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Chi pagherà il debito del Brasile?
Lo scrittore Frei Betto racconta il suo paese sulla rivista "Latinoamerica".
Il Brasile è sempre più squilibrato: 2 milioni di ricchi convivono con 24
milioni di miserabili e 30 milioni di poveri. Voto per un plebiscito
sull'estinzione del debito estero
FREI BETTO -

Pubblichiamo un articolo che ci è stato gentilmente concesso dalla rivista
"Latinoamerica" in libreria da domani (www.giannimina-latinoamerica.it).
Frei Betto è uno dei teologi della liberazione e scrittore. Al secolo Carlos
Christo, si è opposto in Brasile alla dittatura militare. Per questo nel
1969 è stato anche arrestato ed è rimasto in carcere per quattro anni. In
carcere ha subito torture.





Durante la "Settimana della patria", dal primo al 7 settembre, i brasiliani
hanno votato nel plebiscito promosso dalla Cnbb ed altre chiese cristiane,
organismi e movimenti sociali: "Vogliamo o no la sospensione dei pagamenti
del debito estero?". Il debito estero è una delle cause principali della
miseria che esiste in Brasile, dove due terzi della popolazione (circa 111
milioni di persone) vive con un reddito mensile pro capite inferiore alla
somma di due salari minimi.
Oggi, il Brasile ha un debito di 235 miliardi di dollari, debito che è stato
contratto dalle élite. Perché far ricadere sulle spalle della maggioranza
ciò che ha beneficiato solo gli interessi della minoranza? Per racimolare
soldi e pagare gli interessi e gli ammortamenti del debito estero, il
governo di Fernando Henrique Cardoso adotta come minimo tre misure:
- 1) Promuove tagli al bilancio, soprattutto per quanto riguarda le risorse
destinate all'area sociale, che si ritiene "non produttiva". Quest'anno sono
già stati effettuati tagli sul sociale per un ammontare di 7,4 miliardi di
Reais;
- 2) Aumenta i prezzi, come quello della benzina, e permette aumenti delle
tariffe, come quelle della rete telefonica (dato che, quanto più guadagnano
quelle im prese, tanto maggiore è il volume di imposte che entra nelle casse
pubbliche);
- 3) Aumenta le tasse. Abbiamo uno dei maggiori carichi tributari del
pianeta (30%), cresciuto del 5% negli ultimi cinque anni, mentre i nostri
servizi pubblici sono tra i peggiori del mondo.

Esempi dei tagli di bilancio

L'ultimo bilancio prevede 19,6 milioni di Reais da destinare alla lotta
contro la delinquenza infantile e giovanile ed a programmi di protezione dei
bambini e degli adolescenti. A maggio, il ministero della Giustizia ne aveva
speso solo lo 0,4% (86,7 mila Reais). E il resto? Certamente è stato
destinato ai creditori internazionali, sotto lo sguardo esigente del Fmi.
Tra il 1998 e il 1999, la spesa per la lotta contro i reati di minori e
adolescenti è stata ridotta del 75%. I reati sono aumentati del 133%. A
tutto maggio non era stato stanziato nemmeno un centesimo per i programmi di
rieducazione dei delinquenti. I dati del "Sistema informatizzato per la
mortalità" riferiscono che, tra il 1995 e il 1998, il numero di persone di
età tra i 10 e i 19 anni assassinate è aumentato del 21,95%. Nel frattempo,
non ci sono fondi per i consigli tutelari. Nel paese vi sono 2.640 consigli,
che tuttavia non hanno le risorse da destinare alla formazione che
permetterebbe loro di seguire i delinquenti ed i bambini a rischio.

