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L'Argentina rischia la bancarotta (da Repubblica)




Piano di salvataggio dell'Fmi, scontri in tutto il paese
Il paese è schiacciato da recessione e debito estero. Il presidente de la
Rua: "La catastrofe è vicina"

di ANAIS GINORI

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L'ARGENTINA è di nuovo sull' orlo della bancarotta. Il presidente Fernando
de la Rua non nasconde la gravità della situazione: "Dobbiamo evitare la
catastrofe" ha detto venerdì sera in un messaggio diffuso su radio e
televisioni in cui ha anche annunciato drastici tagli alla spesa pubblica e
un piano di salvataggio internazionale per affrontare la morsa del debito
estero. "La comunità internazionale non si fida più dell'Argentina - ha
detto il presidente, eletto un anno fa -. Perdiamo milioni di dollari ogni
giorno a causa degli interessi sul debito. Se non agiamo velocemente
rischiamo la catastrofe".
Al capezzale del paese sono arrivati Stati Uniti - ieri Clinton ha
telefonato a De la Rua per sostenerlo - Fmi e banche internazionali che
finanzieranno un piano di salvataggio. Buenos Aires dovrebbe disporre presto
di un fondo tra i 15 e i 20 miliardi di dollari (più di 50mila miliardi di
lire) per blindare il proprio sistema finanziario in cambio di una politica
di austerità per il 2001. De la Rua ha dovuto decidere drastici tagli alla
spesa pubblica, a partire dal sistema previdenziale (innalzamento dell'età
pensionabile delle donne a 65 anni), dalla sanità e l'amministrazione
pubblica.
Il discorso del presidente argentino è giunto al termine di una giornata di
violenti scontri nella provincia di Salta e in diverse altre altre parti del
paese. Ci sono state decine di feriti e una vittima a Tartagal: la città a
nord-ovest del paese è stata messa a ferro e fuoco da manifestanti
inferociti per l'uccisione di un autista di autobus che partecipava a un
posto di blocco sulla statale. L'uomo di 37 anni è stato freddato dalla
polizia con un colpo d'arma al volto. I manifestanti hanno saccheggiato
negozi e edifici pubblici, distrutto automezzi e un commissariato di
polizia. Sei agenti sono stati presi in ostaggio per tutto il giorno e
liberati a tarda notte. Ancora ieri in diverse città delle provincia al
confine con la Bolivia c'erano picchetti armati che bloccavano il passaggio
sulla statale.
Violenze e disordini si ripetono da settimane, anche in altre zone del
paese. "Se il governo pensa che l'unica priorità non sia la fame ma il
pagamento del debito estero - ha gridato venerdì un sindacalista di
Tartagal - si sbaglia perché la situazione sociale peggiorerà ogni giorno di
più". Unico paese latinoamericano in recessione, l'Argentina non riesce a
riattivare la sua economia: la crescita di quest' anno è flebile, solo lo
0,7%, dopo la contrazione del 3,2% nel '99; i tassi d'interesse bancari a
breve termine superano il 20%; la disoccupazione è del 16%. Per il 2001, il
governo ha rivisto il deficit di bilancio (da 4,1 a 6,4 miliardi di dollari)
e ridotto le previsioni di crescita del Pil (da 4,5 a 2,5 per cento). Molte
imprese si sono trasferite in Brasile e la parità uno a uno fra peso e
dollaro sta danneggiando esportazioni e debito estero. L'esposizione del
paese nei confronti di Fmi e istituti bancari è un macigno di quasi 130
miliardi di dollari (circa 300mila miliardi di lire) e i finanziamenti sono
sempre più difficili da trovare: l'ultimo collocamento internazionale di
titoli è stato ottenuto a tassi molto pesanti, tra il 13 e il 16%. Ieri la
chiesta cattolica ha avvertito che l'Argentina "non può rassegnarsi ad
accettare la tirannia dell'economia".
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change the world before the world changes you
dicette 'o pappece 'nfaccia a noce, damme tiempo che te spertose
" Non è possibile che l'umanità continui ad essere divisa tra quelli che non
dormono perchè hanno fame e quelli che non dormono perchè hanno paura di
quelli che hanno fame "           Lula

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