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Brazil Land Reform Project - info in italiano




----- Original Message -----
From: Francesco Martone <fmartone@cambio.it>
To: <noomc-it@egroups.com>
Sent: Wednesday, March 15, 2000 5:33 PM
Subject: [noomc-it] Brazil Land Reform Project - info in italiano


> "Brazil Land Reform and Poverty Alleviation Project" della Banca
> mondiale
> (progetto "Cédula da Terra")
>
> maggio 1999
>
>  Il progetto "Cédula da Terra" sul quale è in corso una campagna di
> mobilitazione delle organizzazioni della società civile brasiliana e
> delle ONG internazionali che lavorano sulla riforma della Banca
> mondiale, racchiude in sé tutte le contraddizioni dell'approccio di
> sviluppo sostenuto tradizionalmente dalla Banca mondiale. L'applicazione
> di una logica di mercato alle politiche di  riforma agraria e giustizia
> sociale, non porta alla riduzione della povertà, bensì ad un
> aggravamento delle condizioni di vita dei supposti beneficiari, i Sem
> Terra, e ad un rafforzamento delle oligarchie e delle élite economiche e
> politiche sostenute dai grandi latifondisti brasiliani. Il progetto
> "Cédula da Terra" darà maggior impulso alla speculazione fondiaria, e
> sostituendosi all'espropriazione, contemplata dalla Costituzione
> brasiliana,  pregiudicherà gravemente gli impegni presi inizialmente dal
> governo federale per la redistribuzione della terra e la riforma
> agraria.
> Un rischio, questo, ancor maggiore se i Direttori esecutivi della Banca
> mondiale decidessero di approvare un nuovo più importante progetto, il
> "Banco da Terra", la cui discussione è prevista per il prossimo giugno.
>
>
> Il progetto "Cédula da Terra"
>
> Secondo la nota informativa (PID, Public Information Document) della
> Banca mondiale sul "Brazil Land Reform and Poverty Alleviation
> Project",  il 50 percento della popolazione più povera del Brasile  vive
> in zone rurali. Il progetto si rivolge soprattutto ai  9 stati del
> Nordest (Alagoas, Bahia, Cearà, Maranhao, Minas Gerais, Paraiba, Parana,
> Pernambuco, Piaui, Rio Grande do Norte, Rio Grande do Sul, Santa
> Catarina, Sergipe) dove vive oltre il 60% dei poveri del paese.  Il loro
> reddito annuo pro capite ammonta a USD 230, pari a meno di un decimo
> della media nazionale. In tutto il paese  4,9 milioni di famiglie
> brasiliane  hanno oggi bisogno di terra.
>
> Già nel  1996 il governo brasiliano aveva lanciato con il sostegno della
> Banca mondiale un piano pilota di riforma agraria basato su un approccio
> di mercato,  il  "Cear Rural Poverty Alleviation Project", grazie al
> quale  700 famiglie avrebbero acquisito un totale di 23.377 ha di terra,
> ad un costo di 152 dollari per ettaro.  Sulla scorta di questo
> precedente, il  governo brasiliano ha messo poi a punto il progetto di
> riforma agraria  "Cédula da Terra" in 5 stati del Nordeste (Bahia,
> Cearà, Maranhao, Minas Gerais, Pernambuco).
>
> Secondo la Banca mondiale, "Cédula da terra" combina un sistema di
> acquisizione della terra basato su un approccio di mercato  con un
> meccanismo di finanziamenti complementari per l'aumento della
> produttività della terra e dei redditi dei piccoli proprietari.
> L'obiettivo dichiarato è quello di  reinsediare 15.000 famiglie in 3
> anni. Ad oggi, secondo la Banca mondiale, hanno tratto beneficio 8.000
> famiglie con 190.000 ettari ad un costo per ettaro di 154 USD e per
> famiglia di 4.016 USD.  Il costo totale del progetto é 400 milioni di
> dollari di cui 200 concessi dalla Banca il resto da governo federale,
> dai governi statali e dalle associazioni di comunità. Secondo la Banca
> mondiale, verrebbe escluso  l'acquisto di terre protette all'interno di
> aree di foresta primaria o con rivendicazioni territoriali da parte  di
> popoli indigeni.
