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Enrico Deaglio sulla dittatura argentina



Domenica sera, 25 marzo, ho visto il servizio su Rai3, curato da Enrico Deaglio, sulla dittatura argentina, a venticinque anni dal golpe. La trasmissione l'ho trovata molto ben fatta, per la prima volta viene accentuato il discorso sulla terribile complicità del Governo Italiano dell'epoca con i golpisti, il tutto per interesse economico, quell'interesse finanziario che ha prevaricato il valore della vita umana. Molti dei militari erano iscritti alla Loggia P2 e molti massoni sono stati consiglieri del terribile genocidio dei desaparecidos. Molta connivenza col regime militare ebbero le principali aziende italiane, tra cui la Fiat, ree di aver stilato una lista dei loro operai comunisti o sindacalisti, poi arrestati, torturati, fatti sparire. Non a caso uno dei migliori amici di Agnelli é Kissinger, uno dei pochi eletti che ha partecipato alla festa parigina degli ottant'anni di Agnelli.
Nel programma é stato intervistato anche Andreotti, il quale da abile stratega qual é, ha detto che non era a conoscenza di molte cose, che se l'avesse saputo avrebbe sicuramente fatto qualcosa. Una risposta molto diplomatica. E' stata anche rimarcata la splendida figura del console italiano Calamai, che fu uno dei pochi a collaborare con passione per cercare di salvare molte vite umane, tra i nostri connazionali.
Queste cose, per chi si é documentato negli anni, si sapevano, ma é importante che siano state rimarcate in una trasmissione televisiva, per far capire a chi forse non ha creduto fino in fondo quale tragedia ha toccato gli argentini negli anni '70. Pochi anni fa si é vissuto un altro Olocausto, dopo quello nazista, troppo spesso la storia non insegna nulla per porre fine a certe atrocità, che non hanno riguardato solo l'Argentina, ma molti altri paesi, che ancora adesso tutto questo sta capitando in altre parti del mondo, spesso all'oscuro dell'informazione internazionale.
 
Saluti.
 
Marina