AINRAM NEWS N. 20 – 2OOO Lettera dell’Associazione Internazionale "Noi Ragazzi del Mondo" Via Lungro, 3 – 00178 Roma (Italia), Telefono: 06/71289053 C/C postale 17195041 - Email: ainram@tin.it I T A L I A Presidente Internazionale, d. Franco Monterubbianesi, Roma: ainram@tin.it Ufficio Internazionale, Cristiano Morsolin e Teresa Ricci : ainram@tin.it Gruppo di Roma, Rossano Salvatore: edpjs@tin.it Gruppo regione Calabria, Emma e Beppe Rozzoni: emma@c-progettosud.it Gruppo Oratorio Redona (BG), Paola Galimberti e d.Patrizio Moioli: trottalemme@katamail.com Gruppi regione Marche, Argeo Funari: ainram.mh@libero.it Gruppo regione Sardegna, Tamara Sanna e Lorenzo: anramsarda@tiscalinet.it Referente di Trento, Miriam Boglioni: gruppo_78@consolida.it Referente di Tolmezzo (UD), Elena Matiz : elenakaa@freemail.it Referente di Milano, Daniela e Ilaria Nava : daniela.nava@tiscalinet.i Referente di Torino, Fausto Sorino: fausto70@yahoo.it Referente di Padova, frate Mario Mingardi : fratemario@tin.it E C U A D O R Vice Presidente Internazionale, Gianni Tarquini: anita@accessinter.net Gruppi " ASA" e "Confie" – Quito, P. Giorgio De Checchi : gdechecc@uio.satnet.net Gruppo "Muchachos solidarios" – Quito, Monica Silva e Sulami Ruales: anita@accessinter.net "Jovenes luchadores x ninez mas justa" – Ibarra, Claudia Idabango: cristodelacalle@yahoo.com Gruppo "Mano Amiga" – Riobamba, Amelia Jara e Margarida Guevara: marga@laserinter.net B R A S I L E Gruppo "Casa do Menor" – Rio de Janeiro, P. Renato Chiera: chiera@abeunet.com.br "Progetto Luar" – Rio de Janeiro, Rita Serpa: rita_serpa@uol.com.br Frei Alamiro: freialamiro@uol.com.br Gruppo "P. Nino Miraldi" – Rio de Janeiro, Regina: regina@mail.ifcs.ufrj.br G U A T E M A L A Renè Munoz, Città del Guatemala: congcoop@guate.netGRUPPI COLLEGATI BRASILE, Pe. Alfredo Souza "Semente do Amanha", Salvador do Bahia: zumbi@boxmail.com.br PERU’ : Manthoc , Cecilia Ramirez Flores : manthoc@infoweb.com.pe CAMEROUN : Comunità "Maranathà" – Yaoundè, Patrizia ------------------------------------------------------------------------------------ Carissime/i Ragazze/i del Mondo, Roma, 20/10/2000 Ciao! Holà! Hoi! Come va? Spero bene… Ho appena ricevuto una telefonata di Lucia e Tarciana di Casa do Menor che stanno preparando le magliettine per Pachacutik; la rete Anram Brasile si incontrerà a Rio il prossimo 28 ottobre. Vi salutano Regina del gruppo "Pe. Miraldi" e Deco, Valeria, Eliane e Christiane del "Luar. Dall’Ecuador Claudia di "Cristo de la calle" - Ibarra ci manda un SOS "disperato" : rischia di chiudere due case-famiglia perché ha due mesi di affitto arretrato: chi può aiutare si faccia avanti. A Roma dopo il diluvio dello scorso week-end ( che non ha intimorito Arianna e i ragazzi/e del gruppo ad organizzare lo stand dell’ass. presso la Festa Latinoamericana al Testaccio) prevediamo una bella giornata per accogliervi all’incontro nazionale di preparazione al Giubileo Pachacutik : ho inserito il programma in Anram Pillole n.2 che vi ho già inviato. Questo Ainram news n.20 contiene i seguenti materiali:
- Lettere di Gianni da Quito - Lettere di Claudia da Ibarra - Le bugie di Noboa in visita in Italia - La Banca Mondiale e gli alieni che si sono mangiati l’Ecuador
- 20.000 campesinos attesi per la marcia di resistenza maya - Allarme per voci di colpo di stato - Ass. diritti umani attendono revoca immunità per Rios Montt
- Lettera del Luar da Rio de Janeiro - Vescovo Mauro Morelli presenta gruppo "Luar" - Intervento di dom Tomaz Balduino al Giubileo degli Oppressi - Roma, l’arci-nemico del MST dà i numeri
- Roma : iniziativa per la giornata mondiale contro la miseria - Ci scrive Luigi
- Grido degli Esclusi Latinoamericano a New York - Appello per appoggiare il Grido degli Esclusi
- Convegno Internazionale "Pace, diritti e giustizia nel 21° secolo" - Intervento di Susan George - Intervento di Johan Galtung Abbracci da Cristiano ARCHIVIO Ainram News in INTERNET Ainram News n.15 : http://www.peacelink.it/webgate/latina/msg00306.htmlAinram News n.16: http://www.peacelink.it/webgate/latina/msg00310.htmlAinram News n.17: http://www.peacelink.it/webgate/latina/msg00323.htmlAinram News n.18: http://www.peacelink.it/webgate/latina/msg00330.htmlAinram News n.19: http://www.peacelink.it/webgate/latina/msg00343.htmlAggiornamento ECUADOR LETTERE di GIANNI da QUITO ----Messaggio originale----- Da: Comunidad Capodarco <anita@accessinter.net> Cc: Ainram <ainram@tin.it> Data: domenica 15 ottobre 2000 19.59 CARI AMICI, sia la zona sopra a Penipe che Ibarra (terremoto) stanno soffrendo momenti durissimi. I nostri pur non essendo stati direttamente colpiti ( tranne una lesione alla Fondazione Cristo de la