>
> Secondo la "Country Assistance Strategy "(strategia di assistenza per
> paese) della Banca mondiale per il Brasile, "The Bank  will also
> consider new assistance with respect  to land reform, initiating a pilot
> project. The pilot project will test a model with greater cost benefit,
> easy to implement, market-oriented to resettle families. If it succeeds,
> the Bank will support a larger-scale program of land reform".
>
> Il progetto "Cédula da Terra"  riprende alla lettera le raccomandazioni
> della Banca mondiale. Si tratta di concedere crediti del governo
> federale alle agenzie finanziarie dei governi degli stati interessati,
> che a loro volta concederanno prestiti ai lavoratori rurali così da
> permettere loro di acquistare la terra dai grandi latifondisti. Progetti
> simili sono stati finanziati dalla Banca mondiale in Sudafrica,
> Indonesia e Filippine, e non è un caso che in questi paesi la tensione
> ed i conflitti sociali per la terra siano aumentati.  Secondo la logica
> del Ministro per la riforma agraria Raul Jungmann, il programma "Cédula
> da Terra" creerà meccanismi più efficaci delle espropriazioni "onerose"
> utilizzate nell'attuale programma di riforma agraria.
>
> Quello che avrebbe dovuto essere un piano pilota si è poi trasformato in
> un impegno di investimento da parte della Banca mondiale di circa un
> miliardo di dollari, per un periodo di 4 anni, nel quale la "Cédula da
> Terra"  verrà estesa a tutto il territorio nazionale, senza preventiva
> valutazione dei suoi effetti e presunti benefici.  Il governo brasiliano
> ha infatti stabilito una "partnership" con la Banca mondiale per
> l'acquisto di terra per la riforma agraria. La Banca presterà al Brasile
> un miliardo di dollari in 4 anni ed il governo brasiliano contribuirà
> con un valore equivalente in reais.
>
> I fondi verranno destinati agli stati tramite una linea di credito del
> "Banco Nacional de Desenvolvimento Economico e Social" (BNDES)  chiamato
> "Banco da Terra".  In ogni stato verrà incoraggiata la creazione di
> associazioni di Sem Terra. I contadini acquisteranno appezzamenti di
> terra dai proprietari terrieri, indebitandosi con la Banca.  Il
> finanziamento per l'acquisto della terra ha un termine di liquidazione
> di 10 anni, inclusi 3 anni di grazia (carencia), uno dei finanziamenti
> più cari per aree rurali in tutto il Brasile. Molto più caro del credito
> al quale possono accedere i grandi produttori rurali in tutte le regioni
> del paese. I Direttori esecutivi della Banca mondiale dovrebbero
> discutere l'approvazione del finanziamento a questo progetto nel giugno
> prossimo.
>
> Considerazioni  socio-economiche
>
> Secondo la "Campanha Global pela Reforma Agraria no Brasil Forum
> Nacional Pela Reforma Agraria e Justica no Campo" (CPT, MST, CONTAG,
> CIMI, MAB, MPA, INESC, CONIC, CNASI, Rede Brasil, CAPOIB, Caritas
> Brasileiras),  il progetto "Cédula da Terra" comporterà una serie di
> gravi conseguenze sul programma di riforma agraria nel paese, e sulle
> condizioni di vita dei lavoratori rurali. Il progetto è parte di una
> serie di misure adottate dal Ministro della Riforma Agraria, e volto a
> impedire il processo di riforma agraria inseguito alla pressione dei
> grandi latifondisti sul governo brasiliano, riaffermando il potere delle
> oligarchie del latifondo, e mantenendo i lavoratori rurali subordinati
> agli interessi dei grandi proprietari terrieri.
