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Fw: Brasile: nuova aggressione contro i Sem Terra



 

Campagna per la Liberazione dei Prigionieri Politici del Movimento Sem Terra

"... la Costituzione, tra i propri fondamenti, include il rispetto per la dignitą umana. Anche la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo afferma: nessuno sarą arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato"
 

(Raul Juggman, Ministro per lo sviluppo agrario,
da una lettera aperta al Movimento Sem Terra, Brasķlia, 25 Aprile 2000)
Cari Amici e Care Amiche,

La lotta per la riforma agraria ha gią percorso un lungo cammino nel nostro paese. Lo stato del Parį č perņ uno dei due pił violenti dell'America Latina. Quģ, il pubblico ed il privato si mescolano beneficiando una piccola parte della societą. Cosģ, alcuni momenti della nostra storia sono stati scritti con il sangue di varii compagni e compagne che sono caduti nella lotta per la terra.

I detentori del potere, con la certezza della impunitą garantita loro dalla connivenza con le forze di polizia, con il potere giudiziario e con le autoritą governanti, unite in un tutt'uno, perseguitano, arrestano ed assassinano centinaia di lavoratori rurali e di dirigenti sociali che ci appoggiano.

Negli ultimi ventun'anni (1980-2001), nel solo stato del Parį, sono stati cosģ assassinati, durante i conflitti per il possesso della terra, 714 lavoratori rurali, senza che nessun mandante sia mai stato punito. Innumerevoli sono le carcerazioni arbitrarie: solamente quest'anno 22 sono i militanti del MST del Parį che sono stati arrestati, 16 durante l'ultimo sgombero pacifico della fazenda Chćo de Estrelas, del presidente del Congresso nazionale, Jader Barbalho, presso Aurora del Parį (26 giugno 2001).

Per meglio illustrare quanto tragica e crescente sia la violenza nella regione, dobbiamo menzionare che nello Stato del Parį sono stati assassinati pił lavoratori rurali nei sei anni del mandato del Presidente Fernando Henrique Cardoso (1995-2001) che nei primi quindici anni di dittatura militare (1964-1979), ovvero negli anni che sono tradizionalmente considerati di maggior repressione contro i movimenti popolari.

Stiamo sopravvivendo ad una silenziosa guerra.

Il massacro di Eldorado dos Carajįs, avvenuto il 17 aprile 1996, ha lasciato un saldo di 19 morti e 69 feriti ed č stato ripudiato dalla societą nazionale ed internazionale che esigevano una punizione esemplare per tutti coloro che erano coinvolti nella mattanza, ovvero il governatore dello stato, il suo segretario per la Pubblica Sicurezza, il comandante della Polizia Militare ed, ovviamente, tutti i poliziotti direttamente convolti nelle esecuzioni e nelle provocate lesioni ai lavoratori. Purtroppo, perņ, l'industria dell'impunitą č tornata a funzionare.

All'epoca il procuratore generale della giustizia dello stato, Manoel Santino do Nascimento, dichiarņ innocente il governatore Almir Gabriel. Ed oggi Manoel Santino do Nascimento č segretario speciale del governo, nel secondo mandato di Almir Gabriel.

Lo stesso incaricato dell'inchiesta per la Polizia Militare, il colonnello Joćo Paulo Vieira, anche esimiņ Almir Gabriel e tutta la sua cupola di governo da ogni responsabilitą per il massacro. Ed oggi, il colonnello Joćo Paulo Vieira č capo della Polizia Militare di Almir Gabriel, nel suo secondo mandato.

Nonostante si siano sottratte molte persone che avevano un coinvolgimento importante nel massacro, grazie anche all'intensa pressione del MST e della societą, si č ottenuto che almeno i poliziotti direttamente coinvolti nelle esecuzioni sommarie e nelle provocate lesioni fossero processati.

Nonostante gli immensi ostacoli volutamente posti nel processo per favorire l'impunitą dei colpevoli, l'attuazione degli avvocati della accusa, insieme al Pubblico Ministero ed alla mobilitazione di centinaia di enti e persone solidali del Brasile e di tutto il mondo, sono state fondamentali per mantenere una certa vigilanza sul potere giudiziario ed i suoi tentacoli del potere economico e politico nel Parį.
 

Il primo maggio di quest'anno, Il MST organizzava ed occupava, con centinaia di famiglie di lavoratori senza terra, la fazenda Chćo de Estrelas, presso Aurora do Parį, a circa 270 Km da Belém, la capitale del Parį. Il magistrato di Aurora - Andréia Miralha, si pronunciava perņ in favore della reintegrazione del possesso della terra a favore del senatore Jader Barbalho.

