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Colombia: i paramilitari minacciano le organizzazioni sociali delCauca
Autorità locali, dirigenti sindacali e contadini della regione del Cauca
sono stati minacciati di morte da parte dei paramilitari. Minacce simili
erano avvenute nei confronti della popolazione dellíAlto Naya, ma anche
allora nessuno fece nulla ed oggi il bilancio di 70 morti non fa che
arricchire le statistiche del dramma vissuto dal popolo colombiano. A
seguire troverete spunti per capire, agire e bloccare líazione dei
paramilitari.
- Commissione Colombia -
Comitato Internazionalista Arco Iris
INVIARE IL SEGUENTE TESTO AGLI INDIRIZZI
POSTI ALLA FINE DI QUESTO MESSAGGIO
Hacemos Responsable el Doctor Andrés Pastrana Arango por lo que pueda
suceder a la población civil del Cauca (Popay&aacut;-n), amenazada por las
autodefinidas Autodefensas Unidas de Colombia.
Cualquier atentado fuera realizado contra la vida de los hombres y las
mujeres amenazadas por dicho grupo criminal, ser&aacut;- por nosotros
atribuido a los agentes del Estado colombiano, por sus omisión o
complicidad con las AUC.
Esto aclarecer&aacut;- en nosotros y en la opinión pública italiana la
estrategia del Estado, el exterminio sistematico de cualquier agrupación
democratica y progresista en Colombia y pondr&aacut;- en evidencia que los
repetidos compromisos del gobierno Pastrana para combatir los grupos
paramilitares no son otra cosa que miserable retorica para utilizo
internacional.
En la desgraciada eventualidad que se realizaran las amenazas expuestas,
nos sentiríamos en pleno derecho de operar en las formas mas adecuadas y
radicales de protestas hacia las sedes diplomaticas del Estado colombiano.
Adem&aacut;-s, en caso de esta eventualidad exigiremos el retiro de las
empresas italianas de Colombia, cuya lista parcial se encuentra a esta
dirección:
<http://www.ice.it/estero2/bogota/util.htm> http://www.ice.it/estero2/bogota/uti
l.htm
Cordialmente y con determinación
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _
_ _ _ (firma)
TRADUZIONE DEL TESTO
DA INVIARSI ALLE AUTORITAí ITALIANE IN COLOMBIA
(posti alla fine del messaggio)
Responsabilizziamo il Presidente Pastrana per quanto possa succedere alla
popolazione civile di Popay&aacut;wn, minacciata dalle cosiddette
Autodefensas Unidas de Colombia.
Qualunque attentato fosse realizzato contro la vita gli uomini e le donne
minacciati da questo gruppo criminale verrà da noi attribuito agli agenti
dello Stato colombiano, per loro omissione o complicità con le Auc.
Ciò renderà chiaro a noi ed a all'opinione pubblica italiana la strategia
statale di sterminio sistematico di qualunque formazione democratica e
progressista in Colombia e renderà ancora più evidente che i ripetuti
impegni del governo Pastrana a combattere i gruppi paramilitari altro non
sono che misera retorica ad uso internazionale.
Nel malaugurato caso in cui si realizzassero le minacce suddette ci
sentiremo in pieno diritto di operare le forme più adeguate e radicali di
protesta verso le sedi diplomatiche in Italia dello Stato colombiano.
Inoltre, nel caso di questa eventualità, esigeremo il ritiro delle imprese
italiane dalla Colombia, la cui lista parziale si trova al seguente
indirizzo:
<http://www.ice.it/estero2/bogota/util.htm> http://www.ice.it/estero2/bogota/uti
l.htm
Cordialmente e con determinazione
_ _ _ _ _ _ _ _
_ _ _ _ _ (firma)
Appello delle Organizzazioni del Cauca
5 Maggio 2001
COLOMBIA: Le comunità, i dirigenti delle organizzazioni sociali e sindacali
e persino lo stesso governatore, Floro Tunubal&aacut;w, sono stati
dichiarati obiettivo militare dalle Autodifese Unite della Colombia e sono
state invitate a abbandonare le loro terre entro 48 ore.
Il 26 aprile alle nove di sera nella città di Popay&aacut;wn sono stati
assassinati Francisco Isaias Cifuentes, insegnante, e la propria sposa,
Leyder Maria Fernadez Cuellar, mentre il loro figlio è risultato ferito. La
violenza paramilitare che colpiva la regione del Cauca è arrivata a
Popay&aacut;wn.