>
> a. Fine del programma di riforma agraria del governo, e sostegno agli
> interessi dei grandi proprietari terrieri
>
> Con il programma "Cédula da terra", il  governo federale brasiliano di
> fatto rinuncia alla riforma agraria, lasciandola nelle mani dei
> proprietari terrieri:  la distribuzione della terra si avrà solo se
> questi desiderano vendere le loro terre. Sostituendosi alla
> espropriazione la "Cédula da Terra"  premia i proprietari terrieri, che
> invece di ricevere titoli ventennali (Titulos da Divida Agraria)
> ottengono denaro contante per le terre vendute. Le grandi proprietà
> terriere, anche quelle non produttive si trasformano in attività
> finanziarie. Va ricordato che, secondo la Costituzione federale, la
> riforma agraria deve essere svolta tramite espropriazione delle terre,
> pagamento delle indennità e insediamento dei Sem Terra da parte
> dell'agenzia competente. Solo le terre non utilizzate possono essere
> espropriate. Il processo di espropriazione richiede un'ispezione
> preventiva per verificare lo stato di non utilizzo della terra, ed è
> regolato dalla legge in maniera accurata così da proteggere i diritti
> delle famiglie coinvolte. Inoltre, la sostituzione del programma di
> riforma agraria basato sul meccanismo dell'espropriazione con un sistema
> di mercato è inaccettabile considerato che lo Stato non potrà esercitare
> alcun controllo sulla funzione sociale della proprietà, come invece
> stabilito dalla Costituzione federale. L'introduzione di un sistema di
> mercato non prende inoltre in dovuta considerazione uno dei prerequisiti
> fondamentali per garantire la funzione sociale della terra, e cioè che
> lo Stato eserciti il controllo e la tutela delle risorse naturali. Non è
> un caso che il programma "Cédula da Terra" sia stato lanciato in seguito
> alle forti pressioni delle "lobby" dei grandi latifondisti,  dal
> Ministro straordinario per la riforma agraria Raul Jungmann allo scopo
> di rallentare il programma di riforma agraria del governo federale.
> Oltre alla "Cédula da Terra"  il Ministro ha  lanciato un programma di
> decentramento della riforma agraria. Il programma di decentramento della
> riforma agraria favorisce il trasferimento delle funzione dell'Agenzia
> Federale competente per la riforma agraria, l'INCRA, verso i governatori
> ed i sindaci. Tra queste funzioni vanno ricordate l' identificazione
> degli appezzamenti da acquisire, la loro acquisizione tramite acquisto o
> espropriazione, la selezione dei beneficiari, l'organizzazione degli
> insediamenti. Il governo federale  provvederebbe al trasferimento dei
> fondi necessari alle autorità.  Una tale mossa, chiaramente va ad
> esclusivo vantaggio degli interessi di élite economiche e politiche
> locali, visto l'alto livello  di corruzione e nepotismo che caratterizza
> le attività delle autorità locali in Brasile. Come già accaduto nelle
> aree urbane, inoltre la terra diventerebbe merce di scambio per favori
> elettorali, rafforzando le élite al potere.