Si firmava allora un accordo con l'INCRA (Istituto Nazionale per la Colonnizzazione e la Riforma Agraria) e la comissione per i conflitti agrari del Parį, accordo che tra gli altri punti preveva la nostra uscita dall'area e che l'INCRA e la commissione per i conflitti agrari si sarebbero recate sul posto per realizzare una ispezione della documentazione relativa alla fazenda Chćo de Estrelas e avrebbero successivamente presentato ai lavoratori rurali la situazione reale della stessa. Abbiamo compiuto con la nostra parte, siamo usciti dall'area il 14 maggio ma il governo non ha fatto la propria parte. E cosģ abbiamo rioccupato la fazenda, il 14 giugno scorso.

Denunciammo che la documentazione delle terre presentata dal senatore era falsa e che le terre erano state sottratte.

Nel frattempo, la stampa nazionale e locale, tutti i giorni, presentano nuovi fatti e nuove irregolaritą che coinvolgono il Sr Jader Barbalho.

Nonostante ciņ, la giustizia dello stato continua a pronunciarsi per il reintegro del possesso della terra ed ha emesso innumerevoli ordini di cattrura per i militanti del MST.

Abbiamo abbandonato pacificamente la fazenda nella giornata di oggi, 26 giugno, ma la polizia, in modo arbitrario, ha arrestato 16 nostri compagni che stanno venendo processati per manifestazione non autorizzata, per occupazione abusiva e porto illegale di armi, tra gli altri reati contestati.

Nuovamente ricorriamo alla solidarietą delle persone e degli enti impegnati nella veritņ e nella giustizia ad inviare messaggi alle autoritą sotto indicate, sollecitando l'immediata libertą dei nostri prigionieri politici. Ringraziamo anticipatamente tutti e tutte e riaffermiamo la nostra disposizione a lottare per una societą giusta ed egualitaria in un Brasile senza il latifondo!

Belém, 26 giugno 2001.

Direzione Statale del Movimento Senza Terra


Indirizzario Utile

Fernando Henrique Cardoso
Presidente della Repubblica
Posta elettronica: pr@planalto.gov.br
                          governo@brasil.gov.br

Dr. José Gregori
Ministro della Giustizia
Posta elettronica: samico@mj.gov.br

Dra. Climenie Bernadette de Araśjo Pontes
Presidentessa del Tribunale della Giustizia dello Stato del Parį.
Posta elettronica: des.climenie.pontes@tj.pa.gov.br

Dr. Almir Gabriel
Governo dello stato del Parį
Posta elettronica:  cerimonial@prodepa.com.br
                           imprensa@prodepa.gov.br
                           seegov@prodepa.gov.br

Dr. Geraldo Mendonēa Rocha
Procuratore Generale della Giustizia dello stato del Parį
Posta elettronica: pgj@mp.pa.gov.br



Diffuso da:
Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra - Parį - Amazōnia - Brasil
Movimento dei Lavoratori Rurali Senza Terra - Parį - Amazzonia - Brasile
mstpa@interconect.com.br
http://www.mstpa.org.br


Il Comitato Internazionalista Arco Iris torna in internet attraverso il proprio Progetto di Difesa Integrale dei Diritti Umani, che attualmente si articolerą attraverso tre liste di distribuzioen di notizie (mailing-list).

Diritti Umani (diritti_umani@coinarir.org): Attraverso questa lista verranno diffuse le notizie che hanno a che vedere con i Diritti Umani, le denunce che proverranno dalle Organizzazioni per i Diritti Umani, con una attenzione particolare anche alla prigionia politica.

Voci Indigene (indios@coinarir.org): La particolaritą e la diversitą dei movimenti indigeni in America Latina merita uno spazio particolare. In questa lista verranno diffuse le notizie, gli appelli, le analisi ed i comunicati delle stesse organizzazioni indigene.

Popoli in Lotta (popoli@coinarir.org): Questa lista ha l'obiettivo di garantire il diritto di parola alle organizzazioni popolari che normalmente non accedono ai mezzi di comunicazione "tradizionali", dando voce anche a quelle organizzazioni perseguitate dai rispettivi governi repressivi. Per queste ragioni, questa lista includerą i comunicati e gli appelli delle organizzazioni sociali, politiche, sindacali, ecologiste, di donne, dei mezzi di comunicazione popolari, ecc..

Quanti volessero visionare lo statuto e fossero intenzionati/e a collaborare al lavoro delle Commissioni, sono pregati/e di farne richiesta.
                        Commissione Stampa e Comunicazione COINARIR

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