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Per Peacelink:Con Fox e' iniziata in Messico la guerra sporca della Coca Cola
Il monopolio della Coca Cola
di Julio Aranda (Proceso Sur 28/04/2001)
CUERNAVACA, Morelos.- La voce del dirigente della Polizia di Transito
Metropolitana, il capitano ritirato dell'Esercito, Jose' Leonardo Ponce, si
ascolta agitata: "Negativo, negativo, aspettiamo ancora un po'". Alcuni
secondi prima, la radio operatrice gli aveva chiesto se aveva bisogno di
piu' elementi per affrontare la protesta che aveva davanti. Ottanta
poliziotti con equipaggiamento antisommossa erano stati mobilitati nel
pomeriggio di sabato 21 aprile per impedire l'arrivo di circa 30 lavoratori
della Societa' Cooperativa dei Lavoratori della Pascual all'entrata
principale della Fiera della Primavera. Nonostante cio', i cooperativisti
bloccarono i due accessi stradali a questa fiera organizzata dalla giunta
panista di questa citta'.
Sudati, i lavoratori avevano l'obiettivo di distribuire volantini per
spiegare ai presenti come la giunta ed altre istituzioni si erano
convertite in complici della multinazionale Coca Cola per spazzare via la
loro cooperativa. La loro mobilitazione, dicono, non e' stata vana: hanno
dimostrato per l'ennesima volta come un'autorita' protegge un'impresa.
Forse sara' il passato bibitaio del presidente Vicente Fox cio' che spinfe
la Coca Cola ad imporre, con la presunta complicita' governativa, un vero
monopolio che minaccia di far sparire imprese messicane, come la
Cooperativa Pascual.
Con il 75% del mercado nazionale delle bibite nelle sue mani, la Coca Cola
—di cui Fox e' stato impiegato— avra' contro una nuova denuncia presso la
Commissione Federale della Competizione (CFC), che la Cooperativa Pascual
interporra' per pratiche monopoliche.
Questo sara' il secondo processo per azioni sleali di commercio contro la
multinazionale, poiche' nel novembre scorso la CFC le ha notificato
riguardo alla causa iniziata da Pepsi Cola Mexicana, Aga e Mundet contro 92
delle sue concessionarie nel paese. Pepsi, Aga e Mundet acusano la Coca
Cola —che controlla 220 marche di bibite analcoliche in 200 paesi— di
imporre contratti di esclusivita' con grandi compagnie, come la Cinemex, la
quale consente l'accesso solamente ai prodotti ed alla pubblicita' della
multinazionale, ed inoltre nel chiamato "commercio al dettaglio", che si
da' nei negozi di alimentari dove il consorzio della "scintilla della vita"
regala casse di prodotti, frigoriferi e addirittura formazione in
contabilita' ai proprietari in cambio di che vendano solo la sua acqua in
bottiglia e le sue bibite.
Come risoluzione, la CFC ordino' alla Coca Cola di non firmare alcun
contratto di esclusiva fintanto che non si risolva il caso. Come risposta,
i concessionari interposero cause di amparo contro questa misura. Quindi lo
scioglimento della chiamata "guerra delle cole" potrebbe posticiparsi fino
al 2003 per gli allegati davanti alla CFC e i tribunali federali.
La situazione della Sociedad Cooperativa de Trabajadores de Pascual "e'
piu' grave. Dal settembre scorso, la multinazionale ha iniziato un attacco
diretto contro i nostri prodotti. A questo ritmo e con la complicita' delle
autorita', la nostra impresa potrebbe sparire in tre anni. E' una strategia
di sterminio", avverte Filiberto Bucio Rodriguez, presidente in due
occasioni del Consiglio d'Amministrazione della cooperativa ed attuale
gestore degli impianti in Morelos.
La fiancata
In questa provincia, governata dal PAN dallo scorso ottobre, il favoritismo
verso la "scintilla
della
vita" si e' evidenziato fin da gennaio. Il Patronato dell'Universita'
Autonoma dello Stato di Morelos ha firmato contratti di affitto per imporre
ai titolari di 26 caffetterie e negozi di quest'istituzione, la vendita di
prodotti della concessionaria della multinazionale nel Morelos, propieta'
di Pura Guillermo Prieto Rivera, impresaria vicina a Lino Korrodi, che e'
stato il cervello finanziario della campagna di Fox verso Los Pinos.
In una lettera inviata il 30 gennaio a uno dei gestori del negozio, il
segretario tecnico del Patronato, Miguel Angel Diaz Corona, dice: "il
contratto d'affitto che il Patronato della UAEM celebra con lei e' molto
chiaro riguardo alla clausola sedicesima che dice quanto segue: si obbliga
a vendere nel suo locale esclusivamente i prodotti elaborati
dall'Imbottigliatrice di Cuernavaca SA de CV, come l'Agua de los Angeles,
Coca-Cola, Coca Cola Light, Sprite, Fanta, Fresca, Manzana Lift, Ameyal,
Delawere Ponch in bottiglia ed in lattina; in compimento dell'accordo
celebrato con la suddetta impresa e la stessa Universita'.
"In diverse occasioni sono stati invitati a dare compimento alla clausola
precedente, tramite la Sra. Ma. Teresa Galvez Cuellar, che e' l'incaricata
dell'attenzione, supervisione e riscossione dei locali che questo Patronato
amministra, senza che ad oggi questa venga rispettata."
