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Fw: news
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From: "Alberto Autelitano" <a.autelitano@amnesty.it>
To: <Undisclosed-Recipient:;>
Sent: Friday, August 10, 2001 12:17 AM
Subject: news
> Il presidente peruviano, evidentemente emozionato, ha giurato a Lima di
> fronte a
> un'enorme folla. Termina così la transizione durata otto mesi dopo la fuga
> in
> Giappone dell'ex presidente Alberto Fujimori.
> LIMA - "Giuro per Dio, per la patria e per tutti i poveri del Perù". Con
> queste
> parole Alejandro Toledo diventa il sessantaseiesimo presidente della
storia
> peruviana, il primo, ed è un primato per tutto il Sudamerica, con origini
> indigene. La data scelta per l'insediamento non è casuale, visto che il 28
> luglio
> di 181 anni fa il Perù riusciva a conquistare l'indipendenza dalla Corona
> spagnola. In questo stesso giorno, appena dodici mesi fa, il dittatore
> Alberto
> Fujimori sfidava il mondo intero proclamandosi per la terza volta
presidente
> al
> termine di elezioni corrotte, mentre nelle strade di Lima lo stesso Toledo
> marciava alla testa di una grande manifestazione di protesta che terminò
poi
> con violenti scontri di piazza.
>
> In un anno è cambiato tutto. Prima il crollo del regime, con la fuga di
> Fujimori e
> della sua anima nera Vladimiro Montesinos, poi il governo di transizione
> presieduto dallo stimato costituzionalista Valentin Paniagua, infine le
> elezioni
> che hanno visto il trionfo al ballottaggio di questo economista di 53
anni,
> che
> ama farsi chiamare cholo, (indio), rivendicando orgogliosamente le origini
> comuni alla maggioranza, da sempre maltrattata, dei peruviani. Toledo è
> parso
> visibilmente emozionato e ha concesso numerosi
> fuori programma rispetto al cerimoniale, come quando è sceso dal
> palco ancor prima di pronunciare il discorso per salutare il vecchio
> ex capo di stato Fernando Belaunde e baciare subito dopo la
> fronte di suo padre, ottantenne. Un forte applauso è scattato al
> momento del saluto con il vulcanico presidente venezuelano Hugo
> Chavez, come per ricucire le polemiche seguite alla cattura di
> Montesinos a Caracas, un mese fa. Il discorso d'insediamento è
> stato lungo, più di un'ora, e ha tracciato le linee guida del prossimo
> governo.
>
> "Il futuro - ha esordito Toledo - ci aspetta con grandi aspettative.
> Più della metà dei peruviani vive nella povertà, nelle zone rurali le
> case non hanno luce e servizi igienici, mancano le scuole e gli
> ospedali. Abbiamo molti problemi e differenze sociali ma
> facciamo tutti parte di un popolo che vuole sollevarsi dalla
> profonda crisi che sta attraversando". Ogni pausa merita un
> applauso, mentre dai banchi del pubblico vengono lanciati le
> consuete grida di battaglia del popolo toledista "Toledo, più
> lavoro", "Toledo gioventù", fino ad invocare più volte Pachachutec,
> ultimo imperatore della civiltà Incas al quale spesso El Cholo ama
> ispirarsi. L'elenco delle urgenze è lungo: lotta contro la povertà e la
> disoccupazione, sostegno alle imprese private, decentralizzazione
> amministrative, oltre al pieno appoggio alla Commissione della
> Verità che dovrà far luce sulle violazioni dei diritti umani compiute
> dalla dittatura. Nel frattempo le telecamere si soffermano sui
> grossi cartelli tenuti in mano dalle ultime tre deputate fujmoriste
> elette nel nuovo parlamento. "No alla persecuzione politica,
> rispettate i nostri voti, non ci farete tacere": le tre geishe, come
> vengono chiamate dalla stampa locale, attirano per una manciata
> di secondi l'attenzione della sala. Ma è solo un momento, Toledo
> forse non se ne rende nemmeno conto impegnato com'è a leggere
> il discorso che teneva in tasca da due anni, quanto è durata la
> lunga campagna verso la presidenza. "Ci sono - continua - due
> milioni e mezzi di peruviani sparsi per il mondo. Faremo una
> "legge sul ritorno" per garantire ai nostri connazionali emigrati di
> tornare in patria con un lavoro degno e buone speranze per il
> futuro". Poi, rivolgendosi al palco d'onore dove trovano posto i
> capi di Stato sudamericani venuti ad assistere alla cerimonia,
> invoca un congelamento delle spese per gli armamenti in tutta la
> regione. "Non ha senso - dice - predicare la pace se poi si
> continua a finanziare l'industria bellica". I suoi "colleghi",
> dall'argentino Fernando De la Rua al colombiano Andres Pastrana
> al cileno Ricardo Lagos approvano e applaudono.