Il 4 maggio 2001 sono stati consegnati ai mezzi di comunicazione alcuni
comunicati, firmati dalle Autodifese del Cauca e dalle Autodifese Unite
della Colombia, nei quali si concedono 48 ore per abbandonare la zona alle
seguenti comunità, sindaci e dirigenti popolari e sindacali:
Cartago: il sindaco Tulu&aacut;w: il sindaco
Villa Rica: il sindaco
Timbio: il sindaco
El Patia: il sindaco
Rosas: il sindaco
Paramo de Mira Flores: la comunità
El Doblo: la comunità
Santander de Quilichao: la comunità della zona piana
El Valle del Patia, Balboa, Mercaderes
I dirigenti di ASOINCA e del CIMA
Eí molto importante lanciare una azione internazionale per difendere il
diritto delle comunità a vivere nei propri territori secondo le proprie
aspirazioni ed i propri stili di vita. Per favore participate a questa
emergenza, inviando lettere allíattenzione del Presidente della Colombia.
Indirizzate le vostre lettere di appoggio a:
Dr. Andrés Pastrana Arango (Presidencia de la República de Colombia)
Oficina de Derechos Humanos
rdh@presidencia.gov.co
pastrana@presidencia.gov.co
Téfono. 0057-1-5629300 ext. 3550 0057-1-284 33 00
Fax 0057-1-286 74 34 0057-1-286 68 42 0057-1--284 21 86
Dr. Humberto de la Calle Lombana
Ministro del Interior - República de Colombia
minint@anticorrupcion.gov.co
Tel: 0057-1-3147300 Ext 0057-1-2315 691
Fax: 0057-1-31473 00 0057-1-6915455
Fax 00-57-1-2515884
Dr. Eduardo Cifuentes
Defensor del Pueblo - República de Colombia
defensor@col1.telecom.com.co, dquejas@col1.telecom.com.co,
oprensa@col1.telecom.com.co
Sres: Junta Directiva Departamental Asociación de Institutores del Cauca -
ASOINCA
asoinca@emtel.net.co, asoinca@latinmail.com
Fax: 0057 - 28 - 24 4159
Attentamente, Giunta Direttiva Dipartimentale di ASOINCA
Popay&aacut;wn - Cauca - Colombia
Situazione dellíordine pubblico e violazione dei diritti umani nel
dipartimento del Cauca
Il Movimento del Sud-occidente Colombiano denuncia di fronte alla comunità
nazionale ed internazionale le gravi violazioni dei diritti umani ed in
particolare quello del diritto alla vita, messe in atto dai gruppi
paramilitari, autedefinitisi ìAutodifese Unite della Colombia Aucî,
attraverso i diversi massacri, iniziati nel giugno del 2000 in tutto il
centro e nord del Cauca.
Le comunità del Cauca che sono state attaccate dai paramilitari, nella loro
maggioranza fanno parte del Movimento del Sud-occidente Colombiano. Questo
Movimento, nel mese di Novembre del 1999, aveva firmato con il Governo
Nazionale un accordo, in cui il governo si impegnava a garantire la
sicurezza ed il rispetto delle loro vite e dei diritti umani in senso
generale. Líimpegno firmato dai rappresentanti del Governo Nazionale ed i
rappresentanti del Movimento del Sud-occidente Colombiano dice testualmente:
"Il Ministero degli Interni formerà un Ispettorato con delegati della
Commissione per i Diritti Umani della Procura della Repubblica,
dellíUfficio di Difesa del Popolo, della Conferenza Episcopale e dellíAlto
Commissariato per i Diritti Umani. LíIspettorato riceverà e diffonderà
fronte alle autorità competenti i casi di violazione dei diritti, delle
libertà e delle garanzie cittadine che mettano a repentaglio la vita,
líonore ed i beni delle persone che, direttamente o indirettamente, hanno
partecipato alla mobilitazione. Le loro riunioni e la loro presenza
potranno essere convocate dalle parti ed il Governo Nazionale somministrerà
gli appoggi logistici ed operativi per il loro spostamento.
Il Governo Nazionale riconosce la legittimità della protesta del
Sud-occidente Colombiano e dei suoi dirigenti popolari, essendo questi
rappresentanti delle comunità di fronte allo Stato, riconoscimento che si
esprime nei dialoghi e negli accordi realizzati e sottoscritti dalle parti.