Calle) sono comunque emotivamente coinvolti. Se ci riusciste si potrebbe aiutare Claudia per rimettere a posto il danno e fare una raccolta fondi per i due disastri, io potrei mandarvi foto e ritagli di giornali. Un abbraccio, Gianni----Messaggio originale----- A: Ainram Data: mercoledì 11 ottobre 2000 18.54 Oggetto: Ibarra Carissimi, Claudia mi ha assicurato la sua presenza a Rio e questa mi sembra una gran bella notizia (chiederà al papà dei bimbi di farsene carico in quel periodo o di aiutarla a trovare una soluzione). Purtroppo vi devo raccontare anche i problemi: una forte scossa di terremoto ha colpito Ibarra causando la perdita della casa per circa 300 famiglie e tre morti, anche la Fondazione Cristo de la Calle ha avuto danni nel secondo piano dell'edificio usato per le attività pomeridiane (la dove c'è la sede di Noi Ragazzi del Mondo) e dove è stato collocato il computer appena comprato. Se ne avete la forza sarebbe il caso di realizzare una raccolta fondi per coprire i danni subiti da Cristo de la Calle e, possibilmente, aiutare la popolazione colpita più povera che attualmente dorme all'aperto. Io andró personalmente a vedere cosa è accaduto venerdí o sabato e vi faró sapere qualcosa in più. Un abbraccio, GianniSOS lanciato da CLAUDIA - IBARRA -----Messaggio originale----- A: airam@tin.it Data: sabato 14 ottobre 2000 21.55 Oggetto: PREOCUPADA Hola querido Cristiano (..) este proyecto no lo estoy realizando sola lo estoy realizando con otras
personas ya que aqui se involucra Bueno pasando a otro asunto sabes lo del temblor nos afecto un poco la parte
del segundo piso pero gracias CLAUDIA CHAO. -----Messaggio originale----- Data: martedì 17 ottobre 2000 17.18 Oggetto: POR FAVOR AYUDANOS hola Cristiano disculpa que te moleste; sabes como te escribi anteriormente la situacion de
nosotros cada vez se pone mas dificil a los derl innfa no les da gana de
depositarnos la plata es por esta razon que en la mañana que he vanido me
han dicho las educadoras que en el mercado ya no quieren fiar las cosas,pero
tambien ma han dicho que de dos de las casas que tenemos como casa familia ya la
desocupemos por que no hemos pagado el arriendo ya dos meses, Es por esta razon
que la ayuda de parte de ustedes es muy necesaria yo nunca he pedido ha nadie
dinero pero en esta ocacion si puedo decir ayudemen urgente porque si no todos
los niños me regresaran a la fundacion y es algo que no quiero ya que la
atencion dentro dela fundacion no es individualizado es esta razon que si puedes
decir a noi ragazi que nos ayuden pideles de favor, y sabes como te dije del
terremoto apenas se cuartio algunos cuartos pero no nos paso nada grave ya que
los niños se encontraban en las casas familia como tee he dicho
anteriormente estan mejor atendidos LE BUGIE DI NOBOA IN VISITA IN ITALIA I proverbi, a dire il vero, non li ho mai amati, ma ho voluto molto bene a mia nonna. Si chiamava Maria, e citava spesso quei detti brevi e arguti che, generalmente, condensano una massima suggerita dall'esperienza. Ne ripeteva due, in particolare, la nonna: "le bugie hanno le gambe corte" e "dimmi con chi vai, e ti dirò chi sei". Entrambi servono a spiegare questa piccola storia italosudamericana. Mentre il Rio Blanco rompeva gli argini e un muro d'acqua alto dieci metri provocava decine di desaparecidos nel Chimborazo, venerdì scorso il presidente ecuadoriano era in visita a Roma, ricevuto da Azeglio Ciampi e dal candidato Rutelli. Vice e poi successore di Jamil Mahuad, il presidente deposto dal levantamiento indigeno contro la dollarizzazione, Gustavo Noboa è riuscito nell'impresa: Quito e Washington hanno oggi la stessa moneta. Sembra, tuttavia, che il miracolo economico tardi a rivelarsi, così l'Ecuador chiede il sostegno italiano e quello vaticano per certi affari relativi al Plan Colombia, strategia miliardaria antinarcos, finanziata da Usa e Ue, che sta incendiando l'intera regione settentrionale del Sudamerica. A Roma, Noboa ha detto che per l'80 per cento dei connazionali, quelli che di dollari non ne hanno neanche uno al giorno, ha "messo in marcia progetti di benessere sociale: strade, centri di salute e scuole degne per i ragazzi". Le gambe corte delle promesse del presidente ecuadoriano le rivela l'articolo di Gregory Palast, uscito sull'Observer e tradotto qui sotto. Racconta quanto il Fondo monetario internazionale ha concordato segretamente con l'Ecuador e molte altre cose interessanti, soprattutto per chi ha partecipato alla protesta di Praga. Entro novembre, saranno licenziati 26 mila lavoratori, poi verranno ridotti del 50 per cento i salari degli altri. Per sviluppare il benessere sociale, l'Ecuador venderà a imprese straniere il sistema di distribuzione dell'acqua e aumenterà il prezzo del gas domestico dell'80 per cento. Consentirà, infine, alla British petroleum di costruire un gasdotto che violenterà i più bei vulcani andini del Sudamerica. A mia nonna Noboa non sarebbe piaciuto. ( Marco Calabria )