>
> b. Boom della speculazione fondiaria conseguente all' aumento dei prezzi
> della terra
>
> La selezione degli appezzamenti che verranno acquistati tramite "Cédula
> da Terra" e "Banco da Terra" così come la definizione  del loro valore
> di mercato verranno svolte dai proprietari terrieri su base
> individuale.  Una tale procedura rappresenta un premio per il latifondo
> che si è storicamente rafforzato  grazie ad invasioni  ed incentivi
> fiscali, e che potrà continuare ad utilizzare la proprietà come mezzo di
> speculazione finanziaria. Il proprietario terriero potrà infatti
> reinvestire il denaro per acquistare nuova terra o per investimenti
> nelle città aumentando la concentrazione di ricchezza piuttosto che
> agevolare la redistribuzione del reddito. L'ampliamento del programma
> "Cédula da Terra"  a tutto il territorio nazionale, porterà come
> conseguenza un aumento considerevole del prezzo della terra, ed  i
> proprietari terrieri si potranno organizzare  in cartelli per aumentare
> tale prezzo con manovre speculative. Il progetto darà così una
> accelerazione alla speculazione fondiaria ed alla crescita del mercato
> fondiario, che aveva finora sofferto le conseguenze di un drastico calo
> dei prezzi:
>
> c. Aumento dell'indebitamento dei Sem Terra
>
> Il pagamento del finanziamento per l'acquisto della terra comporterà
> costi talmente proibitivi che i Sem Terra ed i micro-latifondisti non
> potranno poi disporre di risorse finanziarie da investire per la
> produttività della terra stessa. Come già accennato, i prestiti dovranno
> essere ripagati entro dieci anni, dopo un periodo di grazia di tre anni,
> con interessi composti pari a circa il 18,06 percento l'anno, quindi tra
> i più alti per finanziamenti in zone rurali del paese. Coloro che
> chiederanno prestiti tramite il programma "Cédula da Terra"   non
> potranno usufruire di alcuna concessione a loro favore per liquidare il
> debito. La crisi attuale del settore agricolo in Brasile non permetterà
> inoltre ai contadini di produrre abbastanza per ripagare le rate,
> aggiornate ai tassi di interesse previsti dal progetto. Per un prestito
> contratto nel 1998 di 3,500 reais, dovranno essere pagati alla fine, nel
> 2007 un totale di 11,799 reais. (al momento, inseguito alla grave crisi
> finanziaria che ha colpito il Brasile, un real vale circa 1000 lire).
> Inoltre le terre considerate  del progetto sono di scarsa qualità sia
> per ciò che riguarda le caratteristiche del suolo che climatiche, che le
> rendono inadatte alla coltivazione o all'allevamento. I lavoratori
> rurali che utilizzeranno i prestiti del "Banco da Terra"  non potranno
> avere accesso a crediti per progetti di sviluppo per l'acquisto di beni
> alimentari o per l'acquisto di case dall'INCRA. Dovranno quindi
> ricorrere solo a crediti PRONAF di gran lunga più onerosi e quindi non
> appropriati anche per i coloni già reinsediati. Senza la possibilità di
> ottenere credito per rendere produttiva la terra acquistata, i Sem Terra
> si troveranno indebitati e senza possibilità di produrre reddito. Invece
> di iniziare un processo di democratizzazione, il progetto "Cédula da
> Terra"   aggrava quindi ulteriormente l'ingiustizia sociale, venendo
> meno al mandato istituzionale della Banca mondiale, quello della lotta
> alla povertà.
>
> d. Creazione di associazioni di comodo per favorire la speculazione
> fondiaria
>
> Secondo quanto accennato in precedenza, viene da sé che le popolazioni
> rurali più povere non avranno alcuna possibilità di soddisfare le
> condizioni previste dal programma di acquisizione della terra. né di
> organizzarsi per far valere i propri diritti nei confronti dei grandi
> latifondisti.  Usufruendo dei meccanismi già previsti per la
> legislazione del "Banco da Terra"  che darà continuità alla "Cédula da
> Terra", i grandi proprietari oltre a vendere la terra, formeranno
> associazioni di produttori che avranno accesso al programma. Questi
> reclutano gruppi di Sem Terra, organizzando associazioni di acquirenti
> terrieri, a copertura di  speculazioni  fondiarie finanziate da  fondi
> pubblici, come dimostrato in uno studio del Prof. Zander Navarro (1998).
> Inoltre, nella maggior parte dei casi, l'iniziativa è presa dai
> proprietari terrieri con il sostegno esplicito dei funzionari
> governativi, mentre i lavoratori rurali restano al margine della
> trattativa. Nelle dozzine di casi studiati, le associazioni dei
> lavoratori rurali sono diventate del tutto subordinate ai proprietari
> delle terre vendute.
>
> e. Esclusione delle associazioni dei lavoratori rurali nell'attuazione e
> definizione del progetto
>
> I meccanismi previsti per garantire la buona fede e la regolarità delle
> procedure di attuazione della "Cédula da Terra", cioè i tavoli di
> consultazione a livello statale,  non sono in grado di svolgere il loro
> ruolo. Questi tavoli infatti altro non sono che entità formali per dare
> una parvenza di trasparenza e partecipazione comunitaria a decisioni
> prese dalle élite politiche ed economiche locali. Ogni stato sta
> preparando le sue procedure operative, senza essersi consultato con le
> organizzazioni dei lavoratori rurali quali la CONTAG e il Movimento dei
> Sem Terra (MST), ai quali non è permesso neanche di consultare tali
> documenti.
