di comunicazione locali che conosciamo e in più, in qualche modo,
organizzarci per lanciare quanto prima una appello di denuncia e di
richiesta di solidarietà per farlo pubblicare dai nostri colleghi in altri
paesi, e così ottenere firme di appoggio di intellettuali e giornalisti di
questi paesi. E far pressione sul sistema, in ogni modo, ma far pressione.
Se i politici, le imprese multinazionali, le banche, la Corte suprema, i
sindacati, i grandi gruppi economici, fino ai governi di paesi come la
Spagna o l'Italia, hanno in questa ora tragica dell'Argentina le loro lobby
che lavorano in favore dei loro interessi e conto i nostri, non è arrivata
l'ora di formare la nostra, di "lobby" per farci conoscere ed ascoltare?
Oltre alle pentole e alle mobilitazioni, perché non unirci in altre forme di
resistenza?
Aggiungo alcuni indirizzi ai quali possiamo cominciare ad inviare proteste,
denunce. aggiungiamone altri, suggeriamo nuove idee, mobilitiamoci, è ora di
farlo, comincia, una volta ancora, la repressione.
Crónica (tv): cronicatv@movi.com.ar
Programma radiofonico: jaquemate@sion.com
La Nación (quotidiano): olredaccion@lanacion.com.ar
Le Monde Diplomatique (edicioni argentina uruguayana):
secretaria@eldiplo.org
O Globo (quotidiano, Brasile): www.oglobo.com.br
El Mercurio (quotidiano, Cile): stacruz@mclink.it
Buenos Aires, nella notte tra il 10 e l'11 gennaio 2002-01-11

Nello

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