lA BANCA MONDIALE E GLI ALIENI CHE SI SONO MANGIATI L'ECUADOR* Gregory Palast Chiamatemi pure bugiardo. Ero davanti all'Hilton di New York, un paio di settimane fa, quando la limousine del direttore del Fmi, Horst Kohler, mi è sfrecciata davanti, ha urtato un dosso e dalla vettura è volato fuori un plico, "Strategia di assistenza ai Paesi ad interim: Ecuador", sul quale spiccava la dicitura "Riservato – Da non divulgare". Forse non crederete che questo sia il modo in cui ho avuto quel documento, ma potete credermi quando vi dico che contiene la risposta ad una domanda che lascia perplessi. All'interno dell’ Hilton, il professor Anthony Giddens spiegava ad un'attenta platea di allievi della London school of economics che "La globalizzazione è una realtà ed è accelerata dalla rivoluzione delle comunicazioni."Però. Una bella rivelazione. La folla di freaks scatenati dai capelli verdi che sta manifestando davanti all'albergo contro il Fmi non ha capito niente. Giddens sembra dire che globalizzazione voglia dire far avere a tutti i contadini delle Ande un cellulare Nokia collegabile a Internet . La cosa che mi lascia perplesso è perché mai ci sarebbe della gente che vuole contestare questa allegra marcia verso un futuro globalizzato. E così mi metto a sfogliare il rapporto del Fmi sull'Ecuador che mi è capitato fra le mani, alla ricerca di un capitolo su come le scuole dell'Ecuador vengano collegate alla rete mondiale. E invece, trovo un piano d'intervento segreto. Entro il 1° novembre di quest'anno, al governo dell'Ecuador sarà imposto di aumentare dell'80 per cento il prezzo del gas per uso domestico, di eliminare 26.000 posti di lavoro e di ridurre del 50 per cento i salari di coloro che avranno conservato il lavoro, in quattro fasi successive, nei mesi che saranno indicati dal Fmi. Entro luglio, l'Ecuador incomincerà a trasferire la proprietà del suo maggiore sistema di distribuzione dell'acqua a degli operatori stranieri e garantirà all'Arco della British petroleum i diritti di costruire e possededre un gasodotto che attraverserà le Ande. E questo è solo l'aperitivo. Complessivamente, le 167 condizioni per il prestito dettate dal Fmi assomigliano meno a un Piano di aggiustamento che a una bozza per un colpo di stato finanziario. Il Fmi controbatterebbe di non avere scelta. Dopotutto, l'Ecuador è in rovina, grazie all'implosione delle banche commerciali della nazione. Ma come ha fatto l'Ecuador, che è membro dell'Opec e ha dei guadagni che permetterebbero di accumulare delle riserve, a ritrovarsi in quella situazione? Per capirlo dobbiamo risalire al 1983, quando il Fmi costrinse il governo dell'Ecuador a farsi carico degli enormi debiti privati accumulati dall'élite del paese nei confronti delle banche straniere. Per questo intervento di emergenza ai finaziatori Usa e stranieri, il governo ecuatoriano ricorse ad un prestito di un miliardo e mezzo di dollari. Per fare in modo che l'Ecuador potesse pagare questo debito, il Fmi impose degli aumenti del prezzo dell'elettricità e di altri generi di prima necessità. E quando questo piano non riuscì a produrre abbastanza contante, l'ennesimo Piano di assistenza impose allo stato di eliminare 120 mila posti di lavoro. Inoltre, mentre cercava di far fronte alla montagna di obblighi nei confronti del Fmi, l'Ecuador commise l'imperdonabile errore di "liberalizzare" il suo piccolissimo mercato finanziario, dando mano libera alle banche che, senza nessun controllo da parte del governo, fecero esplodere il debito privato e i tassi d'interesse. Chi ha spinto l'Ecuador in questa follìa con un sistema bancario di libero mercato? Vi do un piccolo aiuto: le iniziali sono F, M e I. Impose la liberalizzazione come condizione per l'ennesimo delirante Piano di aggiustamento. I dati di questo penoso resoconto vengono da un rapporto ad uso interno del Fmi sul quale spicca la scritta "Per favore, non citare". Fate finta che non lo abbia fatto. Il Fmi e la sua tirapiedi, la Banca mondiale, hanno dato una mano scivolosa a un gran numero di paesi nel mondo. Prendiamo la Tanzania. Oggi, in quel paese africano, 1 milione e 400 mila persone si stanno preparando a morire. Sono l'8 per cento della popolazione e hanno contratto il virus dell'Aids. Il Fondo monetario e la Banca mondiale sono venuti in loro aiuto con una brillante idea da libero mercato: hanno chiesto alla Tanzania di far pagare le visite ospedaliere, che prima erano