Disuguaglianza sociale

Un'altra causa del nostro sottosviluppo è la concentrazione del reddito, che
fa figurare il Brasile tra i tre paesi con maggiore disuguaglianza sociale.
Basti dire che l'1% della popolazione - circa 1,6 milioni di persone -
possiede una fortuna che equivale al reddito del 50% della popolazione
(circa 83 milioni di persone). Questo porta a creare 5 gruppi sociali,
secondo gli indicatori di sviluppo pubblicati dalla Banca mondiale:
1) I miserabili, 24 milioni di persone; 2) I poveri, 30 milioni; 3) Quelli
che si arrangiano, 60 milioni; 4) La classe media, 50 milioni; 5) I ricchi,
2 milioni. (Fonte: Parlamento On-line).
Questa geografia sociale, così disuguale, potrà cambiare in meglio solo se
il Brasile sospenderà il pagamento del debito estero. Sostenere che non ci
sono precedenti di sospensione del pagamento del debito significa ignorare i
fatti storici. Noam Chomsky ricorda che, verso la fine del diciannovesimo
secolo, gli Stati Uniti hanno cancellato il debito di Cuba nei confronti
della Spagna in base al fatto che si trattava di un debito "odioso (odious
debt), essendo stato imposto".
Agli inizi del Novecento, il Costa Rica si rifiutò di saldare il suo debito
con la Banca del Canada. Il caso fu portato davanti ad un tribunale
internazionale, il cui giudice, l'americano William Howard Taft, dette
ragione al Costa Rica, sostenendo che il debito era stato imposto
dall'Inghilterra. Sulla base di Questo criterio, il debito dei paesi del
Terzo mondo andrebbe cancellato, sostiene Chomsky.

L'America Latina

Nel mese d'aprile, la Banca mondiale (Birs) ha reso pubblico un rapporto che
è servito al documento preparatorio per la riunione congiunta tenuta dal Fmi
a settembre, nella Repubblica Ceca. Di tono allarmante, sembrerebbe stilato
da coloro che, più o meno nella stessa data, hanno inscenato a Washington le
proteste contro il Fmi. Nel 1998, in America Latina e nei Caraibi, 182,9
milioni di persone sopravvivevano con un reddito giornaliero inferiore a 2
dollari Usa. La stessa banca prevede per la regione, nel 2008, due scenari:
1) Se la crescita sarà lenta e aumenteranno le disuguaglianze, il numero dei
poveri arriverà a 227,3 milioni; 2) Se ci sarà una crescita sostenibile e
politiche di ridistribuzione del reddito, il numero dei poveri rimarrà fermo
a 182,9 milioni.Insomma: o la padella, o la brace.
Nel 1998, c'erano 78,2 milioni di latinoamericani e caraibici costretti a
sopravvivere con meno di un dollaro Usa al giorno. Nei paesi sottosviluppati
dell'Africa, dell'Asia e dell'Oceania, il rapporto di disparità tra il 20%
più ricco della popolazione (con reddito annuo che si aggira sui 6.195 $
Usa) ed il 20% più povero (reddito di 768 $ Usa). James Wolfensohn,
presidente della Banca mondiale, considera tale diagnosi preoccupante. Quale
può essere la ricetta per un paziente tanto debilitato? Secondo lui,
"l'espansione commerciale. I Paesi sviluppati devono abbattere le loro
barriere protezionistiche: soltanto così gli altri potranno integrarsi
nell'economica mondiale". E' come chiedere la narcotraffico di investire in
cliniche per il recupero dei tossicodipendenti. I paesi ricchi sono ricchi
perché curano i loro affari a danno di quelli poveri. Il Brasile è un caso
tipico: quante imprese possiede il nostro paese in Europa e negli Stati
Uniti? Cerchiamo adesso di trovare in Tv l'annuncio di un'impresa
brasiliana! In nome della frottola secondo cui modernizzazione fa rima con
privatizzazione, il patrimonio nazionale viene ceduto al controllo straniero
a prezzi stracciati. Perfino i settori essenziali, come la siderurgia e le
telecomunicazioni. E tutto con risorse - udite, udite! - fornite da una
banca statale, la Bnds (Banca nazionale per lo sviluppo)!
La globalizzazione ha globalizzato, di fatto, la povertà, la violazione
della sovranità delle nazioni povere e lo spirito neoliberista della
concorrenza. E' stata una vera e propria globocolonizzazione, in un momento
in cui il mondo necessita, e con urgenza, di una globalizzazione dei beni
della terra e dei frutti del lavoro dell'uomo, del rispetto delle differenze
e dello spirito di solidarietà. Oggi, l'85% della popolazione mondiale vive
in povertà.
Il plebiscito sul debito estero è un'iniziativa importante, al fine di
iniziare un dibattito pubblico sul tema e permettere che il nostro popolo
possa democraticamente manifestare la propria opinione.


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change the world before the world changes you
dicette 'o pappece 'nfaccia a noce, damme tiempo che te spertose
" Non è possibile che l'umanità continui ad essere divisa tra quelli che non
dormono perchè hanno fame e quelli che non dormono perchè hanno paura di
quelli che hanno fame "           Lula

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