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Bolivia: i Popoli Indigeni contro la SHELL, la ENRON e la FCBC



Bolivia : i Popoli Chiquitano, Guarayo, Ayoreo e Guaranì
contro la SHELL, l'ENRON e la FCBC
 
Santa Cruz (Bolivia), 19 settembre 2001

Stimati Compagni,

Il tempo concesso dalla Gran Chiquitania al governo boliviano affinchè
questo ristabilisse il principio della legalità e facesse smettere di
operare la FCBC nella Chiquitania è terminato.  E' per questa ragione che,
i comitati di difesa dei diritti civili, i popoli indigeni e le comunità
contadine hanno confermato la loro decisione di paralizzare la Chiquitania
ed esigere, attraverso questa misura di pressione, l'accoglimento delle
proprie richieste.

La decisione di paralizzare la regione chiquitana, si basa inoltre sul
fatto che lo stesso Ufficio di Difesa del Popolo (Defensoría del Pueblo),
ha riconosciuto che la FCBC, patrocinata  da ENRO! N e SHELL, pregiudica e
viola i diritti del popolo chiquitano.

Speriamo che voi, che bene conoscete la problematica chiquitana, possiate
offrire tutta la solidarietà necessaria al popolo chiquitano e, se
necessario, scriviate lettere ai promotori di queste irregolarità: la ENRON
e la SHELL. Ci congediamo da voi promettendo di mantenervi informati su
tutto ciò che dovesse accadere nella Chiquitania.

FORUM ECOLOGICO SOCIALE
   foroecologico@hotmail.com

Potete scrivere alla ENRON ed alla SHELL ai seguenti indirizzi:  
        laine.a.powell@enron.com    jhardy@ei.enron.com    tthorn@ei.enron.com
            mounir.m.bouaziz@si.shell.com     hans.h.vannes@si.shell.com

------- Documenti Aggiunti -------

Lettera della Rappre! sentante della Defensoría del Pueblo
al Ministro per lo Sviluppo Sostenibile e la Pianificazione

La Paz, 7 settembre 2001 Riferimento D.P.  312/2001

Signor Dott. Ramiro Cavero
MINISTRO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE E LA PIANIFICAZIONE

Signor Ministro:

Sulla base della conversazione telefonica che abbiamo avuto ieri, le faccio
pervenire per sua conoscenza un promemoria preparato da uno degli
specialisti di questo Ufficio, in relazione alla conservazione della
Foresta Tropicale Secca Chiquitana.

Debbo menzionarle che questo caso è stato trattato fino ad ora dal mio
rappresentante dipartimentale di Santa Cruz, di fronte alla denuncia
presentata dal Cordinamento dei Popoli Etnici di Santa Cruz (CPESC) e dalla
Federazione Sindacale Unica dei Lavoratori Contadini dello stesso
dipartimento (FSUTCSC). Tuttavia, data la gravità dei fatti, il pregiudizio
verso i diritti umani esistente! ed a causa del fatto che il Tribunale ha
declinato la propria competenza sul caso ed ha annunciato che ciò
corrispondeva ad uno dei suoi viceministri, ho preso la decisione di
trattare questo argomento attraverso l'ufficio nazionale.

Confermando l'enorme preoccupazione che già le ho manifestato verbalmente,
confido che il suo ministero possa canalizzare le misure corrispndenti per
correggere le irregolarità e le anomalie provocate dalla Fondazione per la
Conservazione della Foresta Chiquitana (Fundación para la Conservación del
Bosque Chiquitano). Ancora, mi auguro che possa porsi rimedio alla lesione
dei diritti umani che colpisce le comunità contadine ed i popoli indigeni
che vivono nella regione.  Non voglio congedarmi da lei senza averle fatto
sapere della mia disponibilità a realizzare le denunce ed i ricorsi
giudiziari che il caso merita. Deve anche sapere che oltre a compiere le
attribuzioni a me concesse dalla! legge, in questo caso cerco anche di
evitare conflitti ed eventuali scontri che potrebbero determinarsi.