gratuite. Da quando la Banca ha imposto questa misura, il numero dei pazienti curati nei tre maggiori ospedali di Dar Es Salaam è diminuito del 53 per cento. Si vede che la cura della Banca mondiale funziona Il Fmi e la Banca mondiale hanno anche imposto alla Tanzania di far pagare le tasse scolastiche. Ora la Banca si meraviglia che la frequenza scolastica sia passata dall'80 per cento al 66 per cento. Complessivamente, la Bm e il Fmi hanno 157 consigli utili per la Tanzania. Nello scorso aprile, il governo della Tanzania ha dato segretamente il suo accordo a tutte quelle misure. Si trattava di firmare o crepare di fame. Nessun paese in via di sviluppo può avere prestiti in valuta pesante senza la benedizione del Fmi (con l'eccezione della Cina, la cui produzione cresce del 5 per cento l'anno grazie ad una meticolosa applicazione di misure diametralmente opposte a quelle del Fmi). La Banca Mondiale e il Fmi hanno il controllo sull'economia della Tanzania dal 1985. A quanto pare, quando hanno preso in mano la situazione la Tanzania era un paese socialista che versava nella miseria, nella malattia e nei debiti. Gli esperti di neo-liberismo della Banca non sprecarono tempo e provvidero immediatamente ad abolire le barriere doganali, a ridurre i sussidi del governo e a svendere le industrie di stato. I governanti-ombra delle banche fecero miracoli. Secondo l'osservatrice della Banca mondiale Nancy Alexander, della "Globalization challenge initiative" ("Iniziativa per il progetto globale", ndr), in soli quindici anni il Pil della Tanzania è crollato da 309 dollari a 210 dollari pro-capite, il tasso di alfabetizzazione sta calando e la percentuale di popolazione che versa ormai in condizioni di povertà assoluta ha raggiunto la vertiginosa cifra del 51 per cento. Tuttavia, nonostante gli sforzi neo-liberisti, la Banca mondiale non è riuscita a far sì che la popolazione della Tanzania si gettasse anima e corpo nel gioco del libero mercato. Nello scorso giugno la Banca riferiva la propria delusione: una delle eredità del socialismo è che la gente continua a credere che lo stato abbia un ruolo fondamentale nella promozione dello sviluppo e nella fornitura di servizi sociali. La Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale sono nati nel 1944, con il compito, semplice e meritevole, di finanziare la ricostruzione e i progetti di sviluppo del dopoguerra (la Banca mondiale) e di prestare valuta pesante bancaria alle nazioni afflitte da temporanei deficit della bilancia dei pagamenti (il Fmi). Poi, a partire del 1980, avviene una strana mutazione. All'inizio degli anni '80, le nazioni del Terzo mondo, dissanguate da un aumento di cinque volte tanto del prezzo del petrolio e da un pari aumento degli interessi in dollari dei loro debiti, si presentano con le loro ciotole a mendicare presso la Banca mondiale e il Fondo monetario. Ma invece di un alleggerimento del debito, ricevono Piani di aggiustamento strutturale che prevedono in media una lista di 114 "condizioni" in cambio di capitale. Mentre i particolari variano da paese a paese, in tutti i casi, la proroga del debito dipende da una serie di decreti che impongono l'eliminazione delle barriere commerciali, la vendita dei beni nazionali a investitori stranieri, la drastica riduzione della spesa sociale e l'imposizione della flessibilità nel lavoro (leggi "eliminazione dei sindacati"). Alcuni sostengono che la perniciosa svolta nella Banca mondiale e nel Fmi è il risultato dell'elezione in quello stesso anno di Ronald Reagan alla presidenza, del maggiore potere acquisito da Margaret Thatcher e dell'inizio della spinta liberista in politica. (Dalle mie fonti, risulta che il Fmi e la Bm furono conquistati da un alieno di nome Larry. E' ovvio che quel "Larry" Summers, un tempo capo economista della Bm ed ora Segretario al Tesoro Usa, è in realtà un inviato degli extra-terrestri, mandato sulla terra con il compito di fare dell'umanità una fonte di proteine a basso costo. Ma sto andando fuori tema.) E cosa hanno ottenuto gli Alieni con le ricette di libero mercato della loro Assistenza strutturale? Un articolo di Samuel Brittens apparso nel "Financial Times" della settimana scorsa affermava che i nuovi mercati del capitale mondiale e del libero scambio hanno avuto come conseguenza "un aumento senza precedenti degli standard di vita nel mondo". Britten cita l'enorme crescita del Pil pro-capite, la durata media della vita e l'alfabetismo nel mondo meno sviluppato dal 1950 al 1995. Ma un momento. Fino al 1980, quasi tutte le nazioni da lui prese in considerazione avevano uno stato socialista o assistenziale. Si sono sviluppate sul modello del "sostituto d'importazione", secondo