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Stedile su Porto Alegre
- To: latina <latina@peacelink.it>
- Subject: Stedile su Porto Alegre
- From: Serena Romagnoli <md1042@mclink.it>
- Date: Thu, 22 Feb 2001 00:50:42 +0100
- Organization: Comitato di appoggio MST, http://www.citinv.it/associazioni/MST/
Vi ricordo l'incontro di domani su Porto Alegre e vi invio un commento
di Joao Pedro Stedile, del MST, sul Forum
Serena
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Giovedi 22 febbraio ore 18, Libreria Odradek, via dei
Banchi Vecchi 57, ROMA
Porto Alegre: dalle lotte dei Senza Terra alla costruzione di
un movimento antiglobalizzazione
Partecipano:
Mario Maestri, Univ. Passo Fundo (Brasile)
Elettra Deiana, Resp.Est.Fed.Rom. PRC
Sara Fornabaio, Uff. Programma PRC
Marco Calabria, Carta
Nel corso dell'incontro saranno presentati i libri:
"Brava Gente" intervista a J.P.Stedile
"Da Seattle a Porto Alegre" suppl. a Liberazione
Promosso da PRC - Federazione romana, Carta, Comitato di appoggio al
MST
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Le persone sono più importanti del capitale
Da quando Margaret Tatcher ha voluto farla finita con lo stato, i
governi burocratici dell'est sono caduti sotto il muro di Berlino,
Fukuyama ha cominciato a predicare la fine della storia, molti
intellettuali si sono immeschiniti nelle loro università e la stampa ha
adottato il pensiero unico, come "vero", sembrava che il capitale
avrebbe governato definitivamente il mondo. Le grandi compagnie
transnazionali e il capitale finanziario collegati al governo
nordamericano ne hanno approfittato per allargare i loro dominii,
aumentare il monopolio e i tassi di profitto, diminuire i diritti dei
lavoratori e trattare con bombe e pallottole all'uranio impoverito chi
osava non essere d'accordo.
Per fortuna sembra che la dialettica funzioni ancora e che ad ogni
azione corrisponda una reazione che è arrivata.
Migliaia di persone di origini diverse, con diverse motivazioni e
diversa rappresentatività hanno affrontato il capitale a Seattle,
Washington, Praga, Nizza e Davos. Il rapporto di forze ha cominiciato a
cambiare, anche se l'impero mantiene il controllo.
Frutto di queste convergenze e manifestazioni di massa, che hanno
cominciato a cambiare il rapporto tra le forze e a motivare le persone a
resistere e a lottare, è stata la nascita della proposta del Forum
Social Mundial.
Porto Alegre è stato prima di tutto un momento di incontro, di tutti
quelli che si schierano contro il capitale e a favore delle persone. La
destra lo ha sdegnato e la cosiddetta grande stampa lo ha seguito
perplessa. Volevano trasformare Porto Alegre in una semplice passerella
di personalità e cercavano instancabilmente pettegolezzi per diminuire
la sua importanza o ridurlo ad un folcloristico incontro della sinistra.
Si sono sbagliati.
E, alla fine, tutti hanno dovuto ammettere che i risutati di questo
incontro non sono stati l'auspicato folclore, né discorsi dogmatici, né
noiosi accademici abituati a pedanti seminari. E ancor meno turismo
politico, come avviene spesso negli eventi governativi.
Porto Alegre è stato il crocevia dove ci siamo riuniti tutti noi che
vogliamo dei cambiamenti. E li tutti hanno potuto dire la loro. La
pluralità delle idee era fantastica. Ma la pluralità si esercitava
intorno ai veri problemi e dilemmi dell'umanità. Mentre a Davos i
signori del mondo discutevano di tassi di profitto, di borsa valori, di
capitale finanziario, libero commercio, o di come mettere ONU, WTO e FMI
al loro servizio, il nostro programma era come risolvere le grandi
sfide che le persone e l'umanità stanno affrontando in questo inizio di
secolo e millennio: lavoro, terra, alimentazione salubre, abitazione,
educazione pubblica e universale, dignità, etica, sovranità alimentare,
sovranità dei popoli...
Non ci siamo accontentati di dibattere idee, abbiamo mostrato che è la
prassi a muovere il mondo . Ossia le idee che mobilitano il popolo. Per
questo abbiamo aperto il Forum con una manifestazione di migliaia di
persone che dicevano che era possibile un mondo diverso e migliore.
Per questo giovani e Punks hanno potuto manifestare liberamente. Hanno
potuto tirare uova contro MacDonalds. I bancari hanno potuto protestare
davanti alla Banca spagnola Santander che si è mangiata la Banca
Meridionale con i suoi cento anni di risparmi del popolo gaucho.