Con questo motivo, la saluto con molta attenzione,

                        Ana Maria Romero del Campero
                               (Defensoría del Pueblo)

DIAGNOSI PRELIMINARE DELLA SITUAZIONE

CASO PRESENTATO DALLE ORGANIZZAZIONI CPESC E FSUTCSC:

VIOLAZIONE DELLE LEGGI E PREGIUDIZIO DEI DIRITTI UMANI NEI CONFRONTI DEI
CONTADINI E DEGLI INDIOS DA PARTE DELLA FONDAZIONE PER LA CONSERVAZIONE
DELLA FORESTA CHIQUITANA (FCBC)

PRECEDENTI

- La costruzione del gasdotto Bolivia -! Brasile (che passa lateralmente
alla città di Cuiab&aacut;-), realizzata dalle imprese petrolifere ENRON e
SHELL, ha coinvolto un area di 6 milioni di ettari di foresta tropicale
secca chiquitana, dove vivono 178 comunità indigene e contadine.

- Per concedere il credito di 200 milioni di dollari (approvato nel giugno
del 1999), l'Ente nordamericano per gli Investimenti Privati d'Oltremare
(Overseas Private Investment Corporation, OPIC) ha richiesto alla ENRON lo
sviluppo di un piano di conservazione della Foresta Tropicale Secca
Chiquitana (un ecosistema di grande varietà ecologica con specie uniche al
mondo), il cui stato attuale si deve alle centenarie cure e manutenzioni
operate dai popoli indigeni chiquitano e ayoreo, nella regione.

- Per compiere il requisito richiesto, le imprese ENRON, SHELL e la
sussidiaria boliviana TRANSREDES hanno creato, in data 11 giugno 1999, il
Programma per la Conservazione della Foresta Chiquitana (Programa para l! a
Conservación del Bosque Chiquitano), associandosi a 4 ONG: la Fondazione
Amici della Natura (Fundación Amigos de la Naturaleza, FAN), la Fondazione
Amici del Museo di Storia Naturale Noel Kempf Mercado (Fundación Amigos del
Museo de Historia Natural Noel Kempf Mercado, FAMHNNKM), il Giardino
Botanico del Missouri (Missouri Botanical Garden, MBG) e la Società per la
Conservazione della Natura (Wildlife Conservation Society, WCS).

- Durante la metà del 1999, l'organizzazione internazionale del WWF (World
Wild Foundation) che originariamente era parte della Fondazione, ha
rinunciato "per mancanza di trasparenza, conflitti di interessi tra gli
esecutori e la mancanza di rappresentazione e partecipazione dei settori 
coinvolti dalle decisioni prese".

- L'impegno siglato tra le imprese petrolifere e le ONG ambientaliste,
stabilisce un finanziamento di 30 milioni di dollari per 15 anni
(provenienti da contributi volontari effettuati d! alle citate
organizzazioni), da essere impiegati in attività di salvaguardia,
risultanti da un Piano elaborato dalla stessa Fondazione (FCBC).

- La regione della foresta tropicale secca chiquitana comprende 8 municipi
del dipartimento di Santa Cruz: San Ignacio de Velasco, San José de
Chiquitos, San Miguel, San Rafael, Roboré, Puerto Su&aacut;-rez, Puerto
Quijarro e San Matías.

- Il 9 novembre 1999, la CPESC presenta la prima denuncia contro ENRON,
SHELL e TRANSREDES presso il Tribunale del Dipartimento di Santa Cruz, per
violazione delle leggi boliviane e pregiudizio nei confronti dei diritti
dei popoli indigeni, relazionati alla salvaguardia della foresta
chiquitana, chiedendo per altro garanzie.

- In data 5 settembre 2000, le organizzazioni CPESC (Cordinamento dei
Popoli Etnici di Santa Cruz), OICH (Organizzazione Indigena Chiquitana) e
CANOB (Centrale Ayorea Nativa dell'Oriente Boliviano) presentano un altro
memoriale al Magistrato de! l Dipartimento di Santa Cruz, osservando e
richiedendo di non dare corso alla richiesta di concessione di personalità
giuridica presentata dalla Fondazione per la Conservazione della Foresta
Chiquitana.