il quale le industrie nazionali producevano grazie agli investimenti del governo e a tariffe alte, anatema per i fautori del libero mercato. In quelle epoche oscurantiste di sempre maggiori controlli e proprietà statali (1960-1980), il reddito pro-capite crebbe del 73 per cento in America Latina e del 34 per cento in Africa. Invece, dal 1980, la crescita dell'America latina si è praticamente arrestata, con aumento solo del 6 per cento in 20 anni, mentre i redditi africani sono diminuiti del 23 per cento.Ed ora contiamo i cadaveri. Dal 1950 al 1980, le politiche di assistenza pubblica messe in atto dagli stati socialisti e assistenziali hanno aumentato di oltre dieci anni la durata media della vita in quasi tutti i paesi del mondo. Dal 1980 a oggi, la vita nel regno dell'Aggiustamento strutturale si è fatta più dura e più breve. Dal 1985, il numero complessivo degli analfabeti è aumentato e la durata media della vita sta diminuendo in quindici paesi africani, fatto che Britten attribuisce "alla sfortuna (e non) al sistema economico internazionale". Negli ex paesi sovietici, dove i piani d'urto del Fmi e della Banca mondiale riscuotono ancora fiducia, la durata media della vita è addirittura precipitata e ogni anno muoiono un milione e 400mila persone in più nella sola Russia.Dobbiamo riconoscere, però, che la Bm e il Fmi stanno cambiando. Ora non emanano più i temuti "Piani di aggiustamento strutturale". Ora li chiamano "Strategie per la riduzione della povertà". Questo ci fa sentire molto meglio, vero? Ultimamente, la Bm e il Fmi hanno preso in esame i frutti della globalizzazione. Nel suo "Rapporto mondiale" dello scorso aprile, il Fmi ha ammesso che "negli ultimi decenni, quasi un quinto della popolazione mondiale, ha regredito. "Si può affermare," ammette il Fmi, "che si tratta di uno dei più grandi fallimenti economici del XX secolo". E questa, caro professor Giddens, sì che è una realtà. *Questo articolo è stato pubblicato su The Observer (Traduzione Leila Buongiorno) Fonte: Carta, 18 ottobre 2000 Aggiornamento GUATEMALA VENTIMILA CAMPESINOS ATTESI NELLA CAPITALE PER "MARCIA DI RESISTENZA MAYA" Ventimila campesinos, provenienti da ogni parte del Guatemala, si riuniranno questa mattina nella capitale per dare vita alla "Marcia di resistenza maya e popolare". L’iniziativa sarà celebrata nell’ambito del "Grido degli esclusi", evento continentale dedicato a commemorare la lotta alla sopravvivenza delle popolazioni indigene del continente. Justino Mendoza, portavoce del Coordinamento nazionale indigeno e contadino (Conic) ha dichiarato che i manifestanti si rivolgeranno al Presidente Alfonso Portillo per sollecitare l’approvazione della riforma agraria, rivendicando un’equa distribuzione delle terre e il rispetto dei diritti dei campesinos e dei diversi idiomi maya. (FONTE : Misna, 12 ottobre 2000)Nel documento scritto da COORDINADORA NACIONAL INDÍGENA Y CAMPESINA -CONIC- Miembro del Foro del Pueblo Maya, si sottolinea che : "(..) El 12 de octubre de 1492, fue un día cuando se
inició la invasión Europea a nuestras tierras ABYA YALA, (hoy el
continente de América), fue el principio de la dominación y la
opresión contra la Cultura Maya, en estas tierras Ixim Ulew (hoy
Guatemala). Doce de octubre es una fecha que significa la Invasión, el
Saqueo, la discriminación y la exclusión. Quisieron destruir
nuestras raíces mayas, no pudieron. CONIC desde 1992, hasta hoy fecha
siempre hemos desarrollado actividades el 12 de octubre enarbolando como el
DÍA DE LA RESISTENCIA NACIONAL y no el día de la raza como en
otros tiempos se denominó y se enseñó en las escuelas
públicas, actualmente lo tomamos como día especial para luchar
contra el colonialismo interno y todas las formas de opresión a los
pueblos indígenas. Per il testo completo : www.alainet.org ALLARME PER VOCI DI COLPO DI STATO Si sono rincorse per tutta la giornata di ieri in Guatemala voci sull’imminenza di un colpo di Stato. Tanto che ieri i ministri della Difesa e dell’Interno hanno creduto opportuno smentirle ufficialmente. La notizia compare oggi sul quotidiano nazionale "Prensa libre". L’allarme suscitato dalle notizie ha indotto molte persone a rivolgersi alle redazioni degli organi di stampa e alle sedi delle associazioni per i diritti umani. Proprio queste ultime nei giorni scorsi sono state accusate dal capo delle ex pattuglie paramilitari (Pac) e poi da membri del governo di mirare alla destabilizzazione del Paese. Frank la Rue, del Centro di azione legale per i diritti umani (Caldh) ha collegato l’episodio con forti rivalità che starebbero percorrendo il governo e con i tentativi dell’esecutivo di sostituire l’attuale ministro della Difesa. Molte