Molte bandiere USA sono state bruciate, non come insulto al popolo
nordamericano, ma per protesta contro il simbolo dell'impero che vuole
dominare su tutti e imporre la sua volontà economica, politica e
militare. I Colombiani devono stare attenti, perché possono essere le
prossime vittime.
Gli educatori, insegnanti di tutto il mondo, hanno fatto creative
manifestazioni all'interno del Forum esigendo una educazione pubblica e
gratuita per tutti.
Per questo anche i contadini gauchi, dei vari movimenti sociali che
operano nelle campagne, con la solidarietà delle organizzazioni
contadine di tutto il mondo, tutti insieme abbiamo fatto un gesto
simbolico di occupazione temporanea della Monsanto per denunciare che la
fame del mondo non si risolverà con i trasgenici, che sono soltanto una
manipolazione scientifica per garantire il monopolio dei semi alle
cinque grandi imprese transnazionali: Monsanto, Dupont, Cargill,
Novartis e Aventis. Abbiamo voluto con questo lanciare una campagna
internazionale perché l'Unesco dichiari "I semi come patrimonio
dell'umanità". L'alimentazione dell'umanità dipende dalla
democratizzazione dei semi. Gli agricoltori di tutto il mondo non
possono diventare ostaggio di cinque gruppi economici.
La stampa ha esagerato nell'amplificare la partecipazione di Bové, anche
perché alla stessa iniziativa, alla Monsanto, hanno partecipato altri 22
dirigenti contadini stranieri. Ma questo rivela il vero obiettivo del
governo e delle élite brasiliane. Sovradimensionare questo fatto per
nascondere la rappresentatività e l'importanza dei dibattiti che si sono
tenuti durante il Forum. Il ministro Gregory ha dimenticato rapidamente
il suo passato di membro della Commissione Giustizia e Pace
dell'Arcidiocesi di San Paolo ed è caduto nel ridicolo esigendo
l'espulsione di Bové. Avrebbe potuto dimostrare maggior rapidità nel
mettere in prigione il banchiere italiano Caciola, che è costato al
popolo brasiliano 1,2 miliardi di reais, fino ad oggi non recuperabili.
O avrebbe potuto esigere una perizia sull'impatto ambientale prima che
la BNDS prestasse più di 200 milioni di dollari perché la Monsanto
costruisse a Camaçari (Bahia) una fabbrica di erbicidi, veleni che
inquinano il nostro ambiente.
Il Forum è stato molto importante anche perché ha reso possibile che i
più diversi gruppi sociali di tutto il mondo approfittassero di quel
periodo per realizzare riunioni parallele e organizzare lotte. Tutti
hanno fatto riunioni parallele. Alla fine ci sono stati più di 800
seminari. E noi dei movimenti sociali, delle città e delle campagne,
abbiamo realizzato riunioni plenarie con più di 900 entità e
organizzazioni sociali, nelle quali abbiamo definito un calendario
comune di lotte concrete. Ora siamo molto più uniti contro il FMI,
contro la Banca Mondiale, contro i semi transgenici, contro il debito
estero, contro la disoccupazione, contro il capitale speculativo
internazionale, contro l'esclusione dei poveri dall'educazione, dalla
salute, dal diritto alla terra. Non ci siamo preoccupati di discorsi e
documenti. Abbiamo preferito stabilire un'agenda e momenti di incontro.
Torneremo ad incontrarci ogni volta che i padroni del mondo vorranno
riunirsi. Torneremo nelle strade di Buenos Aires, Quebec, Nuova York
...e di tanti altri posti.
Loro vogliono globalizzare i tassi di profitto, lo sfruttamento, la
miseria, l'esclusione sociale. Noi globalizzeremo la lotta, gli ideali,
la cultura, la conoscenza e la voglia di cambiare il mondo.
Personalmente sono stato molto felice di poter conoscere e scambiare
idee con l'uomo che ha guidato un popolo a seppellire il colonialismo
francese, il grande Ben Bella, delle eroiche battaglie di Algeri.
Porto Alegre è stato per cinque giorni un porto mondiale, dove abbiamo
attraccato per caricarci di idee, di solidarietà, di "companheirismo". E
carichi di questa energia tornare ai nostri paesi pronti a nuove
battaglie.
Arriverà il giorno in cui i popoli di tutto il mondo si uniranno contro
lo sfruttamento. E Davos sarà soltanto una stazione di sci
democratizzata....e il FMI sarà un Fondo mondiale di appoggio all'Indio!