- In data 21 marzo 2001, la Commissione Nazionale della CIDOB
(Confederazione dei Popoli Indigeni della Bolivia) emette una risoluzione
che dichiara senza effetto l'accordo firmato dalla FBCB e dalla CIDOB
stessa e determina, a sua volta, che la CPESC e le organizzazioni di base
dei popoli Chiquitano ed Ayoreo si costituiscano come responsabili della
tutela e della difesa dei diritti violati dalla FCBC.

- Il 28 marzo 2001 dirigenti della CPESC, OICH y CANOB, presentano una
denuncia di fronte alla rappresentante dell'Ufficio di Difesa Legale del
Popolo di Santa Cruz. La denuncia presenta, tra altri aspetti, i pregiudizi
arrecati ai diritti umani da parte della FCBC, nonché la disattenzione
delle autorità nazionali per le denunce stesse. Il codice del! la denuncia,
registrata presso la rappresentanza dipartimentale del Difensore del Popolo
a Santa Cruz è il seguente: N° 250-SCZ-001-2001.

- Sulla base della decisione della Commissione Nazionale della CIDOB,
menzionata sopra, l'8 maggio 2001, le organizzazioni CPESC, OICH, CANOB,
CIPSJ (Centrale Indigena del Popolo San Javier), CIPABA e CICOL (Centrale
dei Popoli Indigeni di Lomerio), presentano un altro memoriale al
Magistrato del Dipartimento di Santa Cruz, opponendosi al riconoscimento
della Personalità Giuridica della Fondazione per la Conservazione della
Foresta Chiquitana (FCBC) e riconfermando i termini dei memoriali
presentati anteriormente.

- In data 25 maggio 2001 le organizzazioni CPESC e CANOB, presentano di
fronte al magistrato del distretto di Santa Cruz, un memoriale di
opposizione al riconoscimento della personalità giuridica della FCBC e
chiedono il suo intervento per frenare le azioni di violazione dei diritti
umani dei popoli! indigeni da parte della supposta Fondazione.

- In data 21 giugno 2001, la Magistratura del Dipartimento di Santa Cruz,
dando risposta alla Rappresentazione dipartimentale del Difensore del
Popolo, informa (tra le altre considerazioni), che per comunicazione del
Viceministro dell'Ambiente, Risorse Naturali e Sviluppo Forestale e per il 
fatto che i progetti del settore idrocarburi devono essere gestiti dalla
autorità ambientale competente a livello nazionale, di aver deciso di
declinare la competenza per il caso, "dovendo presentarsi il caso presso il
Ministero per lo Sviluppo Sostenibile e la Pianificazione", che è
l'autorità ambientale competente a livello nazionale, autorizzata a
trattare il medesimo caso. Inoltre, si conferma che tale decisione è stata
trasmessa alle parti denuncianti tramite atto amministrativo del 29 maggio
2001.

- In data 30 giugno 2001, il Presidente del Blocco per i Diritti Civili
della Chiquitana fa pervenire ! una lettera alla Rappresentanza
Dipartimentale del Difensore del Popolo a Santa Cruz, facendo conoscere la
propria adesione alla domanda contro la FCBC, presentata dalla CPESC.

- In data 18 aprile 2001, la Viceministro per l'Ambiente fa pervenire alla
FCBC una disposizione affinchè la Fondazione compia e risponda delle
diverse osservazioni ricevute, relazionate alla propria attività.

- Il 3 maggio dello stesso anno, la FCBC risponde alla comunicazione del
Viceministerio per l'Ambiente, rifiutandosi di rispondere alle richieste
presentatele e manifestando la volontà di continuare a realizzare, a
propria discrezione, le azioni che considera circoscritte al proprio
mandato organizzativo.

IRREGOLARITA' E ANOMALIE DENUNCIATE

- Il lavoro sviluppato dalla Fondazione (FCBC), crea divisione tra le
organizzazioni e promuove conflitti attrraverso interessi indotti.

- FCBC sottomette territori e comunità indigene e contadine, senza basar!
si sull'accordo e sul consenso delle stesse, e senza avere realizzato
nessun tipo di consultazione.

