[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]
I: [MST-Italia] Il giornalista che ha diffamato il MST è stato pagato dal governo
> Il MST ha divulgato una nota ufficiale sulla denuncia presentata contro
> il governo federale e il giornalista Josias de Souza che hanno
> mantenuto relazioni poco etiche durante l'elaborazione del servizio
> giornalistico contro il movimento. La nota mette in rilievo la campagna
> promossa dal governo contro il MST che conta sull'appoggio della grande
> stampa.
>
> 9/11/00
>
>
>
> NOTA DEL MST AL POPOLO BRASILIANO
>
> "Legami pericolosi" - Il giornalista Josias de Souza collabora con il
> governo federale nell'aggressione al MST
>
>
>
> Il signor Josias de Souza si è reso complice del governo federale
> nello scrivere gli articoli contro il MST. Le sue denunce, pertanto,
> possono essere comprese solo nel quadro generale della politica che il
> governo Cardoso ha instaurato in Brasile e ora si estende alle campagne.
>
> Il governo Cardoso, attraverso la sua politica economica, cerca di
> impiantare un nuovo modello agricolo nelle campagne brasiliane. Un
> modello che, essenzialmente, è centrato sul presupposto neoliberale che
> deve esserci una selezione dei produttori rurali, e che devono restare
> nel mercato solo quelli che sono capaci di affrontare la concorrenza
> internazionale.
> In termini generali questa politica significa la completa
> mercantilizzazione e snazionalizzazione della nostra agricoltura,
> l'affidamento del controllo del mercato alle multinazionali e
> l'abolizione dell'agricoltura familiare.
> In questo scenario non c'è spazio per la produzione autonoma dei
> contadini e di conseguenza per la riforma agraria. In termini pratici,
> questa politica, freddamente elaborata e messa in pratica, colpisce
> milioni di brasiliani. E' responsabile dell'aumento della povertà,
> dell'esclusione sociale e della concentrazione della proprietà. Secondo
> l'IBGE, nel periodo dal 1995 al 1999, circa 4.2 milioni di brasiliani
> hanno abbandonato le campagne. Dal 1992 al 1998, secondo i dati
> dell'Incra, i latifondisti hanno ampliato le loro proprietà di 80.6
> milioni di ettari. I 1.030 latifondisti proprietari di aree superiori
> a 20.000 ettari sono padroni di 62.3 milioni di ettari ossia del 15%
> dell'area totale degli immobili del paese.
> Per il governo e le classi dominanti, l'ideale sarebbe impiantare
> questo modello
> agricolo in un contesto sociale in cui non ci fossero proteste, con la
> cooptazione dei rappresentanti politici e sindacali degli agricoltori.
> Ossia senza opposizione e resistenza a questa politica.
> Invece i lavoratori rurali hanno mostrato, durante quest'anno, una
> ferma determinazione a lottare e a resistere di fronte all'offensiva
> neoliberale nelle campagne. Le proteste avvenute a Porto Seguro/BA,
> durante le commemorazioni ufficiali dei 500 anni dall'arrivo dei
> portoghesi in queste terre, le mobilitazioni della "Sollevazione nelle
> Campagne", con bandiere come la lotta contro i prodotti transgenici e
> contro le importazioni agricole, le mobilitazioni di settembre, che
> sono culminato con l'accampamento di fronte alla fazenda del Signor
> Fernando Henrique Cardoso, per rivendicare crediti e finanziamenti per
> l'agricoltura famigliare e le famiglie insediate, la partecipazione
> attiva delle organizzazioni dei lavoratori rurali al Plebiscito del
> Debito estero, hanno convinto il governo della necessità di tirar fuori
> di nuovo la sua strategia e promuovere una offensiva più forte contro i
> lavoratori organizzati nelle campagne.
> In questa strategia, la tattica principale è sconfiggere fisicamente
> e moralmente il MST. Non perché sia forte o possa rappresentare una
> minaccia alla politica neoliberale del governo Cardoso. Ma perché può
> servire da esempio e incentivo alle altre organizzazioni di lavoratori.
> Così, il governo Cardoso non ha esitato a promuovere l'arbitrio
> politico e la manipolazione politico-ideologica dei mezzi di
> comunicazione di massa, in forma totalitaria, per raggiungere il suo
> obiettivo. Per questo, contando sulla connivenza di alcuni mezzi di
> comunicazione sociale e, soprattutto, individuando professionisti della
> comunicazione allineati con la strategia del Planalto nel combattere i
> movimenti dei lavoratori rurali organizzati, ha iniziato un'ampia e
> violenta campagna di diffamazione del MST, delle sue cooperative e dei
> suoi leader.