Per Bucio Rodriguez si tratta di una "una vera pena" che la UAEM —che
rappresenta oltree 20000 consumatori— sotto il rettorato di Rene' Santovena
Arredondo "elemosini denaro per coprire necessita' interne e con questo
offra guadagni ad un consorzio non messicano".
In febbraio, la cooperativa ha scoperto che la Coca Cola aveva incrementato
la sua campagna nelle scuole pubbliche, dove tradizionalmente si concentra
la vendita della bibita Boing, il principale prodotto della cooperativa.
"Ci hanno detto che l'impresa e' arrivata a distribuire anche denaro per
ottenere l'esclusiva".
Il 4 aprile, i lavoratori della Pascual hanno denunciato che la giunta di
Cuernavaca, guidata dal panista Jose' Raul Hernandez Avila, gli ha proibito
di installare stands nella Fiera della Primavera, dato che la Coca Cola ha
realizzato importanti contributi economici al governo municipale, nell'arco
dei 600000 pesos.
"Pensavamo che con il nuovo governo ci si sarebbero aperte le porte alla
libera competizione. Nella Fiera della Primavera, di carattere popolare,
pensavamo di far conoscere i nostri prodotti, mentre la multinazionale
otterra' guadagni miliardari. Allora ci siamo riuniti con il sindaco
Hernandez Avila il quale ci ha detto innocentemente che forse per il
prossimo anno noi avremmo potuto avere l'esclusiva", accusa Filiberto
Bucio.
A Puebla c'e' saccheggio delle bottiglie. I distributori del consorzio
arrivano ai negozi ed offrono ai proprietari frigoriferi pieni del loro
prodotto con la promessa che in cinque anni avranno la fattura del
congelatore. Se il negoziante accetta, i venditori tirano fuori le
bottiglie delle altre imprese e se li portano via.
"Cio' per noi significa grosse perdite perche' ogni bottiglia costa 3.50
pesos. Ogni anno dobbiamo riempire da 15 a 20 milioni di bottiglie per non
scomparire dal mercato. Siamo andati nelle vetrerie ed abbiamo visto come
vengono tritate le nostre bottiglie."
Il primo aprile scorso, la cooperativa ha svolto un'assemblea nazionale in
cui si e' deciso di formare un fronte comune contro la Coca Cola, al quale
si sono sommate organizzazioni civili e sindacati.
La guerra
In Puebla, Morelos, Distretto Federale e Stato del Messico, la
multinazionale ha indurito i suoi attacchi contro i prodotti Pascual.
Regala casse di bibite ed acqua, frigoriferi, pittura le facciate dei
negozi, mentre che nelle scuole medie ed elementari la Coca Cola pretende
di buttar furi il tradizionale "triangolino di cartone" della Boing
regalando computers, ristrutturando campi da pallacanestro o consegnare
denaro in contanti ai direttori delle strutture.
"Stanno prostituendo il mercato. E' una pratica sporca e sleale in cui il
libero commercio e' ridotto a contratti d'esclusiva. Abbiamo avuto perdite
che non siamo ancora in grado di calcolare, forse all'incirca il 30 per
cento del mercato in alcuni stati, ma questo non e' niente comparato al
fatto che la Coca Cola sta puntendo a spazzarci via", segnala Bucio
Rodriguez.
Nella prima settimana di questo mese, la cooperativa ha consegnato un
fascicolo del caso ad Eduardo Sojo, coordinatore delle Politiche Pubbliche
della Presidenza della Repubblica. Chiedono che il presidente Fox risponda
loro se sta appoggiando la strategia della Coca Cola.
"Sojo ci ha detto che il presidente non e' d'accordo con i monopoli. Ma da
quando Fox e' arrivato al potere e' stato dato il via ai concessionari
della multinazionale, come a dire: 'dai, mangiatevi questo 25 per cento che
resta del mercato'."
Pero' il fine tra le imprese, dice Filiberto Bucio, e' diverso. "La nostra
cooperativa ha un obiettivo sociale, il nostro patrimonio e' l'impiego. In
altri paesi appoggiano la crescita e lo sviluppo delle cooperative, anche
con ingenti finanziamenti, ma qui vediamo che nessuno vuole fare nulla
contro la guerra che la Coca Cola ha iniziato contro di noi, nonostante il
fatto che si tratta di una multinazionale che ricerca l'arricchimento".
Attualmente la cooperativa genera 3900 posti di lavoro diretti e 20000
indiretti, e conta con 1000 unita' di reparto nel paese. In 15 anni, hanno
imbottigliato la loro produzione di succhi in contenitori di cartone, non
cosi' nel prodotto imbottigliato attaccato principalmente dalla Coca Cola.
Esporta negli USA, Canada e Centroamerica ed ha progetti per farlo nelle
nazioni europee.
La cooperativa partecipera' nel corteo operaio del Primo maggio a Citta'
del Messico, ma concentrera' i suoi soci e lavoratori di Acapulco, Toluca,
Iguala e Puebla nella celebrazione in questo stato, giacche', secondo
Bucio, "e' dove piu' si e' accentrata la guerra sporca della Coca Cola".
tradotto da Consolato Ribelle del Messico-Brescia