Così anche, rispettando i diritti costituzionali e legali del caso, il
Governo Nazionale considera che la protesta cittadina, per questa sola
ragione, non genera sanzioni né in ambito lavorativo e nè penali,
individuali o collettive, contro coloro che hanno partecipato o hanno
appoggiato la mobilitazione".
Il processo di incursioni paramilitari nel Dipartimento del Cauca che
genera morte, torture, violazioni, spostamenti forzati ed in generale
violazioni dei diritti umani, si esprime attraverso la descrizione dei
seguenti fatti e testimonianze:
"Noi contadini che storicamente abbiamo lavorato per alimentare la
popolazione delle città, siamo oggi coloro che soffrono tutte le
conseguenze dei conflitti interni al paese, scontri che nemmeno riusciamo a
comprendere perchè si siano determinati. In questa occasione è toccato a
noi, umili cittadini del nord del Caucaî (testimonianza di un contadino)
ALTO NAYA
Il massacro dellíAlto Naya avvenuto durante la settimana di Pasqua è quello
più recente. Non si conosce ancora il numero esatto delle vittime perché è
difficile inviare sul posto una commissione ispettrice. Gli abitanti della
regione affermano che potrebbero essere oltre 80. Le vittime sono state
assassinate a coltellate ed utilizzando le motoseghe. Líesercito si è
presentato solo nel villaggio di Timba, chiedendo dove si trovassero i
morti perché lì non ne vedevano. Il prete diceva però loro che dovevano
entrare nella zona, ad una sei o otto ore di cammino.
COMUNE DI BUENOS AIRES
Nel mese di giugno, arrivano le Autodifese Unite della Colombia (AUC) e con
queste arriva la morte, che ronda irriverente tutto il comune. Secondo
quanto menzionato, provengono da Córdoba ed Urab&aacut;w, con il pretesto
di mettere fine alla guerriglia ed ai suoi collaboratori... Il 9 di giugno,
sporcano le pareti delle case del quartiere La Ventura, nella giurisdizione
di Timba, facendo conoscere la loro presenza e manifestando contro la
guerriglia ed i suoi collaboratori; fanno disoccupare le abitazioni del
quartiere, istallano posti di blocco nello stesso, nella via che porta da
Timba ai distretti di El Porvenir e El Ceral; i passeggeri sono perquisiti
e minacciati con offese volgari, con maltrattamenti fisici e psicologici.
Nel primo blocco stradale assassinano a due giovani minorenni: CARLOS
ANDRÉS PARRA CRIOLLO, per non avere documenti díidentità né il libretto di
circolazione della moto su cui erano, ed un'altra persona non identificata
per non aver dato informazioni sulla guerriglia, informazioni che per altro
non aveva.
Il 21 giugno realizzano nuovamente un blocco stradale sulla stessa via,
detengono RUBERNEY CARABALLÍ che si stava spostando con un amico a bordo di
una moto, dal quartiere El Llanito a Timba; lui è stato torturato e
successivamente assassinato. Lo stesso giorno, nel quartiere San Francisco,
assassinano a LAURENTINO LONDOÑO ed a OTONIEL SARRIA, accusati di essere
collaboratori della guerriglia.
Il 2 luglio, nella giurisdizione di Timba (Valle), le AUC (Autodifese Unite
della Colombia) assassinano due giovani residenti a Timba (Cauca): CORNELIO
CORPUS e NELSON QUINA, conosciuti nel luogo come persone dedicate al lavoro
ed alle loro famiglie, senza vincolo alcuno con gruppi al margine della
legge. Il 5 luglio le AUC, nel quartiere La Ventura, obbligano i passeggeri
di un autobus a scendere. Successivamente, li fanno sdraiare per terra ed
assassinano a LUIS EDUARDO YULE, membro del territorio indigeno di La Paila
Naya, (ubicato tra i comuni di El Ceral ed El Naya), ed un abitante del
comune di Corinto, che non è stato poi identificato. Viene anche detenuto
ELADIO VIVEROS che approfittando della disattenzione dei suoi
sequestratori, scappa e si presenta presso líUfficio di Difesa del Popolo,
nella sede regionale del Valle, alla ricerca di protezione; come
rappresaglia sua moglie è sequestrata ed obbligata a dare alle AUC 40 capi
di bestiame ed un automezzo, anche se successivamente viene liberata.