- Stabilisce accordi illegittimi (per esempio con i municipi), che
disconoscono le decisioni delle comunità direttamente coinvolte e che
vivono nella foresta tropicale secca chiquitana (Art. 9 del D.S. 26140).

- Realizza ricerca scientifica unilaterale che attenta ai diritti
intellettuali dei popoli indigeni, esistendo, al riguardo, denunce sul
traffico illecito di risorse biogenetiche.

- Firma contratti ed accordi con diverse istituzioni private e pubbliche,
senza avere la personalità giuridica che la accreditino come organizzazione
legalmente costituita.

- Legittima le proprie attività offrendo contributi per lo sviluppo di
diverse attività, in cambio della firma di accordi da parte dei municipi
poveri della Chiquitania.

- Negozia ed ottiene risorse finanziarie per la conservazione delle risorse
naturali che non sono di propria prop! rietà, attentando alla sovranità del
paese ed attribuendosi competenze che spettano allo stato.

- Stabilisce accordi tra imprese petrolifere ed ONG, senza informarne le
corrispondenti autorità nazionali, senza rispettare né adeguarsi alla
normativa ed alle leggi vigenti e senza avere  aver consultato i popoli e
le comunità indigene e contadine. Si menziona che la Fondazione
(originalmente denominata come Programma) è stata sottoposta ad
osservazione da parte del Viceministero per lo Sviluppo Sostenibile, della
Direzione per le Aree Protette e la Direzione per l'Ambiente e lo Sviluppo
Sostenibile del Tribunale di Santa Cruz, a causa del fatto che gli accordi
tra imprese petrolifere e ambientaliste sono stati siglati ad insaputa
delle autorità nazionali.

- Ingerenza della FCBC nella funzione di conservazione della foresta
tropicale secca del Chiquitano che è attività inalienabile ed indelegabile
dello St! ato (con violazione, quindi, della Legge per l'Ambiente).

- Realizza negoziazioni a porte chiuse, crea una organizzazione incaricata
di svolgere compiti di conservazione della foresta che competono allo
Stato, senza informare il governo, le autorità dipartimentali e municipali
e senza consultare le organizzazioni ed i popoli che vivono nella foresta
tropicale secca chiquitana.

- Attenta contro la sovranità nazionale, disponendo e negoziando le risorse
naturali che non sono di sua proprietà.

- Attenta contro la dignità ed il diritto sovrano che hanno i popoli
indigeni e le comunità contadine per amministrare le proprie risorse
naturali.

PRONUNCIAMENTI

I popoli chiquitano, guarayo, ayoreo e guaraní, affiliati alla CPESC, chiedono:

1. Di rendere effettive le garanzie costituzionali ed amministrative
vigenti per impedire l'attuazione della FCBC all'interno della foresta
tropicale secca chiquitana, fino a c! he non esista il consenso delle
organizzazioni e comunità coinvolte;

2. Che il Governo nazionale applichi la legge garantendo il rispetto per i
diritti dei contadini e degli indios ed esiga che le imprese ENRON e SHELL
diano compimento alle risoluzioni espresse dalle autorità competenti;

3. Che le istanze governamentali competenti, non diano corso alla richiesta
di personalità giuridica della FCBC;

4. La partecipazione diretta delle organizzazioni contadine ed indigene
nelle istanze di decisione ed amministrazione per la conservazione della
foresta chiquitana;

5. Riorientare i meccanismi di conservazione della foresta chiquitana nel
quadro delle leggi vigenti e specialmente, restituendo e garantendo la
vigenza dei diritti stipulati nel Trattato 169 della Organizzazione
Internazionale del Lavoro (OIL), che è stato ratificato con legge 1257 del
1991.

- Il Blocco per i Diritti Civili del Chiquitano considera in modo unanime
che la Fond! azione dovrebbe essere espulsa dalla zona e che il governo non
dovrebbe permetterle di operare, dal momento che questa non è legalmente
costituita.

- Il V forum della Alleanza Amazzonica riunito in Washington D.C nel giugno
2001, in una lettera diretta al Ministro per lo Sviluppo Sostenibile e la
Pianificazione e firmata da 35 rappresentanti istituzionali e dirigenti
indigeni di diversi paesi del mondo, aderiscono e richiedono che si blocchi
l'evidente situazione di ingiustizia provocata dalla azione della FCBC
contro i diritti dei popoli della Chiquitania e che si impedisca la
concessione della personalità giuridica alla stessa Fondazione.

