[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

Jungmann



In occasione della visita in Italia del Ministro dello sviluppo agrario
del Brasile, Raul Jungmann, siamo stati invitati con altre
organizzazioni non governative e associazioni ad un incontro con il
ministro martedi 10 ottobre presso l'Ambasciata del Brasile. Abbiamo
deciso di non partecipare all'incontro e di spiegare i motivi di questa
nostra posizione con una lettera aperta al ministro Jungmann.

Comitato di appoggio di Roma al Movimento Sem Terra del Brasile
 
 
 

Gentile signor Ministro Jungmann

   Siamo i membri del Comitato di appoggio al MST di Roma. Abbiamo
deciso di non partecipare all'incontro con lei presso l'ambasciata del
Brasile a Roma e vogliamo spiegarle perché.
   Noi siamo semplici cittadini, non professionisti della politica né
della solidarietà internazionale e di mattina lavoriamo in scuole,
uffici, negozi.  Ma non è  questo il motivo per cui abbiamo deciso di
non incontrarla. Noi conosciamo bene ciò che pensa e fa il governo
brasiliano e lei in particolare.     Seguiamo quotidianamente le
dichiarazioni che la stampa brasiliana generosamente riporta. Dubitiamo
quindi  che lei possa dirci qualcosa di nuovo, né pensiamo che lei sia
molto interessato ad ascoltare la nostra opinione. Lei è un ministro
brasiliano,  protagonista delle vicende politiche del suo paese, noi
cittadini italiani, fisicamente lontani da quelle vicende. Le nostre
parole sarebbero inevitabilmente più deboli delle sue. Non vogliamo
prestarci ad una operazione di propaganda.

Perché un gruppo di italiani sostiene il MST?
   Siamo persone interessate alle questioni internazionali e al Brasile
in particolare,   per vicende che riguardano la storia di ognuno di noi
(alcuni di noi fanno parte di associazioni e ong che di Brasile si
occupano da decenni). Seguendo da vicino la realtà politica brasiliana,
dai tempi della dittatura militare, siamo stati colpiti dalla
originalità del MST che riesce a mettere insieme una lotta locale e
concreta, per la vita e la dignità di centinaia di migliaia di cittadini
brasiliani , con la battaglia politica per la riforma agraria e  un
diverso modello economico in Brasile e nel mondo.
   Abbiamo studiato il movimento, abbiamo letto quel che ne dicono
Plinio de Arruda Sampaio, Frei Betto, Dom Thomas Balduino, Sebastiao
Salgado,  il senatore Sulpicy e molti altri,  abbiamo tradotto e
pubblicato in Italia  testi dei suoi dirigenti, abbiamo creato un sito
internet che  dà informazioni in italiano sul MST, abbiamo conosciuto
insediamenti ed accampamenti, scuole a livello nazionale e locale,
abbiamo partecipato a incontri e congressi, tra cui l'ultimo a cui erano
presenti 12.000 militanti, abbiamo conosciuto e conversato a lungo con i
militanti di base e in tutti abbiamo trovato una grande dignità,
l'orgoglio di sentirsi cittadini brasiliani, portatori di diritti e non
più emarginati. I membri del MST sono dei grandi patrioti, nel senso
migliore del termine e crediamo che il governo brasiliano dovrebbe
essere grato al movimento per questa enorme opera educativa che sta
compiendo.

   Il governo brasiliano di cui lei fa parte ( e lei in particolare in
una intervista al Jornal do Brasil del mese di settembre) affermando di
lavorare per la realizzazione della riforma agraria, dice:

  Entro la fine dell'anno 2000 avremo trasferito, attraverso il
programma di riforma agraria, dal latifondo alla piccola proprietà
un'area corrispondente a 16 milioni di ettari.

 Ma come si può rilevare dalle statistiche dell'INCRA, confrontando
quelle del 92 con quelle del 98, il latifondo è cresciuto in questo
periodo di 56,3 milioni di ettari (2.5 volte il territorio della Gran
Bretagna) grazie al programma economico di smantellamento della piccola
agricoltura brasiliana.

  Il governo Cardoso ha insediato tra il 1995 e il 1999, 375.000
famiglie di lavoratori rurali senza terra, cioè 1.8 milioni di persone.

Da un attento studio dei rapporti dell'INCRA si può rilevare che le
famiglie insediate all'interno di nuovi progetti sono state in realtà
237.299. Ma partendo anche dai dati ufficiali del governo, noi
rileviamo, leggendo le statistiche dell'IBGE (Istituto brasiliano di
geografia e statistica), che a causa della politica agraria del governo
più di 800.000 persone abbandonano ogni anno le aree rurali. Più di 4
milioni di persone hanno quindi dovuto lasciare l'agricoltura nel
periodo 1995-99.