In data non certa, nel quartiere di San Francisco viene assassinato LUIS
CARLOS ZUÑIGA, padre di cinque figli e con lui è assassinata uníaltra
persona non identificata. Così anche viene fatto scomparire il giovane
SIGIFREDO LEON, che dopo un mese riappare morto nei pressi di Jamundí
(Valle). Nel comune di Buenos Aires, assassinano anche un uomo che era
chiamato PICHURRIA.
Il 28 agosto, a Timba (Buenos Aires), è assassinato ARIEL HURTADO, presso
la fermata dellíautobus della medesima località.
Nel mese di settembre, la violenza paramilitare si fa più dura, le AUC
assassinano nel comune di de La Balsa quattro persone: JAIME FILIGRANA,
ISIDORO FILIGRANA, HUGO DIAZ e WILLINTON DIAZ, e trenta persone in più
vengono trasportate in altri luoghi, uomini e donne, alcune in cinta, delle
quali abusano sessualmente. Tutte queste persone sono giustiziate il
giorno seguente di fronte agli abitanti di La Balsa e lanciate nel fiume
Cauca; delle esecuzioni sommarie della notte non si ha il conto, perché
ìsolo loro sannoî.
Nel mese di ottobre le AUC, in data non precisata, assassinano DANIEL
MENESES ed il dirigente della comunità, PEDRO. Lí8 dello stesso mese, è
giustiziato JACOBO SADOWNIK e la signora LIBIA. Insieme ad altre vittime i
loro corpi sono lanciati nel fiume Cauca. Nel frattempo si intensificano le
sparizioni e le esecuzioni sommarie.
Gli abitanti della zona affermano:
"Con líingresso delle AUC a questa regione, le persecuzioni sono state
frequenti, controllano líingresso dei veicoli nella città, il commercio,
líingresso di alimenti e le attività sociali. Tutte le persone della zona
si sentono minacciate, in particolare quelle di Timba, La Esperanza, El
Ceral e Palo Blanco; secondo quanto hanno manifestato le AUC, colui che non
è guerrigliero è informante o collaboratore, per questo dicono che il
massacro sarà grande, che ancora non è successo nulla. Quanto impera è la
paura ed il terrore".
SANTANDER DE QUILICHAO
Il 14 giugno nel quartiere di Palo, comune di Caloto appare una lista di
ventidue nomi, apparentemente emessa dalle AUC, con al margine dello stesso
la scritta: "stiamo facendo pulizia".
Tra i mesi di ottobre e novembre, secondo le autorità, gli scomparsi e le
persone assassinate sono circa 70.
SUAREZ
26 luglio. Secondo informazione disponibile, ha luogo la prima incursione
delle AUC, nel dipartimento del Cauca. Questi, con messaggi alle pareti si
identificano come ìFronte Farallonesî delle AUC. Gli abitanti hanno paura
di cancellare le scritte. Tra le tante si trova: "guerrigliero è arrivato
il tappo per il tuo culo"; "polizia ed esercito: paramilitari della
burocrazia", "fuori i guerriglieri dal dipartimento della Valle del Cauca".
I commenti degli abitanti sono frammentari rispetto agli avvenimenti che
indicano come autori materiali le AUC. Sono molte le morti attribuite alle
AUC, però la paura dei familiari, li obbliga a trasportare i loro cadaveri,
per dare loro cristiana sepoltura, ai luoghi díorigine, senza denunciare il
fatto alle autorità.
MORALES
Giovedì 16 novembre alle 5 del mattino, cíè una incursione paramilitare
delle AUC, a cinque minuti dal comune di Morales, dove si realizza un
blocco stradale. Alle 11:00 a.m. nel quartiere di Loma de Oso dello stesso
comune, si realizza un nuovo blocco, dove le AUC si appropriano di merci
consistenti alimentari dirette al Centro delle provviste del quartiere di
Santa Barbara.
CAJIBIO
Cajibío, dipartimento del Cauca, è una zona rurale dove le terre sono
ricche e fertili e dove la produzione agricola da un buon sostentamento
alla economia contadina. Eí qui dove il 19 novembre si vive una situazione
di angoscia e allarme generale a causa della apparizione di gruppi
paramilitari, autodenominate Autodefensas Unidas de Colombia -AUC- che
fanno incursione prima nella zona di Dinde, sequestrando la gente per circa
due ore, chiedendo documenti díidentità e comparando i nomi con una lunga
lista che hanno; molte persone vengono rinchiuse in una stanza ed in modo
umiliante vengono rasate a zero e fatte oggetto di scherno e burla.