> Il momento più delicato arriva subito dopo, quando vengono
> chiamate in causa le Forze Armate peruviane, da sempre
> elemento autonomo rispetto al potere politico. "Come
> Comandante in capo delle Forze Armate proclamo una
> ristrutturazione completa del settore militare, per ridare loro
> credibilità e rispetto dopo gli scandali di corruzione dell'epoca
> passata. Ribadisco inoltre la subalternità delle stesse al potere
> politico: per questo ho deciso di nominare al ministero della difesa
> e degli interni (da sempre in mano ai militari, ndr) dei civili". Il lungo
> applauso in piedi dei deputati e ministri trascina il nuovo
> presidente verso la parte finale del suo discorso. "Abbiamo tante
> sfide davanti e non ci tireremo indietro. Il Perù ci aspetta". Domenica le
> stesse
> parole verranno pronunciate da uno scenario ancora più simbolico: le
rovine
> del
> Macchu Picchu, capitale del glorioso Impero Incas, cuore del Perù.
> Tratto da IL NUOVO del 28 LUGLIO 2001
>
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> ******
> PERU, 31 LUG 2001 (9:4)
> CONCLUSE CERIMONIE INVESTITURA TOLEDO,NEO PRESIDENTE SI
> IMPEGNA IN PROMOZIONE DIRITTI INDIOS
>
> Il neo presidente peruviano Alejandro Toledo ha preso parte ieri ad una
> parata militare a Lima, alla presenza - tra gli altri - del suo omologo
> cileno Ricardo Lagos. L'evento ha avuto luogo nel Giorno dell'indipendenza
> del Perù, a poche ore dal primo discorso del nuovo Capo di Stato alla
> nazione, in cui Toledo ha chiesto il congelamento della compravendita di
> armi nel continente americano. La parata è stata l'ultimo atto delle
> celebrazioni indette per l'inaugurazione del mandato di Toledo. Nel fine
> settimana, il nuovo presidente ha giurato fedeltà al suo Paese nella
> meravigliosa cornice dell'anfiteatro inca di Sacsayhuamàn (Cuzco),
> annunciando il ritorno delle lingue quechua e aymara nel sistema educativo
> nazionale. Toledo ha quindi rilevato la necessità che "i peruviani si
> rincontrino con la loro cultura", ribadendo il suo impegno a lottare
> contro la povertà e l'emarginazione, che colpiscono soprattutto gli
> indios. Momento culminante delle manifestazioni per l'investitura di
> Toledo è stata la sottoscrizione della "Dichiarazione di Machu Picchu" da
> parte dei leader dei Paesi andini, in cui si chiede il rispetto dei
> diritti dei popoli indigeni ed un maggiore impegno a tutela dei diritti
> umani nella regione. "Appoggiamo ogni sforzo per la promozione e
> protezione del diritto all'identità - si legge nel testo - alla diversità
> linguistica, politica, economica, a non essere obbligati alla migrazione,
> alla proprietà intellettuale comune, alla medicina, ai riti e ad essere
> eletti per servizi pubblici". Da qui l'impegno di Bolivia, Colombia,
> Ecuador, Perú e Venezuela a favorire politiche a favore dei popoli
> indigeni attraverso un tavolo di lavoro che si creerà dentro alla Comunità
> andina delle nazioni (Can). Proprio la cittadella inca di Macchu Picchu,
> situata sulle vette delle Ande orientali peruviane, è stata scelta da
> Toledo per assumere la presidenza, in un atto di rispetto e tributo alla
> cultura andina. (FB)
>
> Tratto da MI.S.N.A. (MIssionary Service News Agency)
>
>
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> *****
> PERU, 3 AGO 2001 (10:30)
> EX CAPO CONSIGLIO SUPREMO GIUSTIZIA MILITARE DENUNCIATO PER VIOLAZIONI
> DEI DIRITTI UMANI
>
> L'ex presidente del Consiglio supremo di giustizia militare (Csjm),
> generale a riposo Guido Guevara, è stato denunciato presso la Corte
> suprema peruviana per abuso di potere e violazioni dei diritti umani.