personalità della società civile organizzata, inoltre, considerano le voci diffuse ieri come un avvertimento a non proseguire con le indagini su alcuni casi che sono attualmente in stallo, come l’omicidio di Mons. Juan Gerardi e dell’antropologa Myrna Mach e lo scandalo sull’alterazione del testo di una legge da parte dei deputati del partito di governo. (FONTE: Misna, 7 ottobre 2000) ASS. DIRITTI UMANI ATTENDONO REVOCA IMMUNITA’ PER RIOS MONTT Associazioni di difesa dei diritti umani si costituiranno parte dell’accusa nel caso di un processo penale contro il presidente del parlamento Efrain Rios Montt e 21 deputati del partito di governo. Ogni martedì si realizzerà una manifestazione davanti alla sede del parlamento per reclamare la fine dell’impunità; l’intenzione delle associazioni per i diritti umani è quella di trasformare questo appuntamento in un "festival per la democrazia" animato da musica, canti e rappresentazioni teatrali. (Fonte: Misna , 22 settembre 2000) Aggiornamento BRASILE Lettera del gruppo "Luar" – Rio de Janeiro Dom Franco; para quem espera a realizacao de um sonho, constroì e reconstroì a cada istante o grito, a luta, a esperanca, assim como o "Grito de Rachel", o que cada danca, cada corpo denuncia. Continuamos buscando pela paz, pela fraternidade, pela igualdade, insesantemente, e queremos ainda manter este intercambio Brasil x Italia…. para juntos gritarmos PAZ e BEM Abracos Brasileiros. Grupo Luar Rio de Janeiro , 30 de setembro de 2000 VESCOVO MAURO MORELLI PRESENTA GRUPPO LUAR A presentare la Compagnia di danza Luar c’aveva pensato il loro vescovo dom Mauro Morelli, uno dei padri della teologia della liberazione e della "scelta preferenziale dei poveri": "Il progetto Luar- Arte nella Baixada, da dieci anni sviluppa un lavoro con bambini e adolescenti, di età compresa tra i 7 e18 anni, che unisce arte e educazione promuovendo la formazione umana, culturale e il riscatto della cittadinanza delle persone e comunità impegnate. Ricordo con allegria i primi passi di questo audace e coraggioso progetto che furono fatti all’interno della chiesa di "Nossa Senhora do Pilar". Con l’obiettivo di promuovere e vivere una esperienza collettiva di arte in una prospettiva di coscientizzazione per una vita più piena e degna, in una regione segnata dalla violenza e dalla discriminazione, il Progetto Luar merita il mio totale appoggio e il mio affetto. Dal 14 aprile al 17 di maggio un gruppo del Progetto promuoverà un viaggio in Italia. In questo periodo incontrerà scuole e comunità di quel Paese, promuovendo attraverso l’arte, una riflessione sulla realtà brasiliana, specialmente sulla vita quotidiana della nostra Baixada Fluminense. Per questo il gruppo inviterà i giovani italiani alla celebrazione del "Giubileo di Nostro Signore Gesù Cristo", in Nova Iguacù nel mese di dicembre di quest’anno, insieme a vari gruppi e associazioni. V’auguro che questa iniziativa sia feconda, che rafforzi i legami che uniscono le persone che sognano un mondo nuovo di fraternità, giustizia e uguaglianza, e che alimenti in ognuno di noi il sogno della pace, che ha bisogno di essere seminato nei nostri cuori. Viaggiate con la benedizione di Dio, il nostro appoggio e le nostre preghiere" ( lettera del 13 aprile 2000).
Intervento di Dom Tomàs Balduino al Giubileo degli Oppressi Don Tomàs Balduino è un Vescovo brasiliano ed è presidente della Commissione Pastorale per la terra Sorelle e fratelli è una gioia immensa per me questa giornata. E’ un onore per tutte le comunità dove sono passato che hanno dato una risposta bellissima di tante persone che sono in ricerca della Parola del Signore. Questa Parola è il Giubileo, è il battesimo. E’ la persona di Gesù di Nazareth che ha proclamato il Giubileo come unto del Signore per liberare, per annunziare un giorno nuovo, un nuovo tempo. E questo arriva fino a noi, per questo stiamo costruendo il Giubileo, celebrandolo non come una vecchia storia, bella però passata. Si costruisce nella forma della lotta. Il Giubileo è legato essenzialmente al testimone del popolo di Dio, alla sua proposta, alla sua vita. Nel primo capitolo del Libro di Giosuè la parola di Dio è sempre: Coraggio, non andare indietro, né a destra, né a sinistra, cammina, starò con voi. La prima cosa che vorrei sottolineare è il conflitto. Il 22 aprile di
quest’anno è stato il giorno in cui si commemoravano i cinquecento
anni dall’arrivo dei portoghesi in Brasile e la conquista in nome del re.
Gli indios di tutto il Brasile, rappresentanti di tutte le tribù, per la
prima volta nella storia del Brasile si riuniscono nello stato di Bahia per
commemorare non questi cinquecento anni di trionfo, ma per la resistenza.