Successivamente sulla base della lista che portano, un giovane di 17 anni,
ANGELINO LARGACHA, viene sequestrato e, ad oggi, non si sa dove sia.
Mercoledì 22 novembre, nelle prime ore della mattinata gli emissari della
morte delle autodenominate AUC entrano a Carmelo, riuniscono tutta la gente
della comunità ed in loro presenza imbavagliano tre commercianti di nome
JAINER CAMPO (22 anni), JAIME ROJAS (61 anni) e ALCIBIADES CAMAYO (40
anni), questi sono proprietari di negozi del luogo; dopo averli
imbavagliati li assassinano, accusandoli di essere aiutanti della
guerriglia.
Giovedì 23 novembre le AUC sono nel quartiere di Santa Catalina, nel comune
di La Pedregosa, dove trattengono molti passanti, chiedono loro documenti
díidentità e li minacciano dicendo che uccideranno i collaboratori della
guerriglia.
Venerdì 24 novembre alle 6 del mattino si presentano nuovamente i
paramilitari, nella zona del centro di La Pedregosa, in un numero
approssimativo di 50 uomini in uniforme, due dei quali con i volti coperti
da passamontagna ed altri con il volto scoperto, nella maggioranza di pelle
bruna chiara, con líaccento della costa e con tagli di capelli stile
militare. Alcuni stanno portando ai contadini DIEGO ARNULFO CAMAYO, che era
stato portato via dalla propria abitazione la notte prima ed i fratelli
ERIC CAMAYO, del quartiere Santa Catalina, entrambi legati e con un cappio
al collo. I fratelli Camayo, erano agricoltori, Diego Arnulfo era gerente
della Cooperativa Multiactiva La Pedregosa, consigliere eletto per il
Movimento Contadino e Popolare e Segretario del CINCOP (Comitato di
Integrazione delle Organizzazioni del Comune di La Pedregosa).
Successivamente vengono fatti scendere i contadini a cui erano stati legati
i piedi e che venivano fatti saltellare grottescamente lungo la strada in
presenza della comunità; nel frattempo il resto degli uomini deteneva tutti
i contadini che stavano passando, esigendo i documenti díidentità, e li
faceva sedere di fronte agli ingressi delle case del comune.
Verso le 10 del mattino passano da questo luogo i contadini GERMAN
VALENZUELA del quartiere Buena Vista e ADOLFO BENALCAZAR, che si stavano
muovendo a bordo di una moto. Questi vengono fatti scendere dalla moto e
vengono chiesti loro i documenti díidentità. Di fronte ad una breve cenno
di protesta di Germ&aacut;wn Valenzuela, questi viene fatto stendere per
terra, il suo viso viene preso a pedate, sfigurandolo e viene legato. Così
anche, il contadino DAGOBERTO VELASCO del quartiere Buena Vista viene
sequestrato, legato e portato via.
Dopo le sei del pomeriggio i contadini di La Pedregosa, trovano i corpi di
DIEGO ARNULFO CAMAYO, ERIC CAMAYO, GERMAN VALENZUELA y DAGOBERTO VELASCO
buttati di fronte alla chiesa del luogo. Questi erano stati assassinati con
spari alla testa. Diego Arnulfo Camayo presentava segni di tortura.
Questo è líitinerario di terrore che vive la popolazione contadina del
municipio di Cajibío dal 19 novembre, giorno in cui hanno fatto la loro
macabra apparizione i paramilitari, situazione che ha obbligato allo
spostamento forzato vari contadini, che oltre al terrore, stanno soffrendo
delle difficoltà nei mezzi di trasporto e nelle comunicazioni, perchè i
paramilitari hanno tagliato le linee telefoniche per impedire qualsiasi
comunicazione tra i contadini. I problemi nei trasporti hanno fatto sì che
gli alimenti comincino a scarseggiare, rendendo difficile la permanenza
nella regione.
Le organizzazioni sociali e popolari dei diritti umani del Dipartimento del
Cauca, lanciano un S.O.S a tutta la società colombiana ed in particolare
alle organizzazioni nazionali ed internazionali per i diritti umani
affinchè si pronuncino di fronte a questa grave situazione e perché
esercitino la loro pressione verso lo stato colombiano.
MOVIMIENTO SUD-OCCIDENTE COLOMBIANO - CIMA - ANUC-UR - ASOINCA - FENSUAGRO
- ASOCOMUNAL LA VEGA -
MOVIMIENTO CAMPESINO Y POPULAR CAJIBIANO
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