- Il Congresso per i Diritti Civili delle quindici province della
Chiquitania, riunito il 15 agosto 2001 si pronuncia contro le attività
della FCBC.

- Cittadini del Rincón del Tigre e di Ipias hanno deciso di espellere la
FCBC ed impedire che su realizzino attività nella zona.

- Il 19 luglio ! la Fondazione viene espulsa da Chochis, villaggio
appartenente al municipio di Roboré.

- Il 25 luglio la popolazione di Carmen Rivero Tarrez (Provincia German
Busch), richiede al governo di porre un freno alle irregolarità commesse
dalla Fondazione e manifesta il proprio rifiuto a che tale organizzazioni
sviluppi attività nella zona.

- Voto risolutivo del Comitato Esecutivo della Gran Chiquitania, del 4
agosto 2001. Si esige l'espulsione immediata con disonore della FCBC e
delle ONG che lavorano con la stessa. Inoltre, che le autorità competenti
facciano rispettare il principio dell'autorità, negando la concessione
della personalità giuridica richiesta, che l'Ufficio di Ispezione Generale
dello Stato della Repubblica stabilisca le responsabilità penali e civili
emergenti dalla firma di accordi da parte di organismi dello Stato, senza
che tale Fondazione esista e sia stata riconosciuta legalmente e, per
concludere, conces! sione di un periodo di 45  giorni perché le autorità
nazionali competenti rispondano a tali richieste.

DIRITTI VIOLATI

Il diritto a decidere, ad essere consultati ed a partecipare ad ogni
iniziativa (legale, amministrativa, di progetto, ecc.) suscettibile di
arrecare danni diretti, garantito a favore delle comunità indigene e
contadine negli articoli 6, 7 e 15 dal Trattato 169 della OIL e che è stato
ratificato dalla legge 1257 del 1991.

Ostacolare l'adeguata partecipazione dei popoli indigeni nell'utilizzo,
amministrazione e conservazione della foresta chiquitana, secondo quanto
stipulato dall'Art. 15 del Trattato 169 della OIL, ratificato dalla legge
1257.

Realizzare attività ed operare per mezzo di una Fondazione che non ha
personalità giuridica che l'accrediti di riconoscimento legale e formalizzi
il proprio funzionamento secondo quanto stipulato dall'Art. 58 del Codice
di Procedura Civile, situazione che ! soppianta, ignora e disconosce i
diritti dei popoli indigeni e delle comunità contadine  anteriormente
menzionate.  
Soppiantare il ruolo dello Stato attribuendosi il diritto di conservare una
foresta senza l'autorizzazione delle autorità competenti. Articoli 136 e
137 della Costituzione Politica dello Stato; Art. 46 della legge 1333 per
l'Ambiente che esplicita la responsabilità dello Stato nella conservazione
e nell'uso sostenibile delle foreste naturali e delle terre forestali.

Non considerare nè compiere le osservazioni e le risoluzioni del Ministero
per lo Sviluppo Sostenibile, del Consiglio Dipartimentale e del Magistrato
del Dipartimento di Santa Cruz, in relazione ad alcuni atti della
Fondazione. La Risoluzione 010/2000 dell'8 settembre, emessa dal Consiglio
dipartimentale di Santa Cruz, condanna l'azione della Fondazione nel
soppiantare lo Stato e le autorità municipali nella manutenzione e nella
amministrazion! e della foresta chiquitana. Viene poi fatto caso omesso
delle Raccomandazioni ed Osservazioni del Ministero per lo Sviluppo
Sostenibile (18 aprile 2000).

La mancanza di attenzione da parte della Magistratura del Dipartimento di
Santa Cruz che ha declinato la propria competenza rispetto alle richieste
presentate dalle organizzazioni contadine ed indigene.

La Paz, Settembre 2001

Progetto di Difesa Integrale per i Diritti Umani

COmitato INternazionalista ARco IRis (COINARIR)
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