 Attraverso il Pronaf (programma nazionale di sostegno all'agricoltura
famigliare) il governo sostiene l'agricoltura famigliare.

Nella ricerca "L'impoverimento dell'agricoltura brasiliana"
pubblicata nel settembre 1999 nella Rivista di Politica Agricola dello
stesso  Ministero dell'Agricoltura (a cura di Alves e Lopes) si conferma
invece l'indebolimento economico dell'agricoltura famigliare. Il 54%
delle piccole proprietà  presentano a lungo termine un reddito negativo
o nullo.

Le risorse destinate dal governo al programma di riforma agraria
provano la priorità attribuita a tale questione.

In realtà negli ultimi due anni abbiamo assistito a tagli notevoli al
bilancio dell'INCRA e ad una sottoutilizzazione anche dei fondi
stanziati. Dai 2,2 miliardi di reais del 98  (ne erano stati spesi 1.9)
agli 1.4 miliardi del 99 (1.2 spesi) agli 1.35 del 2000  (fino al 1°
settembre il governo ha speso solo 401 milioni).

   La politica del governo brasiliano in questi anni, al di là delle
dichiarazioni, ha teso, secondo noi,  a distruggere i movimenti sociali
come il MST :
- con l'applicazione di una politica neoliberale in agricoltura;
- con il progetto della Banca della Terra (tentativo di privatizzare la
riforma agraria e di creare piccoli proprietari, fragili ed indebitati);
- con accuse infamanti di corruzione nei confronti del Movimento;
- con accuse di violenza e continui atti di repressione.
Più di 180 militanti del MST sono stati arrestati durante quest'anno, 5
sono stati assassinati. Il governo federale ha emanato numerose
richieste di arresto contro dirigenti nazionali del Movimento mentre i
responsabili dei tanti massacri di senza terra, tra cui quello di
Eldorado, sono ancora liberi e non hanno perso i loro incarichi.
 

   Stiamo seguendo la trattativa in corso proprio in questi giorni tra
governo e  MST con la mediazione di CNBB, Conic e OAB.
Sui punti oggi in discussione, c'erano già precise promesse del governo,
fatte a luglio e non mantenute.
   Il governo tenta ancora di rinviare e non mantenere le promesse e si
giustifica gettando fango sul MST, dicendo che il Movimento, se chiede
finanziamenti per le famiglie insediate, lo fa per finanziare la propria
organizzazione, che bara sul numero delle famiglie insediate bisognose
di finanziamenti (dichiarazioni del ministro Alberto Cardoso, Folha di
San Paolo del giorno 7 ottobre 2000).
   Se il MST insiste per avere finanziamenti per gli insediati
all'interno della linea A del Pronaf,  è perché ormai i tempi sono molto

stretti e gli insediati rischiano di non avere risorse per piantare al
momento giusto. Avere soldi all'interno della linea C del Pronaf
(secondo la proposta del governo) richiede tempi burocratici molto più
lunghi  e l'intervento delle banche, non molto disponibili a prestare
soldi ai piccoli agricoltori.
   Ha detto il pastore Erwin Schmidt, dopo il termine della riunione del
2 ottobre con il presidente Cardoso, commentando la mancanza di volontà
politica del governo nella trattativa con il MST:" Quando è il Fondo
Monetario Internazionale che fa pressione il governo cede; quando è un
movimento sociale, quando sono i poveri, il governo li considera una
minaccia".

    Vogliamo regalarle un personaggio molto conosciuto in Italia (e
crediamo anche in Brasile), il burattino Pinocchio, uno che non
manteneva mai le promesse fatte al padre Geppetto.
   Nel romanzo dello scrittore Collodi, Pinocchio alla fine si trasforma
in un bravo ragazzo. Vogliamo augurarci che lei, signor ministro e il
Presidente Cardoso, ricordando finalmente le vostre origini di uomini di
sinistra,  decidiate,  invece di fare propaganda ad una fittizia riforma
agraria, che nella realtà non esiste, di realizzare quella vera riforma
agraria che i cittadini brasiliani, nella loro maggioranza, ritengono
sia indispensabile, per risolvere i problemi almeno di una parte delle
decine di milioni di poveri del vostro grande paese.
 

Il Comitato di appoggio di Roma al MST