Resistenza non solo degli indios, ma resistenza indigena, nera e popolare. Il
contenuto di questa assemblea era soprattutto la rivendicazione L’altro ieri era il giorno della patria, il giorno del plebiscito informale per la questione del debito estero, una consulta per tutta la popolazione promosso anche dalla Conferenza Episcopale. Penso che sia un momento interessante, perché vedo anche qui promozione per la cancellazione del debito estero. La Chiesa è presente in questa realtà in un modo che è importante analizzare. Dopo il Concilio Vaticano II questa apertura con l’enciclica Gaudium et spes, noi l’abbiamo interpretata come apertura agli ultimi, a quelli che sono esclusi, gli indios, i senza terra, negri, donne, bambini. Però la missione è cambiata, l’ispiratore di questo cambio è Monsignor Leonidas Prono. Dopo il sollevamento degli indios dell’Ecuador, l’Ecuador è cambiato. Dopo la marcia zapatista il Messico è cambiato. Il Brasile cambia con il movimento fortissimo dei senza terra dopo 15 anni di resistenza lottando sempre contro il potere, cercando di entrare nelle terre e cercando di instaurare un’altra relazione con la terra appoggiato dalla Chiesa come soggetto e destinatario della loro storia. E’ questo il cambiamento importante e penso che questa è la speranza che loro avranno un futuro in Brasile, perché i senza terra sono soggetti. La Chiesa è dietro come appoggio, appoggiamo anche le occupazioni di terre. C’è un documento del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace che non condanna l’occupazione delle terre, non canonizza, ma non condanna e questo è importante per noi. Io sono qui come partecipante di questo Giubileo e allo stesso tempo come missionario vostro. Pensiamo che senza un cambiamento internazionale non ci sarà liberazione nel Terzo Mondo. Non ci sarà né riforma agraria, né liberazione degli indios, perché sono qui le strutture di dominio come continuazione del colonialismo oggi in una forma durissima. Queste organizzazioni del FMI finiscono per distruggere la natura (distruzione della foresta, degli allevamenti, fiumi trasformati in fango, grandi crateri per l’estrazione dell’oro). E’ una vergogna, un crimine terribile. E’ in questo senso che sto dirigendo un SOS per riflettere, perché è importante la pressione dell’opinione pubblica su questi problemi globali. Quando si parla del problema dei baraccati è la stessa cosa: è un’imposizione venuta dal colonialismo, prima dal colonialismo britannico, ora dal colonialismo interno dagli altri ricchi. Bisogna cambiare e cambiare nel senso del Giubileo. Per questo è veramente un battesimo: è difficile, crea conflitto, non è accettato da tutti, però penso che l’opinione pubblica europea è importante. Non pensiamo agli USA per fare una propaganda come questa. Voi siete legati a noi, c’è un cordone ombelicale importante tra Europa e America Latina. Dall’Europa è venuta la conquista, la cultura, la missione, c’è la solidarietà con tanti progetti, però bisogna fare un passo in più. Non bastano le adozioni a distanza, questo denaro che arriva: bisogna cambiare le strutture inique di questo mondo, il disordine internazionale che genera la fame, la morte la distruzione della natura. Roma, l'arci-nemico del Mst dà i numeri Il ministro dell'agricoltura brasiliano, l'ex comunista, Raul Jungmann è il più accanito nemico dell'Mst, il Movimento dei Sem terra. Come molti "ex", a cominciare dal suo presidente della repubblica F.H.Cardoso, sembra coltivare un conto in sospeso con il suo passato di sinistra. Jungmann è in questi giorni a Roma, per tre ragioni, come ha spiegato ieri in una conferenza stampa. Firmare un credito agricolo per 93 milioni di dollari con l'Ifad; riferire al Vaticano sull'andamento della riforma agraria (come fa ogni anno da 4 anni, visto che alla Chiesa cattolica il problema sta molto a cuore); incontrare organismi "della società civile" e delle Ong italiane presenti in Brasile. A sentire Jungmann, uomo articolato e sicuro di sé, tutti obiettivi coronati da successo. Rispetto ai rapporti con il Vaticano, particolarmente delicati vista la forza che la Chiesa cattolica conserva in Brasile, il suo radicamento nella società brasiliana (e in particolare fra gli arci-nemici di Jungmann: i sem terra) e le sue frequenti critiche alla politica neo-liberista di Cardoso, il ministro ha detto di avere avuto un incontro di un'ora - "utile e amichevole" con il capo della diplomazia vaticaca, il cardinale Touran. Anche con la "società civile" e le Ong, a sentire lui, è andata bene in quanto ad esse il ministro ha potuto snocciolare tutta la serie di brillanti risultati che fanno parte della propaganda ufficiale di Cardoso: "un'espressiva riduzione della violenza" (ossia dei morti ammazzati dai pistoleros degli agrari); una marcata riduzione delle occupazioni di terre; il trasferimento di 16 milioni di ettari ("4 volte e mezzo il Belgio") entro il 2000 e l'insediamento fra il '95 e quest'anno "di 420 mila famiglie", ossia "di due milioni" di lavoratori rurali senza terra. Anche l'impunità, una delle piaghe tradizionali del Brasile, secondo Jungmann, è in diminuzione (e l'assoluzione dei poliziotti che hanno massacrato una ventina di braccianti a Eldorado de Carajas? "Una macchia che pesa su tutti noi" ma - tranquilli - questa e altre saranno cancellate col tempo). Fra le 12 Ong invitate e presenti all'incontro di ieri mattina non c'era il Comitato d'appoggio italiano al Mst, che ha provato tuttavia a fargli avere una lettera, peraltro respinta al mittente. "Fuga dal dibattito democratico" rivelatrice