>
> In questa operazione, sono venuti molto a proposito i servizi del
> giornalista Josias de Souza: buona qualità dei testi, origine di
> sinistra del giornalista che riveste un incarico importante, cioè quello
> di direttore della succursale della Folha di S. Paolo a Brasilia.
> Ricevuto l'incarico, questo giornalista ha cominciato a scrivere
> articoli cercando di diffamare il MST, identificandolo con uno schema di
> deviazione di denaro pubblico, simile ai tanti altri che sono comparsi
> nel nostro paese e sono spesso arrivati fino all'anticamera del Palazzo
> del Planalto, basta vedere il caso di Eduardo Jorge, l'emendamento
> sulla rielezione, le privatizzazioni, la cartella rosa, il caso Sivam e
> altri.
> I suoi articoli, debolmente sostenuti da relazioni fatte da alcuni
> funzionari del governo o da deposizioni isolate di persone residenti in
> insediamenti con centinaia di famiglie che non sono state ascoltate,
> sono serviti ad approvvigionare settori dei media che tradizionalmente
> si identificano con il latifondo, contrari a qualsiasi forma di
> organizzazione dei lavoratori. Gli articoli hanno anche perseguito
> l'obiettivo primario di fornire munizioni al governo nella sua
> offensiva e isolare il MST dalla società.
> Sempre sottolineando la questione della moralità con la quale si
> devono trattare le risorse pubbliche, Josias de Souza ha sostenuto che
> l'ideale della riforma agraria è nobile, ma i leader del MST stavano
> rovinando tutto.
> Quello di cui il signor Josias de Souza si è dimenticato di informare
> i lettori della Folha è che il suo lavoro è stato pagato dal governo. O,
> se si preferisce, dal contribuente. I documenti spediti dall'Incra del
> Parana provano che il governo federale ha fornito una macchina
> ufficiale, pagando l'autista e la benzina per portare il direttore della
> succursale della Folha di S. Paolo di Brasilia verso le aree degli
> insediamenti. Così ci pare che il lavoro del Signor Josias de Souza sia
> diventato un caso di polizia. O almeno si nota che in alcune succursali
> dei grandi giornali esiste il fenomeno della malversazione del denaro
> pubblico. Josias de Souza è arrivato a scrivere che ha cambiato il
> tappeto della redazione per la terra argillosa degli insediamenti. I
> documenti attestano che, in verità, ha scambiato il tappeto della
> redazione con un altro tappeto, quello dell'ufficio del Ministero dello
> Sviluppo agrario.
> E' un nobile ruolo quello che compiono i media nell'informare la
> società. Si tratta di un compito buono e rispettabile. Ma, utilizzando
> le parole dello stesso Josias de Souza, "Niente è più pericoloso che
> sostenere una giusta causa con metodi corrotti"(FSP - 15/10/2000)
> Il signor Josias de Souza ha avuto l'impudenza di suggerire che
> cambiassimo il significato della sigla MST. I documenti inviati
> dall'Incra del Parana ci documentano che, almeno per questo giornalista,
> la sigla FSP (cioè Folha di San Paolo) significa Mancanza (Falta in
> portoghese) di Serietà Professionale. Ci dispiace.
> Di fronte alla gravità dei fatti, oggi, 9 novembre, il Forum
> Nazionale per la riforma agraria/PR ha presentato una denuncia al
> Pubblico Ministero federale per avviare un procedimento amministrativo
> che appuri la disonestà amministrativa.
>
> Speriamo che il Procuratore Generale della repubblica dimostri,
> nell'appurare questi fatti, la stessa rapidità che ha dimostrato quando
> si è trattato di avviare inchieste contro le cooperative degli
> insediamenti. Speriamo che il Ministro della Giustizia sia altrettanto
> veloce nel mettere a disposizione la polizia federale per indagare su
> questi fatti. Dal Ministro dello sviluppo agrario non ci aspettiamo
> niente! Dai mezzi di comunicazioni che apprezzano l'imparzialità e la
> veridicità dei fatti, aspettiamo lo stesso spazio e la stessa evidenza
> che dedicano agli articoli che diffamano le organizzazione dei
> lavoratori. Dalla Folha di S. Paolo aspettiamo che dia chiarimenti alla
> società su questo fatto. La gravità del fatto non soltanto mette in
> discussione l'immagine consolidata della Folha, ma mette in luce anche
> che tipo di concezione dello stato si voglia sostenere, quella di uno
> stato che serve alla popolazione o che invece la strumentalizza per
> combattere quelli che si oppongono alla politica del governo
>
> Direzione nazionale del MST