>
> Va inoltre rammentato che le rappresentanze dei lavoratori rurali hanno
> tentato in tutti i modi di contribuire al processo di definizione del
> progetto senza alcun successo. Nel 1997 hanno partecipato alle audizioni
> pubbliche che il Senato brasiliano aveva tenuto per valutare la
> eventualità di chiedere il prestito alla Banca mondiale. In più
> occasioni le organizzazioni locali hanno chiesto che la Banca mondiale
> non appoggiasse il progetto, ed in alternativa sostenesse linee di
> credito per altri meccanismi di riforma agraria che soffrono di una
> cronica scarsità di fondi quali la espropriazione, assistenza tecnica,
> industria agroalimentare. Nel 1997, inoltre il progetto era stato
> oggetto di discussione del cosiddetto "Grito da Terra", un negoziato tra
> CONTAG e governo federale, nel quale si chiese alla Banca mondiale di
> dirottare in fondi per la "Cédula da Terra"   verso un fondo per il
> credito fondiario: Tale fondo avrebbe potuto sostenere il processo di
> redistribuzione della terra in zone ad alta concentrazione di piccoli
> appezzamenti, escludendo la possibilità di commercializzare terra che
> avrebbe potuto essere soggetta ad espropriazione.
>
> Il Ministro Jungmann rispose al tempo di essere disponibile a rivedere
> il progetto "Cédula da Terra"  insieme alla Banca mondiale. La Banca,
> nonostante abbia delle linee guida vincolanti sulla consultazione
> pubblica,  ne scaricò ogni responsabilità sul governo federale, e le
> richieste dei lavoratori rimasero senza risposta.
>
>
>
>
>
> f. Violazioni delle politiche operative della Banca mondiale
>
> Sulla base di quanto descritto, il progetto "Cédula da Terra"  viola le
> linee guida della Banca mondiale su:
>
> - riduzione della povertà (OP 4.15): il progetto  invece di favorire la
> riduzione della povertà peggiorerà le condizioni economiche di chi già
> povero dovrà accollarsi gli oneri finanziari derivanti dall'acquisto
> della terra, né potranno chiedere altri prestiti per finanziare le
> attività produttive;
>
> -  valutazione di impatto ambientale OP4.01, che  non sono state seguite
> in maniera adeguata nel corso della stesura e definizione del progetto;
>
> - accesso all'informazione e partecipazione delle ONG alle attività
> della Banca mondiale (OP 17.15 on Disclosure of Operational Information
> e GP 14.70 on Nongovernmental Organizations in Bank's Supported
> Activities): nonostante le richieste delle ONG la Banca non ha
> facilitato i processi di negoziato e consultazione per garantirne la
> trasparenza e l'effettiva partecipazione della società civile.
>
> Una valutazione indipendente dei progetti Cedula da Terra e Banco da
> Terra
>
> In un dossier preparato dal Forum Nacional pela Reforma Agraria e
> Justica no Campo, datato 29 aprile 1999 si riassumono le principali
> analisi e valutazioni  svolte da esperti indipendenti su gli effetti dei
> progetti "Cedula da Terra" e "Banco da Terra". Lo studio già accennato
> svolto dal Professor Zander Navarro per conto della Banca mondiale
> nell'agosto 1998 ha dimostrato che i supposti beneficiari del progetto
> non erano al conoscenza degli obblighi che avrebbero contratto chiedendo
> fondi "Cedula da Terra". Secondo il Prof. Navarro, il progetto sarà un
> "fallimento annunciato". Una valutazione svolta dal MST (Movimento Sem
> Terra) nello stato di Bahia ha invece dimostrato la stretta correlazione
> tra l'uso di questi fondi e la campagna elettorale in corso nello stato,
> nonché l'acquisto di terre senza alcun potenziale produttivo. Lo stesso
> dicasi per lo stato di Pernambuco, dove sono stati registrati casi
> diffusi di corruzione. Uno studio svolto dal  sociologo  Uribam Xavier
> nello stato di Cearà ha invece denunciato un diffuso clientelismo
> politico alimentato dal programma "Cedula da Terra". Altre irregolarità
> nel processo di identificazione e concessione dei fondi sino state
> riscontrate nello stesso stato da un altro ricercatore, José Kleber
> Pereira. In Cearà inoltre si è verificato quell'aumento dei prezzi della
> terra già paventato dalle organizzazioni non governative brasiliane.