di "una attitudine autoritaria", ha detto il ministro. Che ha confutato naturalmente tutte le "menzogne" in essa contenute. "Menzogne" che sono poi quelle rivoltegli dal Mst in Brasile: il latifondo dal '92 al '98 è cresciuto anziché diminuire? Fra il '95 e il '99 più di 4 milioni di contadini hanno dovuto lasciare l'agricoltura? Le risorse destinate dal governo alla riforma agraria invece che aumentare, come recita la propaganda ufficiale, sono state tagliate? Tutto falso, solo "frodi" di quei sovversivi catto-comunisti dell'Mst. Ma come mai se da 4 anni ogni anno viene in Vaticano a presentare gli eccellenti progressi della riforma agraria in Brasile, non è ancora riuscito a staccare il Vaticano dai Sem terra? "Non è vero che il Vaticano appoggi i Sem terra". Ma la Cnbb, la Conferenza episcopale brasiliana, sì... "Non è vero che la Cnbb appoggi i Sem terra". Ma la Cpt, la Commissione pastorale per la terra, è un organismo della Cnbb... "La Cpt non è la Cnbb". Discorso chiuso. Fonte : Il MANIFESTO di Maurizio Matteuzzi, 12/10/2000 Aggiornamento ITALIA ROMA : INIZIATIVA PER GIORNATA MONDIALE CONTRO LA MISERIA Il 17 ottobre ricorre la "Giornata mondiale del rifiuto della miseria", indetta dal Movimento Atd Quarto Mondo e riconosciuta dall'Assemblea delle Nazioni Unite il 22 dicembre 1992. In tale occasione, l’associazione "Noi Ragazzi del Mondo", nell’ambito del progetto "Pachacutik" e con il sostegno dell’Assessorato diritti dei bambini e delle bambine del Comune di Roma, organizza domenica 15 ottobre un’iniziativa a carattere cittadino presso la basilica di S. Giovanni in Laterano, con la celebrazione della Santa Messa e l’inaugurazione di una lapide in onore delle vittime della miseria. Martedì 17 Ottobre 2000, alle ore 17:00 nella sede dell’Associazione presso i locali del Comitato di Quartiere di Torre Maura, si terrà invece un incontro dal titolo: "I ragazzi di Roma contro la miseria". Il Movimento internazionale "Atd Quarto Mondo" (dove Atd sta per "Aide a toute detresse", cioè aiuto ad ogni miseria), ancora poco noto in Italia benché vi operi ormai da parecchi anni, é nato nel 1956 per l'iniziativa assunta da padre Joseph Wresinski all'interno di un campo di senzatetto alle porte di Parigi. Dalla Francia la sua stessa vocazione lo ha portato a diffondersi in America del Nord, in Europa occidentale, in America Latina, in Europa orientale, in Asia, in Africa e nell'Oceano indiano. FONTE : Misna , 13 ottobre 2000 Ci scrive Luigi Da: Luigi Monetti <luileon@hotmail.com Data: mercoledì 11 ottobre 2000 10.53 Carissimi ragazzi del mondo, da ex obiettore capodarchiano di Roma nonchè collaboratore della CICa in Camerun, Albania e Kosovo per 1 anno, vi ringrazio e apprezzo moltissimo questi aggiornamenti che mi inviate tramite Airam news. A presto . LuigiN O T I Z I E V A R I E Grido degli Esclusi Latinoamericano a New York Il 12 ottobre 2000 a New York una delegazione formata dal premio nobel per la Pace Perez Esquivel insieme a Frei Betto, un rappresentante de MST-Brasile, indios del Messico e Guatemala, hanno presentato all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, la Carta publica del Grido degli Esclusi latinoamericano" "Del fondo de nuestros corazones, nosotros, los excluidos y excluidas de las Américas, lanzamos un grito de protesta contra la desigualdad y la injusticia del mundo en que vivimos. Somos todos pasajeros de la misma nave, el planeta Tierra; sin embargo, como en las carabelas de los colonizadores y nuestros aviones trasatlánticos de hoy, viajamos en condiciones desiguales. En la primera clase, una minoría usufructúa todos los privilegios del consumismo superfluo, de actitudes anti- sociales y depredadoras del medio ambiente. Esa minoría tiene acceso a la medicina sofisticada, la educación, la cultura y los beneficios de la tecnología de punta. En las bodegas insalubres, agobiados por el hambre, las enfermedades, la violencia y la explotación, se amontona la mayoría de la población mundial." (Manifiesto del Grito del los Excluidos/as) Bajo el lema "Por trabajo, Justicia y Vida", se realizó en
los países de América Latina, Central, del Norte y el Caribe el
Grito de los Excluidos/as Continental. Uno de los momentos fuertes fueron las
diversas manifestaciones realizadas en Nueva York, fruto de la asociación
entre el Grito, la Marcha Mundial de la Mujeres, Jubileo 2000 y la
Coalición de los Inmigrantes Indocumentados. http:www.peacelink.it/webgate/latina/msg00341.html http:www.peacelink.it/webgate/latina/msg00354.html http:www.peacelink.it/webgate/latina/msg00355.html http:www.alainet.org Appello per appoggiare il Grido degli Esclusi che il 7 settembre scorso ha raccolto in Brasile 6 milioni di firme per la cancellazione del debito estero del Brasile, scritto da P. Sergio Tonetto, della Pastorale per la terra (CPT) dell’Amazzonia orientale. Ricerca nel sito internet : http://www.peacelink.it/webgate/latina/msg00326.htmlLettere e conferenze di P. Alex Zanotelli: http://digilander.iol.it/giovaniemissione/alex.htmlFINESTRA SUL MONDO Convegno internazionale "Pace, Diritti e giustizia nel Ventunesimo Secolo" Presso l’International University of Peoples' Institutions for Peace
(IUPIP, Rovereto) tra il 12-14 ottobre si è svolto un importante convegno
internazionale, per approfondimenti su internet all'indirizzo http://www.unimondo.org/iupip . Qui di seguito
alleghiamo il documento finale, una sintesi dell’intervento di Susan
George (Observatoire de la mondialisation, Parigi) e di Galtung
Johan. Intervento di SUSAN GEORGE Intervento di JOHAN GALTUNG |