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Lettera a Fox
Prendendo spunto da uno degli ultimi comunicati dell'ezln abbiamo
realizzato la lettera che vi inviamo in allegato, e che inoltreremo a Fox,
presidente del Messico (e per conoscenza all'ezln), per chiedere, come
società civile italiana, di voler accogliere, e quindi realizzare, le
condizioni minime dell'ezln per poter tornare ad un tavolo di pace. La
lettera, a cui si può aderire sia come organizzazione che come singola
persona, è stata già sottoscritta da circa 300 persone. Il termine ultimo
per raccogliere adesioni è il 29/12/2000.
Stiamo vedendo la possibilità di poter pubblicare la lettera sulla Jornada
e su altri quotidiani messicani.
Inoltre vi invitiamo a voler aderire alla lettera per gli zapatisti che
viaggeranno a Città del Messico, che potrete trovare al sito di Carta
(http://www.carta.org).
Siamo a disposizione per chiarimenti e disponibili a suggerimenti,
aspettiamo vostre risposte
Fabio Bianchi (SAL)
1 Gennaio 2001
___________________________________
Egregio Signor Vincente Fox Quesada
Presidente della Repubblica Federale del Messico
Palazzo Nazionale - Città del Messico, Messico
e p.c. Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno
Comando Generale
dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale
Montagne del Sudest Messicano - Chiapas, Messico
Egregio Signor Vincente Fox Quesada, Presidente degli Stati Uniti del Messico,
tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Così
inizia la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Come Lei,
recentemente insediato come Presidente della Repubblica, siamo a
conoscenza, da dichiarazioni ufficiali dell'Alto Commissario per i Diritti
Umani delle Nazioni Unite e dai rapporti annuali di organizzazioni che si
occupano di Diritti Umani, come Amnesty International, che nel suo paese
non sono rispettati i Diritti Umani. Sappiamo inoltre, che ha già espresso
l'intenzione di impegnarsi a far rispettare i Diritti Umani nel suo paese.
Il 1 gennaio del 1994, nello Stato messicano del Chiapas, gli indigeni,
discendenti delle antiche popolazioni Maya, organizzati in un esercito
ribelle, l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), sono
insorti, dichiarando guerra al governo federale che li opprimeva negandogli
la libertà, la giustizia e la dignità. Ancora oggi la situazione che vivono
gli indigeni del Chiapas non è mutata, nonostante siano passati sette anni.
In questi sette anni, molte cose sono avvenute, come la decisione dell'EZLN
di non usare le armi, a partire dal mese di gennaio 1994. Gli zapatisti
così sceglievano la via del dialogo, affinché si potesse giungere ad una
pace degna, senza usare la violenza, secondo il volere espresso dalla
società civile messicana. Sempre in questo periodo sono stati firmati i
primi accordi di pace, quelli di San Andrés Larrainzar, tra il governo
messicano e l'EZLN, ma il governo messicano non ha mai trasformato in legge
tali accordi. Al contrario, il governo messicano, dopo aver firmato gli
accordi, si è impegnato solo ad aumentare la violenza e la disgregazione
nei villaggi indigeni del Chiapas. Ha armato gruppi di paramilitari, che a
loro volta hanno compiuto stragi: come dimenticare l'eccidio del 22
dicembre 1997 di 45 indigeni, donne, bambini ed anziani ad Acteal o
l'uccisione di indigeni simpatizzanti zapatisti a El Bosque da parte di
agenti di polizia.
Inoltre abbiamo assistito all'occupazione di terre e villaggi da parte
dell'esercito federale, con la giustificazione di eseguire lavori di
utilità sociale, ma in realtà con l'unico scopo di installare nuove basi
militari. Questa politica condotta dal governo messicano ha prodotto più di
dodici mila rifugiati interni, tra la popolazione indigena. La condotta dei
Suoi predecessori ha contribuito a peggiorare la già precaria situazione
dei più poveri tra i poveri, gli indigeni del Chiapas e di tutto il Messico.
Ora, noi, come società civile italiana, come donne ed uomini sensibili al
rispetto dei diritti umani, alla giustizia, alla pace ed alla dignità delle
persone e dei popoli, Le chiediamo di fare un primo passo verso una Pace
Giusta e Degna. La esortiamo ad accogliere le condizioni minime formulate
dall'EZLN per tornare ad un tavolo di pace attraverso fatti concreti, cosa
che Lei in parte ha già fatto:
1) il riconoscimento costituzionale dei diritti e della cultura indigena,
in base agli accordi di pace firmati il 16 febbraio del 1996 a San Andrés
Larrainzar; secondo l'iniziativa della COCOPA;
2) la libertà degli zapatisti prigionieri in tutta la Repubblica Federale
del Messico, in rispetto alla Legge per il Dialogo;
3) il ritiro totale delle sette caserme dell'esercito federale nella zona
di guerra, come indicato dall'EZLN.
Continueremo a seguire con estrema attenzione ciò che accadrà nel suo
paese, saremo sempre vigili affinché non siano violati i Diritti Umani.
Saremo sempre dalla parte degli oppressi e degli emarginati.
In fede
Associazione S.A.L.. - Solidarietà con l'America Latina onlus
Manitese - Lucca
Seguono firme in allegato
Associazione S.A.L. ONLUS
Solidarietà con l'America Latina
Via Ugo Ojetti 380
00137 Roma, Italia