>
>
> Il ricorso all'Inspection Panel della Banca mondiale
>
> Le organizzazioni rappresentanti la società civile e i lavoratori rurali
> del Brasile hanno intentato nel dicembre dello scorso anno  un ricorso
> all'Inspection Panel della Banca mondiale per riaprire la discussione
> sul progetto, chiedere un eventuale ritiro del supporto finanziario
> della Banca, ed il riorientamento di questi fondi a programmi di
> sviluppo che mettano al centro la giustizia sociale e l'equo accesso
> alle risorse della terra. Nel marzo scorso un rappresentante della
> Campagna per la riforma della Banca mondiale, che raccoglie 41 ONG ed
> associazioni ambientaliste italiane,  si è incontrato insieme ai
> rappresentanti delle ONG brasiliane che hanno fatto ricorso
> all'Inspection Panel  con il  Direttore Esecutivo italiano presso la
> Banca mondiale a Washington, per chiedere il suo sostegno al ricorso ed
> alle richieste della società civile brasiliana.  L'Inspection Panel, un
> organismo indipendente al quale possono fare appello le organizzazioni
> non governative e le comunità locali danneggiate dalle omissioni o
> mancate applicazioni delle linee guida della Banca mondiale ha da poco
> svolto l'indagine di campo. Nelle prossime settimane i Direttori
> Esecutivi dovranno decidere se  autorizzare o meno il Panel a svolgere
> un'inchiesta approfondita, che permetta di identificare le
> responsabilità e le misure correttive necessarie a dar giustizia alle
> richieste e preoccupazioni delle associazioni ricorrenti. In caso
> contrario, se cioè i Direttori Esecutivi  non autorizzeranno
> l'inchiesta, il progetto andrà avanti come inizialmente previsto, senza
> alcuna garanzia per i diritti dei Sem Terra. Diritti che potrebbero
> essere promossi e tutelati se la Banca mondiale piuttosto che seguire
> acriticamente la logica neoliberista di mercato, decidesse di investire
> in programmi di riforma agraria tramite espropriazione, costruzione di
> scuole, finanziando  l'elettrificazione rurale, creando piccole imprese
> agricole, e sostenendo  altre attività che creino posti di lavoro e
> sostengano la redistribuzione del reddito.
>
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>
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> Fonti: Capanha Global pela Reforma Agrària no Brasil, " Banco da Terra!
> Mais uma mentira para evitar a verdadeira reforma Agrària"; Forum
> Nacional pela Reforma Agraria e Justica no Campo "Request for an
> Inspection Panel by the World Bank Project Cédula da Terra (Land Reform
> and Poverty Alleviation Project - 16342-BR), 1999; World Bank Project
> Information Document "Brazil- Land Reform and Poverty Alleviation
> Project", Washington,  December  7, 1998
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>
> Per ulteriori informazioni:
> - Campagna per la riforma della Banca mondiale  Via F.Ferraironi, 88/g,
> 00172 Roma tel: 06.2440412 fax: 062424177 e-mail: fmartone@cambio.it;
> - Rede Brasil sobre Istitucoes Financeiras Multilaterais, SCS-QD.08,
> bloco 50, Salas 433/441 - Venancio 2000 CEP:70.333-970 - Brasilia/DF,
> Brasil - fone: 0055.61.2268093; fax: 2268042 ; e-mail:
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