> Con Guevara sono accusati anche altri venti uficiali delle Forze
> armate, anch'essi ex membri del Csjm. La querela è stata presentata dal
> procuratore generale Nicanor de la Fuente che si è basato su quanto
> denunciato nel giugno scorso da Heriberto Benitez, deputato e
> presidente della Commissione dei diritti umani del Collegio degli
> avvocati di Lima. Benitez ha accusato il Csjm di aver violato i diritti
> fondamentali di un numero imprecisato di civili, arrestati e processati
> illegalmente negli anni 1992-2000, sotto il governo del destituito
> presidente Alberto Fujimori. Il Csjm avrebbe inoltre insabbiato
> l'inchiesta contro l'ex assessore presidenziale Vladimiro Montesinos
> per il massacro di 9 studenti e un professore dell'Università Enrique
> Guzman y Balle, meglio conosciuta come La Cantuta, perpetrato nella
> capitale nel 1992. La strage è stata attribuita al famigerato "Grupo
> Colina", uno squadrone della morte che rispondeva agli ordini dell'ex
> capo 'de facto' dei Servizi segreti nazionali (Sin), attualmente agli
> arresti nella base militare di El Callao per lo scandalo corruzione che
> ha travolto il governo Fujimori nel settembre scorso. (FB)
>
> Tratto da MI.S.N.A. (MIssionary Service News Agency)
>
>
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> ****
> PERU, 3 AGO 2001 (1:35)
> MANDATO DI CATTURA INTERNAZIONALE CONTRO EX CAPO DI STATO
> FUJIMORI
>
> Un nuovo capitolo della vicenda legata all'ex capo di Stato peruviano
> Alberto Fujimori è emerso nella serata di ieri. La Corte suprema di
> Lima ha spiccato un mandato di cattura internazionale contro l'ex
> presidente di origine giapponese destituito dal Congresso peruviano nel
> novembre scorso per "incapacità morale". Fujimori, che è accusato di
> arricchimento illecito e vari altri reati, risiede attualmente a Tokyo
> ed è in possesso anche della cittadinanza giapponese. Il governo
> peruviano ha già sollecitato la sua estradizione ma il Giappone ha
> finora respinto la possibilità di consegnarlo, dal momento che non
> esiste un trattato che regoli la materia tra i due Paesi. Il mese
> scorso, l'ambasciatore di Lima a Tokyo, Luis Macchiavello, aveva
> annunciato che il governo peruviano avrebbe chiesto quanto prima a
> quello giapponese la revoca della nazionalità nipponica all'ex
> presidente Alberto Fujimori. L'obiettivo sarebbe quello di spianare la
> strada all'estradizione del destituito capo di Stato. Secondo
> l'ambasciatore, una legge permetterebbe all'esecutivo asiatico di
> ritirare la nazionalità giapponese a coloro che ne abbiano anche una
> seconda e abbiano esercitato un incarico pubblico in un Paese
> straniero. Senza la doppia nazionalità Fujimori perderebbe la
> protezione dell'ordinamento giuridico giapponese. Ieri, inoltre, il
> governo peruviano ha precisato che intenderà ottenere il "rimpatrio" di
> Victor Aritomi Shinto, ex ambasciatore del Perù in Giappone e cognato
> di Alberto Fujimori, a cui Tokyo ha di recente concesso nuovamente la
> nazionalità giapponese. È accusato dalla magistratura peruviana di
> peculato, corruzione e associazione per delinquere. Anche Aritomi
> Shinto è attualmente rifugiato in Giappone. (GM)
>
> Tratto da MI.S.N.A. (MIssionary Service News Agency)
>
> Alberto Autelitano
> Via Degli Sminatori 10/h
> 40026 Imola (BO)
> Tel. 0338 - 2996862
> e-mail a.autelitano@amnesty.it
> www.amnesty193.it
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